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IX Commissione - Verbale

Seduta del 16-10-2013 ore 09:30

 

Consiglieri componenti la Commissione: Gabriele Bazzaro, Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Antonio Cavaliere, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte, Sebastiano Costalonga, Ennio Fortuna, Luigi Giordani, Giovanni Giusto, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Lorenza Lavini, Michele Mognato, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Gian Luigi Placella, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Davide Tagliapietra, Domenico Ticozzi, Marco Zuanich, Michele Zuin

 

Consiglieri presenti: Gabriele Bazzaro, Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Claudio Borghello, Antonio Cavaliere, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte, Sebastiano Costalonga, Luigi Giordani, Giacomo Guzzo, Lorenza Lavini, Jacopo Molina, Gian Luigi Placella, Luca Rizzi, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Davide Tagliapietra, Marco Zuanich, Saverio Centenaro (sostituisce Cesare Campa), Bruno Lazzaro (sostituisce Domenico Ticozzi), Gabriele Scaramuzza (sostituisce Michele Mognato), Giuseppe Toso (sostituisce Carlo Pagan), Simone Venturini (sostituisce Renato Boraso)

 

Altri presenti: Assessore Carla Rey, Assessore Alfiero Farinea, Dirigente Stefania Battaggia, Coadiutore alle Politiche del Lavoro Sebastiano Bonzio, Funzionario Maurizio Vezza', CNA, Associazione Artigianato Veneziano C.A.S.A. Artigiani, CGIA, Confartigianato

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Prosecuzione esame della proposta di deliberazione PD n.526 del 23/07/2013 con oggetto:"REGOLAMENTO PER L'ESERCIZIO DELL'ATTIVITA' DI ACCONCIATORE, BARBIERE, ESTETISTA, ATTIVITA' DI TATUAGGIO E PIERCING".
  2. Prosecuzione esame della proposta di deliberazione PD n. 159/2013 con oggetto:"Consulta per i problemi dell'economia e del lavoro - nomina componenti"

Verbale

Alle ore 9.50, il Vicepresidente della IX Commissione consiliare, Renzo Scarpa, assunta la presidenza della Commissione e constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta, introduce l’argomento iscritto all’ordine del giorno spiegando che sono giunte delle osservazioni anche dalla categoria dei “Tatuatori” e, nel merito dell’accoglimento, o meno, dà la parola all’Assessore Rey.

ASS. REY spiega che hanno accolto l’osservazione riguardante il prezziario ma per le spiegazioni più dettagliate cede la parola ai propri tecnici.

DIR. BATTAGGIA la prima osservazione, di carattere generico, richiedeva di non essere disciplinati in alcun modo. La ritengono non accoglibile perché il fatto di inserire la disciplina dei tatuatori all’interno di questo regolamento era finalizzato proprio ad un criterio di omogeneità, secondo quelli che sono i dettami delle leggi regionali. Contestavano poi la presenza del responsabile tecnico e questa osservazione non è stata accolta in quanto è uno dei principi fondamentali volto al regolare svolgimento e controllo a garanzia dell’attività stessa. Sull’ultima osservazione, hanno riflettuto su fatto che la realizzazione di un tatuaggio ha molte caratteristiche variabili e quindi una tariffa fissa è difficilmente identificabile e non è possibile individuare un prezziario. Quest’ultima osservazione è accoglibile a patto che venga inserito un prezzo minimo e un prezzo massimo per ogni realizzazione. Per ciò che concerne le osservazioni presentate da Confartigianato le legge affermando che all’art.1, commi 3 e 4 sono accoglibili, l’art.3, comma 1 è accoglibile mentre il comma 3 non è accoglibile perché per questa tipologia di attività la Giunta ha approvato una tariffa per diritti di istruttoria ed anche questo tipo di SCIA non può essere completamente esentata.

DE CECCHI (Dir.Confartigianato) lo intendeva riferito all’esercente.

DIR. BATTAGGIA se la richiesta è in questi termini propone di modificare il comma in questione aggiungendo “…a titolo dimostrativo e gratuito”. Se viene proposta questa riformulazione l’osservazione può essere accolta. Prosegue con la lettura dell’art. 5, commi 4, 5 e 6 affermando che saranno accolti.

PLACELLA relativamente all’art.5, comma 5 chiede se le modifiche siano quelle evidenziate in giallo.

