Seduta del 19-03-2013 ore 14:30
Consiglieri componenti la Commissione: Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Nicola Funari, Luigi Giordani, Giovanni Giusto, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Michele Mognato, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Gian Luigi Placella, Gabriele Scaramuzza, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Stefano Zecchi, Marco Zuanich, Michele Zuin
Consiglieri presenti: Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Saverio Centenaro, Nicola Funari, Luigi Giordani, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Gian Luigi Placella, Gabriele Scaramuzza, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Marco Zuanich, Michele Zuin, Sebastiano Costalonga (sostituisce Antonio Cavaliere), Emanuele Rosteghin (sostituisce Michele Mognato), Alessandro Scarpa (sostituisce Stefano Zecchi), Renzo Scarpa (assiste), Camilla Seibezzi (sostituisce Giuseppe Caccia)
Altri presenti: Assessore Urbanistica Ezio Micelli, Direttore LL.PP. Manuel Cattani, Vicedirettore Generale Luigi Bassetto, Dirigente Urbanistica Vincenzo de Nitto, Vice-Presidente della Municipalità di Lido Pellestrina Andrea Bodi, Associazioni Ambientaliste del Lido William Pinnarello, Comitato per la revisione della viabilità del Lido Giovanni Battista Vianello, Cittadino Marino Chiozzotto
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 14.40, il Presidente della V Commissione Consiliare, Giampietro Capogrosso, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la riunione.
CAPOGROSSO ricorda ai consiglieri comunali che nella precedente riunione del 12 Marzo u.s. era stata esaminata completamente la proposta di deliberazione e anche il parere espresso dalla Municipalità del Lido con deliberazione nr. 3 del 30 Gennaio u.s. e le relative controdeduzioni formulate dagli uffici. Inoltre, già distribuito ai consiglieri comunali la volta scorsa, è stato esplicitato l’emendamento a firma dell’Assessore Micelli in accoglimento di alcune osservazioni formulate dall’organo decentrato. Precisa che la riunione odierna, conclusiva dell’esame della proposta di deliberazione, verterà sugli approfondimenti richiesti la volta scorsa, su aspetti non strettamente urbanistici, riferibili al tema del rapporto contrattuale con la ditta SACAIM, aggiudicataria dell’appalto della realizzazione del Palazzo del Cinema, ed al cantiere con le bonifiche effettuate, per capire se l’ambito individuato per il successivo P.d.R. abbia la necessità di ulteriori bonifiche. Precisa che l’ing. Cattani, Direttore dei LL.PP. del Comune di Venezia, era stato incaricato, direttamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri e non dall’Amministrazione Comunale, del ruolo di direttore dei lavori per l’intervento.
Alle ore 14.50 entrano i consiglieri Nicola Funari, Renzo Scarpa e Marco Zuanich. Alle ore 14.55 entrano i consiglieri Carlo Pagan, Valerio Lastrucci e Sebastiano Bonzio.
