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VII Commissione - Verbale

Seduta del 11-04-2012 ore 10:00

 

Consiglieri componenti la Commissione: Maurizio Baratello, Gabriele Bazzaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Nicola Funari, Marco Gavagnin, Luigi Giordani, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Jacopo Molina, Emanuele Rosteghin, Alessandro Scarpa, Camilla Seibezzi, Davide Tagliapietra, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Marco Zuanich, Michele Zuin

 

Consiglieri presenti: Maurizio Baratello, Gabriele Bazzaro, Sebastiano Bonzio, Claudio Borghello, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Nicola Funari, Marco Gavagnin, Luigi Giordani, Giacomo Guzzo, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Jacopo Molina, Alessandro Scarpa, Camilla Seibezzi, Davide Tagliapietra, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Marco Zuanich, Sebastiano Costalonga (sostituisce Michele Zuin), Gianluca Trabucco (sostituisce Emanuele Rosteghin)

 

Altri presenti: Assessore Bruno Filippini, Vicedirettore Generale Luigi Bassetto, Venturini, Società MIB AG dr. Bertram Schultze.

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Presentazione del progetto per la gestione del compendio di Forte Marghera di MIB AG.

Verbale

Alle ore 10.10 il presidente Cavaliere, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta e ringrazia il sig. Schultze per aver aderito all’invito della commissione.

SCHULTE premette che il forte in parte è già utilizzato ma molte zone sono degradate. Per esemplificare l’esperienza della società nel recupero di complessi industriali o comunque di grandi spazi architettonici, illustra l’intervento realizzato a Lipsia. Una serie di edifici hanno mantenuto la vecchia struttura portante mentre gli interventi all’interno sono stati adattati per contenere le varie iniziative modificandone la destinazione d’uso. Quindi sono state insediate delle attività artigianali ed artistiche, in un edificio degli anni ’50 è stato realizzato un asilo che ospita i bambini degli artisti che operano nelle nuove strutture; una importante biblioteca di arte contemporanea. Ci sono anche delle gallerie che vengono affittate per delle mostre ed una palestra per l’allenamento del balletto dell’Opera di Lipsia. Ci sono ancora due edifici a cui volutamente non è stata data una destinazione per significare la costante ricerca delle funzioni e rappresenta il divenire dell’uso del recupero del vecchio impianto industriale. Tale intervento è stato riconosciuto come uno dei migliori esempi di intervento su vecchie strutture industriali. In questo ambito poi molte imprese creative hanno insediato i loro uffici. Forte Marghera ha molte possibilità di sviluppare le potenzialità di essere riferimento culturale e non solo, per la vicinanza con Venezia, le attività che saranno presenti rimangono e diventeranno un polo attrattivo. Passa quindi ad illustrare i possibili stadi del progetto di recupero dove sono previste anche delle demolizioni di edifici con nessuna caratteristica architettonica o storica che erano stati realizzati negli anni ’40; là sorgeranno nuovi edifici utilizzando gli stessi spazi; saranno costruzioni di due piani per dimostrare l’ampiezza degli spazi. Il centro della struttura del forte, un enorme superficie, è destinata all’attività artistica e di ricerca con atelier ed officine, metodi sperimentali che coniughino fine arts e artigianato, musica, danza e produzioni di cinema indipendente; già molti curatori di musei ed artisti stranieri ma anche italiani noti in tutto il mondo hanno dimostrato interesse per questa nuova struttura e le sue potenzialità. E’ indispensabile garantire l’accesso al pubblico ossia la massima permeabilità tra forte e città e quindi sono da prevedere delle apposite strutture tra le quali un edificio polifunzionale; dall’altro lato un edificio per le esposizioni di circa 500metri quadri. Le due polveriere potrebbero essere utilizzate come sale espositive esclusivamente per salvaguardarle nella struttura architettonica. La parte centrale dove si svolge l’attività culturale non genera utili e quindi devono essere previste delle attività economiche che permettano la sostenibilità finanziaria. A nord si può prevedere un albergo di 3000 metri quadri a due piani con il piano terra ad attività commerciali di prodotti locali con l’esclusione, per esempio, di vendita di maschere. Ad ovest saranno realizzate abitazioni prioritariamente riservate a chi lavora nel complesso per circa 5500 metri quadri; ad est si realizza una scuola di 3500 metri quadri destinata non solo ai figli di chi lavora nel forte ma aperta ai cittadini di Mestre. Per coinvolgere le attività si crea un percorso aperto alla cittadinanza lungo le casematte presenti ed i bunker recuperati mantenendo anche il piccolo museo esistente. Si pensa anche di recuperare e ricostruire i ponti caduti ma anche la costruzione di nuovi evitando la presenza di autoveicoli ponendo i parcheggi al di fuori della struttura, nella vicina terraferma. In totale si parla di 27.000 metri quadri di cui 10.00 di recupero delle aree storiche e 17.000 di nuove costruzioni recuperando laddove è possibile gli edifici storici. L’intervento impegnerà dai 45 ai 55 milioni di euro da non spendere tutti subito, utilizzando anche fondi europei e decidendo le priorità per rendere appetibile da subito le attività. Ripristinata l’area, è prevista la presenza di 6/700 addetti o occupati, anche in relazione un turismo selezionato e interessato prevalentemente alla produzione artistica.
Alle ore 10.15 entrano i consiglieri Campa e Lavini ed esce il consigliere Tagliapietra; alle ore 10.25 entrano i consiglieri Scarpa A., Guzzo, Bazzaro, Tagliapietra e Lazzaro ed esce il consigliere Baratello; alle ore 10.30 entrano i consiglieri Costalonga e Bonzio, alle ore 10.38 entra il consigliere Molina ed esce il consigliere Scarpa A.; alle ore 10.45 escono i consiglieri Vianello e Bazzaro, alle ore 10.47 entra la consigliera Locatelli; alle ore 10.52 escono i consiglieri Molina e Tagliapietra; alle ore 10.55 entra il consigliere Venturini ed esce il consigliere Costalonga.

