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I Commissione - Verbale

Seduta del 25-07-2012 ore 14:30

 

Consiglieri componenti la Commissione: Maurizio Baratello, Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Bruno Centanini, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte, Ennio Fortuna, Nicola Funari, Marco Gavagnin, Valerio Lastrucci, Marta Locatelli, Andrea Renesto, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Camilla Seibezzi, Christian Sottana, Raffaele Speranzon, Davide Tagliapietra, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Stefano Zecchi, Michele Zuin

 

Consiglieri presenti: Claudio Borghello, Giampietro Capogrosso, Nicola Funari, Marta Locatelli, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Simone Venturini, Giuseppe Caccia (sostituisce Camilla Seibezzi), Luigi Giordani (sostituisce Bruno Centanini), Giacomo Guzzo (sostituisce Andrea Renesto), Marco Zuanich (sostituisce Ennio Fortuna)

 

Altri presenti: Assessore Gianfranco Bettin, Direttore Maurizio Carlin, Direttore Luigi Bassetto, Presidente Delegato Comitato Expo Venezia - Laura Fincato, Comitato Expo Venezia, Presidente Vicario IAES Nino Abrami, Assessore Provinciale all'Ambiente - Paolo Dalla Vecchia, Gruppo "#opendatavenezia"

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Audizione Gruppo "#opendatavenezia"
  2. "L’importanza del patrimonio informativo della P.A. e gli effetti positivi per i cittadini e per l’economia: le azioni del Comune di Venezia in tema di Open Data"
  3. Relazioni Internazionali- Collegamenti e sinergie per un progetto comune. Comitato Expo Venezia - Corte Penale per i Reati contro l'Ambiente- Consigliere del Sindaco per gli Affari Internazionali.

Verbale

Alle ore 14.48, la Presidente della I Commissione Consiliare, Marta Locatelli, constatata la presenza del
numero legale, dichiara aperta la seduta, introduce l’argomento iscritto all’ordine del giorno e informa che in merito ai primi due punti iscritti all’O.d.G., è stata presentata una mozione a firma del Consigliere Venturini, divenuto ordine del giorno nella seduta del Consiglio comunale del 27-06-2012. Ritiene che, come previsto dallo Statuto, Open Data sia un bene comune per tutti i cittadini.

GIANLUIGI COGO (Gruppo “#opendatavenezia) spiega che l'introduzione dell'Opendata nei governi ha inizio nel momento in cui Tim Berners Lee sposta il livello di condivisione, non più limitato alla connessione delle persone nel web ma dei contenuti da essi generati. Lo slogan "Raw data now" lanciato nel 2009 ha risuonato fino al Governo Obama, che nei primi 90 giorni di governo ha obbligato gli Enti Governativi di primo livello a rilasciare i dati; questi dati confluirono nel portale data.gov che li esponeva, li raggruppava e ne consentiva il download; con il download, inevitabilmente, bisognava dire ai cittadini cosa potevano farci con quei dati ed è questo che ne determinava il loro essere "open data": i cittadini potevano scaricarli, modificarli, mescolarli con altri dati, rielaborarli e, se volevano, creare un guadagno dalle rielaborazioni. Unica condizione: citare sempre la fonte e non attribuirsi mai l'ufficialità del dato o dell'applicazione.
Infatti, per un'Amministrazione, un Ente, un Privato, fornire dei dataset (raccolta omogenea di dati) con licenza "open" non significa cedere il proprio dato quanto consentire una diffusione ed una autogenerazione senza perderne la proprietà (o la titolarità) e senza rischiare di confondere il Cittadino con chi possa essere il detentore ufficiale del dato. L’Opendata è utile perché il principio secondo cui tutto ciò che è conservato, prodotto, aggiornato dalla Pubblica Amministrazione è già pagato con le tasse implica che la restituzione del dato ai Cittadini sia un atto di trasparenza, prima di tutto, e di redditività dal momento che la Pubblica Amministrazione garantisce che quel dato, assolvendo anche un'istanza amministrativa, sia a tutti gli effetti il migliore presente sul Territorio. Esempi ne esistono sia a livello nazionale con dati.gov.it che a livello regionale con dati.veneto.it, che rappresenta il sito del Veneto ma non della Regione Veneto; questo portale, in particolare, è già stato consegnato come piattaforma riusabile dal Comune di Venezia per poter esporre i dataset che vorrà rilasciare ed è un esempio di come il riuso sia il principale elemento di risparmio (in questo caso) o di redditività (qualora lo stesso portale fosse dato a chiunque per riadattarlo e vendere applicazioni generate dai dataset). Altri esempi rilevanti sono la Regione Piemonte, come la Toscana o il Comune di Firenze. Opendata, quindi, rappresenta per le Pubbliche Amministrazioni ed i Comuni in particolare, un modo più trasparente e più produttivo per condividere i propri dati tra Amministrazioni di altro livello, i Cittadini o le realtà produttive e/o sociali del proprio Territorio; ovviamente la condivisione parte da una volontà proveniente dal "basso" o dall'Amministrazione stessa, si rende "amministrativa" con un atto (discrezionale da parte della PA), ma è con il personale che si dovrà fare il passo più importante, perché molto spesso il dato viene visto dal settore che lo produce, gestisce e aggiorna, come proprio e quindi condivisibile solo a ristrette condizioni. Rilasciare i dati come Opendata, invece, ribalta la domanda "perché dovrei condividere i miei dati?" con un'altra domanda "perché no?": non ci sono rischi di "espropriazione" del dato, non ci sono rischi di "confusione" di ufficialità del dato e, soprattutto, non c'è rischio di violazione di privacy, segreto statistico o di altri vincoli, perché è l'Amministrazione che decide quali dati e come condividerli. Per questo esistono varie licenze, delle quali le più famose sono le “creative commons”, che rendono il dato Opendata nella specifica CC-BY; oltre a questa c'è la IODL 2.0 (Italian Open Data Licence) che è la licenza dello Stato Italiano per l'opendata.