CATTANI illustra lo stato dei lavori passati relativamente alla questione delle bonifiche precisando che il suo ruolo è stato quello di direttore dei lavori su un progetto approvato e appaltato dal Governo, tramite l’unità di missione, visto che la sua realizzazione era stata prevista all’interno degli 8 interventi da realizzare per i 150 anni dell’Unità d’Italia e quindi senza nessuna competenza in capo all’Amministrazione Comunale di Venezia. Argomenta in merito alle operazioni di bonifica bellica e alla scoperta di “pezzi di eternit”, ovvero circa il 20% di amianto all’interno della pasta cementizia, che ha generato un specifico iter obbligatorio per lo smaltimento con il coinvolgimento, in sede di conferenze di servizi, dell’ARPAV, della Soprintendenza e della Provincia di Venezia, che ha comportato analisi, valutazioni e la decisione di conferire la terra scavata in discarica vista l’impossibilità dell’eliminazione in loco delle particelle di amianto. Infatti la Provincia di Venezia in data 26 Marzo 2011 aveva decretato che tutto il materiale doveva essere considerato inquinato, vista l’impossibilità di separazione dell’amianto dal resto del materiale terroso, con la conseguenza che sono stati prodotti 30.000 sacchi di materiale trasportati in Germania, dove, in forza di una diversa legislazione, sono stati utilizzati come base per il manto stradale. Precisa che tutte le decisioni assunte sono state concertate con il Ministero dell’Ambiente e che tutta l’area è delimitata da “palancole” fissate ad una profondità di -18 metri vista la previsione iniziale di scavo fino a – 9 metri. Aggiunge che con il ritrovamento dell’amianto, lo scavo del cantiere si è fermato a solo – 3 metri rispetto ai – 9 previsti dal progetto iniziale. In merito alla famosa “scalinata” del Palazzo del Cinema precisa che è stata demolita solo fino al livello di quota prevista dalla nuova Piazza, che nel progetto iniziale era sopraelevata. Afferma che l’area è in sicurezza e che se l’intervento da realizzare in futuro non prevede uno scavo superiore ai – 3 metri, l’area è già bonificata, mentre qualora si rendesse necessaria una profondità ulteriore bisognerebbe procedere con un nuovo piano di sicurezza e le relative bonifiche dei materiali. Ritiene, a titolo personale, che l’amianto ritrovato possa essere ricondotto ai lavori eseguiti negli anni 30 che hanno portato all’interramento del Canale 4 Fontane, in quanto i lavori di realizzazione del Palazzo del Cinema e l’immobile del Casinò sono di epoca successiva.
Alle ore 15.05 esce il consigliere Sebastiano Costalonga.
CAPOGROSSO ringraziando per l’esposizione effettuata, domanda se, in considerazione che lo scavo e la relativa bonifica sono stati effettuati fino ad una profondità di 3 metri, qualora il nuovo intervento non prevedesse alcun scavo interrato ulteriore sarebbe sufficiente la bonifica dell’area.
CATTANI risponde in maniera affermativa in quanto la Regione Veneto ha approvato la messa in sicurezza definitiva dell’area.
CAPOGROSSO da la parola al dott. Bassetto per gli aspetti gestionali legati al cantiere e ai rapporti con l’impresa esecutrice dell’appalto ovvero la ditta SACAIM. Domanda, in considerazione che l’ing. Cattani ha avuto l’incarico di Direttore Lavori nella precedente gestione, se il suo incarico resterà valido ed eventualmente quale ente dovrebbe affidargli il compito della Direzione Lavori.
CATTANI risponde che, in considerazione che la gestione dell’intervento è ritornata sotto la direzione del Comune di Venezia conclusa la fase commissariale, in qualità di Direttore dei LL.PP. del Comune di Venezia dovrebbe avere l’incarico anche se per opportunità per tale onere sarà nominato un dirigente della Direzione.
BASSETTO premette che l’Amministrazione Comunale ha già chiesto all’ing. Cattani di proseguire nel suo incarico proprio alla luce della conoscenza dei fatti avvenuti in passato e per l’alta professionalità raggiunta. Precisa che la gestione commissariale prima dell’arrivo del Commissario Governativo Spaziante aveva appaltato la progettazione definitiva e l’esecuzione delle opere ad un’ATI partecipata anche dalla ditta SACAIM.
Alle ore 15.10 escono i consiglieri Carlo Pagan e Camilla Seibezzi.
CATTANI precisa che la Commissione per l’aggiudicazione dell’appalto era stata fatta a Roma con membri esterni e non appartenenti all’Amministrazione Comunale di Venezia.
BASSETTO argomenta in merito allo sviluppo dell’attività d’impresa prevista nell’appalto e sull’emergere delle prime problematiche operative legate alle procedure di bonifica, che hanno comportato l’aumento dei costi e il ritardo complessivo nell’esecuzione dell’intervento. Aggiunge che il Commissario Spaziante aveva messo in mora l’ATI per i ritardi accumulati.
