Seduta del 30-03-2011 ore 16:30
Consiglieri componenti la Commissione: Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Bruno Centanini, Sebastiano Costalonga, Ennio Fortuna, Nicola Funari, Marco Gavagnin, Giovanni Giusto, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Alberto Mazzonetto, Jacopo Molina, Andrea Renesto, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Alessandro Scarpa, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Alessandro Vianello
Consiglieri presenti: Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Claudio Borghello, Bruno Centanini, Sebastiano Costalonga, Ennio Fortuna, Nicola Funari, Marco Gavagnin, Giovanni Giusto, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Jacopo Molina, Andrea Renesto, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Alessandro Scarpa, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Alessandro Vianello, Giacomo Guzzo (sostituisce Giampietro Capogrosso)
Altri presenti: Vicesindaco Sandro Simionato, Direttore Luigi Gislon, Funzionario Francesca Corsi, Rappresentante CGIL Dal Borgo - Ferrarese - Convilli, Rappresentante UIL Panciera, Rappresentante Ass. Disabili Lavezzo, Rappresentante Centro Italiano Femminile Petrovich, Rappresentante Ass. Anziani Cossù.
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 16:45 il presidente Funari, constatata la presenza del numero legale, ringrazia i convenuti e dichiara aperta la seduta.
FUNARI invita il Vicesindaco a continuare l’illustrazione della proposta di deliberazione n. 50 del 2011.
SIMIONATO ricorda di avere già introdotto il principio dell’assistenza tutelare e domiciliare, rende noto che le statistiche richiederebbero un accrescimento del servizio ma le risorse disponibili non lo permetterebbero. Spiega che sino a oggi il servizio era reso con gratuità assoluta e nello stesso erano impiegati un grande numero di operatori che avevano reso un servizio di grande qualità alla cittadinanza. Afferma che le cifre che verranno messe a disposizione sul prossimo Bilancio saranno sicuramente inferiori a quelle dell’anno scorso e quindi ritiene che per trovare un equilibrio ci siano rimaste due sole possibilità: l’istituzione di uno specifico voucher, aprendo di fatto il servizio al libero mercato; chiamare gli utenti a una minima compartecipazione alla spesa istituendo una specifica sperimentazione in tale senso. Il tutto cercando di tutelare il più possibile i cittadini.
CORSI continua l’illustrazione della proposta di deliberazione PD 51 e afferma che le ore a domicilio verranno mantenute e insieme verrà redatto un piano educativo personalizzato. Ribadisce che starà alla volontà della famiglia di usufruire di tutte le prerogative possibili come la continuità assistenziale.
Alle ore 17:00 entrano i consiglieri Belcaro, A. Scarpa, Gavagnin e Lazzaro.
Si cercherà di garantire la presenza a tutte le riunioni scolastiche e si darà grosso peso alla continuità assistenziale. Si cercherà inoltre di applicare i piani didattici personalizzati garantendoli attraverso operatori formati.
SIMIONATO specifica che in questi servizi non è prevista una richiesta di compartecipazione.
CENTANINI propone di non affrettare la discussione sui temi all’O.d.G. e auspica di poter sentire tutti i rappresentanti dei sindacati preventivamente ai lavori della Commissione. Chiede in seguito chiarimenti sulle modalità di erogazione del voucher. Conclude ribadendo che il mandato assegnatogli dai cittadini è principalmente quello della loro tutela e che per raggiungere l’obiettivo di copertura delle spese sembra manchino circa 2 milioni di euro.
TOSO fa sapere che per l’esame della deliberazione mancano alcuni dati in quanto sembra che i fondi regionali non saranno decurtati come sembrava. Sostiene che per prendere una decisione sulla questione bisognerebbe avere già chiaro il piano generale del prossimo Bilancio comunale. Rileva come in delibera si parli di reddito familiare e che attuando questa riforma sia probabile che i costi del servizio possano “uscire” dal mercato.
BONZIO sollecita a non riproporre considerazioni già fatte. Invita ora a tenere conto delle modifiche apportate sulla delibera finanziaria regionale reintegrando parte dei fondi regionali nelle disponibilità del Comune. Ricorda come fosse stato chiesto un coinvolgimento della Regione sulla questione in quanto ritiene che il servizio che il Comune rende alla cittadinanza serve come prevenzione al ricovero negli ospedali evitando di fatto una spesa alle casse regionali. Ritiene che gli ultimi sviluppi in Regione possano giustificare un accordo bipartisan sul percorso delle due proposte di deliberazioni.
VIANELLO chiede se sia stato calcolato quante persone possano aderire alla compartecipazione, qual è il numero delle persone assistite, il numero di accessi settimanali per ogni utente, l’importo totale che sarà erogato.
