Seduta del 09-05-2013 ore 09:30
congiunta alla IV Commissione, alla VI Commissione, alla VII Commissione e alla X Commissione
Consiglieri componenti le Commissioni: Maurizio Baratello, Gabriele Bazzaro, Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte, Sebastiano Costalonga, Nicola Funari, Luigi Giordani, Giovanni Giusto, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Michele Mognato, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Gian Luigi Placella, Andrea Renesto, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Camilla Seibezzi, Christian Sottana, Davide Tagliapietra, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Stefano Zecchi, Marco Zuanich, Michele Zuin
Consiglieri presenti: Gabriele Bazzaro, Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte, Sebastiano Costalonga, Nicola Funari, Luigi Giordani, Giacomo Guzzo, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Gian Luigi Placella, Andrea Renesto, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Camilla Seibezzi, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Marco Zuanich, Ennio Fortuna (sostituisce Marta Locatelli)
Altri presenti: Assessore Urbanistica Ezio Micelli, Assessore Patrimonio Bruno Filippini, Direttore Urbanistica Oscar Girotto, Direttrice Patrimonio Alessandra Vettori, Dirigente Urbanistica Luca Barison, Funzionario Urbanistica Nicola Rossi, Dirigente Ambiente Mario Scattolin, Cittadini e Gruppo di Lavoro per Forte Marghera "Stella d'Acqua"
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 9.45, il Presidente della V Commissione Consiliare, Giampietro Capogrosso, assume la presidenza delle commissioni congiunte e constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la riunione.
CAPOGROSSO ricorda ai consiglieri comunali che considerato l’interesse generale sul tema di Forte Marghera, visti i lavori effettuati l’anno scorso di condivisione dei vari progetti, si è deciso di procedere con l’illustrazione della delibera di Giunta Comunale nr. 114 del 28 Marzo 2013, con la quale è stato adottato il Piano di Recupero di iniziativa pubblica relativo al compendio di Forte Marghera. Ricorda che la L. 106/2011 ha stabilito che gli strumenti urbanistici attuattivi, conformi al PRG vigente, sono di competenza della Giunta Comunale e pertanto non ci sarà nessun coinvolgimento del Consiglio Comunale. Precisa l’iter ovvero l’adozione da parte della Giunta Comunale, avvenuta in data 28 Marzo, cui seguiranno la fase di pubblicazione e di presentazione di osservazioni, con l’aggiunta della necessità della redazione di almeno lo screening di Valutazione ambientale, e la successiva approvazione definitiva da parte della Giunta Comunale. Ricorda che l’Assessore Micelli si era impegnato a illustrare la delibera alle Commissioni Congiunte al fine di informare i consiglieri e permettere anche a loro, oltre ai cittadini e associazioni varie, di presentare osservazioni.
Alle ore 9.50 entrano i consiglieri Cesare Campa, Marco Zuanich, Renzo Scarpa, e Bruno Lazzaro.
MICELLI ricorda che il Consiglio Comunale era stato coinvolto nel ragionamento di discussione su Forte Marghera con la deliberazione che ha determinato gli ambiti da assoggettare a successivo Piano di Recupero di iniziativa pubblica. Proprio la crucialità di Forte Marghera ha fatto sì che l’Amministrazione Comunale prestasse particolare attenzione all’ambito governando, attraverso azioni di coordinamento, i processi di allocazione delle diverse attività che andranno ad insediarsi, rappresentando un cambiamento rispetto alle scelte passate. Nel merito della deliberazione ricorda che è stato fatto un accurato percorso con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia al fine di “catalogare” ogni singolo edificio e determinarne il grado di trasformabilità consentito, lavoro propedeutico per la successiva fase del bando e per l’assegnazione degli spazi. Ritiene l’approvazione del P.d.R. di iniziativa pubblica, con i specifici vincoli determinati, necessario per procedere all’assegnazione degli spazi. Ritiene che a volte si confonda il P.d.R. come surrogato del Bando, che è in fase di elaborazione da parte della Direzione Patrimonio, mentre la delibera è la progettazione degli spazi, con i relativi ambiti di tutela e la determinazione delle funzioni più idonee per valorizzare questa parte importante della città. Rileva che l’ottima progettazione effettuata è stata svolta interamente dagli uffici Comunali grazie alle elevate capacità tecniche dei professionisti della Direzione Urbanistica del Comune di Venezia.