DIR. BATTAGGIA risponde affermativamente e prosegue dicendo che la richiesta di modifica del comma 1 dell’articolo 14 non è accoglibile in quanto la regolamentazione regionale di riferimento dice che non è possibile andare in deroga alle misure minime.

ASS. REY spiega che il loro intento è quello di non far perdere le deroghe già concesse.

CENTENARO chiede perché non ci si possa fermare a quanto indicato dai regolamenti edilizi comunali.

ASS. REY risponde perché ci si deve riferire a quanto contenuto nel Regolamento regionale.

Alle ore 10.05 escono i Consiglieri A. Scarpa e Bazzaro ed entrano i Consiglieri Conte, Tagliapietra e Cavaliere.

DIR. BATTAGGIA procede confermando l’accoglimento dell’art. 18, comma 4. il comma 3 dell’art. 20 ma se presentato con una diversa formulazione che potrebbe essere la seguente:”…in caso di sospensione che si protragga oltre i trenta giorni deve essere data comunicazione, entro il trentunesimo giorno al Comune stesso. L’articolo 21, comma 1 può essere accolto. I commi 1 e 2 dell’articolo 24 possono essere accolti con la seguente riformulazione: comma 1- nel caso venga accertata la mancata presenza dell’unico direttore tecnico il Comune dispone la sospensione dell’attività e questa potrà riprendere solo con la presenza del direttore tecnico. Comma 2- nel caso in cui vengano accertate violazioni di cui al precedente comma 1 o modifiche sostanziali delle attrezzature o dei locali, rispetto a quanto autorizzato, può essere sospesa l’attività per ulteriori 3-10 giorni. Spiega che è legata ad una sanzione accessoria che viene erogata in ogni caso e l’attività, per poter riprendere, deve prevedere la presenza del direttore tecnico.

DE CECCHI ritiene che la violazione sia grave se non vi è il direttore tecnico ma, prima dell’erogazione della sanzione, si deve fare una diffida affinché l’interessato abbia il tempo per mettersi in regola.

DIR. BATTAGGIA spiega che prima della sanzione accessoria si apre un procedimento e quindi ce un lasso di tempo a disposizione.

GUZZO la prassi deve essere comunque regolamentata per non dar adito a libere interpretazioni.

Alle ore 10.12 esce il Consigliere Cavaliere.

DIR. BATTAGGIA non si tratta di prassi ma dell’applicazione della Legge 241/90. è la legge che prevede l’avvio del procedimento.

PRES. R. SCARPA chiede se l’avvio del procedimento, attraverso una comunicazione all’interessato, valga come notifica e se non parta la sanzione.

DIR. BATTAGGIA la ditta ha la facoltà di inviare delle proprie osservazioni che avranno un peso a seconda di ciò che verrà prodotto ed il Comune potrà valutare se applicare il minimo della sanzione, o meno, ma i tempi sono comunque tempi certi.

TOSO chiede se, dov’è previsto un unico Direttore Tecnico, in caso di malattia di quest’ultimo si debba chiudere l’attività.

ASS. REY la figura del Direttore Tecnico garantisce le norme igieniche sanitarie e sono previsti dei sostituti a cura del titolare dell’azienda che, tra l’altro, si può autonominare Dir. Tecnico. È discrezione di ogni singolo operatore decidere di quanti direttori tecnici vuol dotarsi.

PRES. R. SCARPA riteneva che l’avvio del procedimento non portasse direttamente alla sanzione.

Alle ore 10.20 entra il Consigliere Rizzi ed esce il Consigliere A. Scarpa.


PLACELLA chiede se il sostituto del Direttore Tecnico debba far parte del personale dell’attività.

ASS. REY risponde che si tratta di un dipendente che ha la qualifica per fare il Direttore Tecnico.

BORGHELLO ritiene sarebbe buona prassi la visita periodica di un addetto del Comune che individuasse la differenza fra violazione e cose immediatamente risolvibili. Ritiene però che della diffida debba restar traccia.

ASS. REY hanno un parere della Polizia Municipale che non lascia spazio a fraintendimenti, anche se ritiene che il Comune debba soprattutto interloquire.

DIR. BATTAGGIA consegna alla Segreteria di Commissione e legge la risposta del Comando di Polizia Municipale che dice che le violazioni accertabili sono quelle che comportano violazioni a norme di rango superiore e del Regolamento che prevedono la sanzione, a prescindere dalla contestazione immediata o differenziata.

PLACELLA chiede se gli uffici possano prevedere delle tipologie di violazione o delle progressività prima di far scattare la sanzione.