CATTANI precisa che, le imprecisioni segnalate dal Commissario erano state riportate in una relazione della Direzione Lavori dove si evidenziava la carenza progettuale relativa alla caratterizzazione dell’area oggetto di intervento, visto che la procedura era un appalto integrato con l’onere della progettazione definitiva e la realizzazione dell’opera a carico dell’ATI aggiudicatario della gara.
Alle ore 15.15 esce il consigliere Jacopo Molina ed entrano i consiglieri Alessandro Scarpa, Sebastiano Costalonga e Camilla Seibezzi.
BASSETTO continua esplicitando i fattori che hanno portato al mantenimento del “buco” aperto in prossimità della mostra del cinema, e precisa che, dopo il passaggio di competenza dalla gestione commissariale all’Amministrazione Comunale, c’era stata la volontà politica di risolvere il problema con la sostituzione del progetto con una nuova realizzazione dai costi più contenuti. Nel frattempo la ditta SACAIM e il Commissario Spaziante trattavano per raggiungere una transazione che prevedesse la rinuncia alla lite pendente a fronte dell’assegnazione alla ditta della nuova realizzazione dell’opera, anche se successivamente la ditta stessa è stata messa in stato di liquidazione. Nel frattempo l’Amministrazione Comunale trattava con la EAST Capital al fine di arrivare alla stipula del contratto definitivo, al fine di riscuotere i soldi vincolati e mancanti rispetto all’importo aggiudicato per la vendita del complesso dell’ex Ospedale al Mare. Successivamente la società East Capital ricusava l’accordo con il Comune di Venezia ritenendo sciolta dagli impegni in quanto affermava che l’Amministrazione Comunale era stata inadempiente rispetto alle previsioni contenute nel preliminare d’acquisto. Vista la controversia con la società East Capital, ad oggi mancano i fondi necessari per attuare il nuovo intervento al Lido, e, di fatto, rimane la lite con la ditta SACAIM, aggiudicataria del vecchio progetto. Concludendo ricorda infatti che nell’ipotesi di transazione con la società East Capital, l’Amministrazione Comunale intendeva incaricare la ditta SACAIM della realizzazione dei lavori così da risolvere la precedente controversia.
CAPOGROSSO ritiene che dall’illustrazione ricevuta emerga che non esiste alcun accordo transattivo con la ditta SACAIM ma si tratta di ipotesi non concretizzata. Aggiunge che i materiali citati dal dott. Bassetto saranno a disposizione dei consiglieri comunali appena perverranno alla segreteria della V Commissione Consiliare.
PLACELLA interviene sull’ordine dei lavori chiedendo che dopo aver ricevuto l’illustrazione dei tecnici del Comune di Venezia possano intervenire anche i comitati e i cittadini del Lido presenti alla riunione.
CAPOGROSSO ricordando che tutte le commissioni consiliari sono pubbliche e pertanto i cittadini possono partecipare, risponde che come da consuetudine dopo gli interventi dei vari consiglieri comunali e le relative repliche sarà data la parola ai soggetti esterni presenti alla riunione.
CAMPA interviene sull’ordine dei lavori chiedendo chiarimenti in merito al fatto che la transazione sembrava in fase conclusiva ma poi sono sorti problemi con la ditta SACAIM, in fase di liquidazione, e non si è raggiunto l’accordo economico con la EST CAPITAL. Chiede se tale accordo transattivo era stato attuato dall’Amministrazione Comunale o dal Commissario governativo.
CAPOGROSSO ricorda che il Consiglio Comunale non è mai stato coinvolto, ne portato a conoscenza, degli estremi dei termini dell’eventuale transazione con la ditta SACAIM. Chiede di conoscere la data di conclusione del regime commissariale per gli interventi al Lido di Venezia.
BASSETTO risponde che a fine 2011 si è concluso il regime Commissariale e che la transazione dell’Amministrazione Comunale era stata portata avanti nel corso del 2012 da parte della Giunta Comunale in quanto competente per materia.