Alle ore 9.55 entra il consigliere Nicola Funari.
GIROTTO ricorda che in data 14 Gennaio u.s. si era svolto un Consiglio Comunale straordinario dal titolo “linee guida partecipate e condivise per il futuro di Forte Marghera”, dove era stato illustrato ai consiglieri il lavoro svolto per oltre un anno, dagli uffici tecnici in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia, con la schedatura di tutti gli edifici e manufatti presenti all’interno dell’ambito del Forte.
Alle ore 10.00 entrano i consiglieri Renato Boraso, Sebastiano Costalonga, Antonio Cavaliere e Andrea Renesto ed esce il consigliere Jacopo Molina. Alle ore 10.20 entra il consigliere Gian Luigi Placella;
ROSSI premette che la deliberazione è frutto di un anno di lavoro che ha coinvolto oltre alla Soprintendenza Venezia anche le Direzione Ambiente e Patrimonio del Comune di Venezia, per determinare tramite la conoscenza reale degli edifici il grado di trasformabilità degli stessi e le relativi funzioni insediabili. Aggiunge che la Delibera di Giunta Comunale nr. 114/2013, che adotta il P.d.R., è in pubblicazione dal 3 Maggio al 3 Giugno 2013, e durante tale periodo chiunque può presentare osservazioni al piano che saranno tenute in considerazione dagli uffici prima dell’approvazione definitiva. Illustra, tramite la videoproiezione di tavole ed elaborati grafici la delibera di giunta nr. 114/2013:
• l’iter di approvazione del P.d.R. del compendio di Forte Marghera con l’adozione di Giunta Comunale, la fase di pubblicazione e di presentazione delle osservazioni, la fase di predisposizione della delibera di controdeduzione con l’acquisizione dei pareri degli enti preposti (Demanio, Magistrato alle Acque, Municipalità) e la verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica, ed infine l’approvazione definitiva del P.d.R.;
• gli obiettivi del piano (es. polo di promozione e produzione culturale, recupero della struttura fortificata, conservazione dell’identità del luogo, area come parco urbano ricco di servizi) e le modalità di intervento (es. per la gestione unitaria degli spazi, per il recupero dei volumi demoliti, per la valorizzazione delle componenti naturalistiche e ambientali, per il rafforzamento delle connessioni urbane e con i sistemi di accessibilità metropolitana);
• la modalità di attuazione del piano attraverso manifestazioni di interesse pubblico con bandi che dovranno prevedere l’individuazione degli stralci funzionali, del piano economico – finanziario, le specifiche destinazioni d’uso attribuite ad ogni singolo edificio, la realizzazione di opere di urbanizzazione, il restauro e manutenzione delle rive e la sistemazione e manutenzione delle aree verdi e degli spazi aperti;
• lo stato di fatto del compendio di Forte Marghera, sulla base della documentazione allegata alla delibera nr. 114/2013, con una corografia generale dell’ambito (tav. 1), l’attuale pianificazione urbanistica (tav. 2), il perimetro individuato dal P.d.R. (tav. 3), la pianificazione adottata con il PAT (tav. 4), la pianificazione urbanistica di livello superiore ovvero il PTRC e PTCP (tav. 5), la genesi storica della zona (tav. 8) e del paesaggio lagunare (tav. 9), le connessioni urbane e l’accessibilità all’ambito (tav. 11), l’assetto fisico delle aree con l’individuazione dei vincoli ai sensi del D.Lgs. 42/2004 (tav. 12), lo stato di conservazione delle rive con relativa galleria fotografica (tav. 13), il rilievo con catalogazione e censimento della vegetazione presente (tav. 14 – 15 - 16), le infrastrutture a rete esistenti (tav. 17) e la planimetria catastale con le diverse proprietà (tav. 18);
• le problematiche emerse durante il lavoro effettuato riconducibili al riscontro di aree inquinate, al verde che diffusosi nell’area spontaneamente ne ha in parte compromesso la leggibilità della fortificazioni e la fruibilità degli spazi liberi, il deterioramento dei canali e delle rive a causa dell’assenza di manutenzione nel corso degli anni e l’insediamento di attività economiche lungo i canali e le zone periferiche che ne costituiscono, di fatto, un limite funzionale e paesaggistico – ambientale;
