Seduta del 16-10-2012 ore 14:30
Consiglieri componenti la Commissione: Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Nicola Funari, Marco Gavagnin, Luigi Giordani, Giovanni Giusto, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Michele Mognato, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Gabriele Scaramuzza, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Stefano Zecchi, Marco Zuanich, Michele Zuin
Consiglieri presenti: Sebastiano Bonzio, Giuseppe Caccia, Giampietro Capogrosso, Saverio Centenaro, Nicola Funari, Luigi Giordani, Giovanni Giusto, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Lorenza Lavini, Marta Locatelli, Michele Mognato, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Gabriele Scaramuzza, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Marco Zuanich, Claudio Borghello (sostituisce Bruno Lazzaro), Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte (sostituisce Cesare Campa), Andrea Renesto (sostituisce Antonio Cavaliere), Luca Rizzi (sostituisce Michele Zuin), Alessandro Scarpa (sostituisce Stefano Zecchi), Renzo Scarpa (assiste)
Altri presenti: Assessore Urbanistica Ezio Micelli, Direttore Urbanistica Oscar Girotto, Dirigente Edilizia Privata Venezia Lucio Celant, Funzionaria Urbanistica Roberta Albanese
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 14.40, il Presidente della V Commissione Consiliare, Giampietro Capogrosso, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta.
CAPOGROSSO ricorda che la proposta di deliberazione concerne esclusivamente la definizione del Piano di Coordinamento Preventivo con il quale i due strumenti urbanistici attuattivi dovranno coordinare la progettazione e l’attuazione degli interventi previsti. Comunica che la Municipalità di Favaro Veneto, con deliberazione nr. 13 del 9 Ottobre u.s. ha espresso parere favorevole all’unanimità.
Alle ore 14.45 entrano i consiglieri Claudio Borghello, Nicola Funari, Marzo Zuanich, Luca Rizzi, Andrea Renesto, Franco Conte e Marta Locatelli; esce il consigliere Giacomo Guzzo.
ALBANESE illustra, tramite la videoproiezione di alcune tavole significative, l’assetto normativo, l’inquadramento territoriale oggetto di intervento del PCP e l’ipotesi progettuale. Argomenta in merito alla necessità di armonizzazione degli interventi per la futura realizzazione della pista ciclabile di collegamento tra Via Gobbi e Via Orlanda.
CENTENARO interviene in merito alla questione del “By Pass di Campalto”, chiedendo se dal punto di vista urbanistico ci sono state delle modifiche in merito al valore degli espropri delle diverse C2RS.
FUNARI chiede di conoscere il beneficio pubblico dell’operazione proposta.
GIROTTO risponde che il beneficio pubblico negli strumenti urbanistici attuattivi, nelle norme previste dal Comune di Venezia, consiste nella cessione di aree al patrimonio comunale, anticipando di fatto le previsioni normative contenute nelle recenti legge di settore. Sulla questione del “By Pass di Campalto” afferma che è finito l’iter approvativo dell’opera, e il suo tracciato non era stato inserito all’interno del Piano Integrato di Campalto perché all’epoca non era ancora stato stilato il relativo progetto definitivo. Aggiunge che rispetto alle previsioni iniziali il tracciato prevede degli scostamenti marginali e argomenta in merito alla procedura espropriativa e al valore delle aree, che ANAS temeva fossero aumentate di valore, dopo il contraddittorio con l’Amministrazione Comunale che ha chiarito che le C2RS non hanno capacità edificatoria ma un mero valore assoluto di cubatura che si può realizzare a condizione delle cessione di una determinata quantità di superficie al Comune.
Alle ore 14.55 entrano i consiglieri Giacomo Guzzo, Alessandro Scarpa e Giovanni Giusto; escono i consiglieri Marta Locatelli e Jacopo Molina.
CENTENARO chiede se il costo degli espropri delle aree sarà determinato in base al valore dell’area come verde e/o come terreno edificabile.