SCARAMUZZA ritiene che aumentare il numero delle commissioni tenendo conto degli ultimi sviluppi possa non essere utile, poiché i prospettati nuovi finanziamenti potrebbero non arrivare mai. Rileva che le tabelle regionali riportino due sezioni: “nominalmente iscritti” e “cassa” e in quest’ultima sezione gli importi sono ancora a zero. Invita a basarsi su fatti concreti e quindi ad arrivare a una soluzione nel minor tempo possibile.
LAVINI chiede se sia stata inserita nella compartecipazione anche la persona con problemi di salute mentale. Ravvisa sia necessaria una spiegazione su come siano state create le griglie e su come gli utenti siano stati suddivisi in esse. Osserva sia necessario avere nuove proiezioni sui dati per discuterne con più calma.
GISLON fa presente che gli uffici non sposano il partito della “compartecipazione”. Spiega che la preoccupazione maggiore è dovuta al rispetto dei tempi in quanto per fare la gara saranno necessari dai due ai tre mesi mentre l’appalto precedente scadrà il trenta di giugno. Al momento di predisposizione della proposta di delibera l’ipotesi di bilancio assegnato alla Direzione passava da dodici milioni e mezzo di euro a dieci milioni e mezzo, con una riduzione di circa due milioni: di ciò si è deciso di tenere conto. Nel caso non si dovessero approvare i due nuovi regolamenti in tempo si dovrebbe procedere a una proroga dei vecchi appalti ma con fondi minori con il risultato di mettere meno ore a disposizione degli utenti.
GUZZO evidenzia come sicuramente le delibere avranno dei riflessi economici, sociali e occupazionali importanti. Ribadisce che non ci sia volontà vessatoria da parte dell’Amministrazione, ma ritiene fondamentale arrivare a licenziare gli atti in tempi brevissimi.
ROSTEGHIN pone l’attenzione sul fatto che la compartecipazione è già stata introdotta in tutti i capoluoghi di provincia, quindi propone di centrare la discussione sul “come” migliorarla e non sul “se” introdurla.
DAL BORGO fa presente di aver mandato comunicazione in Questura dello svolgimento della manifestazione di oggi e quindi non si capacita come non sia stato possibile per tutti gli interessati poter accedere alla sala che ci ospita. Chiede che per la prossima riunione sia predisposto e inviato a tutti i sindacati e alle associazioni un invito formale a partecipare. Precisa che la sua OO.SS. sta chiedendo da un anno l’apertura di tavoli tecnici per prendere in esame il rinnovo degli appalti. Conferma di essere disponibile a introdurre la compartecipazione ma sulla prestazione. Chiede chiarimenti in merito a quanto apparso sulla stampa nei giorni scorsi.
PANCIERA si chiede quali problemi abbiano sollevato le dichiarazioni fatte da Sernagiotto (Regione Veneto) e in seguito propone di porre l’attenzione ai tagli che subiranno tutte le IPAB. Concorda nell’applicazione della compartecipazione in sé, ma non su quella oraria.
TICOZZI ricorda che l’accudienza scolastica ha raggiunto una qualità del servizio ottima e ribadisce l’urgenza di approntare il nuovo appalto.
Alle ore 18:00 escono i consiglieri Rizzi, Locatelli e A. Scarpa.
Per quanto concerne il punto quattro ricorda che l’amministrazione si riserva la possibilità di rifare i conti e di non proseguire nella sperimentazione.
LAVEZZO afferma di avere già vissuto questi passaggi in altri comuni e che la compartecipazione esiste da almeno venticinque anni. Ritiene che non sia mai stata applicata in questo Comune solo perché sarebbe molto oneroso farlo, in quanto costerebbe molto istituire un ufficio che si occupi esclusivamente di questo. Spera che il risultato finale provochi meno danni possibili.
FORTUNA dà atto al sindacato di essere stato sino ad ora molto realista. Constata che il lavoro degli uffici sia stato direttamente indicato dalla Giunta. Afferma di essere più propenso al ticket che alle 9 fasce di compartecipazione, ma ritiene sia comunque necessario realizzare il sacrificio di due milioni richiesti per esigenze di bilancio. Concorda nell’affermare che i retroscena sociali sono pesantissimi.
Alle ore 18:05 esce il consigliere Toso.
CENTANINI si dichiara a favore della compartecipazione in quanto già presente in tutti i grandi Comuni, ma auspica che se si debba pagare si paghi almeno il giusto. Propone di trovare il modo per coinvolgere tutti i soggetti interessati in modo che possa diventare una forma di controllo da parte degli utenti, come già accade nella distribuzione dei farmaci.
FERRARESE fa sapere che la CGIL ha messo delle pregiudiziali alla prosecuzione delle delibere: l’appalto deve rimanere unico, devono essere consegnate le cifre su cui basare le proprie decisioni. Ribadisce che l’interesse primario è quello della tutela dei lavoratori, anche a scapito dell’approvazione dei regolamenti. Ritiene che l’appalto debba seguire l’approvazione del Bilancio Regionale e del Bilancio Comunale.
