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V Commissione - Verbale

Seduta del 19-04-2011 ore 14:30

 

Consiglieri componenti la Commissione: Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Giuseppe Caccia, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Nicola Funari, Marco Gavagnin, Luigi Giordani, Giovanni Giusto, Valerio Lastrucci, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Michele Mognato, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Giorgio Reato, Gabriele Scaramuzza, Renzo Scarpa, Christian Sottana, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Stefano Zecchi, Michele Zuin

 

Consiglieri presenti: Renato Boraso, Giampietro Capogrosso, Saverio Centenaro, Marco Gavagnin, Luigi Giordani, Giovanni Giusto, Valerio Lastrucci, Lorenza Lavini, Michele Mognato, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Renzo Scarpa, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Claudio Borghello (sostituisce Giorgio Reato), Cesare Campa (sostituisce Michele Zuin), Emanuele Rosteghin (sostituisce Gabriele Scaramuzza), Alessandro Scarpa (sostituisce Stefano Zecchi)

 

Altri presenti: Assessore Urbanistica Ezio Micelli, Direttore Urbanistica Oscar Girotto, Funzionario Urbanistica Marco Bordin

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Esame della proposta di deliberazione PD 189 del 23-03-2011: Piano delle alienazioni e valorizzazioni del patrimonio immobiliare del Comune di Venezia, di cui all'art. 58 del Decreto Legge 25/06/2008, n. 112 "Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della Finanza Pubblica e la perequazione tributaria", convertito in legge con modificazioni della Legge 06/08/2008, n. 133. Variante al PRG ai sensi del comma 2., art. 35 della L.R. 16/02/2010 n. 11, adottata con delibera CC 18/03/2010 n. 84: CONFERMA relativa a varianti che comportano variazioni volumetriche superiori al 10 per cento dei volumi previsti dal medesimo strumento urbanistico vigente, con la procedura di cui ai commi da 9 a 14 dell'art. 50 della legge regionale 27 Giugno 1985 n. 61 "Norme per l'assetto e l'uso del territorio"
  2. Esame della proposta di deliberazione PD 965 del 21-12-2010: "PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (PAT) - Adozione ai sensi dell'art. 15 della Legge Regionale 23 Aprile 2004 n. 11. Autorizzazione al Sindaco a partecipare alla Conferenza di Servizi di approvazione" - INIZIO ESAME DEGLI ARTICOLI DELLE NORME TECNICHE RELATIVE AL PAT

Verbale

Alle ore 14.45, il Presidente della V Commissione Consiliare, Giampietro Capogrosso, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta.

CAPOGROSSO ricorda ai commissari che la proposta di deliberazione si riferisce all’allegato A2 relativo alle varianti volumetriche superiori al 10% rispetto alle previsioni dell’attuale PRG, con la procedura prevista dalla L.R. 61/85 all’art. 50 commi da 8 a 14.

GIROTTO illustra la proposta di deliberazione ricordando i riferimenti normativi nazionali e successivamente quelli Regionali, che hanno permesso agli enti locali la procedura per la valorizzazione dei propri immobili. Ricorda che con la deliberazione del Consiglio Comunale nr. 127 del 25 Ottobre 2010 si era proceduto alle controdeduzioni alle osservazioni presentate per l’allegato A1 e A2, oltre che le controdeduzioni ai pareri delle Municipalità del Comune di Venezia. Aggiunge che per quanto concerne l’allegato A2, la Commissione di Salvaguardia non si era espressa richiedendo un parere specifico dalla Direzione Urbanistica Regionale, la quale aveva risposto di non aver competenza in merito allo specifico iter. Aggiunge che, rilevata la non necessità di acquisire il parere della CSV, poiché la strumentazione Urbanistica comunale è adeguata a quella sovraordinata, l’Amministrazione Comunale ha ripresentato la proposta di deliberazione per l’approvazione in Consiglio Comunale.

Alle ore 14.55 entra il consigliere Giovanni Giusto.

CAMPA domanda se è la stessa procedura utilizzata per la delibera all’attenzione del consiglio Comunale su Via Porto di Cavergnago e se, di fatto, si prende atto della conferma della variante urbanistica senza il parere della CSV.