ZUIN afferma che l’attuale condizione dell’area del cantiere, dove era prevista la realizzazione del nuovo palazzo del Cinema e dei Congressi è una situazione paradossale ed è stata presa come riferimento dalla Corte dei Conti all’inaugurazione dell’anno giudiziario come uno degli esempi di sperpero di denaro pubblico. Ritiene che tutti si meravigliano del fatto che, nonostante la gestione commissariale, ad un certo punto il cantiere si è fermato completamente in quanto non erano più disponibili i fondi necessari per completare l’intera opera.
CATTANI precisa che in sede di conferenza di servizi era stata approvata una perizia in riduzione per gli scavi.
Alle ore 15.30 esce il consigliere Giacomo Guzzo ed entra il consigliere Carlo Pagan.
ZUIN argomenta in merito al fatto che durante le diverse Conferenze di Servizi, con tutti i soggetti partecipanti e titolati, non sia mai stata presa in considerazione l’ipotesi di fermare l’intervento in corso poiché con i soldi spesi solo per le bonifiche e per l’area di cantiere per un importo di circa 38 milioni di euro, non c’era più la copertura finanziaria per la totale realizzazione dell’intervento.
CAPOGROSSO ritiene che la riflessione del consigliere Zuin sia condivisa da molti consiglieri e cittadini Veneziani, e chiede chiarimenti in merito:
• al tipo di “palancole” utilizzate e ai relativi carotaggi effettuati in fase di infissione delle stesse fino a - 18 metri;
• alla norma di legge dei LL.PP. che prevede che per modifiche oltre una determinata soglia percentuale non si possa procedere con l’appalto aggiudicato;
• alla contestazione fatta alla ditta SACAIM circa gli errori progettuali.
CATTANI precisa che la procedura di gara era l’appalto integrato con l’onere della progettazione definitiva e dell’esecuzione dell’intervento in capo al soggetto aggiudicatario della gara. Aggiunge che nel caso specifico i lavori erano stati previsti “a corpo” sulla base del capitolato dei LL.PP. tranne quelli relativi allo scavo interrato.
LOCATELLI ricorda che nel corso di questo mandato Amministrativo erano state fatte delle riunioni anche con la presenza del Commissario Spaziante ed aveva affermato che alle conferenze di servizi erano stati fatti tutti i relativi passaggi amministrativi con la presenza partecipativa di tutti gli enti coinvolti. Chiede a quali conferenze di servizi hanno partecipato i rappresentati del Ministero dell’Ambiente.
CATTANI risponde che i rappresentati del Ministero dell’Ambiente hanno partecipato a tutte le conferenze di servizi quando si parlava del tema della bonifica delle aree, in qualità di consulenti del Commissario Spaziante.
LOCATELLI argomenta in merito al ruolo e potere esercitato dal Comune di Venezia in seno alle diverse Conferenze di Servizi che si sono susseguite per l’approvazione dei diversi progetti di realizzazione per l’Isola del Lido. Ricorda che l’Amministrazione Comunale ha approvato, con deliberazioni di giunta, i bandi di gara per l’appalto sotto la gestione del Commissario Spaziante e che tutti gli accordi transattivi sono stati oggetto di esame all’interno della sola Giunta Comunale, domandando il valore del progetto del nuovo palazzo del cinema in considerazione delle ipotesi di accordi e l’importo oggetto della controversia con la società Est Capital. Infine, giacché il Commissario Spaziante aveva evidenziato difetti progettuali nell’appalto integrato e aveva attuato la messa in mora dell’ATI, perché l’Amministrazione Comunale non riesce a valutare chi avesse ragione al fine di dirimere la questione degli accordi transattivi. Aggiunge, in considerazione dei problemi emersi in precedenza, se l’Amministrazione Comunale si fida ancora di affidare la realizzazione all’impresa SACAIM che oltretutto adesso è in fase di liquidazione.
Alle ore 15.40 escono i consiglieri Cesare Campa, Giuseppe Toso e Sebastiano Costalonga.
