II Commissione - Verbale

Ordine del giorno della seduta

1. Esame della proposta di deliberazione PD 0646/2012 "AVM S.p.A.: approvazione modifiche statutarie".

Verbale

Alle ore 9:50 il presidente Baratello, constatata la presenza del numero legale e salutati i presenti, dà inizio alla seduta e invita l’assessore ad illustrare il provvedimento in esame.

PARUZZOLO ricorda l’impegno dell’Amministrazione teso a operare la razionalizzazione delle società partecipate nel settore della mobilità e dei trasporti e spiega che il presente provvedimento ha lo scopo di modificare lo statuto dell’azienda capofila in questo settore in modo da rafforzare il controllo del Consiglio comunale su di essa e in modo da adeguarlo ala luce delle recenti modifiche legislative introdotte dalla Legge in tema di modalità di nomina dei componenti del CdA e del Collegio Sindacale delle società a totale partecipazione pubblica. Inizia a commentare le singole modifiche apportate agli articoli dello Statuto a cominciare dall’art. 5 per poi passare al 20 e al 22 che giudica il più importante tra tutti quelli modificati in quanto prevede che tutte le operazioni societarie debbano essere vagliate dall’assemblea di AVM (di totale proprietà del Comune di Venezia) che, di conseguenza, garantisce al Comune il completo controllo.

BELCARO chiede se la stesura attuale possa garantire scenari futuri di incorporazione di altre aziende della mobilità come quella di Padova di cui si è sentito spesso parlare nei quotidiani. Pone inoltre l’attenzione all’applicazione del d.lgs. 231/2001 da parte di AVM e delle sue controllate e cita le vicende relative alle truffe nelle biglietterie di ACTV.

SCARAMUZZA ricorda che nell’ambito del progetto di razionalizzazione delle società partecipate nel settore della mobilità e dei trasporti doveva essere incluso anche la trasformazione di PMV e chiede a che punto sia il relativo passaggio.

PARUZZOLO rende noto che le trattative in corso con le società della mobilità del Comune di Padova sono state sollecitate dallo stesso Comune nella prospettiva dell’inclusione di Padova nella futura Città Metropolitana. Afferma che, allo stato attuale, trattasi di mero pourparler in quanto si stanno valutando forme di collaborazione con l’azienda dei trasporti urbani APS e con l’azienda che si occupa del trasporto extraurbano, l’attuale Bus Italia (ex SITA). Spiega che si sta valutando quello che si può fare e quello che ci conviene fare poiché, se è bene mettere assieme i bacini d’utenza, Venezia ha comunque delle specificità che rendono unico il ns. servizio. Ritiene che Venezia abbia più forza contrattuale rispetto a Padova, anche se Padova sembra abbia più fretta di chiudere l’accordo. Garantisce che l’attuale stesura dello Statuto dà la possibilità di “far succedere” eventuali accordi sul tema portando in assemblea tutte le decisioni finali. Per quanto riguarda PMV nell’ambito della sua ristrutturazione era stata prevista la modifica del suo Statuto per consentire il conferimento ad AVM ma ciò avrebbe comportato l’esborso di vari milioni di euro se la Provincia (azionista di PMV) avesse esercitato il diritto di recesso. Per questo motivo è in corso una serrata trattativa con la Provincia per stabilire un nuovo assetto societario. Invita il presidente Seno a esprimersi sull’applicazione del d.lgs. 231/2001.

SENO spiega che ACTV si era dotata di un organismo di vigilanza ma non di un Modello Organizzativo, ma ora che è stata creata una holding con AVM come società capogruppo bisogna rivedere l’intera struttura organizzativa conferendo alla capogruppo tutte le funzioni richieste per l’applicazione del decreto alla luce di quanto precisato anche dal disegno di Legge recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione” recentemente approvato.

TRABUCCO propone di sostituire nell’ambito dell’art. 5 dello Statuto il riferimento agli indirizzi dettati dal Comune di Venezia con il riferimento direttamente al Consiglio comunale.

PARUZZOLO ritiene sia l’amministrazione nel suo complesso a contribuire alla definizione degli indirizzi dell’azienda.

MOLINA precisa che l’indirizzo è in capo al Consiglio comunale, mentre la sua applicazione resta in capo agli uffici.

DIPRIMA propone di distinguere tra indirizzi strategici e quelli operativi.

Alle ore 10:20 il presidente Baratello propone di inviare il provvedimento in Consiglio per la discussione, i commissari approvano. Conseguentemente a ciò, ringraziati i presenti, dichiara chiusa la seduta.

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