LUCA CORSATO (Gruppo “#opendatavenezia) pone l’attenzione su due temi che stanno a cuore al Gruppo #opendatavenezia. Innanzitutto il Gruppo non si pone come "istruttore" dell'Amministrazione riguardo alle tematiche di condivisione o di web; #opendatavenezia nasce dall'istanza per cui la preziosità e la qualità dei dati del Comune di Venezia sono troppo elevati per lasciarli "limitati" allo scopo amministrativo. Non più tanto recenti studi hanno evidenziato come la produttività dei "beni comuni" o dei Commons (secondo la forma anglofona) sia non solo rilevante ma portante di nuove forme d'economia che fondono la redditività con una produttività non usurante del patrimonio. In tal senso il picco è rappresentato dal Nobel per l'Economia ad Elinor Ostrom che dello studio dei Commons e dell'economia sostenibile ne rappresenta l'analisi più documentata e praticabile. Parlare quindi di Opendata nel Comune di Venezia significa anche proporre al Territorio una proposta economica diversa ed innovativa che diventa quasi obbligatoria di fronte all'implosione delle forme produttive finora praticate. Il secondo tema è una sorta di "rivalsa" da parte del dipendente pubblico che da "voce di bilancio negativa" diventa il principale fornitore di economia per il Territorio: qualsiasi dipendente pubblico produrrà un dato che, rilasciato come Opendata, verrà usato per un'applicazione che genera un'attività commerciale. Quel dipendente, quindi, sarà la fonte primaria di quell'attività. Lo spostamento valoriale si attua pertanto sia sul piano della considerazione del Territorio, come opportunità per i suoi abitanti, sia sul piano di coloro che contribuiscono all'Amministrazione di quel Territorio che da Amministratori ne diventano investitori; l'Amministrazione "investe" sui Cittadini dando la possibilità di usufruire del principale Capitale posseduto dal Comune: la sua conoscenza, i suoi dati. Il primo passo è stato fatto grazie all'Amministrazione che sta ascoltando le proposte e le indicazioni del Gruppo ma, come Gruppo, chiedono quali siano i passi successivi. Al momento non esiste né un obbligo a rilasciare determinati dati come Opendata e nemmeno un iter amministrativo definito; in alcuni casi si è provveduto con una delibera di Giunta (Regione Veneto) oppure con l'inserimento della modalità di rilascio "Opendata" nel PEG (Comune di Firenze). Loro non vogliono suggerire nessuna scelta, consapevoli delle maggiori competenze amministrative dei dirigenti e della Giunta; consigliano solo degli approcci metodologici che faciliterebbero l'accesso e la fruizione dei dati.Il primo "consiglio" è quello di procedere per un approccio "open by default": l'Amministrazione del Comune di Venezia da anni sta portando avanti un percorso non solo di partecipazione ma anche di accesso al web limando (quando è possibile) la granulosità dell'iter burocratico. Predisporre un atto con cui l'Amministrazione definisce di "default" (in termini informatici è da intendersi "in automatico" "predefinito") lo status di Opendata per tutti i suoi dati permette di evidenziare solo cosa non è Opendata. Questo è utile soprattutto perché consentirebbe ai vari settori del Comune di Venezia di regolarsi in base ai dati di loro competenza, sapendo che se non hanno vincoli di privacy, di segreto statistico o altre motivazioni (che l'Amministrazione individuerà in base alle leggi vigenti) tutti i loro dati sono distribuibili come "liberi". Un altro consiglio è di non predisporre atti pensando a quali dati possano interessare ai Cittadini: un'Amministrazione non sarà mai in grado di prevedere i livelli di sovrapposizione e di mescolamento che uno sviluppatore può fare con dei dataset a disposizione; inoltre l'Amministrazione avrà tutto l'interesse ad esporre più dati possibili, perché in un momento di tagli alla risorse sempre più aspri, un dataset rilasciato può significare la "sopravvivenza" di quel settore. Qualora un soggetto privato sviluppasse un'attività commerciale con dei dati, egli dipenderà da quei dati e se il Comune dovesse ricorrere a dei tagli potrebbe ricevere dei contributi da chi genera utili con quei dataset. A questo poi non è da escludere la capacità del Territorio di guardare a se stesso con una velocità maggiore dell'Amministrazione stessa, in modo particolare in riferimento ai dati territoriali o ambientali che potrebbero essere oggetto di monitoraggio da parte dei Cittadini stessi. Per questo il Gruppo #opendatavenezia si mette a disposizione dell'Amministratore non come degli "esperti" ma dei "desiderosi di dati" che hanno competenza sui metodi di pubblicazione, gestione informatica e di condivisione, essendo in contatto con realtà nazionali ed internazionali. In conclusione si può considerare il rilascio dei dati "liberati" come la chiusura del cerchio da parte del Comune di Venezia perché, dopo aver fornito la connessione wi-fi gratuita e i servizi online, può fornire direttamente la sua Conoscenza. E se la Conoscenza è un bene comune, allora il Comune di Venezia diventerà esso stesso il Bene Comune.

