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I Commissione - Verbale

Seduta del 17-12-2012 ore 11:00

 

Consiglieri componenti la Commissione: Maurizio Baratello, Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Bruno Centanini, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte, Ennio Fortuna, Nicola Funari, Marco Gavagnin, Valerio Lastrucci, Marta Locatelli, Andrea Renesto, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Camilla Seibezzi, Christian Sottana, Raffaele Speranzon, Davide Tagliapietra, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Stefano Zecchi, Michele Zuin

 

Consiglieri presenti: Pierantonio Belcaro, Renato Boraso, Claudio Borghello, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte, Ennio Fortuna, Marta Locatelli, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Camilla Seibezzi, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Gabriele Bazzaro (sostituisce Christian Sottana), Sebastiano Costalonga (sostituisce Raffaele Speranzon), Luigi Giordani (sostituisce Bruno Centanini), Giacomo Guzzo (sostituisce Andrea Renesto), Jacopo Molina (sostituisce Davide Tagliapietra), Carlo Pagan (sostituisce Sebastiano Bonzio), Alessandro Scarpa (sostituisce Stefano Zecchi), Giuseppe Toso (sostituisce Maurizio Baratello), Marco Zuanich (sostituisce Cesare Campa)

 

Altri presenti: Consigliere comunale Claudio Borghello, Coordinamento "Io Decido", Dirigente Stefano Savini

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Prosecuzione esame della proposta di deliberazione PD n. 175 del 30/03/2012 con oggetto:"APPROVAZIONE REGOLAMENTO DEGLI ISTITUTI DELLA PARTECIPAZIONE ARTICOLI 26, 28 E 28 BIS DELLO STATUTO".
  2. Audizione del Coordinamento "Io Decido"

Verbale

Alle ore 11.16, la Presidente della I Commissione Consiliare, Marta Locatelli, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta, introduce gli argomenti iscritti all’ordine del giorno e informa che l’audizione del Coordinamento “Io Decido” si effettuerà in un ‘altra seduta di Commissione. Dà la parola al Consigliere Borghello per l’illustrazione della proposta di deliberazione.

Alle ore 11.17 esce il Consigliere Costalonga.

BORGHELLO procede con la lettura dell’art. 6 (Petizione) e spiega che il concetto è quello di un’istanza preliminare che accomuni più persone di fronte ad un problema da presentare al Sindaco o al Consiglio comunale. Prosegue con la lettura dei 5 commi dell’articolo 7.

Alle ore 11.21 escono i Consiglieri Rizzi, A. Scarpa e Venturini ed entrano i Consiglieri Belcaro e Boraso.

CAPOGROSSO relativamente al secondo comma rileva che se su 75 firmatari soltanto 3 devono autenticare la firma, i restanti 72 sono difficilmente identificabili.

TRABUCCO è perplesso sul numero di firmatari troppo basso.

PRES. LOCATELLI ricorda che questi numeri sono stati già approvati nello Statuto.

BORGHELLO ricorda che la petizione è un qualcosa in più rispetto all’istanza e quel numero viene fuori dalla verifica di altre città che prevedevano questo tipo di istituto. L’autentica dei primi 3 proponenti serve ad identificare i richiedenti ai quali fornire la risposta.

Alle ore 11.27 entra il Consigliere Guzzo ed escono i Consiglieri Boraso, Cavaliere e Vianello.

AMICI (Coord. “Io Decido”) spiega che anche l’autenticità delle altre firme, a campione, può essere verificata.

BORGHELLO prosegue con l’illustrazione dell’articolo 8. spiega che l’idea era quella che a ricevere la petizione fosse l’URP ma l’iter si sarebbe allungato troppo. Per questo motivo si è pensato alla Segreteria Generale, che è quella che poi provvede all’istruttoria. Rispetto al comma 7, è previsto che la Commissione possa votare.

FORTUNA rileva la grossa novità del voto in Commissione ma forse si sarebbe dovuto prevedere un ulteriore comma che facesse capire l’importanza di questo voto. Chiede che valore possa avere rispetto al successivo voto del Consiglio. Ritiene di cancellare questo comma.

Alle ore 11.34 escono i Consiglieri Conte e Scaramuzza.