FUNARI interviene in riferimento all’allegato della deliberazione di Giunta Comunale nr. 246 del 31 Maggio 2012 e al trasferimento di fondi dalla contabilità speciale del Commissario Governativo a quella del Comune di Venezia, chiedendo:
• che intenzioni ha il Comune di Venezia in merito al compendio dell’ex Ospedale al Mare;
• se sono state elaborate le varianti progettuali al “vecchio” progetto del palazzo del Cinema secondo quanto previsto dall’art. 2 dell’accordo;
• se gli impegni assunti dalla ditta SACAIM all’art. 3 sono stati mantenuti;
• se l’importo previsto all’art. 5 relativo alla transazione con la ditta SACAIM è stato regolarmente erogato.
Ricorda che durante una Conferenza di Servizi, era presente come uditore ma senza possibilità di intervenire mentre tutti i soggetti partecipanti, compreso anche il Comune di Venezia, approvavano i progetti all’esame della riunione.
BORASO auspica che gli atti citati ed in possesso del dott. Bassetto possano essere messi a disposizione dei commissari. Argomenta in merito al fatto che alcuni soggetti attivi nelle diverse operazioni al Lido di Venezia attualmente sono sotto indagine da parte della Magistratura, ed in considerazione delle transazioni avvenute con deliberazione di giunta Comunale riterrebbe opportuna la costituzione di una commissione d’indagine. Nel merito della proposta di deliberazione ritiene che dopo il capoverso “ritenuto inoltre che” siano meglio da specificare le intenzioni dell’Amministrazione Comunale che non si limitano ad una mera definizione del contorno di degrado, bensì alla previsione di realizzazione di un nuovo edificio funzionale alle esigenze dell’ente Biennale di Venezia, e quale sia la motivazione chiara per il proseguo del nuovo iter amministrativo.
Alle ore 15.50 entra il consigliere Sebastiano Costalonga.
PAGAN ritiene che molti interventi dei colleghi consiglieri mirano ad approfondire diverse tematiche passate che però esulano dal contenuto della proposta di deliberazione, che rappresenta la volontà chiara del Comune di Venezia di procedere nella massima condivisione possibile al fine di raggiungere l’obiettivo del nuovo palazzo del cinema. Inoltre l’Amministrazione Comunale si riappropria della competenza programmatoria sulla materia urbanistica che gli era stata tolta con le gestioni commissariali e lo stesso allegato A alla proposta di deliberazione esplicita l’obiettivo prefissato dal Comune di Venezia.
CAPOGROSSO ricorda che, come precisato all’inizio della riunione, con la seduta odierna si esaurisce il dibattito in merito alla proposta di deliberazione.
BASSETTO risponde rispetto alle richiesta di chiarimenti in merito al “tema conduttore” di come si è sviluppata la vicenda, ricordando il disegno complessivo, condiviso dall’Amministrazione Comunale e dal Consiglio Comunale precedente, di vendere l’ex Ospedale al Mare e con i soldi ricavati finanziare la realizzazione del nuovo palazzo del Cinema, e precisando che già allora erano emerse le prime proteste dei comitati cittadini. Aggiunge che per facilitare l’operazione di rilancio del Lido, l’allora Sindaco Cacciari aveva richiesto la nomina di un commissario per velocizzarne l’iter approvativo e in conformità a queste premesse si era sviluppato il bando di gara, stilato e gestito a Roma, in quanto parte delle risorse necessarie arrivavano da fondi statali per gli interventi dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Afferma che il Comune di Venezia non ha speso soldi delle casse comunali, ma i fondi provenivano da altri enti “pubblici”, con l’aggiunta della Regione Veneto che aveva finanziato 5 milioni di Euro per le bonifiche. Il bando di gara, sempre gestito a livello centrale, ha condotto all’individuazione dell’ATI aggiudicataria dell’appalto integrato e in seguito è iniziato l’iter dei lavori. Aggiunge che uno dei difetti progettuali è stato una