Alle ore 15.15 entrano i Consiglieri Rizzi e Funari.

ASS. BETTIN ricorda che il Comune di Venezia ha investito molto nella stesura della rete in fibre ottiche e questa è una base importante. Si rammarica del ritardo con cui sono arrivati a trattare il tema dell’Open Data ma ritiene, comunque, che ciò rappresenti la “chiusura del cerchio” e, quindi, l’apertura del Comune. Lo stanno già sperimentando nell’ambito del progetto “Informagiovani”. Per quanto concerne l’Atlante della Laguna c’è da dire che vi convergono dati di diversi Enti e non tutti sono disponibili a liberarli. Il Comune di Venezia lo è. La regola dovrebbe essere che i dati dovrebbero essere accessibili per default, eccetto casi eccezionali di riservatezza.

GIANLUIGI COGO afferma che non è sufficiente l’approvazione di una delibera o di un regolamento per liberalizzare, di fatto, i dati.

DIR. CARLIN ritiene non sia solo un problema di natura informatica. Da tempo, la sua Direzione, ha dati che mettono a disposizione della cittadinanza, utilizzati in modalità “grezza”. Hanno colto tutti gli input esterni e lavoreranno sul portale open della Regione e lì cominceranno a produrre i dati. Andrà fatto un lavoro di persuasione e conoscenza perché le titubanze ed i cavilli sono molti.

