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VIII Commissione - Verbale

Seduta del 10-01-2013 ore 14:30

 

Consiglieri componenti la Commissione: Maurizio Baratello, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Saverio Centenaro, Sebastiano Costalonga, Ennio Fortuna, Nicola Funari, Marco Gavagnin, Luigi Giordani, Giacomo Guzzo, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Renzo Scarpa, Christian Sottana, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Stefano Zecchi, Michele Zuin

 

Consiglieri presenti: Maurizio Baratello, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Saverio Centenaro, Sebastiano Costalonga, Ennio Fortuna, Nicola Funari, Luigi Giordani, Giacomo Guzzo, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Jacopo Molina, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Renzo Scarpa, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte (sostituisce Giuseppe Toso), Giovanni Giusto (sostituisce Christian Sottana), Gabriele Scaramuzza (sostituisce Carlo Pagan), Alessandro Scarpa (sostituisce Stefano Zecchi), Marco Zuanich (sostituisce Michele Zuin)

 

Altri presenti: Vicesindaco Sandro Simionato, Direttore Generale Marco Agostini, Direttore Piero Dei Rossi, Collegio dei Revisori dei Conti

 

Ordine del giorno della seduta

  1. 31-12-2012: Relazione e verifica Patto di Stabilità dell'anno 2012

Verbale

Alle ore 14:45 il presidente Boraso, salutati i presenti e constatata la presenza del numero legale, dà inizio alla seduta.

BORASO si dichiara molto preoccupato delle dichiarazioni apparse nei giorni scorsi sulla stampa locale e perciò invita il Vicesindaco a fare chiarezza sulla materia raccontando finalmente “la verità”.

SIMIONATO sottolinea come da parte della Giunta non ci sia alcuna volontà di “bleffare”. Ribadisce che il tema del rispetto del Patto di stabilità è un obiettivo sensibile sin dall’approvazione del Bilancio di previsione. Spiega che, purtroppo, la situazione si è venuta a delineare chiaramente solo nell’arco degli ultimi tre mesi impegnando la Giunta a concentrarsi sul rispetto della componente “cassa” per il quale era necessario reperire circa 120 milioni di euro. Ricorda che il Sindaco ha dichiarato al 31/12 che lo sforamento poteva essere quantificato all’incirca della cifra che l’amministrazione sta aspettando dallo Stato come contributo della Legge Speciale. Afferma inoltre che quei crediti sono ritenuti facilmente esigibili con valuta 2012 in forza di una specifica delibera del CIPE che li rendeva disponibili. Informa che i Ministeri competenti hanno certificato la loro esigibilità e siamo quindi in attesa dell’effettivo versamento dei circa 49 milioni di euro da parte dello Stato. Nel frattempo non si è perso tempo: sono state vendute le azioni SAVE incassando circa altri 49 milioni; è stato chiuso con Venice Campus un accordo che prevede l’incasso entro il 2012 di 10 milioni (ne erano previsti 14 l’anno venturo) per il mercato ortofrutticolo; si sono vendute le quote di proprietà delle due autostrade per 1,24 milioni; 500.000 euro per la vendita di piccoli immobili; Insula ci ha anticipato 3 milioni di euro per la vendita di circa 100 alloggi di proprietà; infine si sono messe in campo operazioni di diverso tipo che si concluderanno e verranno certificate entro il 31 marzo 2013: 2 milioni di annullamento di precedenti impegni finanziari, 7 di multe “staccate” ma non ancora incassate, 2 di spese previste e mai portate a termine.
Alle ore 14:50 esce il consigliere Rizzi.
Da ciò si evince che per la parte di nostra competenza il Patto di stabilità è stato rispettato. Aggiunge che se lo Stato non liquidasse il promesso, l’art. 207 della legge di stabilità ha previsto che qualora Venezia sforasse della parte non versata dallo Stato le sanzioni previste sarebbero comunque ridotte. Precisa che sarebbe comunque possibile assumere le maestre supplenti, si potrebbe ricostituire il fondo per il salario accessorio ma non si potrebbero accendere nuovi mutui, si dovrebbero ridurre del 30% le indennità degli amministratori e arriverebbero 6 milioni in meno di trasferimento.

DEI ROSSI precisa che le somme ricavate dalla vendita della SAVE sono destinate a riduzione del debito insieme alle mancate spese da cui una riduzione dello stesso di 51 milioni di euro che comporta un risparmio nel pagamento di interessi per un valore di circa 3 milioni di euro, valore che corrisponde circa ai dividendi che le azioni SAVE distribuivano.

CENTENARO osserva che se il presidente Boraso non avesse convocato la riunione, i consiglieri nulla avrebbero saputo di più sulla vicenda rispetto a quello che i quotidiani hanno riportato a oggi. Ritiene che i Revisori hanno sicuramente prodotto un qualche forma di certificazione sulla base della documentazione loro sottoposta e perciò chiede che la stessa documentazione sia messa a disposizione di tutti i consiglieri. Si domanda cosa abbia da guadagnare Venice Campus ad anticipare i soldi dovuti all’amministrazione al 2012. Si meraviglia inoltre della disponibilità messa in campo da Insula a versare nelle casse comunali 3 milioni di euro se solo fino a qualche mese fa versava sull’orlo della bancarotta. Sottolinea che, in base alle dichiarazioni fatte, ad oggi siamo fuori dal Patto di stabilità e trova improbabile che lo Stato possa versare i soldi della Legge speciale con valuta 31/12/2012. Chiede ancora una volta che siano forniti tutti i documenti contabili che certificano l’attuale posizionamento.