• le previsioni del P.d.R. al fine di attribuire alle strutture funzioni atte a realizzare un polo di produzione e promozione culturale all’interno del Parco Urbano, l’accessibilità urbana e metropolitana sostenibile con collegamenti alla linea tramviaria e alle piste ciclabili, il rafforzamento dell’offerta culturale a Mestre e favorire la sostenibilità economica e finanziaria attraverso l’inserimento di funzioni compatibili con il grado di trasformabilità degli edifici e l’utilizzo delle aree limitrofe per le funzioni meno compatibili;
• lo stato di progetto con la documentazione relativa portando l’esempio della scheda di analisi per l’edificio nr. 9 – “Caserma difensiva francese”, con gli elementi di analisi (datazione, localizzazione, dimensione, destinazione d’uso, elementi tipologici e costruttivi, stato di conservazione), la valutazione del grado di trasformabilità dell’edificio con la spiegazione delle determinazione della griglia per la determinazione della categoria d’intervento (elaborato 19), la classificazione e descrizione degli elementi costruttivi degli edifici (elaborato 20 – 21), le modalità di intervento degli edifici (elaborato 22);
• le tavole progettuali relative al grado di trasformabilità di tutti gli edifici (tav. 23), le modalità di intervento (tav. 24), l’elenco delle parti degli edifici da demolire (tav. 25), le connessioni urbane e l’accessibilità di progetto (tav. 26), la tavole delle trasformabilità con i valori e tutele (tav. 27), la tavole delle trasformabilità con gli ambiti funzionali (tav. 28), la tavole delle trasformabilità con l’assetto fisico e funzionale (tav. 29), le infrastrutture a rete di progetto (tav. 30), e la sovrapposizione del progetto su un’immagine di ortofotopiano (tav. 31);
• le finalità del piano di recupero che deve corrispondere alle esigenze della popolazione locale e caratterizzarsi funzionalmente su una dimensione metropolitana. Qualificare l’afflusso turistico ampliandone l’offerta con nuovi poli di interesse ed introducendo il concetto di “Parco Attivo” ovvero luogo non solo di fruizione ma anche di elaborazione/produzione. Ospitare attività strutturate in modo da comprenderne l’intero ciclo dall’osservazione alla didattica, dallo studio alla ricerca, dalla produzione alla vendita e corrispondere alle diverse esigenze differenti livelli di fruizione, differenziandole secondo l’età (bambini, giovani, adulti, anziani) o le esigenze di approccio (elementare, amatoriale, professionale).
Alle ore 10.30 entrano i consiglieri Camilla Seibezzi, Gabriele Bazzaro, Giuseppe Caccia, Luca Rizzi e Marco Zuanich.
SCATTOLIN argomenta in merito al lavoro di concertazione effettuato dalla Direzione Ambiente del Comune di Venezia al P.d.R. con un lavoro puntuale di schedature di tutte le diverse specie arboree e la previsione di rimodulazione, del verde all’interno dell’area, in base allo sviluppo scelto. Tale documento specifico è allegato alla delibera di adozione di Giunta e i singoli interventi dovranno essere dettagliati sulla base del progetto di riqualificazione che sarà scelta con i bandi.
CAPOGROSSO comunica ai consiglieri comunali che la presentazione in powerpoint, dell’illustrazione della deliberazione, sarà a disposizione nel server delle proposte di deliberazione di V Commissione Consiliare.
ROSTEGHIN ringrazia l’Assessorato all’Urbanistica per l’ottimo lavoro svolto che ha permesso di “mappare” l’intero ambito di Forte Marghera e ricorda che l’intera documentazione della delibera di Giunta è disponibile on-line per chiunque volesse consultarla. Dall’illustrazione effettuata ritiene che si evidenzino tre aspetti fondamentali:
• il ruolo centrale e di coordinamento dell’Amministrazione Comunale;
• la definizione in modo puntuale della vocazione culturale dell’ambito;
• la piena fruibilità dell’intero complesso da parte della cittadinanza.