PETROVICH evidenzia come tutta questa partita vada ad appesantire il ruolo della donna all’interno della famiglia. Si dice non rassegnata ai tagli preventivati sul Bilancio comunale in quanto spera ancora in una differente stesura dello stesso che tenga conto della priorità che dovrebbe essere concessa alle politiche sociali. Chiede si dica chiaramente se l’assistenza alle donne deve essere prioritaria e afferma di essere contraria alla compartecipazione.
SIMIONATO invita i presenti a non considerare in questa vicenda l’Amministrazione come controparte ma come attore che deve gestire un periodo di necessaria transizione. Afferma che il modello attuale non è più gestibile e che si debba necessariamente accompagnare tutti senza creare slabbrature. La possibilità di andare fuori mercato è frutto di una situazione che si trascina da anni. Precisa che tutti gli enti locali si trovano nella stessa situazione e che l’Amministrazione non è in grado di determinare con chiarezza le risorse che la Regione trasferirà nelle nostre disponibilità anche perché quest’ultima non considera questo servizio come essenziale. L’Amministrazione deve inevitabilmente mettere in campo una proposta per mantenere in piedi il servizio che invece giudica strategico. Constata come gli enti locali siano le uniche amministrazioni “virtuose” che devono rimanere nel patto di stabilità e quindi la proposta di delibera va in questo senso. Precisa che le proiezioni fatte potrebbero essere non affidabili e quindi ci si affida a una sperimentazione poiché una volta partiti gli appalti non possono più essere oggetto di correzione. Assicura che il tema dell’appalto unico sarà preso in seria considerazione da parte degli uffici, come si dovrà fare molta attenzione alla tempistica delle scadenze degli stessi. Spiega, per dare un quadro più completo in cui ci si deve muovere, che il Bilancio vedrà una riduzione di quindici milioni di euro, che solitamente l’ASL paga i suoi fornitori a distanza di anno e che la tassa di soggiorno non potrà essere applicata che dal mese di giugno.
Alle ore 18:40 escono i consiglieri Guzzo e Fortuna.
COSSU’ rileva che il numero delle persone anziane sta aumentando per cui il sistema dell’assistenza domiciliare potrebbe “saltare”. Esorta a tenere in piedi il sistema basato sul “modello famiglia” e a coinvolgere tutti nella stesura dei piani di zona. Concorda nell’applicazione del ticket se questo può anche generare una forma di controllo dell’utente.
GISLON premette che le proposte di delibera sono sicuramente migliorabili. Per quanto riguarda il reddito ISEE non conforme (tiene conto del solo utente e non di tutto il nucleo familiare) precisa che si tratta di un parametro si solo accesso al servizio, mentre per il prosieguo si tiene conto del reddito annuo netto (senza considerare la tredicesima). Spiega che le fasce previste sono dieci e si considerano solo le pensioni senza tenere conto di altre provvidenze come indennità di accompagnamento o assegno di cura. Ribadisce che si è cercato di mantenere tutte le tutele possibili, considerando anche la possibilità di intervento attivato direttamente dai servizi. Afferma che i numeri in possesso dell’Amministrazione sono solo stime e che per questo motivo è stata considerata un’iniziale sperimentazione. I dati sono stati ricavati da circa 700 persone che sono circa la metà degli utenti del servizio. Nelle prime sei fasce si colloca circa il 75% degli utenti, quindi solo il 25% occupa le ultime fasce. Attualmente il costo orario del servizio è di 22,88 € e il valore della compartecipazione è stato simulato attorno ai 19 € (valore che sarà esplicitato in gara); la compartecipazione andrà quindi a coprire circa il 30% dei costi totali del servizio.
Alle ore 18:55 esce il consigliere Belcaro.
Fa sapere che mediamente le ore settimanali di servizio sono cinque e vanno suddivise su due operatori, per cui le ore reali sulla settimana sono due e mezzo per due operatori. Tenendo conto della situazione reddituale degli utenti si figura che fino a cinque ore il reddito da pensione non sarebbe toccato, mentre se le ore fossero dieci il reddito da pensione sarebbe inevitabilmente eroso poiché l’indennità di accompagnamento non sarebbe sufficiente a coprire la spesa.
DAL BORGO chiede chi possa aiutare i cittadini a predisporre i conteggi per le domande.
GISLON dichiara che gli assistenti sociali possono aiutare il cittadino nei conteggi e il solo ISEE non conforme deve essere affidato ai patronati, ma non appesantirà il lavoro d’istruttoria degli uffici.
CONVILLI rileva un’assoluta indeterminatezza dello scenario. Propone una verifica sull’effettiva qualità del servizio e la creazione di un gruppo di lavoro per arrivare a una deliberazione il più possibile condivisa. Auspica che non siano i lavoratori a dover pagare da soli il peso della sperimentazione.
Alle ore 19:10 il presidente Funari ringrazia tutti i presenti e dichiara chiusa la seduta rinviando l’esame delle proposte di deliberazione alla prossima seduta.
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