Alle ore 15.19 entra il Consigliere Guzzo.

VENTURINI la volontà di costituire il Gruppo “#opendatavenezia” dimostra la volontà di aiutare l’Amministrazione al raggiungimento dell’obiettivo che si sono prefissati. Danno la propria disponibilità per la stesura della proposta di deliberazione. Si consideri, inoltre, la responsabilità di Venezia, vista la sua visibilità. Si deve raggiungere l’obiettivo entro la fine di questo mandato perché questo progetto può far nascere in Città movimenti economici e commerciali molto importanti. È un valore aggiunto molto importante per chi vive e lavora a Venezia. Ritiene la Giunta ed il Consiglio comunali maturi per l’avvio di Open Data a Venezia per default. Si deve predisporre un crono programma considerando che questo progetto caratterizzerà in maniera ancor più positiva l’attività dell’Amministrazione comunale.

PRES. LOCATELLI condivide l’idea di una delibera partecipata. Si tratta di una rivoluzione culturale fatta su un terreno non sicuro che si scontra con le norme sovraordinate.

Alle ore 15.26 esce il Consigliere Zuanich.

ROSTEGHIN ritiene positiva l’iniziativa, nel rispetto di tutti i limiti previsti dalla legge. È preoccupato perché molti dei dati prodotti hanno un costo. Non trova corretto, per esempio, che la mappatura molto dettagliata di Venezia fatta da Insula possa essere utilizzata da qualche grossa multinazionale che poi nei ricava dei guadagni. Chiede come il Comune di Venezia possa porre un limite a ciò.

GIANLUIGI COGO porta l’esempio degli alberghi che, ogni volta che viene fatta una prenotazione on line, una parte dei proventi arriva al portale col quale si è effettuata la prenotazione. Non si potrà mai dire a Microsoft che non può utilizzare i dati che, tra l’altro, prende già dai siti del Comune. Open Data, a livello di mercato, libera dal monopolio. Se, per esempio, Microsoft vuol dare valore ai dati che preleva deve avere l’appoggio di un utilizzatore locale.

SCARAMUZZA la ritiene una sfida straordinaria ma ritiene anche che, di norma, il dato dovrebbe essere libero, salvo eccezioni. Inoltre, al di là della disponibilità dei dati, bisognerebbe mettere tutti nella condizione di poterli sfruttare.

FUNARI si dice favorevole alle proposte presentate in modo che l’attività dl Comune diventi più trasparente e più vicina ai cittadini. L’Opendata deve fare avvicinare i cittadini alla P.A. Quando si costruirà la proposta di deliberazione che riguarda l’Opendata si dovranno porre delle regole precise. Rileva, però, che una delle cause dell’attuale crisi è data dall’uso che i borsisti hanno fatto dei dati.

GUZZO è favorevole ma ritiene che l’uso e l’interpretazione di questi dati dipenda dal singolo cittadino.

ASS. BETTIN ipotizza una tempistica evidenziando pubblicamente l’evento a settembre. Ci si deve assumere la scelta di aprire questa fase facendo anche le necessarie forzature sull’apparato per l’apertura dei dati.

PRES. LOCATELLI esauriti i due precedenti punti, introduce il terzo punto leggendo la propria nota (allegata alla convocazione). Evidenzia l’importanza di questa riunione che segue le tre Commissioni fatte sui temi del Comitato Expo Venezia, Consigliere diplomatico del Sindaco e Corte Penale Europea dell’Ambiente. Dà quindi la parola al Presidente vicario dell’IAES, Prof. Antonino Abrami.

Alle ore 15.56 sono presenti i Consiglieri Locatelli, Capogrosso, Guzzo, Borghello, Giordani, Scaramuzza, Rosteghin, Caccia, Rizzi e Funari.