Compie una riflessione sulle operazioni future che effettuerà l’Amministrazione Comunale con il bando di evidenza pubblica con la necessità che vengano scelti progetti di elevata qualità e sul tema economico quale sostenibilità reale dell’intervento visto che dal quadro economico allegato alla delibera di adozione emerge un costo di oltre 41 milioni di Euro.
FUNARI ritiene che il Piano illustrato rappresenti un “libro dei sogni” poiché non sono previsti ne specifici requisiti ne investimenti da parte dell’Amministrazione Comunale, demandandone l’attuazione solo a soggetti privati senza la condivisione cittadina. Ricorda che il Consiglio Comunale si era espresso con uno specifico ordine del giorno affinché ci fosse la massima partecipazione e condivisione delle scelte sulla destinazione di Forte Marghera, che invece sono già state prese dalla Giunta Comunale con la deliberazione di adozione senza il necessario coinvolgimento. Chiede che il successivo Bando, prima della sua approvazione, sia sottoposto all’esame delle rispettive Commissioni Consiliari al fine di poter presentare delle osservazioni migliorative del lavoro svolto dai tecnici comunali e con la condivisione dei cittadini del Comune di Venezia.
CAPOGROSSO ribadisce ai consiglieri comunali che la riunione odierna verte sull’illustrazione della delibera già adottata in data 28 Marzo u.s., e che chiunque, cittadino, associazione o consigliere comunale, può intervenire nell’iter approvativo con la presentazione di osservazioni. Successivamente la Direzione Patrimonio elaborerà ed emanerà il bando per la gestione, ed invita quindi i consiglieri ad effettuare interventi nel merito della deliberazione di carattere Urbanistico.
Alle ore 10.50 entra il consigliere Pierantonio Belcaro ed esce il consigliere Alessandro Scarpa.
PLACELLA ritiene che la discussione su Forte Marghera sia “accresciuta” dal contributo effettuato dal comitato cittadino che ha elaborato delle proposte illustrate anche in sede di Commissioni congiunte, e condivide le osservazioni fatte dal consigliere Funari sul mancato coinvolgimento reale del Consiglio Comunale. Chiede un chiarimento sul testo della delibera di adozione relativamente alla questione della riduzione del 10% del perimetro individuato con la precedente delibera del Consiglio Comunale nr. 26/2012.
VENTURINI afferma che di Forte Marghera se ne parla da anni vista il grande interesse ed attenzione sull’ambito, ma sottolinea l’ambiguità di fondo che le scelte che sta portando avanti l’Amministrazione Comunale non sono dovute perché lo chiede un comitato cittadino o un gruppo economico, ma bensì l’intera città ed è previsto nel programma di mandato del Sindaco. Ritiene che in merito al tema della partecipazione le vere scelte si troveranno nei bandi che predisporrà la Direzione Patrimonio e non nel Piano di Recupero, invitando l’Amministrazione Comunale ad una condivisione del testo previsto in VII Commissione Consiliare prima della sua emanazione. Afferma che dall’illustrazione emerge un “salto migliorativo”, con la regia dell’Amministrazione Comunale, rispetto alle decisioni assunte dalla precedente Amministrazione che aveva fatto un bando per i “privati”.
Alle ore 11.00 esce il consigliere Giuseppe Toso.
SEIBEZZI precisa che le sue idee sul futuro di Forte Marghera sono note come da recente pubblicazione di un articolo sui quotidiani locali, e ritiene che la regia dell’Amministrazione Comunale sul P.d.R. sia apprezzabile rispetto alle decisioni passate del Comune di Venezia. Ritiene che i maggiori problemi possano emergere dal fatto che:
• il piano ha un costo previsto per gli interventi di oltre 40 milioni di Euro e che difficilmente si troverà una loro sostenibilità economica con le proposte dei partecipanti al bando;
• lo studio è stato prodotto dall’Amministrazione Comunale in sinergia con la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia, determinando i relativi vincoli ed ambiti di intervento, e bisognerà vedere se ci saranno soggetti interessati alla partecipazione;
• le proposte avanzate dai cittadini, frutto di lavoro di gruppo e di condivisione, sembrerebbero non essere state recepite e quindi sminuendo il lavoro svolto con la democrazia partecipata.