GIROTTO risponde che la competenza per gli espropri e per la determinazione del valore è in capo ad ANAS, e che l’Amministrazione ha precisato che non c’è stata una variante urbanistica che ha aumentato il valore delle aree. Aggiunge che l’Assessorato all’Urbanistica si è reso disponibile a fornire tutto il supporto tecnico alle varie ditte e soggetti coinvolti nell’operazione.
Alle ore 15.00 escono i consiglieri Luca Rizzi e Franco Conte.
ALBANESE distingue la funzione della proposta di deliberazione relativa alla necessità di coordinamento di un’opera pubblica rappresentata dalla pista ciclabile tra Via Gobbi e Via Orlanda, e i benefici pubblici rappresentati dalle cessioni delle aree dei due strumenti urbanistici attuattivi, quando gli stessi troveranno la loro attuazione da parte dei privati.
SCARAMUZZA ritiene la proposta di deliberazione importante per la migliore definizione della connessione tra due aree del territorio rappresentate da Via Gobbi e Via Orlanda, e auspica che l’intervento possa trovare attuazione nel più breve tempo possibile.
GUZZO chiede se la percentuale di cessione delle aree delle C2RS è sempre la medesima per tutto il territorio comunale e auspica che l’area verde e il futuro parcheggio siano realmente accessibili a tutti i cittadini e non ad uso esclusivo dei futuri lottizzanti.
GIROTTO risponde che ogni specifica C2RS ha dei dati variabili in merito alle aree e alle quantità da cedere all’amministrazione Comunale, che sono diverse tra di loro in base alla valutazione che ha effettuato il Consiglio Comunale in sede di approvazione del PRG. Ricorda che è un obiettivo dell’Amministrazione comunale concentrare il più possibile i volumi delle future edificazioni al fine di aumentare le aree pubbliche.
CAPOGROSSO in considerazione dell’esame avvenuto in Commissione, propone di licenziare la proposta di deliberazione con il parere favorevole all’unanimità (Allegato A).
FUNARI dichiara di essere contrario al provvedimento poiché permette la realizzazione di nuove unità abitative.
CAPOGROSSO su richiesta del consigliere Funari, licenzia la proposta di deliberazione in discussione per il Consiglio Comunale.
Ore 15.10 – Punto nr. 2 dell’O.d.G.
Escono i consiglieri Gabriele Scaramuzza, Claudio Borghello e Alessandro Scarpa; entrano i consiglieri Marta Locatelli e Franco Conte.
CAPOGROSSO comunica che il punto nr. 2 dell’O.d.G. concerne la realizzazione dell’ampliamento del Hotel Santa Chiara a Piazzale Roma, e tale approfondimento è collegato ad una specifica richiesta formulata dal Presidente del Consiglio Comunale dopo la trattazione dell’argomento in seno alla conferenza dei capigruppo.
VENTURINI interviene, in merito all’ordine dei lavori, chiedendo delucidazioni sulla presenza della Soprintendenza di Venezia alla riunione odierna.
CAPOGROSSO risponde che la riunione odierna è stata concertata per un’illustrazione da parte dei tecnici del Comune di Venezia della situazione autorizzatoria che ha portato alla possibilità di ampliamento dell’Hotel Santa Chiara a Piazzale Roma. In merito alla presenza alla riunione odierna della Soprintendente per i Beni architettonici e paesaggistici di Venezia, arch. Renata Codello, afferma che non si è proceduto a contattarla per avere la sua presenza alla riunione in quanto in precedenti occasioni aveva già affermato l’indisponibilità a presenziare alle Commissioni consiliari quando i suoi uffici avevano già formulato un parere specifico.