PRES. LOCATELLI chiede al Dirigente Savini se poi la Commissione possa esprimere, con una proposta di deliberazione, un sostegno alla petizione.

DIR. SAVINI risponde che non è detto che una proposta di deliberazione abbia un argomento di competenza del Consiglio comunale. Si deve verbalizzare la posizione della Commissione sull’argomento.

PRES. LOCATELLI si deve capire se una Commissione possa essere un organo deliberativo. Su questo serve un parere tecnico degli Uffici.

FORTUNA controbatte che il problema è il rapporto fra le due votazioni, della Commissione e del Consiglio. La cosa più pratica sarebbe togliere il comma 7 dell’articolo 8.

BORGHELLO la Commissione dà un’indicazione sul percorso che potrà avere la petizione. La Commissione non delibera ma dà un’indicazione e queste indicazioni sono state mutuate da realtà esistenti.

Alle ore 11.46 esce il Consigliere Belcaro.

CAPOGROSSO si potrebbe demandare tale funzione alla Commissione, attraverso una delega. La petizione è un chiedere per ottenere e non è detto che la richiesta preveda poi l’intervento del Consiglio comunale.

DIR. SAVINI il passaggio in Commissione deve ritenersi coadiuvante per i successivi passaggi.

Alle ore 11.48 rientra il Consigliere Scaramuzza.

CAPOGROSSO rammenta che il Regolamento prevede una relazione di maggioranza ed una di opposizione della Commissione.

FORTUNA spiega che in magistratura la Commissione assume potere deliberativo se tutti sono d’accordo e se non viene richiesto il successivo passaggio in Consiglio (Superiore della Magistratura)

Alle ore 11.52 entra il Consigliere Molina.

AMICI (Coord. “Io Decido”) ritiene che togliere il passaggio in Commissione tolga ai cittadini la possibilità di interloquire.

Alle ore 11.54 esce il Consigliere Fortuna e rientra il ConsigliereBazzaro.

PRES. LOCATELLI ritiene che i commi 4, 5, 6 e 7 dell’art. 8 debbano essere riscritti per essere meglio compresi.

BORGHELLO prosegue con l’art. 9 –proposta di deliberazione di iniziativa popolare, ritenendola l’apoteosi della partecipazione popolare. La proposta viene esaminata preliminarmente in Commissione per agevolarne l’iter. Procede con i successivi articoli 10, 11 e 12.

TRABUCCO in merito all’art. 10, dove si fa riferimento alle 350 firme, per la proposta di deliberazione di iniziativa popolare, e chiede che il processo non si interrompa anche nel caso che la Giunta ed il Consiglio non la volessero far propria. Ritiene necessaria una prima fase di verifica tecnica e se il provvedimento passa tale verifica, poi, si procede con la raccolta delle firme.

Alle ore 12.05 escono i Consiglieri Toso e Conte e rientra il Consigliere Belcaro.

BORGHELLO ritiene ci sia il rischio che la proposta del cittadino venga snaturata dal voto del Consiglio. Comunque, una verifica preliminare, prima della raccolta delle firme, serve sempre. Si deve cercar di fare in modo che la partecipazione non diventi mera contrapposizione.

CAPOGROSSO ridurrebbe il numero di firme necessarie e troverebbe una formulazione più snella. L’accoglibilità, o meno, deve essere dal punto di vista tecnico, ma poi il Consiglio ha sempre la facoltà politica di emendare il provvedimento.

Alle ore 12.08 esce il Consigliere Zuanich.

ZANETTI (Coord. “Io Decido”) si deve dare la giusta dignità sia ai Consiglieri che ai cittadini. Per questo motivo la proposta presentata dai cittadini va presentata al Consiglio comunale che la valuta e, casomai, i cittadini stessi la modificano e la ripresentano. Solo così i due ruoli saranno rispettati.

TRABUCCO le prerogative del Consiglio non possono essere snaturate, nemmeno di fronte a queste importanti innovazioni. C’è poi il rischio che per lievi modifiche si bocci l’intero provvedimento buono che, magari, arriva dopo una raccolta di un certo numero di firme. Il Consiglio deve poter emendare continuando a mantenere le proprie prerogative.