DIR. BATTAGGIA spiega che le sanzioni sono individuate dalle normative, nazionali o regionali, di riferimento. Nel caso specifico le sanzioni sono previste dalla Legge regionale. Ci sono paletti sui quali il Comune non può derogare.

BORGHELLO chiede se nel caso venga comminata una sanzione a causa della mancanza di un cartello la competenza sia della Legge o del Regolamento.

Alle ore 10.35 entrano i Consiglieri Molina, Bonzio, Belcaro e Rizzi ed esce il Consigliere Conte.

DE CHECCHI afferma che per i cartelli con l’esposizione degli orari la competenza è in capo ai Regolamenti.

PRES. R. SCARPA ritiene che l’attività di prevenzione alla sanzione non possa essere a carico dei vigili e non si può inserire nel Regolamento il differire della sanzione. L’argomento rimane ma si deve trovare in che modo e dove inserirlo.

DIR. BATTAGGIA prosegue con la lettura dell’articolo 25, comma 1 dichiarandolo non accoglibile. Se lo si riformula inserendo “fino ad un massimo di 5”, lo si può accogliere.

Alle ore 10.40 entra il Consigliere Venturini ed escono i Consiglieri Scaramuzza, Lazzaro e Rizzi.

DE CHECCHI ritiene che questo genere di Regolamenti debba avere un valore di indirizzo per gli utenti. Se si consente l’autocertificazione “tout court” può essere che uno non sia a conoscenza di ciò che certifica. Si devono prevedere le due possibilità di dichiarazione sostitutiva e di produzione della documentazione completa. Chiede di poter inserire ed illustrare le modifiche dell’art. 19 che, per un loro errore, non compare nel file inviato alla Segreteria della Commissione.

PRES. R. SCARPA legge l’art. 19 ed osserva che essendoci l’immediata sostituzione, in caso di imbrattamento, è comunque responsabile il titolare dell’attività.

ASS. REY dice che è un argomento che prevede un confronto ed un dialogo più ampio con il Comando di Polizia Municipale. Afferma che non è accoglibile.

Alle ore 10.45 rientra il Consigliere Belcaro.

CENTENARO ricorda l’impegno formale dell’Assessore Bettin di modificare il regolamento che andava nel senso esposto negli interventi precedenti e, in merito a ciò, chiede che questa norma/richiesta venga estesa non solo ai barbieri /acconciatori.

ASS. REY informa che l’Assessore Bettin si sta occupando di queste modifiche ma che non sa a che punto sia il lavoro dell’Assessore Bettin. Ad oggi non hanno alcuna formulazione di Giunta ma sarà sua premura portarla in Commissione, non appena le arriverà.

PRES. R. SCARPA ritiene che la “non responsabilità” del titolare dell’attività per ciò che succede al di fuori del proprio esercizio possa essere argomento del Consiglio comunale. Il vigile è comunque tenuto all’accertamento.

MOLINA chiede se si possa accertare senza sanzionare perché secondo lui le due fasi sono distinguibili.

ASS. REY risponde che sono temi che riguardano il Regolamento generale sulle sanzioni. Se il Consiglio comunale lo riterrà potrà emendare il provvedimento in piena autonomia.

PLACELLA riporta di casi in cui è possibile contestare la sanzione al fine di farla revocare. Chiede un’audizione del Comandante della Polizia Municipale.

DIR. BATTAGGIA la Legge 689 disciplina tutta questa partita che è in capo alla Polizia Municipale.

Alle ore 11.00 esce il Consigliere Belcaro e rientra il Consigliere Lazzaro.

GUZZO nel caso non si possa andare in deroga alla Legge, chiede di intervenire sul Regolamento.


MOLINA sta nell’autonomia del Consiglio comunale il poter procedere con l’inserimento di norme speciali. Si deve avere la forza di semplificare e non vessare il cittadino. Chiede di intervenire in tempi brevi.

DIR. PICCIN ferma restando la necessità di un incontro col Comandante della Polizia Municipale, il cittadino, nel rispetto della Legge, ha tutte le garanzie di chi non è colpevole per la sanzione comminata. La tutela del cittadino è già contemplata e se, per esempio, l’insegna viene rubata, il titolare dell’attività è in grado di poterlo dimostrare.

Alle ore 11.05 esce il Consigliere Zuanich e rientra il Consigliere A. Scarpa.