carenza di analisi propedeutica relativa allo stato dei terreni da bonificare. Afferma che l’Amministrazione Comunale ha partecipato alle diverse Conferenze di Servizi in base alle competenze oggetto della riunione ma non gli risulta che con deliberazione di Giunta siano state approvate le gare d’appalto come aveva affermato la consigliera Locatelli. Porta l’esempio dell’aggiudicazione della gara per l’ex Ospedale al Mare con la East Capital e alla richiesta, accolta, del Comune di Venezia di stralciare l’area della Favorita, facendo diminuire il corrispettivo da pagare da 82 a 61 milioni di Euro. Sul motivo del perché si è arrivati a questo punto di stallo nella realizzazione dell’opera ritiene che lo stesso sia da individuarsi nella mancanza dei 31 milioni di Euro della seconda trance da versare da parte di East Capital, oggetto di contenzioso, in quanto il contraente non ha onorato gli impegni assunti in sede di Conferenza di Servizi ed agli errori commessi dall’Unità Centrale di Roma in sede di bando di gara. Afferma che il comportamento del Commissario Spaziante è sempre stato di altissima professionalità e correttezza, coinvolgendo l’Amministrazione Comunale nelle decisioni da assumere per consentire la realizzazione dell’opera, ricordando che i suoi stessi “poteri speciali” erano stati ridotti dopo lo scandalo che aveva coinvolto altri alti funzionari della Protezione Civile. Risponde che non esistono “fondi poco chiari” utilizzati nell’operazione del Lido poiché tutte le cifre e le motivazioni sono riportate negli atti ufficiali
CATTANI argomenta in merito al progetto del 2007 stilato dalla Biennale di Venezia e messo a gara sulla base delle esigenze e requisiti dell’ente stesso, con l’Unità Centrale di Roma che di fatto ha messo a gara un progetto preliminare avanzato. La gara prevedeva l’appalto integrato con la realizzazione del progetto definitivo e l’esecuzione delle opere in capo all’ATI aggiudicataria, e la stessa ha realizzato gli 8 carotaggi previsti nel bando. Successivamente la stessa ATI ha effettuato altri 22 carotaggi ad una profondità di – 18 metri al fine di effettuare le dovute verifiche per le fondazioni dell’opera, e in nessuno degli esami effettuati nei 30 prelievi aveva evidenziato la presenza di amianto nel sottosuolo. Aggiunge che anche durante i primi lavori di spostamento dei sottoservizi non erano emerse presenze di amianto. Successivamente i primi ritrovamenti di amianto si sono avuti in prossimità della zona dei pini marittimi e quindi si è proceduto in base alla specifica normativa in materia sul tema delle bonifiche dei siti inquinati. Infatti la procedura prevede il prelievo dello strato di terreno fino alla profondità in cui risulti non inquinato con il relativo conferimento presso i siti preposti. Afferma che nessuna spesa sostenuta è stata definita non congrua dalla Corte dei Conti che ha visionato tutti i 18 stati di avanzamento lavori, precisando che della cifra di 38 milioni complessivi, 18 sono stati spesi per le bonifiche mentre i restanti 20 milioni sono relativi agli interventi progettuali veri e propri. In merito al contenzioso in atto ricorda che nel registro di contabilità sono iscritte riserve presentate dalla ditta per un importo di circa 16 milioni di Euro, il cui esito è ancora da determinare.
LOCATELLI chiede di conoscere il costo del nuovo progetto del palazzo del cinema del Lido di Venezia.
BASSETTO risponde che tra gli allegati alla deliberazione di Giunta Comunale nr. 246 del 31 Maggio 2012 è prevista l’ipotesi progettuale di realizzare con i relativi costi.
MICELLI aggiunge che si tratta di linee programmatiche di un futuro progetto da dettagliare.
BASSETTO aggiunge che il costo reale dell’intervento sarà determinato in base al capitolato tecnico della Direzione LL.PP.
Alle ore 16.30 escono i consiglieri Michele Zuin, Carlo Pagan e Alessandro Scarpa.
