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III Commissione - Verbale

Seduta del 12-05-2011 ore 10:30

 

Consiglieri componenti la Commissione: Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Bruno Centanini, Sebastiano Costalonga, Ennio Fortuna, Nicola Funari, Marco Gavagnin, Giovanni Giusto, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Jacopo Molina, Andrea Renesto, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Alessandro Scarpa, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Alessandro Vianello, Marco Zuanich

 

Consiglieri presenti: Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Giampietro Capogrosso, Sebastiano Costalonga, Nicola Funari, Marco Gavagnin, Giovanni Giusto, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Jacopo Molina, Andrea Renesto, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Alessandro Scarpa, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Alessandro Vianello, Marco Zuanich, Saverio Centenaro (sostituisce Antonio Cavaliere), Luigi Giordani (sostituisce Bruno Centanini), Giacomo Guzzo (assiste), Simone Venturini (sostituisce Ennio Fortuna)

 

Altri presenti: Direttrice Casa Circondariale S.M. Maggiore di Venezia Irene Iannucci, Comandante Di Gennaro Nicola, Ispettore Ciravolo Paolo, Responsabile dell'Area Educativa Ciardiello Ferdinando

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Sopralluogo presso il Carcere di Venezia

Verbale

Alle ore 10.35 il Presidente della III Commissione Consiliare Nicola Funari, constatata la presenza del numero legale dichiara aperta la seduta dando la parola al Presidente del Consiglio Comunale Roberto Turetta

TURETTA trova che il dibattito sul carcere di Santa Maria Maggiore sia tardivo ma ci sono stati problemi di natura politica e tecnica. Anche se la struttura è stata notevolmente migliorata, ora la situazione è diventata insostenibile ed il Consiglio Comunale ha stilato un ordine del giorno che è stato inviato al Ministro. Informa che a breve incontrerà il commissario governativo Ionta, deputato al progetto del nuovo carcere a Venezia, per sollecitare una risposta in merito alla richiesta del Consiglio di azzerare le procedure che avevano individuato un’area a Dese. Ricorda che il parere del Consiglio non è vincolante

IRENE IANNUCCI (Direttrice carcere) fa presente che la Direzione non è stata interessata alla questione del nuovo carcere. Quindi illustra le necessità e i problemi che coinvolgono l’istituto che, concepito per ospitare circa 160 detenuti si trova in una situazione di pesante sovraffollamento alloggiando oltre 350 persone. Il carcere si caratterizza inoltre per una forte fluttuazione di presenze (1200 ingressi, 700 uscite nel corso di 3 giorni). Le condanne definitive sono 140

CAPOGROSSO chiede se le persone escono in libertà o vengono spostate in altre strutture

IANNUCCI risponde che le persone escono in libertà, ma ciò dipende dagli arresti che non vengono convalidati. Certi infatti sono arrestati ma non detenuti. Nei primi mesi dell’anno il trend si è abbassato per merito dell’accordo tra procura e forze dell’ordine. Manca personale di polizia penitenziaria (circa 165 unità) e c’è anche poco personale amministrativo. Le risorse finanziarie sono sempre meno. La situazione è critica e non ci sono fondi per pagare i carcerati che lavorano. L’ottica della reclusione è cambiata in quanto oggi si tende a rafforzare una socializzazione graduale. La struttura è vecchia e inadeguata anche architettonicamente ma ristrutturarla è troppo costoso. Perciò è necessario un carcere nuovo. Ricorda che ci sono anche persone con problemi psichiatrici

DI GENNARO fa presente che il carcere dovrebbe offrire ai detenuti la possibilità di lavorare ma la struttura non è adeguata a tal fine

CACCIA dichiara di aver trovato una condizione peggiore rispetto allo scorso anno, non solo per quel che riguarda il reimpiego dei detenuti in semilibertà o impiegati nelle cooperative, ma anche e soprattutto nell’affollamento delle celle concepite per due o tre persone, dove invece vivono in otto o nove. Dopo poi il passaggio dell’assistenza medica e sanitaria dal Ministero di Grazia e Giustizia alle ULSS locali, a Venezia si stanno registrando condizioni igienico – sanitarie pesantissime. Il 70% dei carcerati è dentro per piccoli reati. Sul personale di polizia penitenziaria pesa quindi un carico molto pesante