PRES. R. SCARPA vorrebbe evitare che i discorsi fatti oggi e le proposte di modifiche regolamentari potessero concedere della discrezionalità all’intervento dei vigili che si occupano dell’accertamento. perché questa risulterebbe pericolosa. Si può prevedere, su questo argomento, un’audizione del Comando di Polizia Municipale. Si ritorna alla trattazione dell’art. 14, le cui modifiche proposte dalla Confartigianato sono state ritenute non accoglibili perché riferite all’articolo 25 capo sesto (norme transitorie e finali).

DIR. BATTAGGIA rispetto all’art. 25, anche in base alle osservazioni giunte dal Consigliere Rosteghin, hanno ritenuto di fare una integrazione, specificando che dove la frase termina con: “esclusivamente nel caso in cui non siano intervenute modifiche ai locali” si può inserire la frase: ”modifiche strutturali ai locali legate ad interventi che eccedano alla straordinaria manutenzione”. Precisa che ciò significa che se non si supera la straordinaria manutenzione, la deroga continua a permanere.

Alle ore 11.10 esce il Consigliere A. Scarpa

ASS. REY afferma che non vi è discrezionalità e se la deroga non è ricompresa nell’elenco previsto da “Edilizia” la deroga stessa viene meno.

DE CHECCHI chiede di approfondire i motivi della cassazione dell’articolo 14.

PLACELLA vuol capire se ci sia un’attenzione particolare per le necessità specifiche del Centro Storico di Venezia e chiede se siano previste delle differenziazioni all’interno del Regolamento. Fa riferimento ai plateatici e ai servizi igienici che in Terraferma sono più facili da adeguare che non in Centro Storico.

Alle ore 11.10 escono i Consiglieri Venturini e Giordani.

PRES. R. SCARPA spiega che il Regolamento proposto fa una distinzione fra attività esistenti e nuove. Chiede se Confartigianato proponga disposizioni diverse anche per le nuove attività.

DE CHECCHI chiede che il Comune di Venezia non venga omologato a tutti gli altri “diversi” Comuni del Veneto. Si deve valorizzare la specificità di Venezia.

Alle ore 11.15 rientrano i Consiglieri Venturini, mA. Scarpa e Costalonga ed esce il Consigliere Lazzaro.

Ritengono che il Consiglio comunale possa avere un’ampia discrezionalità su tale argomento anche se capiscono che sia difficile derogare su atti che il Comune ha già approvato (es. le altezze minime di 2.70 metri). Afferma che in nessun atto del Comune è prevista la superficie minima di 9 metri quadri e ciò dà un ulteriore colpo di grazia a chi volesse aprire una nuova attività. Perciò propongono la misura di 6 metri quadrati. Anche il rapporto fra numero di addetti non è, a loro avviso, consono. Infine, si modifichi, per la sicurezza, la disposizione della “porta a chiusura automatica”. Chiede di chiarire il discorso dell’illuminazione artificiale, di ridurre la superficie minima a 6 metri quadri e l’altezza minima a 2, 50 metri.

Alle ore 11.25 escono i Consiglieri Venturini, Toso e A. Scarpa.

COSTALONGA afferma che le categorie si dovevano muovere già dal 2009, presso la Regione, in occasione dell’approvazione del Regolamento regionale, e se l’avessero fatto con l’appoggio del Comune avrebbero avuto più forza. Ritiene che sulle altezze il Comune possa intervenire perché fanno capo ad un regolamento edilizio comunale.

DIR. BATTAGGIA spiega che la legge regionale di riferimento ha previsto che i Comuni si dotassero di un proprio regolamento, in ottemperanza a quanto previsto dalla Regione la quale ha individuato delle parti inderogabili e parti in cui i Comuni potevano apportare modifiche. La parte del Regolamento relativa ai requisiti strutturali, igienico-sanitari e delle attrezzature è quella parte sulla quale la Regione si è espressa come parte assolutamente inderogabile, all’interno della quale il Comune potrebbe, casomai, porre norme più restrittive. Cosa che il Comune di Venezia non ha fatto. Per quanto riguarda le nuove attività, loro si adeguano pedissequamente alla norma regionale e alla delibera della Giunta regionale che ha approvato il Regolamento.

DIR. PICCIN la richiesta concernente le altezze trova riscontro nel Regolamento edilizio che disciplina le abitazioni, all’interno delle quali queste attività si possono svolgere. Il Regolamento edilizio, che è in fase di modifica, prevede altezze inferiori, fino ad un’altezza minima di 2,20 metri. Con queste altezze i loro uffici rilasciano l’agibilità, ad uso abitativo, ai piani terra del Centro Storico.