CAPOGROSSO risponde che tale deliberazione è diversa giacché non fa parte del “pacchetto” di immobili confluiti nel Fondo Immobiliare del Comune di Venezia, ma che si è utilizzata la procedura consentita dalla L.R. 61/85 all’art. 50 per la variante urbanistica dell’area.

GIROTTO spiega brevemente che la CSV si era espressa per l’allegato A1, mentre per quello A2, oggetto della presente deliberazione, aveva chiesto delle integrazioni alla Direzione Regionale Urbanistica che non erano necessarie al fine dell’espressione di parere.

CAMPA interviene in merito alle decisioni assunte dal Consiglio Comunale durante l’approvazione della deliberazione relativa al Fondo Immobiliare, come ad esempio quella di non dismettere lo stadio Baracca finché non sarà realizzata una nuova struttura. Chiede di conoscere quali atti concreti ha predisposto l’Amministrazione Comunale e com’è il processo di valorizzazione.

CAPOGROSSO precisa che le osservazioni sollevate dal consigliere Campa non sono di competenza della V Commissione Consiliare.

GIROTTO dichiara che non esistono prescrizioni del Consiglio Comunale all’interno delle diverse schede, tranne che per quella relativa all’immobile di Via Ulloa. Precisa altresì che il Consiglio Comunale ha approvato degli ordini del giorno sullo specifico argomento.

MICELLI dichiara che sarà sua cura lavorare congiuntamente con la Direzione Patrimonio per successivamente illustrare lo stato dell’arte del processo di valorizzazione in itinere; aggiunge che oltre alla competenza dell’Amministrazione Comunale, attualmente esiste anche un fondo di gestione per la valorizzazione dei beni confluiti al suo interno.

CAPOGROSSO propone di licenziare la proposta di deliberazione con il parere favorevole all’unanimità (Allegato A).

CAMPA chiede che la proposta di deliberazione sia licenziata in discussione per il Consiglio Comunale.

CAPOGROSSO su richiesta del consigliere Campa, licenzia la proposta di deliberazione in discussione per il Consiglio Comunale.

Ore 15.05 – Punto 2 dell’O.d.G.

Esce il consigliere Simone Venturini.

CAPOGROSSO comunica che con la riunione odierna si inizierà ad esaminare i vari articoli che compongono le norme tecniche di attuazione relative al PAT, partendo da un inquadramento generale e poi analizzando le disposizioni previste nei vari articoli. Ritiene che per completare l’esame dei vari articoli delle NTA saranno necessarie circa 3 riunioni di Commissione.

GIROTTO precisa che il PAT, rispetto al “vecchio” PRG, non ha carattere conformativo e pertanto non ha contenuti normativi che vengono rinviati al successivo strumento urbanistico del Piano degli Interventi, ma presenta soltanto norme di tipo descrittivo e di carattere generale. Ricorda che il PRG resterà vigente fino all’approvazione del PAT, che avrà valenza di salvaguardia per le parti non in contrasto fino all’approvazione del successivo strumento urbanistico. Inizia la descrizione ed illustrazione delle norme contenute nel Titolo I (Disposizini Generali) negli articoli dal nr. 1 al nr. 4. Specifica in riferimento all’art. 3 (Contenuti ed efficacia delle norme) l’applicazione del regime di salvaguardia ai sensi dell’art. 29 della L.R. 11/2004 per un periodo massimo di 5 anni. Continua l’illustrazione del Titolo II (Ricognizione dei vincoli) specificando quelli di carattere paesaggistico, ambientale e idrologico-forestali previsti nell’articolo 5.

Alle ore 15.20 entrano i consiglieri Giacomo Guzzo e Valerio Lastrucci.

CENTENARO chiede chiarimenti in merito all’art. 4 delle norme in riferimento all’attività di monitoraggio del dimensionamento del PAT dopo l’adozione del Consiglio Comunale e sulla possibilità di “limitate variazioni al perimetro degli A.T.O.”

Alle ore 15.25 entrano i consiglieri Michele Mognato e Renato Boraso; esce il consigliere Giacomo Guzzo.