GAVAGNIN prende atto che si tratta di un ulteriore progetto che arrichisce il panorama di idee per l’utilizzo e valorizzazione del forte. Domanda quali sono gli equilibri economici e quale sarà il rapporto tra l’iniziativa privata e quella pubblica; chi dovrà farsi carico dei banchinamenti e delle bonifiche. Considera che la proposta è rivolta all’attività culturale mentre, a suo parere, la cittadinanza attende la possibilità di fruire degli spazi del forte. Se il progetto non venisse realizzato, chiede se la società è disponibile ad intervenire anche in altri luoghi come per esempio a Porto Marghera.
Alle ore 11.05 entra il consigliere Costalonga, alle ore 11.08 escono i consiglieri Locatelli e Costalonga; alle ore 11.10 escono i consiglieri Campa e Costalonga.

SCHULTZE spiega che l’impegno di 45/55 milioni di euro sono soldi della società, che non sono previste spese per i banchinamenti e le bonifiche ed il recupero dei canali perché non sono ritenuti di competenza dell’intervento; riguardo alla fruibilità ripete che sono previste aree pubbliche tranne quelle della scuola e delle abitazioni. Forte Marghera è una situazione speciale nell’area veneziana e lo studio si è concentrato esclusivamente sulla struttura.

TICOZZI prende atto che gli impegni di spesa sono programmati per il recupero degli edifici storici mentre quelli che non hanno caratteristiche storiche vengono abbattuti; appare quindi un’attenzione particolare del progetto rivolta principalmente all’aspetto architettonico e chiede se la stessa attenzione sarà dedicata al mantenimento dell’ambiente; a suo parere manca l’esposizione del ruolo che deve svolgere la parte più antica del forte ed il recupero complessivo di tutti gli edifici presenti.
Alle ore 11.15 entrano i consiglieri Scarpa A. e Costalonga.

SCHULTZE ribatte che l’ambiente è considerato al pari ad esempio del giardino da loro progettato in Germania; la natura in stato di abbandono diminuisce la biodiversità. Conferma che gli edifici di maggior pregio saranno comunque tutti recuperati.

SEIBEZZI afferma che dopo questa esposizione appare già anche una consapevolezza del territorio; è giusto considerare quale funzione prioritaria ma non unica la produzione culturale poiché questo è ciò che manca alla città e permetterebbe una proficuo posizionamento di Mestre e Marghera nel panorama del sistema internazionale dell’arte. E’ programmato per il 25 Maggio un incontro con Legambiente relativa alla biodiversità e chi è interessato può partecipare e comprendere i prerequisiti. Questa proposta ha una caratteristica forte che è l’apertura di una grande sede di produzione culturale a Mestre. Questa proposta rappresenta un momento di ricucitura tra la città d’acqua e di terraferma che può diventare anche il motore di sviluppo di una nuova città. Stiamo trattando un progetto che ha a che fare con quanto si discute in tutto il mondo occidentale ossia l’economia della conoscenza.
Alle 11.25 esce il consigliere Guzzo, alle ore 11.30 esce il consigliere Zuanich.