CELANT illustra dal punto di vista tecnico il progetto di ampliamento dell’Hotel Santa Chiara per circa 3500 mc, con la medesima altezza dell’edificio esistente e con la realizzazione di due piani interrati da adibire ad uso garage. Aggiunge che la modalità di accesso ai garage sarà particolare con una piattaforma elevatrice che consentirà di parcheggiare le automobili in modo automatico. Riepiloga, dal punto di vista temporale, l’ammissibilità dell’intervento a seguito di un lungo contenzioso tra l’Amministrazione Comunale e la proprietà del complesso, ricordando che:
• nel 1957 era stato sottoscritto un contratto per la permuta delle aree a Piazzale Roma con i proprietari degli ambiti;
• nel 1993 c’e’ stato il primo pronunciamento del TAR del Veneto a favore dei proprietari per la mancata attuazione degli obblighi contrattuali;
• nel 1997 il Consiglio Comunale con deliberazione nr. 172/1997, per dirimere il contenzioso che si era generato, approva la convenzione relativa all’assegnazione delle aree per il Comune di Venezia per la riorganizzazione di Piazzale Roma in cambio della realizzazione di nuova volumetria;
• nel 1999 la società Santa Chiara presentava richiesta di rilascio del permesso di costruire in attuazione della convenzione, ma tale richiesta veniva respinta in quanto non era stato approvato il relativo Piano Particolareggiato di Piazzale Roma;
• la società Santa Chiara ricorreva al TAR del Veneto contro il diniego del Comune di Venezia e con sentenza nr. 3925/2003 l’organo amministrativo annullava il diniego dell’Amministrazione sancendo la fattibilità dell’intervento tramite titolo abilitativo diretto in quanto l’area era marginale rispetto al compendio da assoggettare all’approvazione del Piano Particolareggiato;
• nel 2004 con deliberazione nr. 72 il Consiglio Comunale prende atto della sentenza del TAR consento l’attuazione dell’intervento edilizio, fissando i parametri edilizi per la modalità d’intervento;
• la società Santa Chiara ripresentava l’istanza per l’ampliamento del Hotel e in data 6 Giugno 2008 riceveva il preventivo parere favorevole della Soprintendenza;
• in data 23 Luglio 2009 la Commissione per la Salvaguardia di Venezia esprime parere favorevole condizionato con osservazioni per l’intervento;
• in data 5 Ottobre 2009 viene rilasciato dall’Amministrazione Comunale il provvedimento unico per la realizzazione dell’intervento.
Alle ore 15.25 entra il consigliere Gabriele Scaramuzza.
CONTE a seguito dell’illustrazione tecnica effettuata dagli uffici dell’Amministrazione Comunale, chiede chiarimenti in riferimento:
• al “pesante” contenzioso avuto con l’Amministrazione Comunale;
• al fatto che tutto nasce dal contratto stipulato nel 1957, domandando se l’Amministrazione poteva effettuare un cambio di aree per consentire l’edificazione ai proprietari dell’ambito;
• ad eventuali atti amministrativi votati dal Consiglio Comunale, che qualora si fosse espresso in maniera differente avrebbe potuto non consentire tale intervento.
VENTURINI ritenendo l’intervento di ampliamento uno “sfregio alla città”, chiede con quali atti il Consiglio Comunale ha reso possibile tale edificazione.
TICOZZI argomenta in merito alla vicenda storica che ha portato all’approvazione dell’atto giuridico dopo i contenziosi alla giustizia amministrativa, ma ritiene che un fattore nuovo sia rappresentato dal cedimento delle rive lungo le fondamenta di Santa Chiara. Chiede se alla luce di ciò l’Amministrazione Comunale può intervenire sospendendo i lavori in considerazione del pericolo di incolumità lungo la riva.
Alle ore 15.35 escono i consiglieri Giacomo Guzzo e Marzo Zuanich
CACCIA ricorda che il Consiglio Comunale a Marzo 2009 è intervenuto in merito alla modifica del Regolamento Edilizio e alle N.T.A. per la città antica, dove a seguito di un emendamento approvato è stata data la possibilità di scavare l’interrato a Venezia, dando di fatto la possibilità di intervento per il progetto dell’Hotel Santa Chiara. Aggiunge che dal 1957 ad oggi, l’Amministrazione Comunale ha resistito rispetto alla realizzazione del manufatto, ma sia il TAR sia gli altri organi istituzionali come Commissione per la Salvaguardia di Venezia che Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici di Venezia hanno dato il loro parere favorevole. Aggiunge che lo stesso progettista dell’intervento di ampliamento è membro stesso della CSV e dichiara che i poteri e le competenze dell’Amministrazione Comunale in questo intervento sono fortemente limitate.
