Seduta del 04-10-2012 ore 11:00
Consiglieri componenti la Commissione: Maurizio Baratello, Gabriele Bazzaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Nicola Funari, Marco Gavagnin, Luigi Giordani, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Jacopo Molina, Emanuele Rosteghin, Alessandro Scarpa, Camilla Seibezzi, Davide Tagliapietra, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Marco Zuanich, Michele Zuin
Consiglieri presenti: Maurizio Baratello, Gabriele Bazzaro, Renato Boraso, Claudio Borghello, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Marco Gavagnin, Luigi Giordani, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Lorenza Lavini, Marta Locatelli, Jacopo Molina, Emanuele Rosteghin, Alessandro Scarpa, Camilla Seibezzi, Davide Tagliapietra, Giuseppe Toso, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Marco Zuanich, Giuseppe Caccia (sostituisce Sebastiano Bonzio), Carlo Pagan (sostituisce Domenico Ticozzi), Luca Rizzi (sostituisce Michele Zuin), Gianluca Trabucco (sostituisce Bruno Lazzaro)
Altri presenti: Assessore Bruno Filippini, Direttore Luigi Bassetto, Direttrice Alessandra Vettori
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 11.35 il presidente Cavaliere, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta e ricorda il dibattito 11.35 il presidente Cavaliere, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta e ricorda il dibattito delle predenti riunioni ed invita il consigliere Boraso ad illustrare le sue perplessità sul provvedimento.
BORASO afferma che non si riesce ad individuare il beneficio pubblico derivante dalla decisione di permettere all’università di Ca’ Foscari di cedere una parte dell’area di cui detiene il diritto di superficie alla Camera di Commercio. Dichiara di aver verificato che la competenza nell’esprimere un parere è la Segreteria generale anziché dell’Avvocatura civica. Nelle alienazioni l’obbligo dell’incasso è in capo direttamente all’Amministrazione comunale mentre le aree possono essere assegnate esclusivamente dal Comune quindi a suo parere il Comune dovrebbe riacquisire i ldiritto di superficie della parte di area interessata dall’accordo Camera di Commercio ed università e riassegnarla al nuovo ente incassandone i proventi. A quel punto starà all’università trovere un nuovo accordo.
CAPOGROSSO dichiara che esiste un altro aspetto del provvedimento e cita la descrizione della destinazione d’uso dell’area interessata dalla cessione.
Alle ore 11.50 escono i consiglieri Pagan, Tagliapietra e Scarpa A.
BASSETTO ricorda che il diritto di superficie non è più nella disponibilità del Comune, il Comune è interessato solo per la destinazione vincolata alla nascita del nuovo polo universitario. Certamente si potrebbe percorrere la via di un contenzioso infinito e complicato che alla fine vedrebbe soccombenti tutti perché nessuno vedrebbe realizzato il suo obiettivo: l’università il completamento del suo intervento, la Camera di Commercio la mancata realizzazione della sua nuova sede ed il Comune il mancato avvio della funzionalità del polo universitario. Condivide la necessità di riaffermare in più parti del provvedimento la volontà dell’Amministrazione di dare continuità all’intervento in essere e quindi il relativo ed obbligatorio, per l’università, di reinvestire i proventi della cessione all’effettivo completamento di via Torino.
Alle ore 12.00 escono i consiglieri Toso e Borghello.
LOCATELLI evidenzia che non c’è stata un’adeguata analisi e valutazione degli effetti della cessione del diritto di superficie; l’università oggi dichiara la mancanza di soldi per il completamento delle opere e quindi si deve prendere atto della necessità di concedere questa cessione se il beneficio pubblico deve consistere nella concessione del nulla osta all’università quando la stessa potrebbe permutare l’area verde di Palazzo Bembo che è di sua proprietà, a favore del Comune.
LASTRUCCI ritiene che tutta la discussione evidenzi che non esiste alcun beneficio pubblico derivante dall’approvazione del provvedimento; se il programma urbanistico prevede la realizzazione del polo universitario, con questa decisione si snatura la destinazione universitaria perché saranno realizzati uffici che nulla hanno a che vedere con la didattica universitaria. Domanda se nel passato la Camera di Commercio avesse interpellato il Comune per ottenere un’area dove realizzare la sua nuova sede.
CACCIA spiega che da capire che cos’è lì interesse pubblico se non il completamento del polo universitario; stabilito che non c’è ridimensionamento dell’impegno didattico perché così è stato detto dal rettore e che con i fondi messi a disposizione dal ministero non si finirebbe la costruzione degli edifici. Quanto evidenziato dalla consigliera Locatelli non può diventare parte di questo provvedimento ma nei rapporti di collaborazione tra le istituzioni certamente sarà trattata la questione ed ancora bisogna ricordare che già l’università ha rinunciato agli spazi richiesti all’Arsenale.
CAMPA condivide l’intervento del consigliere Caccia; il rettore ha garantito che il progetto di via Torino sarà realizzato sia nei tempi che nella completezza didattica. E’ pur vero che l’università ha ritirato la richiesta per gli spazi all’Arsenale ma la collaborazione dovrà comunque continuare e verrà l’occasione per proporre quanto sollecitato dalla consigliera Locatelli.
FILIPPINI replica che le osservazioni del consigliere Boraso saranno considerate in un emendamento che evidenzierà l’interesse pubblico derivante dal provvedimento. Esiste il problema dell’area verde vicino alla scuola Renier che a parere del Comune deve continuare ad essere fruita dai bambini; da quanto affermato dal rettore, si deduce che Ca’ Bembo con il suo giardino sarà venduta quanto prima per reinvestire i proventi nel recupero degli spazi universitari in centro storico. Si chiederà una garanzia all’università per far continuare l’uso del giardino mentre in seguito il Comune potrà far valere l’interesse pubblico anche con il nuovo proprietario. Suggerisce di predisporre un ordine del giorno da votare in Consiglio comunale sull’uso dell’area.
Il presidente Cavaliere, a seguito di quanto emerso dal dibattito, propone di licenziare il provvedimento per la discussione in Consiglio comunale. La commissione approva.
BORASO interviene sull’ordine dei lavori e chiede venga convocata una riunione della commissione per venire informati e discutere della situazione che sta accadendo alla Giudecca.
Alle ore 12.25 il presidente Cavaliere dichiara chiusa la seduta.
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