BORGHELLO l’idea è che i cittadini possano diventare il quarantottesimo consigliere. Dare la possibilità al Consiglio di emendare è come volerlo obbligare ad esprimersi su un provvedimento che, magari, non avrebbe nemmeno voluto fare. Deve, invece, limitarsi a dire si o no, su un argomento proposto dai cittadini. Può decidere di bocciarlo e, in quel caso, i cittadini potranno presentarne un altro modificato. Porta l’esempio di altri paesi, dove il Consiglio si riunisce una volta al mese per valutare le proposte di deliberazione di iniziativa popolare.

Alle ore 12.20 rientrano i Consiglieri Belcaro e Venturini ed escono i Consiglieri Seibezzi e Guzzo.

GIORDANI ritiene si scavalchino le competenze delle Municipalità, visto che manca un esplicito riferimento al loro parere.

SCARAMUZZA starebbe attento ad autolimitare le prerogative del Consiglio comunale, con questo atto. È bella l’immagine dei cittadini come quarantottesimo consigliere ma non capisce perché poi la responsabilità debba essere solo dei 47 Consiglieri (cita la responsabilità personale, anche in solido, dei consiglieri).

Alle ore 12.26 esce il Consigliere Molina.

CAPOGROSSO ritiene che se i cittadini arrivano a formulare un’istanza è perché o non hanno trovato alcun Consigliere disposto a presentarla o non l’hanno voluta legare a nessun gruppo politico. Non si può escludere, però, che un Consigliere la possa far propria dopo la bocciatura, anche con qualche minima modifica. Comn un percorso tortuoso, si tornerebbe al percorso originale dei provvedimenti. Ogni parte politica deve farsene carico, col convincimento dei cittadini. Se oltre 2000 cittadini lo chiedono il Consiglio se ne deve far carico. Il provvedimento deve essere emendabile perché è assurdo bocciarlo per poi farlo ripresentare, una volta modificato.

DIR SAVINI si potrebbe prevedere, da parte dei cittadini, di ritirare l’atto ne caso ritengano sia stato snaturato dagli emendamenti dei Consiglieri.

Alle ore 12.34 esce il Consigliere Bazzaro.

PRES. LOCATELLI chiede al Dott. Savini quale sia la Competenza della giunta in un tale atto.

DIR. SAVINI risponde che è residuale a quella del Consiglio.

PRES. LOCATELLI inserirebbe un riferimento agli argomenti anche se, così facendo, si restringerebbe il campo.

LAMBRO FRANCIA (Cittadino) l’alternativa potrebbe essere quella di audire i cittadini in Consiglio comunale, dandogli quindi la possibilità di intervenire.

CAPOGROSSO concorda con la proposta del Dir. Savini di dare la possibilità ai proponenti di ritirare il proprio provvedimento ma ritiene sbagliato doverla bocciare, salvo ripresentarla, senza poterla emendare.

ANNA BRONDINO (Coord. “Io Decido”) la possibilità, per il Consiglio, di emendare il provvedimento è molto importante perché non è detto che duemila cittadini facciano sempre il bene della comunità. È molto buona la possibilità di ritirare l’atto e nel Caso un Consigliere volesse farsene carico, lo potrà portare aventi autonomamente.

VENTURINI il rischio è quello di creare un sub procedimento complesso che poi non si riesce ad onorare, vista anche l’attuale situazione dei lavori del Consiglio. Il Consiglio comunale deve essere voce della Città. Serve una proposta grezza, presentata da 2000 persone, che il Consiglio possa far propria.

PRES. LOCATELLI si deve cercare di trovare un punto d’incontro, prima di approdare in Consiglio, tenendo conto che lo Statuto prevede gli istituti di partecipazione e serve un Regolamento attuativo.

AMICI (Coord. “Io Decido”) afferma che i proponenti di un provvedimento non delegano le tre persone alle quali viene richiesta l’autentica della firma perché queste, dietro, hanno il vincolo di tutte le persone che hanno firmato.

PRES. LOCATELLI alle ore 14.00 propone alla Commissione di riprendere l’esame della proposta, in un’altra seduta. La Commissione acconsente ed alle ore 13.00 dichiara chiusa la seduta.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 22-01-2013 ore 13:50
Ultima modifica 22-01-2013 ore 13:50
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