GIROTTO precisa che il Piano degli Interventi avrà una valenza di 5 anni, con l’onere previsto dalla L.R. 11/2004 di effettuare un monitoraggio per verificare la reale attuazione del P.I. stesso, ricordando che la sua efficacia decade dopo 5 anni qualora gli interventi previsti non sono stati realizzati con la strumentazione urbanistica attuattiva. In merito alla possibilità di minime variazioni del perimetro degli A.T.O. precisa che è un principio importante in modo che durante la fase di attuazione del PAT con il PI, si possano apportare brevi modifiche senza dover variare la delibera del PAT. Cita a titolo di esempio che difficilmente ci saranno variazioni per gli A.T.O. di Pellestrina e/o Porto Marghera perché la loro determinazione è chiaramente individuata, mentre sono possibili dei piccoli aggiustamenti per quelli che hanno suddiviso il territorio della Terraferma. Aggiunge che la valutazione in merito alle “limitate” modifiche del perimetro sarà demandata all’approvazione del Consiglio Comunale.

TRABUCCO cita a titolo di esempio l’area di Tarù che è ricompresa nell’A.T.O. con Dese.

GIROTTO precisa che la scelta di Tarù con l’A.T.O. che comprende anche il territorio di Dese è conseguenza dell’individuazione della cosiddetta “Green Belt”.

SCARPA A. chiede che la Commissione Consiliare possa approfondire la tematica dell’area SIC di Cà Roman vista la sua particolare valenza ambientale e di tutela, che è stata oggetto di una Commissione Consiliare di preillustrazione del futuro progetto insediativo. Ricorda che aveva chiesto la documentazione relativa alla suddetta riunione che non gli è ancora pervenuta.

CAPOGROSSO risponde che la Commissione Consiliare sta esaminando i vari articoli che compongono le Norme Tecniche del PAT e che successivamente si esamineranno i pareri delle Municipalità. Precisa che ancora 15 giorni fa è stato inviato dalla Segreteria della V Commissione Consiliare il materiale relativo all’illustrazione fatta per l’area di Cà Roman e per l’ex Ospedale di Venezia.

MICELLI precisa, onde evitare fraintendimenti, che la pre-illustrazione dell’intervento edilizio a Cà Roman non è all’interno dell’area protetta ma solo nelle sue vicinanze, come ad esempio per la deliberazione relativa a Via del Tinto a Mestre.

LASTRUCCI domanda se è possibile predisporre dei P.I. che riguardano A.T.O. diversi.

Alle ore 15.35 esce il consigliere Jacopo Molina ed entra il consigliere Carlo Pagan.

GIROTTO risponde che le norme del PAT riguardano l’intero territorio e/o singoli A.T.O., e che il successivo P.I. non può considerare porzione di ambiti di A.T.O. diversi. Continua l’illustrazione del Titolo II (Ricognizione dei vincoli) specificando l’articolo 6 (Vincoli monumentali), art. 7 (Altri elementi e fasce di rispetto), art. 8 (Rischio di incidente rilevante), art. 9 (Impianti emittenti onde elettromagnetiche), e l’art. 10 (Rapporto con la pianificazione sovraordinata).

ROSTEGHIN interviene in merito all’art. 9 (Impianti emittenti onde elettromagnetiche), al fine di prevedere ulteriori vincoli per il successivo P.I. come ad esempio considerare la presenza di persone e/o strutture quali asili e scuole.

GIROTTO da lettura dei criteri insediativi previsti all’art. 9 facendo riferimento alla compatibilità urbanistica e ambientale. Ricorda che la norma riprende le previsioni del Piano Comunale per la Telefonia mobile, nel quale era intervenuto il TAR del Veneto cassando alcuni articoli inseriti dall’Amministrazione Comunale a maggior tutela dei cittadini. Ricorda che il PAT non individua puntualmente gli impianti elettromagnetici, ma stabilisce i criteri di carattere generale che poi il P.I. riprende in maniera più specifica e dettagliata.

Alle ore 15.45 esce il consigliere Renato Boraso.

TRABUCCO interviene in riferimento all’art. 10 (Rapporto con la pianificazione sovraordinata), chiedendo se il PAT considera solo i vincoli elencati nell’articolo o anche gli obiettivi generali fissati nel PTCP Provinciale e nel PTRC Regionale.