SCARPA R. ringrazia per la riunione odierna che permette ai consiglieri comunali di meglio comprendere cosa è successo nel passato, ma domanda all’ing Cattani, visto che era prevedibile il ritrovamento di sostanze al Lido che è stato per anni la “discarica” di rifiuti, perché nell’appalto non si è previsto che l’importo dello scavo interrato non fosse determinato “a misura” ma bensì “a corpo”. Nel merito della proposta di deliberazione ritiene che la stessa non chiarisca cosa l’Amministrazione Comunale intenda realizzare, ricordando che esiste un accordo con la ditta SACAIM per dirimere il vecchio contenzioso, che la impegna di fatto alla realizzazione della nuova opera.
Alle ore 16.35 escono i consiglieri Nicola Funari e Renato Boraso.
BONZIO ricorda che durante la passata Amministrazione Comunale si era sempre espresso, con voto contrario, contro le gestioni commissariali che esautorano il ruolo del Consiglio Comunale nelle programmazioni urbanistiche e ricorda che nello stesso programma di mandato del Sindaco Orsoni è previsto il “ritorno” ad una gestione ordinaria come è effettivamente avvenuto negli ultimi mesi. Ritiene che la proposta di deliberazione evidenzi il segnale di cambiamento con un rientro in un regime di “normalità”, e afferma la sua disponibilità ad inviare la proposta di deliberazione in Consiglio Comunale per la sua approvazione definitiva, suggerendo una modifica testuale per esplicitare la ripresa di competenza programmatoria in capo al Comune di Venezia. A titolo di esempio ritiene che bisognerà discutere se nell’ambito specifico dovrà ancora essere realizzata una nuova struttura o il rilancio della Mostra del Cinema di Venezia può essere raggiunto anche con le strutture attuali riammodernandole. Conclude affermando che domani sarà depositata presso la Segreteria Generale una proposta di deliberazione di iniziativa consigliare per una commissione d’inchiesta.
Alle ore 16.40 esce il consigliere Saverio Centenaro ed entra il consigliere Carlo Pagan.
ROSTEGHIN ritiene che dalla riunione odierna emerge il fatto che l’Amministrazione Comunale è stata estranea all’intera vicenda rivestendo solo un ruolo marginale, e argomenta sulla positività del cambio di competenze con la gestione Comunale ritenendo la proposta di deliberazione da votare all’unanimità visto il suo valore ed importanza. Afferma che il rischio concreto è che Venezia possa perdere la Mostra del Cinema a scapito di quella di nuova istituzione a Roma ed un obiettivo fondamentale, una volta approvata la deliberazione, è procedere con il rilancio concreto del Lido di Venezia.
LASTRUCCI chiede se l’atto di transazione con la ditta SACAIM era stato sottoscritto.
BASSETTO risponde che era stato sottoscritto ma che a seguito della controversia con la East Capital, di fatto mancavano i fondi necessari per la sua attuazione.
LASTRUCCI ritiene che l’Amministrazione Comunale riesca ad uscire da questa particolare situazione solo se la ditta SACAIM realizzerà l’opera che il Comune di Venezia deciderà di realizzare, ma ribadisce che l’importante è che l’intervento sia funzionale a rilanciare la mostra del Cinema. Gli piacerebbe sentire le opinioni dei cittadini del Lido che hanno vissuto la vicenda e capire se l’attuale ambito individuato, in futuro potrebbe essere ampliato.
BODI interviene in merito al parere, trasversale e sofferto, espresso dalla Municipalità del Lido in riferimento alla proposta di deliberazione, precisando che, l’organo decentrato, compreso che lo strumento per arrivare alla realizzazione del Piano di Recupero sia l’individuazione dell’ambito di degrado, ha condizionato il parere alla massima condivisione con la cittadinanza locale. Auspica un impegno concreto dell’Amministrazione Comunale per interventi immediati al fine di rivitalizzare l’isola ed evitare che, anche quest’anno, in prossimità degli eventi della Mostra del Cinema sia visibile ancora un buco transennato.
LASTRUCCI chiede se, le nuove linee guida progettuali, siano state concordate con la Biennale di Venezia in base alle loro reali necessità di spazi per la Mostra del Cinema.