Alle ore 15.40 entrano i consiglieri Michele Mognato e Valerio Lastrucci; esce il consigliere Renzo Scarpa.
PAGAN afferma che è opportuno precisare alcuni aspetti circa:
• le competenze del Consiglio Comunale che nell’intera vicenda non ha avuto voce in capitolo a seguito dell’esclusione dell’intervento dal Piano Particolareggiato di Piazzale Roma, salvo alcune modifiche agli articoli delle N.T.A. e del Regolamento Edilizio;
• sia la CSV sia la Soprintendenza avrebbero potuto maggiormente coinvolgere l’Amministrazione Comunale nell’iter autorizzativo dell’intervento.
Auspica che il caso dell’ampliamento dell’hotel a Piazzale Roma possa essere da stimolo per migliorare alcuni iter procedurali di determinati interventi.
CAPOGROSSO chiede agli uffici di precisare meglio gli estremi della sentenza del TAR e la relativa azione conseguente effettuata dal Consiglio Comunale.
Alle ore 15.45 entra il consigliere Alessandro Scarpa.
GIROTTO ricorda che la proprietà originaria dell’Hotel, in virtù di uno scambio di aree con l’Amministrazione Comunale che voleva ridisegnare l’aspetto di Piazzale Roma, aveva demolito una serie di edifici esistenti e che gli era stato concessa la possibilità di edificare in un altro ambito. La non applicazione degli accordi precedenti ha generato un lungo contenzioso tra l’Amministrazione Comunale e i soggetti privati.
CAPOGROSSO aggiunge che inizialmente l’accordo prevedeva l’edificazione di 10.000 mc con un indice di edificabilità pari a 1 a 15, mentre nel progetto presentato si realizzeranno solo 3000 mc con un rapporto 1 a 5.
Alle ore 15.50 escono i consiglieri Giuseppe Toso, Nicola Funari, Simone Venturini e Andrea Renesto; entrano i consiglieri Gabriele Scaramuzza, Giacomo Guzzo e Renzo Scarpa.
GIROTTO precisa la questione del contenzioso tra la proprietà e l’Amministrazione Comunale e il successivo pronunciamento del TAR del Veneto circa la non necessità dell’approvazione del Piano Particolareggiato di Piazzale Roma per dar corso all’attuazione dell’intervento. Aggiunge che, dopo la sentenza del TAR, il Comune di Venezia ha provveduto alla sua applicazione onde evitare la nomina di un commissario ad acta. Aggiunge che il Piano Particolareggiato di Piazzale Roma è stato successivamente adottato ma non approvato dal Comune e a breve scadrà il regime di salvaguardia delle norme urbanistiche, e con il successivo Piano degli interventi si andrà meglio a definire l’intera questione. In merito ai problemi della riva con il cedimento di alcuni suoi tratti afferma che è stata predisposta una specifica perizia in merito.
CELANT aggiunge che la direzione LL.PP. sta costantemente monitorando il cantiere anche in considerazione della sua vicinanza con il IV Ponte sul Canal Grande, e che si sono già escluse possibile conseguenze tra il lavoro del cantiere dell’albergo e i cedimenti della riva.
GIROTTO integra l’intervento precisando che in sede di rilascio del Permesso di Costruire sono state assicurate le condizioni richieste dalla direzione LL.PP. circa la necessità di verifica che il cantiere dell’ampliamento non andasse in conflitto con il Ponte della Costituzione.
Alle ore 16.00 entra il consigliere Nicola Funari ed esce il consigliere Franco Conte.
LOCATELLI afferma che l’area oggetto dell’intervento è strategica per la città e che forse il contratto del 1957 non era stato oculato considerando tutti i diversi elementi di valutazione. In merito alla sentenza “stravolgente” del TAR del Veneto che ha ammesso l’intervento, si domanda perché l’Avvocatura Civica del Comune non abbia ricorso al Consiglio di Stato al fine di limitare i contenuti autorizzativi. Ritiene che sia la CSV sia la Soprintendenza, che hanno espresso parere favorevole, devono giustificare le autorizzazioni concesse dato che le loro scelte comporteranno il cambiamento dell’immagine di Venezia vista da Piazzale Roma.