Argomenta in merito al complesso di Forte Marghera, acquistato dal Comune di Venezia ancora 10 anni fa, che attualmente è animato e utilizzato dalla cittadinanza, come da recenti iniziative effettuate, ma per il quale l’Amministrazione Comunale, nonostante 4 Giunte si sono susseguite, non ha mai portato a conclusione qualcosa di concreto. Segnala che l’attuale gestore di Forte Marghera “sponsorizza” diverse attività, come ad esempio l’affitto commerciale di alcuni luoghi per feste private, e si domanda se gli interventi previsti, in base al livello di vincoli determinato, saranno mai sostenibili da un soggetto privato che vorrà partecipare al bando di assegnazione. Ricorda che di “produzione culturale” per Forte Marghera non si è mai parlato a livello di discussione di Consiglio Comunale e tanto meno a livello di programmazione in tutto il territorio Comunale, demandando tali decisioni esclusivamente alle competenze dell’Assessore.
CAPOGROSSO ritiene che la presentazione effettuata faccia compiere delle riflessioni ai consiglieri comunali su ambiti non strettamente urbanistici ma che coinvolgono tutta la Giunta Comunale.
SEIBEZZI aggiunge al suo precedente intervento le richieste in merito a quali spazi saranno di uso pubblico e quali no, e come saranno affidate le aree all’interno di Forte Marghera.
BORGHELLO afferma che, come è emerso dall’illustrazione dei tecnici, nel luogo di Forte Marghera non si potrà programmare quasi nulla se non d’intesa con la Soprintendenza, e aver anteposto manifestazioni di interesse, senza un lavoro preciso di determinazione del livello di trasformazione dei singoli edifici, è stato un lavoro inutile. Ritiene che il lavoro svolto è propedeutico per i successivi ragionamenti e decisioni in merito ai bandi che saranno emanati dall’Amministrazione Comunale, con le reali determinazioni sulla possibilità di recupero di ogni singolo edificio presente. Nel merito del Piano di Recupero afferma che non è stata una “partecipazione coperta”, ma bensì un lavoro che ha permesso di determinare i vincoli non superabili da nessuna programmazione tramite il lavoro svolto di concerto con la Soprintendenza, alla quale tutti i cittadini e/o associazioni possono partecipare con il loro contributo durante la fase di pubblicazione e presentazione delle osservazioni al piano. Ricorda che attualmente Forte Marghera è già un luogo operativo e aperto alla cittadinanza, ma i successivi bandi permetteranno di recuperarlo in ulteriori ambiti dando la possibilità a tutti i soggetti interessati di partecipare alla selezione. Conclude ritenendo che sia opportuno aprire un confronto partecipativo nella stesura dei futuri bandi una volta che è stato approvato il P.d.R.
Alle ore 11.15 esce il consigliere Sebastiano Costalonga.
CENTENARO interviene in merito al ruolo svolto dalla Giunta Comunale, in termini di partecipazione e condivisione, anche con riferimento al lavoro svolto dalle Commissioni Consiliari con l’illustrazione dei diversi progetti di recupero di Forte Marghera. Si domanda se la Municipalità di Mestre Centro è stata coinvolta prima dell’adozione del P.d.R., dato che presenta un quadro economico degli interventi da oltre 50 milioni di Euro, sapendo benissimo che nelle casse del Comune di Venezia non c’è nessuna disponibilità finanziaria in merito. Afferma che tutti vogliono un Forte Marghera accessibile e fruibile per tutti, ma per la massima possibilità di partecipazione riterrebbe opportuno che gli attuali “fruitori” di Forte Marghera lasciassero la struttura per una maggiore credibilità dell’Amministrazione Comunale.