GIROTTO afferma che gli obiettivi degli strumenti sovraordinati non possono essere in contrasto con le previsioni del PAT, e che tali previsioni sono adeguate in quanto l’Amministrazione comunale ha attuato la cooprogrammazione delle scelte demandando alla conferenza di servizi l’approvazione dell’adozione del PAT del Comune di Venezia.

Alle ore 15.50 entra il consigliere Giacomo Guzzo.

LAVINI condivide l’intervento del consigliere Rosteghin, auspicando che nell’art. 9, all’interno delle compatibilità urbanistiche, siano inserite delle specifiche ulteriori a tutela della cittadinanza.

GIROTTO risponde che dal punto di vista tecnico, il PAT non ha carattere conformativo, quindi solo le prescrizioni di carattere ambientale vengono successivamente riprese nel P.I.; diversa invece è la questione di incidere su particolari urbanistici che considerano solo piccole parti del territorio. Continua l’illustrazione del Titolo III (Tutela dell’ambiente e del paesaggio) in merito agli articoli 11 (Invarianti di natura paesaggistica) e 12 (Invarianti di natura ambientale).

Alle ore 16.00 escono i consiglieri Alessandro Vianello e Cesare Campa.

LASTRUCCI interviene in merito alla conformità del PAT con lo strumento del PALAV, in merito alla cartografia e ai relativi retini presenti nelle cartografie.

GIROTTO risponde che il PALAV aveva i suoi contenuti e per gli ambiti vincolati dava prescrizioni fino all’adeguamento del PRG Comunale con la strumentazione superiore. Precisa che il PAT riprende i contenuti prescrizionali del PALAV dopo l’adeguamento normativo della strumentazione Comunale e che i retini e le leggende indicate sono quelle stabilite dalla L.R. 11/2004.

CAPOGROSSO interviene in merito all’art. 11 (Invarianti di natura paesaggistica) sulla possibilità di realizzare volume in ambito agricolo, tramite il credito edilizio, con l’accordo con i proprietari per inedificabilità del loro ambito iniziale.

GIROTTO risponde che tramite il P.I. si potrà fare tale azione, che era consentita anche dall’attuale PRG vigente, ricordando che l’ambito per l’edificazione in area agricola era stato introdotto come concetto normativo per evitare il proliferare di case sparse nel territorio rurale.

Alle ore 16.10 esce il consigliere Giuseppe Toso

PAGAN interviene sull’art. 11 (Invarianti di natura paesaggistica) in merito alla possibilità con il P.I. di procedere ad acquisizione di proprietà per pubblica utilità al fine di mitigare e/o limitare gli ambiti soggetti a valenza paesaggistica, e sul contesto figurativo della “Frangia Ovest” in riferimento alle aree del Quadrante di Tessera.

BORDIN risponde in merito al concetto di contesto figurativo come elemento qualitativo del territorio da formarsi.

GIROTTO risponde che con il P.I. si potrà procedere con l’eventuale acquisizione di aree a tutela dei vincoli ambientali.

Alle ore 16.15 escono i consiglieri Alessandro Scarpa e Giacomo Guzzo.

TRABUCCO chiede chiarimenti in riferimento all’art. 12 (Invarianti di natura ambientale) sul corridoio ecologico rappresentato dal percorso dei fiumi Dese e Marzenego e alle prescrizioni previste dalla lettera G (Aree di interesse ambientale) dell’art. 12.

BORDIN risponde che le invarianti di carattere ambientali sono riportate nelle planimetrie denominate 4B che fanno riferimenti ai “Valori e Tutele”.

GIROTTO aggiunge che in merito al percorso del corridoio ecologico, se necessario, con il P.I. si potranno rivedere le previsioni urbanistiche stabilite.

SCARPA R. interviene in merito al fatto che il PAT comprende tutto il territorio del Comune di Venezia e parte del territorio della Laguna in base alla competenza, e che è costituito anche il recente ambito denominato “Parco della Laguna”. Domanda quali sono le reali possibilità di concepire la Laguna di Venezia come un insieme unico ed eventualmente costituire dei PATI con gli altri Comuni di gronda per la tutela e valorizzazione di questo particolare territorio.