CAMPA prende atto dello sforzo fatto negli ultimi tre mesi dall’Ammnistrazione per cercare di rispettare il Patto. Sottolinea che lo sforamento nuocerebbe ai dipendenti e ai cittadini tutti. Chiede la documentazione relativa all’operazione con Insula e una tabella che esemplifichi tutte le operazioni portate a termine. Fa notare che si sta cercando di salvare il salvabile ma con colpevole ritardo, si sarebbe dovuto agire con maggior anticipo. Invita a lasciar perdere, vista la gravità della situazione, il solito “gioco delle parti”.

BORASO afferma che non è sufficiente dichiarare “riteniamo che…”, è necessario avere i soldi in cassa per poter effettivamente salvaguardare i tremila dipendenti. Dichiara che è necessario programmare meglio e per tempo queste operazioni e aggiunge che è meglio rompere il Patto di stabilità piuttosto che fare patti con le solite aziende che operano in città e che sicuramente non fanno beneficenza al nostro Comune.
Alle ore 15:25 entra il consigliere Giusto.

ROSTEGHIN ritiene che si sia creata una grande confusione tra pareggio di bilancio e rispetto del patto di stabilità. Se da una parte esiste un equilibrio perfetto, dall’altra la nostra città si trova in grande difficoltà per via di una norma poco equa nei nostri confronti, Venezia, infatti, è trattata molto peggio di altre grandi città. Invita a garantire gli attuali livelli retributivi per il personale e prevede un 2013 molto “nero”.

SCARPA fa memoria dei precedenti pareri espressi dai Revisori dei conti e afferma che l’aver anticipato dei crediti non significa ottenere un pareggio di bilancio; ritiene che sia evidente come si stia operando sul filo dell’illegittimità. Esprime l’opinione che non si possano scrivere a bilancio le multe non incassate e che sia poco opportuno “usare” Insula in questa situazione. Da tutto ciò ne deduce che il Comune sia effettivamente “fuori” del Patto e quindi entro il 31/01 i Revisori devono produrre la relativa certificazione da inviare ai Ministeri competenti. A ulteriore conferma dello sforamento cita il provvedimento che riduce gli emolumenti agli amministratori. Auspica che la Corte dei Conti non vada a riprendersi i soldi indebitamente erogati ai dipendenti. Sottolinea che è ora di smetterla di far passare il Casinò come una penalizzazione per i bilanci del nostro Comune. Si associa alla richiesta di sentire il parere dei Revisori sulle operazioni in atto.

BORGHELLO sottolinea che in città si è creata confusione sulla base di dichiarazioni fuorvianti alla stampa fatte da qualche consigliere. Afferma che sia necessario informare la cittadinanza del fatto che il Patto penalizzi Venezia più di altre città e, infatti, la città paga il 10% del valore del patto a livello nazionale. Fa presente che l’amministrazione ha tagliato vari milioni di euro dalle spese correnti abbattendo di conseguenza i debiti. Ringrazia pubblicamente l’operato dell’onorevole Stradiotto che, emendando la legge di stabilità, ha fatto ammettere al Governo di essere in debito con la città. Replica che le aziende con cui si sono realizzate le ultime operazioni sono quelle con la città ha rapporti abituali. Si dice piacevolmente sorpreso che Insula sia in salute e possa contribuire positivamente al bilancio cittadino. Ritiene che, a prescindere dalla formazione del fondo relativo al salario accessorio, tutto il sistema delle indennità dei dipendenti debba essere rivisto. Ringrazia del lavoro fatto sin qui dalla Giunta che ci fa ben sperare per il prossimo futuro. Chiede a tutte le forze politiche di impegnarsi a fondo per modificare le regole del Patto.

SCARPA chiede ai Revisori se la dinamica dei residui in conto capitale illustrata su un loro precedente parere sia in questo momento confermata dagli ultimi dati in loro possesso.

CAMPA si associa all’invito di creare le condizioni per fare uno sforzo comune alla modifica delle regole del Patto.

BARATELLO pone l’attenzione sui due aspetti tecnico e politico della vicenda. Ricorda che l’attività è stata portata avanti in una situazione congiunturale particolarissima e, infatti, il bilancio di previsione stesso è stato adottato solo a luglio dopo aver lavorato sino a quel punto in dodicesimi. Da quel momento si è rimasti in attesa della definizione delle risorse a disposizione sino al 31/10 e sino al 31/12 per la risoluzione di tutte le situazioni finanziarie esterne all’amministrazione. Ribadisce che lo sforzo fatto dall’amministrazione è sicuramente lodevole ma è ora necessario uno sforzo comune per arrivare al riconoscimento della specificità veneziana. Dichiara di non essere preoccupato dell’esattezza delle cifre fornite anzi, le dà per scontate.
Alle ore 16:00 escono i consiglieri Trabucco e Locatelli.
Ricorda che la colpa sul difficile mantenimento del livello retributivo ai dipendenti ha la sua origine dalle leggi Brunetta. Si dichiara dispiaciuto di sentire commenti che generano sospetti e seminano zizzania.