CENTENARO domanda quanto tempo serve per realizzare il progetto proposto.
Alle ore 11.40 escono i consiglieri Toso, Molina, Costalonga, Scarpa A.

SCHULTZE spiega che servono da 3 a 5 anni per realizzare l’obbiettivo ma molto dipende dalla chiarezza sulle funzioni che il forte deve svolgere e dalle norme da rispettare.

VENTURINI dichiara che il progetto sembra molto positivo; sarebbe doveroso approfondire e specificare meglio come si muoverà l’articolazione dei luoghi e domanda se ci sarebbe un affitto da corrispondere o una concessione e di conoscere il piano di ammortamento.

SCHULTZE a fronte di una specifica richiesta Schultze che in Germania ad esempio si usano tipi di concessione che prevedono ad esempio il versamento simbolico di un euro all’anno per 99 anni; ci vogliono almeno 50 anni per il ritorno degli investimenti; il recupero del compendio non può essere definitivo; non appena ultimati i lavori di recupero architettonico, si deve partire per l’acquisizione delle attività che si possono insediare.

BORGHELLO prende atto che la commissione sta valutando il terzo progetto a dimostrazione dell’importanza del forte; alla fine si conviene che all’interno di esso si possono insediare diverse funzioni. L’uso attuale è compatibile con il progetto presentato, di quelle presentate ci sono delle iniziative che possono essere valutate positivamente. Una cosa appare evidente e cioè che c’è una notevole differenza del piano economico. Domanda chi paga la perimetrazione delle rive, quanto dovrebbe durare la concessione e se è previsto un minimo e massimo di tempo.

SCHULTZE ritiene prematuro pensare ad una soluzione definitiva. I 45/55 milioni non comprendono il ripristino dei canali e delle rive ma dopo aver iniziato l’attività si può presentare la richiesta di finanziamento con i contributi europei. Per gli ipotetici 99 anni di durata della concessione, periodo che comunque attende la definizione della giunta non c’è un programma cronologico bensì c’è un’intesa a valorizzare nel tempo tutto il compendio del forte.
Alle ore 11.50 esce il consigliere Ticozzi ed alle ore 12.00 entrano i consiglieri Scarpa A e Funari.

BONZIO ritiene che ci siano degli aspetti da valutare perché c’è molta discrepanza tra il progetto presentato da Impregilo e quello della MIB; anche il progetto di Marco Polo System geie, nel suo master plan, è più simile a quello della Mib e si presuppone quindi più realistico. I 99 anni di durata della concessione appaiono un periodo troppo lungo; ci sono degli spunti da considerare anche per garantire il massimo controllo e fruizione pubblica del compendio e chiede quanto sarà indispensabile il finanziamento pubblico per rendere fattibile la realizzazione di quanto illustrato.

SCHULTZE risponde che l’impegno pubblico è difficile definirlo perchè ci sono diverse tipologie di recupero delle strutture come il loro uso; si può pensare ad un partnerariato per la presentazione delle richieste di finanziamento all’Unione Europea. In definitiva afferma che le direttive dell’Amministrazione comunale devono essere chiare come per le modalità di gestione delle aree verdi e le opere di accesso al compendio del forte.


FILIPPINI considera interessante quanto gli altri il progetto presentato; tutti i progetti devono avere certezza nella loro fattibilità; velocemente l’Amministrazione comunale darà le linee guida da sottoporre all’esame del Consiglio comunale che deciderà ma annuncia che comunque non ci sarà delega del governo del recupero del forte.
Alle ore 12.12 esce il consigliere Tagliapietra.

Alle ore 12.15 il presidente Cavaliere ringrazia il rappresentante della MIB AG per la presentazione del progetto e, ricordando che per il prossimo mercoledì è in programma un altro incontro sempre sul tema del forte, dichiara chiusa la seduta.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 14-06-2012 ore 16:10
Ultima modifica 14-06-2012 ore 16:10
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