CACCIA ritiene che parlare di P.d.R. significa discutere di una realtà assodata e vissuta dagli stessi cittadini, dopo l’acquisizione del sistema di fortificazione dei forti da parte del Comune di Venezia. Ritiene che sarebbe opportuno fare una riflessione sulla gestione e sulla qualità delle attività insediate se, come affermato in precedenza, esiste un problema di trasparenza nella gestione del complesso, auspicando che i futuri bandi possano portare a idee e progetti di elevatissima qualità. Al consigliere Venturini risponde che auspicherebbe che l’Amministrazione Comunale fosse influenzata positivamente da diversi soggetti, al fine di ponderare e considerare i diversi interessi che si mettono in moto per un importante complesso quale Forte Marghera. Argomenta in merito alla fase di presentazione delle osservazioni, dal 3 Maggio al 3 Giugno, quale strumento di partecipazione reale dei cittadini nelle decisioni assunte dall’Amministrazione Comunale, ricordando che è una norma di legge che impone che sia l’adozione sia la successiva approvazione degli Strumenti urbanistici attuattivi sia di competenza della Giunta Comunale. Sottolinea l’importante aspetto contenuto nel P.d.R. che definisce la “vocazione culturale” dell’intero complesso di Forte Marghera e ricorda che i vincoli, posti dalla Soprintendenza, comportano la reale determinazione della possibilità di intervento sul singolo edificio.
Alle ore 11.30 esce la consigliera Lorenza Lavini.
SCARPA R. argomenta in merito al mantenimento delle funzioni insediate a Forte Marghera e alla sua preoccupazione per la mancata partecipazione popolare alla predisposizione degli atti per il suo recupero. Ricorda che il tema degli istituti di partecipazione è stato recentemente assunto anche nello Statuto del Comune di Venezia e che si era svolto, a Gennaio 2013, uno specifico Consiglio Comunale straordinario su Forte Marghera, dove era emersa la volontà di dare avvio ad una nuova procedura partecipativa che però nella realtà dei fatti è stata disattesa vista la presentazione da parte della Giunta Comunale della deliberazione di adozione del P.d.R.
CAPOGROSSO interviene per precisare, visto il protrarsi della discussione in Commissione, che diversi consiglieri hanno chiesto di intervenire domandando se le Commissioni ritengono utile proseguire nella giornata odierna o eventualmente riconvocarsi in una successiva riunione.
CACCIA interviene sull’ordine dei lavori ritenendo opportuno procedere con un’ulteriore riunione da tenere la prossima settimana.
RENESTO interviene sull’ordine dei lavori affermando che si proceda con una successiva riunione e dando corso oggi alle risposte agli interventi già effettuati dai consiglieri comunali.
SCARAMUZZA interviene sull’ordine dei lavori suggerendo la possibilità di dare la possibilità oggi ai cittadini e comitati presenti, e rimandando alla prossima riunione gli interventi mancanti dei consiglieri che hanno chiesto di intervenire.
VENTURINI interviene per fatto personale in risposta all’intervento del consigliere Caccia per delucidare che il suo riferimento all’influenza negativa era riferito a quello di determinati gruppi economici che cercano di “sfruttare” determinate possibilità economiche.
PAOLA IOVICH ricorda che è stato consegnato a tutti i consiglieri comunali un documento redatto dal “gruppo di lavoro per Forte Marghera…stella d’acqua” a cui nel corso della riunione sono state date risposte ai quesiti formulati tranne per i punti nr. 4 e 5 del documento.
ANDREA GRIGOLETTO (Direttore Coordinamento per il recupero campo trincerato di Mestre) ricorda che diversi progetti Europei hanno coinvolto il Forte Marghera dal 1996 al 2003, data nella quale è entrato a far parte della disponibilità del Comune di Venezia. In merito all’operato della Soprintendenza ritiene che ci sia ben poco da discutere, in quanto in base ai vincoli vigenti su ogni singolo edificio se ne è determinato il relativo grado di trasformazione, da effettuare secondo i principi della carta dei restauri. Afferma che dal 2003, diversi fondi Europei sono stati destinati a Forte Marghera ma il loro utilizzo è stato destinato ad altre attività invece che quella del restauro degli edifici, che a causa del perdurare di anni di immobilismo ha determinato le pessime condizioni di alcuni immobili. Sottolinea che il piano illustrato sembrerebbe di basso profilo culturale, in quanto prevede il recupero del solo Forte Marghera invece che di tutti i 12 forti che rappresentano la storia del campo trincerato di Mestre.