IANNUCCI spiega che la casa circondariale dovrebbe ospitare solo persone non condannate definitivamente, ma c’è ancora molta promiscuità. Quando la condanna è alta il detenuto viene trasferito nella casa di reclusione. Ci sono misure alternative alla detenzione:
 8 detenuti usufruiscono dell’art.21 del Regolamento penitenziario che prevede la possibilità per i detenuti di uscire dal carcere per lavorare o studiare;
 7 detenuti usufruiscono della semilibertà, misura alternativa che consiste nel trascorrere il giorno fuori dal carcere (per lavorare e curare le relazioni famigliari e sociali) e la notte dentro il carcere;
 20 detenuti usufruiscono della SAT. Il futuro di questa struttura è incerto perché manca personale
Dal 2008 la sanità penitenziaria è passata a quella pubblica e le cose sono peggiorate. Un’ indicazione ministeriale dispone che i medici dovranno visitare i detenuti all’interno del carcere, ma la cosa è ancora incerta. Ci sono anche problemi di sorveglianza a vista

CACCIA propone la convocazione di una Commissione consiliare sul tema della salute penitenziaria

IANNUCCI sottolinea che la casa circondariale è nata per i detenuti a disposizione della magistratura ma ora è cambiato tutto. Alcuni detenuti poi hanno bisogno di lavorare per pagarsi il processo ma gli spazi sono limitati. Ci sono animatori del Comune di Venezia che lavorano con i carcerati ma la promiscuità blocca le attività. I troppi problemi possono causare anche suicidi e ciò rappresenta una grande sconfitta

BELCARO chiede:
 a quanto ammonta la retribuzione dei detenuti che lavorano;
 come è stata calcolata la pianta organica;
 quali investimenti sono stati fatti e quanto sono costati;
 se le spese dimuniscono spostando alcuni detenuti in altre strutture

CAPOGROSSO chiede:
 se i detenuti psichiatrici vivono con altri carcerati;
 se c’è correlazione tra detenuti e organico;
 chiarimenti sulla bilioteca;
 se è preferibile gestire le entità separandole o accorpandole

BONZIO fa notare che nel carcere c’è una situazione di disagio incredibile che va condannata. I detenuti vivono in una condizione di fatiscenza pericolosa. Anche se sono stati fatti alcuni interventi di miglioramento interno, quello che è scandaloso è assistere allo sfascio della giustizia in Italia.Bisogna investire in misure alternative e accesso al lavoro. Chiede se viene fatto un raffronto con altre realtà carcerarie

FUNARI informa di aver ricevuto una nota da parte dei sindacati dove si dichiarano contrari alla dismissione del carcere. Chiede cosa ne pensa la base carceraria

VENTURINI domanda se un nuovo carcere risolverebbe effettivamente tutti i problemi oppure se conviene insistere su Santa Maria Maggiore

IANNUCCI risponde che la retribuzione dei detenuti è stabilità dai contratti collettivi di lavoro e se le spese sono troppe vengono ridotte le attività. Non sa dare una risposta tra correlazione detenuti e organico. Il problema dell’organico sta comunque nella distribuzione del personale nel territorio. Vengono fatti poi continui raffronti tra Santa Maria Maggiore e gli altri istituti penitenziari del nord Italia. Per l’istituto penitenziario si è già investito tanto e trova sia meglio gestire un’entità grande che alcune frazionali anche per una questione di costi

DI GENNARO precisa che i detenuti con dipendenze vengono trasferiti in altre strutture. La tipologia dei detenuti è legata ai paesi di provenienza. La separazione etnica è vietata però si sta attenti alla convivenza. Non si può calcolare tutto ci sono sempre delle cose imprevedibili e bisogna adattarsi in merito. L’ordinamento dice che la sorveglianza deve essere continua

CIARDIELLO fa presente che il lavoro è molto importante per i detenuti. I detenuti possono partecipare a molti corsi e ogni anno vengono presentati i prodotti penitenziari alla mostra di Venezia. Le celle sono in regola e rispettano tutti i parametri europei. Il degrado è dovuto al sovraffollamento. I suicidi sono una disperazione ma fortunatamente vengono salvate molte persone

Alle ore 12.00 il Presidente dichiara sciolta la seduta

 

 

 

 

Atti collegati
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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 20-06-2012 ore 17:20
Ultima modifica 20-06-2012 ore 17:20
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