ABRAMI spiega che serve una sollecitazione politica per la costituzione di una sede a Venezia. Informa sulle ultime iniziative internazionali per la promozione ed istituzione del progetto Corte Penale Europea dell'Ambiente, auspicando un maggiore ed incisivo coinvolgimento del Comune di Venezia, in relazione all'importanza degli eventi internazionali che si stanno concretizzando nel prossimo semestre. La sequenza degli incontri che si svolgeranno nel prossimo semestre segue una logica di un 'oggettiva concretizzazione dei consensi istituzionali internazionali e dei nuovi moduli di comunicazione tra la società civile e le Istituzioni europee fino ad arrivare all' Expo 2015. Ad illustrare quest'ultimi viene invitato a relazionare il dott. Freddy Grunert. Procede con l’illustrazione degli eventi che vedono il 25 Settembre 2012- l'invito rivolto dal Dottorato Internazionale di Ricerca sui beni Comuni, il cui programma è strettamente correlato al progetto Corte Penale Europea dell'Ambiente ed al Progetto Corte Penale Internazionale dell'Ambiente, nei confronti della delegazione della Polinesia francese , di quella brasiliana e dell''On. Jo Leinen, invito che ha quale obiettivo la formalizzazione di accordi accademici che hanno ad oggetto la tutela internazionale dell'Acqua, del Paesaggio, degli Ecosistemi e dei Beni Culturali e, che, dunque, appaiono strettamente ed oggettivamente correlate e, comunque, pienamente compatibili, con i Progetti Corte. Il 23/24 Ottobre 2012- il convegno internazionale sui beni comuni e della Corte sovranazionale contro i crimini ambientali, che vedrà un confronto culturale e giuridico ai massimi livelli internazionali (in allegato il programma). Il10/11 Novembre 2012-partecipazione alla conferenza di Berlino: che vedrà il confronto tra i vertici europei e la società civile espressa da A Soul for Europe, l'organizzazione che unisce nuovi modelli cooperativi dell'Europa degli Europei. Visto il coinvolgimento numeroso di delegati dei giovani di tutta l'Europa, propone di istituire un tavolo sul progetto Corte coordinato assieme con il Comune di Venezia, per divulgare e far conoscere l'importanza dell'iniziativa progetto corte per l'intera comunità dell'Europa sia dal punto di vista giuridico , sia dal punto di vista etico e culturale. Nel 2015 Partecipazione all'Expo, come il culmine degli sforzi congiunti di portare il progetto corte EECC alla ribalta delle decisioni politiche mondiali.

PRES. LOCATELLI dà la parola all’On. Fincato per capire come si può cogliere, da un punto di vista del rilievo, il rulo del Comitato Expo Venezia.

Alle ore 16.11 escono i Consiglieri Scaramuzza e Capogrosso.

FINCATO spiega che il Comitato Expo Venezia è il riconoscimento di un territorio del Nordest con Venezia capitale europea della Cultura. Venezia non è il gestore dell’Expo ma vuol dare il proprio contributo incentrato sul tema dell’acqua. Espone le linee guida che potrebbero coinvolgere il progetto Corte Penale Europea dell'Ambiente come progetto di Venezia per l'Expo. Il Responsabile delle Relazioni Istituzionali, di Expo Milano, Dott. Fabrizio Grillo ha chiamato per verificare tutti i progetti di interesse comune. Il 2012 è l’anno in cui si lanciano le idee, il 2013 dall’idea si passa al progetto. Perché le idee si trasformino in progetti si deve restringere e trovare i finanziamenti.

Alle ore 16.15 esce il Consigliere Caccia ed i presenti sono Locatelli, Guzzo,Borghello, Giordani, Rosteghin, Funari e Rizzi.

Evidenzia l'importanza di presentare il progetto Corte Penale Europea dell'Ambiente all'Expo 2015 in quanto congruo e coerente con le finalità stesse dell'Expo, costituite dalla ricerca di Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita, che vuole includere tutto ciò che riguarda l'alimentazione, dal problema della mancanza di cibo per alcune zone del mondo, a quello dell'educazione alimentare, fino alle tematiche legate agli OGM. Sottolinea che gli incontri precedenti con il Prof. Abrami ed il Dott. Grunert hanno permesso di elaborare una comune strategia per presentarsi all'Expo in quanto vi è la necessità di un definitivo superamento del modello tradizionale degli Expo, che oggi appare superato in quanto statico e non realmente progettuale per le future generazioni . Il Responsabile delle Relazioni Istituzionali, di Expo Milano, Dott. Fabrizio Grillo ha chiamato per verificare tutti i progetti di interesse comune. Il 2012 è l’anno in cui si lanciano le idee, il 2013 dall’idea si passa al progetto. Perché le idee si trasformino in progetti si deve restringere e trovare i finanziamenti.