CAPOGROSSO ricorda che grazie all’illustrazione effettuata oggi si è potuto evidenziare il lavoro svolto dagli uffici tecnici in collaborazione con la Soprintendenza Venezia che ha “catalogato” ogni singolo edificio presente, schedandolo e prevedendone il relativo livello di trasformazione consentito, al fine di poter determinare i possibili interventi su Forte Marghera. Ricorda che come cittadino aveva partecipato ad alcuni incontri promossi dal gruppo di lavoro su Forte Marghera ma ricorda, purtroppo, che senza un investimento consistente di quasi 50 milioni di Euro difficilmente si potrà far vivere l’ambito particolare del Forte.
BONZIO interviene in merito all’ordine dei lavoro affinché nelle prossime riunioni sul tema possa essere affrontata la questione segnalata della verifica dei finanziamenti Europei ricevuti e il loro effettivo utilizzo.
GIROTTO risponde al consigliere Placella che nell’elaborato nr. 3 (perimetro P.d.R. modificato) viene evidenziato lo stralcio corrispondente allo svincolo stradale di San Giuliano interessato dai lavori di realizzazione del TRAM e la relativa normativa. Risponde alla cittadina Paola Iovich che le forme di partecipazione dei cittadini al P.d.R. consistono nella fase di pubblicazione e di presentazione delle osservazioni prima dell’approvazione definitiva dello strumento urbanistico. Inoltre il piano adottato non prevede nuove edificazioni ma bensì la demolizione di alcune parti e la loro eventuale parziale ricostruzione, sempre in base al parere specifico della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia. Oltre a ciò i progetti che verranno realizzati, a seguito dei bandi emessi dal Comune di Venezia, saranno sottoposti al parere della Soprintendenza. In merito alla esclusione della “lunetta” ad Ovest verso Via Torino precisa che tale ambito fa già parte del P.d.R. di Via Torino con destinazione di area a parcheggi per l’Università.
MICELLI afferma che il P.d.R. illustrato rappresenta un’elaborazione di alto profilo ed originalità redatto con forze interne all’Amministrazione Comunale. Condivide l’intervento del consigliere Rosteghin in merito alla regia pubblica ed al processo di azione diverso rispetto al passato quando invece si demandò agli operatori privati il processo di trasformazione tramite la presentazione di proposte alle manifestazioni di interesse promossa dal Comune di Venezia. In questo caso invece l’Amministrazione Comunale sarà protagonista dei processi decisionali che saranno portati avanti sulla base del lavoro di catalogazione effettuato in sinergia con la Soprintendenza al fine di creare uno spazio aperto e collettivo. Nel dettaglio il P.d.R. fa la scelta di quali attività potranno trovare sede al suo interno, ovvero quelle legate alle funzioni e di produzione culturale, sottolineandone l’elemento di discontinuità rispetto al passato. Ricorda che il luogo è vincolato sia sotto l’aspetto ambientale sia costruttivo e il lavoro svolto con la Soprintendenza permette di determinare il grado di trasformabilità, con più interventi possibili, di ogni singolo edificio mentre in passato tale onere non era stato svolto con la presentazione di progetti non concretizzabili realmente. Aggiunge che con i processi per l’assegnazione delle aree, ovvero i bandi, si misureranno i livelli di riqualificazione dell’ambito, precisando che senza le relative risorse economiche, provenienti dagli operatori economici privati, non potrà iniziare nessun processo di riqualificazione.
CAPOGROSSO comunica che come concordato in precedenza si darà corso ad un successiva riunione delle Commissioni congiunte per la prossima settimana.
Alle ore 12.15, il Presidente della V Commissione Consiliare, Giampietro Capogrosso, dichiara chiusa la seduta.
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