GIROTTO argomenta in riferimento alla tutela della Laguna costituita da un insieme di politiche per perseguire degli obiettivi comuni, e gli strumenti Comunali fanno riferimento a quelli sovraordinati, quali il PALAV e il PTCP, che prevedono già prescrizioni per l’ambito Lagunare. L’Istituzione del Parco della Laguna non rappresenta uno strumento di tutela ma bensì uno di carattere operativo e di valorizzazione al fine di promuovere azioni concrete per le diverse situazioni delle Isole Lagunari.

MICELLI precisa che il Parco della Laguna non rappresenta un ulteriore elemento vincolistico, come alcune categorie ritengono, tale che possa limitare il loro operato. Ricorda a tal senso che le disposizioni che riguardano la caccia e/o la pesca non discendono dalle norme del Parco ma bensì dal Piano Regionale Venatorio.

SCARPA R. chiede se è possibile costruire un PATI per il territorio Lagunare.

GIROTTO spiega la differenza tra il PAT e il PATI, che diventa per tutti i Comuni che vi aderiscono il PAT degli enti coinvolti. Aggiunge che, in assenza del PATI, qualora si rendesse necessario una coesione delle diverse politiche degli enti locali, la Provincia può attivare forme di coordinamento.

LASTRUCCI interviene con riferimento alla normativa della L.R. 11/2004 in merito al PAT e al PATI.

Alle ore 16.30 esce il consigliere Giovanni Giusto.

MICELLI ricorda che nell’ambito lagunare, i comuni contermini sono partiti con tempi diversi per la formulazione dei loro nuovi strumenti Urbanistici. Aggiunge che la Provincia di Venezia, per determinati ambiti specifici e di particolare valenza, può attivare processi di coordinamento per una previsione urbanistica unitaria.

LASTRUCCI domanda se è possibile modificare il PAT introducendo, ad esempio, la previsione di realizzare un terminal modale di interscambio a Fusina.

GIROTTO risponde che per modifiche sostanziali alla proposta di deliberazione del PAT dell’Amministrazione Comunale bisognerebbe fare riferimento alle previsioni degli strumenti sovraordinati e riadeguare tutte le procedure convalidate, quali ad esempio la VINCA e la VAS che sarebbero da rivedere, oltre che alle planimetrie relative alle diverse invarianti. Continua l’illustrazione degli articoli 13 (Prescrizioni comuni alle invarianti di natura ambientale e di natura paesaggistica), art. 14 (Invarianti di natura geologica), art. 15 (Fragilità e compatibilità ai fini dell’utilizzazione del territorio), art. 16 (Aree soggette a dissesto idraulico) e art. 17 (Fragilità paesaggistico-ambientali)

ROSTEGHIN interviene sull’art. 16 in riferimento alle prescrizioni di carattere geologico che non trovano riferimento nelle planimetrie relative alle invarianti.

BORDIN risponde che le prescrizioni di carattere ambientale e del paesaggio sono reperibili nelle planimetrie relative alla “Fragilità” dove sono considerate tutte le compatibilità di carattere idrologico e la fragilità idraulica del territorio Comunale.

CENTENARO interviene in merito all’art. 16 delle norme tecniche e alle casistiche previste dai P.I. e dai P.U.A.

Alle ore 16.40 esce il consigliere Claudio Borghello.

CAPOGROSSO interviene in riferimento all’art. 16 sul principio di “miglioria idraulica” in riferimento a quello di “invarianza idraulica”, e sulle previsioni dell’onere di gestione delle opere idrauliche in capo ai proprietari e non agli enti gestori.

GIROTTO risponde che le opere di miglioria sono una pre-condizione perché le opere di invarianza idraulica non prevedono specifiche prescrizioni.

CAPOGROSSO comunica che l’esame degli articoli delle norme tecniche proseguirà in una successiva riunione dall’articolo 18.

Alle ore 16.45, il Presidente della V Commissione Consiliare, Giampietro Capogrosso, dichiara chiusa la riunione.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 10-05-2011 ore 11:53
Ultima modifica 10-05-2011 ore 11:53
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