PINNARELLO ringrazia i tecnici dell’Amministrazione Comunale per il riepilogo dei diversi fatti avvenuti che hanno impedito la realizzazione dell’opera però ritiene che l’Amministrazione Comunale abbia avuto un “atteggiamento passivo” nei confronti delle scelte attuate dal Commissario Governativo nonostante partecipasse alle diverse Conferenze dei Servizi. Afferma che come cittadini del Lido vogliono fare chiarezza sull’intera operazione, anche grazie all’operato della Procura contabile della Corte dei Conti e con l’operato della Procura della Repubblica. Ricorda che la Biennale di Venezia ha già affermato che non necessita per la sua attività culturale di una nuova sala, in quanto riammodernando l’attuale può svolgere le proprie attività, ma l’obiettivo condiviso da tutti è che a Settembre con la Mostra del Cinema del Lido, non sia ancora presente lo stato di abbandono visto negli ultimi anni.
VIANELLO afferma che il Lido di Venezia è da oltre 5 anni in sofferenza e la proposta di deliberazione concerne la classificazione di un’area degradata per colpa dei lavori effettuati per l’opera non realizzata che ha portato tutto il territorio dell’isola in uno stato di decadenza. Ricorda che nessuno dei vari progetti approvati in sede di Conferenza di servizi è stato realizzato e che i camion che trasportavano i sacchi di amianto per la Germania partivano dal Lido attraverso i ferry boat assieme ai “normali” cittadini.
Alle ore 17.00 esce la consigliera Marta Locatelli.
CHIOZZOTTO interviene in merito al concetto di area di degrado quale strumento dell’Amministrazione Comunale per intervenire nell’ambito, segnalando che ogni anno la Biennale spende per affittare il “tendone” circa 650.000 Euro che potrebbero invece rappresentare le rate per un mutuo senza dover spendere ulteriormente altro denaro pubblico. Aggiunge che nell’attuale volume del Pala Darsena esiste la possibilità di realizzare due sale per circa 1500 persone e condivide l’affermazione dell’Assessore Micelli
MICELLI afferma che più che guardare al passato bisogna avere una visione di prospettiva al futuro con un nuovo metodo di lavoro rispetto alle gestioni precedenti. L’amministrazione comunale procederà con la valorizzazione e il riuso dell’esistente e predisponendo un piano di recupero quale strumento urbanistico migliore per intervenire all’interno della città sotto la regia della pianificazione comunale. Aggiunge che si procederà con un processo partecipativo per la massima condivisione delle futura scelta progettuale da realizzare e il P.d.R. rappresenta un insieme di azioni dal breve al lungo periodo per risolvere le diverse questioni aperte. Aggiunge che si impegna, con gli uffici, a predisporre il P.d.R. entro i prossimi mesi anche se il problema da affrontare sarà il tema delle risorse economiche necessarie per la realizzazione. Continua affermando che l’Amministrazione Comunale deve predisporre tutte le azioni positive per non mettere “sotto scacco” la Mostra del Cinema, e di conseguenza l’intera Isola. Auspica che l’approvazione della proposta di deliberazione, in Consiglio Comunale, possa avvenire con una votazione unanime, facendo un richiamo ai consiglieri sulla massima condivisione delle scelte future da attuarsi.
LASTRUCCI interviene sull’ordine dei lavori ritenendo necessario continuare l’esame della discussione sulla proposta di deliberazione con l’audizione della Biennale di Venezia per capire le loro necessità sulla tipologia di struttura e per l’illustrazione dei progetti “alternative” effettuati dai comitati cittadini.
CAPOGROSSO afferma che l’esame della proposta di deliberazione è da considerarsi concluso dopo l’approfondimento che era stato richiesto la volta scorsa e pertanto licenzia la proposta di deliberazione in discussione per il Consiglio Comunale. La commissione concorda.
Alle ore 17.15, il Presidente della V Commissione Consiliare, Giampietro Capogrosso, esaurito l’ordine del giorno, dichiara chiusa la seduta.
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