FORTUNA ricorda l’origine dei provvedimenti speciali su Venezia: nel 1971 Degan e Gianquinto hanno contribuito alla sua scrittura. Dichiara che Stradiotto ha combinato un bel guaio ad emendare in quel modo la legge di stabilità in quanto il credito era già liquido ed esigibile a tal punto che il Comune avrebbe potuto pure cederlo a terzi. Afferma che il Comune ha rispettato il patto e non si aspetta sanzioni in quanto il debitore non può condannare il creditore. Dal punto di vista politico la Giunta doveva provvedere prima e programmare meglio le operazioni. Su SAVE chiede il perché non sia stato possibile ricavare di più dalla vendita.

FUNARI si dichiara sorpreso che tutte le decisioni siano state prese senza informare preventivamente tutti i consiglieri. Fa presente che vendere ora le azioni ci avrebbe portato a un maggiore incasso per 15-20 milioni di euro. Ritiene che durante l’anno si siano conseguite una serie di operazioni sbagliate e chiede ai Revisori se il Comune sia fuori o dentro al Patto.
Alle ore 16:20 escono i consiglieri Costalonga e A. Scarpa.

BONZIO afferma di non dubitare del lavoro fatto dalla Giunta e che non si sente di dare dei voti in proposito. Dichiara che tutti i suoi dubbi derivino dal quadro politico generale. Trova che esista un deficit della capacità politica di gestire al meglio queste situazioni. Si dice deluso che i Comuni non abbiano intrapreso tutti assieme la strada della disobbedienza uscendo dal Patto per protesta. Auspica che Venezia e gli altri comuni non debbano essere “svenduti” allo Stato. Giudica l’emendamento di Stradiotto il solito “tacon” e dichiara di essere contento che Cardin non abbia versato anticipi al Comune che avrebbero sicuramente posto dubbi di legittimità all’operazione.

DA RE spiega che l’organo di revisione non è gestore ma solo controllore e lavora su un mandato ben preciso. Dichiara che i documenti in loro possesso sono aggiornati a oggi ma per quanto riguarda la valutazione sulla componente competenza del Patto sono in attesa di tutta la documentazione necessaria. Sottolinea che i dati in loro possesso sono tendenziali e sostiene che il posizionamento attuale dimostra che esiste un deficit pari al mancato versamento dello Stato per la Legge speciale. Auspica che l’amministrazione applichi la massima cautela nel portare avanti queste operazioni nell’interesse di tutti i dipendenti. Sottolinea che il parere viene da loro espresso solo sugli atti e non sulle tendenze. Dichiara che il collegio sta monitorando costantemente lo sviluppo degli eventi e che, quando l’amministrazione lo richiederà, saranno pronti a certificare allo Stato la situazione. Particolare attenzione sarà riposta all’operazione che vede in ballo Insula per verificarne la sua congruità. Precisa che l’equilibrio di parte corrente sarà rivisto in base agli ultimi dati (con la parte dei residui che incide molto). Conferma che la nuova contabilità prevede che le multe vadano contabilizzate quando “staccate”.

SIMIONATO si dice grato delle osservazioni e delle critiche quando costruttive e prende atto delle critiche ai presunti ritardi con i quali la Giunta si sarebbe mossa. Ricorda che lo Stato l’anno scorso aveva concesso la proroga alla presentazione dei bilanci di previsione dei comuni al 31 ottobre. Ribadisce che l’amministrazione ha tutto l’interesse a fare di tutto per rimanere nel Patto in modo di salvaguardare i dipendenti e i cittadini tutti nel rispetto della legge e utilizzando i contatti con le imprese che già collaborano con l’amministrazione comunale. Spiega che la somma delle operazioni previste consentirà di mantenere un piccolo margine per coprire eventuali sorprese. Conferma che i numeri riferiti sono reali e si dice pronto a recepire tutte le osservazioni che Revisori sottoporranno all’attenzione dell’Amministrazione. Nell’eventualità di uno sforamento si potrà usufruire dell’emendamento Stradiotto che consentirà di garantire comunque le supplenze nelle scuole e il mantenimento del livello economico ai dipendenti comunali. Annuncia che si procederà ad una rivisitazione di tutte le indennità di cui godono i dipendenti per metterle “in sicurezza” e non sanzionabili dalla Corte dei Conti come nel caso del Comune di Firenze. Sottolinea il massimo impegno da parte sua e della Giunta nella risoluzione positiva del problema.

Alle ore 16:55 il presidente Boraso, ringraziati i presenti, dichiara chiusa la seduta.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 01-03-2013 ore 10:09
Ultima modifica 01-03-2013 ore 10:09
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