Alle ore 16.05 entra il consigliere Andrea Renesto ed esce il consigliere Alessandro Scarpa.
GIUSTO ritiene che quello che accade a Venezia sia, per così dire, opera divina in quanto l’Amministrazione Comunale non può mai intervenire su interventi sul proprio territorio. Argomenta in merito al ruolo dei consiglieri comunali, che hanno ricevuto un mandato dai cittadini per rappresentarli, spesso inutile e con poche possibilità d’intervento concrete come nel caso dell’ampliamento del hotel. Afferma che leggendo i vari organi di stampa, sembra che la maggiore preoccupazione sia la scelta del materiale in vetro invece che l’ampliamento, con la conseguente chiusura della vista sul Canal Grande, del Hotel Santa Chiara. Suggerisce che il Comune di Venezia compia un’azione eclatante per ribellarsi all’intervento, avendo l’appoggio di quasi tutta la cittadinanza che è contraria alla sua realizzazione.
Alle ore 16.10 esce il consigliere Luigi Giordani.
BONZIO ritiene che l’Avvocatura Civica del Comune di Venezia non agisce di sua iniziativa, ma interviene con eventuali ricorsi solo se l’Amministrazione Comunale decide di agire. Ricorda la discussione avuta durante il Consiglio Comunale per la modifica dell’art. 13 delle N.T.A. e all’emendamento approvato a tarda notte dal Consiglio Comunale che ha consentito l’interrato a Piazzale Roma. In merito all’operato della Soprintendenza afferma che a volte si riscontra una difficoltà interpretativa nei suoi pareri, citando a tiolo di esempio il parere negativo per lo svolgimento della Festa di Liberazione in campo dell’Erberia a Rialto, con la conseguente spostamento del luogo di svolgimento della manifestazione.
CAPOGROSSO ricorda ai consiglieri comunali che oltre alla Soprintendenza, l’intervento è stato autorizzato anche dalla CSV dove al suo interno siedono i tre rappresentanti nominati dal Consiglio Comunale.
Alle ore 16.15 entra il consigliere Alessandro Scarpa.
SCARPA R. esprime le sue soddisfazioni per la riunione odierna, in quanto è emerso che non c’è stata nessuna corsia preferenziale per autorizzare l’intervento e che nemmeno il progettista dell’ampliamento è intercorso in cause giudiziarie, come ad esempio per altri interventi accaduti a Venezia, ma che è solo la conseguenza del lungo contenzioso avuto con i proprietari delle aree di Piazzale Roma. Afferma che i lavori di ampliamento non incidono sulla staticità della riva in quanto il buco sulla fondamenta è presente da oltre 15 anni e la società Insula non ha disponibilità finanziarie per intervenire. Ricorda che inizialmente il Canal Grande rappresentava il valore della città con le principali famiglie Veneziane che avevano il proprio palazzo con affaccio sul corso d’acqua, e che l’ampliamento del Hotel rappresenta si un elemento di novità, ma che bisogna considerare nell’ottica del nuovo Ponte della Costituzione e del nuovo disegno di Piazzale Roma con l’arrivo del TRAM.
RIZZI ritiene che la discussione odierna avvenga quando invece tutte le decisioni e le autorizzazioni del caso sono già state concesse con i lavori in avanzato stato di attuazione. Dalla riunione odierna è emerso che l’intervento è legittimo e ritiene che per il futuro il Consiglio Comunale dovrebbe esprimersi concretamente contro la “snaturatezza” delle caratteristiche di Venezia.
Alle ore 16.25 escono i consiglieri Lorenza Lavini e Gabriele Scaramuzza.