FREDDY GRUNERT (Socio fondatore IAES) apprezza la sintonia trovata col Presidente Delegato, On. Fincato e aggiunge qualche dettaglio operativo sulla conferenza di Berlino. “A Soul for Europe” nasce per avvicinare i giovani al progetto europeo invogliandoli proprio sulla base della loro diversità, cultura e coscienza democratica. A loro si aggiunge un incisivo coinvolgimento del Movimento Internazionale Europeo preseduto dall'On. Jo Leinen. La conferenza vede il confronto dei vertici europei coordinata dal Presidente Martin Schultz, professori degli Studi Europei come Timothy Garton, Roger Williamson, Jean Ziegler e industriali dal rango di Ceo-Franz Koch e Rene Oberman, Puma e Telecom. in quanto coordinatore -unitamente ad altri, dell'evento si prefissa di proporre alla Presidenza della conferenza di Berlino di accogliere la proposta IAES di istituire una tavola di discussione sul progetto Corte Penale Europea dell'Ambiente, coinvolgendo tutti i presenti, augurandosi che il Comune di Venezia possa sostenere una tale iniziativa e partecipare alla stessa.

Alle ore 16.20 entra il Consigliere Scaramuzza ed esce il Consigliere Giordani.

SASA DOBRICIC (Direttrice del Dottorato di Ricerca sulla Tutela dei Beni Comuni) entra nel merito degli eventi di Settembre e di Ottobre sottolineando l'importanza che questi rappresentano sia per il progetto Corte Penale Europea dell'Ambiente sia per l'ulteriore internazionalizzazione del Dottorato internazionale ETCAEH che da anni supporta il progetto e che ebbe inizio proprio a Venezia quale primo titolo congiunto tra l'appena costituita Slovenia e l’Italia. In relazione al progetto Acqua, del Comitato Expo Venezia, viene messa in evidenza l'importanza della condivisione dell'esperienza Italiana con il Sud Est Europa nell'ambito della tutela dei Beni Comuni ed in particolare in relazione allo specifico, fondamentale ruolo che ebbe il referendum sull'acqua magistralmente condotto dalla Commissione Rodotà.

PAOLO DALLA VECCHIA (Ass. Ambiente Provincia di Venezia) afferma che il ruolo del Comune di Venezia è stato determinante per ciò che concerne il progetto Corte Penale Europea dell'Ambiente, attraverso il patrocinio di iniziative (grazie anche a IAES) sottolineandone l'importanza non solo nell'ambito dell'Expo 2015, ma anche, come già espresso nei precedenti interventi, per la candidatura della Città di Venezia quale Capitale della Cultura Europea. La Corte Penale Europea dell'Ambiente deve essere vista come strumento (anche) di conciliazione. È un progetto che deve impegnare tutti e che sarà consegnato alle generazioni future. C’è un grande lavoro che parte dal basso ed anche la Provincia di Venezia è presente. La sua presenza nella Commissione odierna testimonia ciò.

PRES. LOCATELLI ringrazia e dà la parola all’Ass. Ghetti.

ASS. GHETTI vuole esprimere un ringraziamento non formale per questa Commissione. Le scadenze del 2015 (Expo) e del 2019 (Venezia Capitale Europea della Cultura) sono due date che devono servire da stimolo forte. Sono obiettivi trasversali e chiede di continuare questo lavoro nell’ambito della Commissione.

Alle ore 16.28 rientra il Consigliere Giordani.

ASS. BETTIN è in linea con quanto sostenuto nei due interventi, che lo hanno preceduto, dell’Assessore Dalla Vecchie e Ghetti.

PRES. LOCATELLI annuncia il prossimo incontro per il mese di settembre e alle ore 16.40, esaurito l’ordine del giorno, dichiara chiusa la seduta.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 12-09-2012 ore 14:15
Ultima modifica 12-09-2012 ore 14:15
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