PRES. R. SCARPA chiede di accelerare i tempi al fine di consentire anche la trattazione del secondo punto iscritto all’ordine del giorno.

PLACELLA in vista di eventuali emendamenti in sede di Consiglio, chiede di capire in quali ambiti si può derogare.

ASS. REY c’è il testo della delibera di Giunta che spiega chiaramente quali sono le parti derogabili e quali non lo sono.

MOLINA afferma che si deve fare attenzione a ciò che non si può derogare perché è scritto nella delibera di Giunta regionale. Ci sono però dei presupposti normativi che consentono, tenendo conto della specificità di Venezia, di non sottostare pedissequamente a ciò che prevede il Regolamento regionale. Chiede se per “trasferimento d’azienda” si intenda il trasferimento dell’attività in un altro luogo o la cessione dell’attività.

DIR. BATTAGGIA risponde che si intende cessione d’azienda e non trasferimento da un luogo ad un altro.

BONZIO la regolamentazione che riguarda il territorio comunale deve spettare ai Comuni. Ritiene che la superficie di 9 metri quadri sia consona e non sia riducibile.

DE CHECCHI fa notare che sono richiesti 9 metri per ciascun ambiente di lavoro.

BONZIO ritiene che, per quanto concerne le altezze, le osservazioni dei tecnici soccorrono nell’interpretare la norma. Casomai converrebbe esplicitarle meglio.

Alle ore 11.45 esce il Consigliere Borghello.

PRES. R. SCARPA pensa si debba evitare che il Regolamento comunale venga impugnato per illegittimità. Rimane in piedi tutta la parte proposta dalla Confartigianato, che riguarda la specificità di Venezia. Chiede che nella norma transitoria e finale la possibilità della valutazione finale rimanga in capo al Comune.

DE CHECCHI consegna alla Segreteria di Commissione uno studio, con la preghiera di divulgarlo ai Consiglieri.

Alle ore 11.46 escono i Consiglieri Molina e Guzzo ed i presenti sono R. Scarpa, Placella, Lavini, Costalonga, Bonzio, Centenaro e Giordani.

PRES. R. SCARPA aggiunge che si deve decidere se riportare la discussione in Consiglio comunale o rimandare l’esame ad una prossima seduta di Commissione consiliare. Si associa alla richiesta di ulteriore deroga per la superficie minima dei locali. Propone di licenziare la proposta di deliberazione per la discussione in Consiglio comunale. La Commissione acconsente e passa al secondo punto iscritto all’ordine del giorno avente ad oggetto: “Prosecuzione esame della proposta di deliberazione PD n. 159/2013 –Consulta per i problemi dell’economia e del lavoro – nomina componenti”. Si procede con l’appello nominale dei Consiglieri e alle ore 12.00 i presenti, aventi diritto al voto, sono Placella, Guzzo, Borghello, Lavini, Costalonga, Bonzio, Centenaro, Giordani e R. Scarpa.

BONZIO in qualità di Coadiutore alle politiche del Lavoro, illustra nuovamente la proposta di deliberazione.

PRES. R. SCARPA nomina scrutatori i due Consiglieri Bonzio e Costalonga, in rappresentanza delle forze di maggioranza e di opposizione. Si procede con la votazione con il seguente ordine: 1)Bonzio 2)Costalonga 3)Borghello 4)Centenaro 5)Guzzo 6)Lavini 7)Giordani 8)Placella 9)R. Scarpa. Tutti i Consiglieri presenti hanno votato e i due scrutatori procedono allo scrutinio delle schede. I Consiglieri presenti risultano essere 9 (nove), i Consiglieri votanti sono 9 (nove) i voti favorevoli sono 9 (nove), i voti contrari nessuno, schede bianche nessuna, schede nulle nessuna. Alla fine dello scrutinio, con 9 voti favorevoli su 9 votanti, l’elenco (riportato sotto) allegato alla proposta di deliberazione viene approvato.
Elenco approvato:

1) ROBERTO MONTAGNER :rappresentante dei lavoratori dipendenti;
ITALIA SCATTOLIN : supplente;
2) LUCA TREVISAN : rappresentante dei lavoratori dipendenti;
FABIO QUERIN : supplente;
3) RENZO VARAGNOLO : rappresentante dei lavoratori dipendenti;
ANTONIO CAPPIELLO : supplente;
4) LINO GOTTARDELLO : rappresentante dei lavoratori dipendenti;
PAOLO POZZOBON : supplente;
5) ANDREA GAGGETTA : rappresentante dei lavoratori dipendenti;
…………………… …: : supplente;
6) LUCA SARTO : rappresentante dei lavoratori dipendenti;
…………………… …: : supplente;
7) MAURIZIO DON : rappresentante dei lavoratori dipendenti;
LUIGINO BOSCARO : supplente;
8) DIEGO PANISSON : rappresentante dei lavoratori dipendenti;
MASSIMO ROSA : supplente;
9) DANIELE ZENNARO : rappresentante dei lavoratori dipendenti;
GIANNI CARRARO : supplente;
10) ROCCO CRISEO : rappresentante dei lavoratori dipendenti;
GIANNI PAGANO : supplente;
11) GIAMPIERO ANTONINI : rappresentante dei lavoratori dipendenti;
DANILO SCATTOLIN : supplente;
12) KHALED RAHMAN : rappresentante dei lavoratori dipendenti;
SHAHALAM JAKARIA AL MAHMUD : supplente;
13) ENEA PASSINO : rappresentante dei lavoratori dipendenti;
MASSIMILIANO D’ALESSANDRO : supplente;
14) MARIO MERIGLIANO : rappresentante dei lavoratori dipendenti;
GIAMPAOLO MARELLA : supplente;
15) SERGIO D’ORAZIO : rappresentante dei lavoratori dipendenti;
VITTORIO RAVAZZOLO : supplente;
16) PAOLO QUAGGIO : rappresentante dei coltivatori diretti;
MARIO QUERESIMIN : supplente;
17) BENIAMINO MOZZATO : rappresentante dei coltivatori diretti;
STEFANO BARDELLOTTO : supplente;
18) GIANNI DE CHECCHI : rappresentante degli/delle artigiani/e;
ENRICO VETTORE. : supplente;
19) PAOLO ZABEO : rappresentante degli/delle artigiani/e;
GIANCARLO ANTONELLO…… ………: supplente;
20) ANGELO POZZAN : rappresentante delle libere professioni;
……………… …: : supplente;
21) ……………… …: : commercialista o un consulente del lavoro;
: supplente;
22) ADRIANO RIZZI : rappresentante delle cooperative di produzione e di consumo;
FRANCO MOGNATO : supplente;
23) ANGELO GRASSO…………………………: rappresentante delle cooperative di produzione e di consumo;
DINO LAZZAROTTO : supplente;
24) ANTONIO GOTTARDO : rappresentante dell'agricoltura e della pesca;
……… …: : supplente;
25) MARCO SPINADIN : rappresentante dell'agricoltura e della pesca;
LUIGI VALERI : supplente;
26) ANTONIO BADI GUARINONI : rappresentante dell’industria;
GIOVANNI DONEGÀ : supplente;
27) GIULIANO DA ROZZE : rappresentante dell’industria;
ENZO POZZOBON : supplente;
28) LUCA DE LAZZARI ………………: rappresentante dell’industria;
ERIKA BENEDETTI : supplente;
29) IVAN PALASGO …… : rappresentante dell’industria;
PIER ORLANDO ROCCATO…… : supplente;
30) STEFANIA DE ZORZI… …………..… : rappresentante dell’industria;
… …: : supplente;
31) ENRICO GIORGIUTTI : rappresentante del commercio e del turismo;
ELIANA AVENALI : supplente;
32) CRISTIANA GIUSSANI : rappresentante del commercio e del turismo;
MICHELE LACCHIN : supplente;
33) DARIO CORRADI : rappresentante del commercio e del turismo;
……………… …: .: supplente;
34) LUIGINA FRANZÒ : rappresentante del commercio e del turismo;
: supplente;
35) … : : rappresentante delle aziende a partecipazione pubblica locale;
…………………… : supplente;
36) : rappresentante delle associazioni di promozione sociale;
…………………… : supplente;
37) DOMENICO NASTARI :rappresentante delle organizzazioni di volontariato;
LUCIO CESTARO : supplente;


Il Presidente propone di licenziare la proposta di deliberazione col parere favorevole unanime (Allegato “A”). La Commissione acconsente e alle ore 12.10, esaurito l’ordine del giorno, dichiara

 


Allegati
 
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Atti collegati
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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 05-12-2013 ore 10:44
Ultima modifica 05-12-2013 ore 10:44
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