CENTENARO ritiene che la discussione odierna è stata necessaria per capire che le principali contestazioni sono sull’intervento e non sulle norme votate dal Consiglio Comunale. Inoltre i consiglieri comunali, dall’illustrazione avuta, hanno potuto comprendere i diversi pronunciamenti del TAR in merito al contenzioso con l’Amministrazione Comunale e ricorda che gli scavi interrati a Venezia sono già stati realizzati presso la Manifattura Tabacchi e vicino a Piazza San Marco. Aggiunge che il Consiglio Comunale ha approvato la norma che consente lo scavo interrato per la costruzione di impianti tecnologici negli edifici novecenteschi e tutta la questione relativa all’intervento verte sulla mancata approvazione da parte del Comune di Venezia del Piano Particolareggiato di Piazzale Roma con le dovute responsabilità delle formazioni politiche che hanno governato la città di Venezia. Aggiunge che l’intervento di ampliamento ha avuto tutti i pareri positivi con le dovute osservazioni da parte della Soprintendenza di Venezia, della Commissione per la Salvaguardia e dall’istruttoria tecnica dell’Ufficio SUAP del Comune di Venezia, e che anche se non piace l’intervento dal punto di vista estetico, il Consiglio Comunale non ha alcuna responsabilità nell’intera vicenda.
Alle ore 16.35 entra il consigliere Gabriele Scaramuzza ed escono i consiglieri Marta Locatelli e Luca Rizzi.
CAPOGROSSO precisa che la deliberazione di Consiglio Comunale nr. 72/2004 è stata approvata in ottemperanza della sentenza del TAR del Veneto e per evitare ripercussioni sul Bilancio del comune di Venezia.
GUZZO ritiene che la discussione dell’argomento a lavori in fase di attuazione perde di significato e si domanda entro quanto tempo saranno conclusi i lavori di ampliamento.
Alle ore 16.40 escono i consiglieri Alessandro Scarpa e Nicola Funari.
LASTRUCCI afferma che se un opera non piace dal punto di vista estetico, questo non vuol dire che l’intervento non sia ammissibile e che si possa realizzare. Afferma che intervenire a Venezia centro storico è utile se lo stesso porta a migliorie, come l’aumento della domanda di lavoro, per rivitalizzare la città senza soffermarsi ad una mera valutazione estetica di una struttura, attualmente, di solo acciaio e con le fondamenta realizzate. Suggerisce di prestare particolare attenzione all’altezza massima dell’edificio da non confondere con la linea di gronda al fine applicare correttamente le norme vigenti.
CAPOGROSSO condivide l’attenzione/preoccupazione sollevata dal consigliere Lastrucci in merito all’altezza massima consentita per l’ampliamento del Hotel Santa Chiara.
Alle ore 16.45 esce il consigliere Andrea Renesto.
GIROTTO afferma che gli uffici di Edilizia Privata non hanno redatto l’istruttoria del progetto, in quanto prima della modifica della Pianta Organica del comune di Venezia era stata gestita dagli uffici dello Sportello Unico e da un dirigente che nel frattempo non si occupa più di edilizia. Aggiunge che il progetto è stato vagliato dagli uffici nel pieno rispetto di norme e prescrizioni, e che eventualmente sia la Commissione Edilizia Integrata sia la Soprintendenza potevano imporre determinate prescrizioni per la realizzazione dell’intervento. Aggiunge che all’interno della Commissione per la Salvaguardia di Venezia siedono un rappresentante del Ministero dell’Ambiente e dell’Unesco che hanno valutato positivamente il progetto presentato.
MICELLI ricorda cronologicamente le date che hanno portato all’autorizzazione del progetto di ampliamento dell’Hotel Santa Chiara, ricordando che l’Amministrazione Comunale non fornisce un giudizio estetico ma solo nel rispetto delle norme Comunale e delle leggi vigenti. Sullo stato di avanzamento dei lavori informa la commissione che l’attuale impresa esecutrice ha dei problemi economici e pertanto si sono rallentate le operazioni di ampliamento che a breve partiranno con una nuova ditta. Afferma che per l’intervento non si verificherà nessun “buco” su Piazzale Roma.
Alle ore 17.00, il Presidente della V Commissione Consiliare, Giampietro Capogrosso, in assenza di altre richieste d’intervento ed esaurito l’ordine del giorno, dichiara chiusa la seduta.
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