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V Commissione - Verbale

Seduta del 20-01-2011 ore 15:00
congiunta alla III Commissione e alla VII Commissione

 

Consiglieri componenti le Commissioni: Maurizio Baratello, Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Bruno Centanini, Saverio Centenaro, Sebastiano Costalonga, Ennio Fortuna, Nicola Funari, Marco Gavagnin, Luigi Giordani, Giovanni Giusto, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Alberto Mazzonetto, Michele Mognato, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Giorgio Reato, Andrea Renesto, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Camilla Seibezzi, Christian Sottana, Davide Tagliapietra, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Stefano Zecchi, Michele Zuin

 

Consiglieri presenti: Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Sebastiano Costalonga, Ennio Fortuna, Nicola Funari, Marco Gavagnin, Luigi Giordani, Giovanni Giusto, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Alberto Mazzonetto, Michele Mognato, Jacopo Molina, Andrea Renesto, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Camilla Seibezzi, Davide Tagliapietra, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Michele Zuin, Roberto Turetta (assiste)

 

Altri presenti: Vicesindaco Sandro Simionato, Assessore Urbanistica Ezio Micelli, Assessore Patrimonio Bruno Filippini, Direttore Urbanistica Oscar Girotto, Funzionario Urbanistica Nicola Rossi, Presidente Municipalita' Favaro Veneto Ezio Ordigoni, Operatori Carcere S.M. Maggiore: Porcelluzzi

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Valutazione sulla collocazione della nuova casa circondariale di Venezia

Verbale

Alle ore 15.25 il consigliere Capogrosso assume la presidenza della riunione e, costatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta.

CAPOGROSSO ricorda che è stata trasmessa ai consiglieri tutta la documentazione relativa all’argomento all’ordine del giorno. Afferma anche che ulteriore documentazione è pervenuta dagli uffici di Urbanistica in data odierna alla segreteria della V Commissione.

MICELLI rende noto che è già avvenuto un incontro con la Municipalità di Favaro, sulla questione e precisa che il commissario ha la possibilità di prendere autonomamente tutte le decisioni; sono state chieste ulteriori informazioni sul sito dove realizzare il carcere. Il sindaco ha scritto della caserma di via Orlanda perché la legge prevede solo di conoscere l’opinione del Sindaco del Comune dove si realizza la struttura, quindi si tratta solo di spiegazioni e considerazioni perché il Comune non è chiamato a partecipare all’iter del provvedimento e quindi mai può essere imputato al Comune di aver deciso qualcosa nel merito. Al vice presidente della Regione del Vento, il sindaco chiede di poter dare l’indicazione di siti alternativi ed ancora deve esserci una risposta in merito. L’ufficio urbanistica ha analizzato 4 aree, serve ancora altra documentazione per rispondere ai criteri che ancora non si conoscono e che devono essere adottati per permettere una comparazione tra le varie localizzazioni ipotizzate. Messa così il carcere potrebbe essere oggetto di una speculazione edilizia ma il Comune ha già previsto che con la liberalizzazione di S.M. Maggiore, l’edificio potrebbe diventare la sede unica della Corte d’Appello. Invita tutti i consiglieri a rivolgersi agli uffici di Urbanistica per avere tutte le informazioni che ritengono necessarie e ritiene che si debba trovare presto una ipotesi alternativa perché il procedimento è in capo al Commissario preposto.

Alle ore 15.30 entrano i consiglieri Giusto, Gavagnin, Mazzonetto, Scarpa, Cavaliere, Fortuna, Borghello e Locatelli.

CENTENARO interviene sull’ordine dei lavori e dichiara che se la riunione deve avere un senso è bene che si dica la verità; il PDL ha sempre convenuto sulla realizzazione del nuovo carcere in terraferma. Legge tra la documentazione ricevuta che il sindaco aveva individuato l’area di Campalto quando ha dato risposta alle amministrazioni interessate del problema.

Alle ore 15.45 esce il consigliere Trabucco.

FUNARI chiede che prima di tutto il Consiglio comunale si esprima sulla volontà di avere un nuovo carcere anziché ristrutturare i carceri esistenti. Il grosso lavoro svolto dal Comune per assistere le fasce deboli della popolazione rischia di diventare ininfluente di fronte all’impegno di risorse finanziarie da destinare alla nuova costruzione. Dichiara la contrarietà alla costruzione del nuovo carcere.

ROSSI premette che non sono indicati criteri a cui attenersi per la realizzazione del carcere, si descrivono quindi solo gli aspetti urbanistici delle aree delle quali si è parlato sui giornali od in altre sedi:
• Via Orlanda la proprietà è demaniale e c’è un vincolo ambientale;
• Forte Pepe l’area interessata è parte del Comune e parte demaniale e c’è un vincolo del PALAV ed archeologico; l’area è vincolata all’operatività dell’aeroporto ed esistono problemi di assetto idraulico;
• Forte Tron la proprietà oltre che demaniale è anche in parte privata, si trova a sud ovest di Marghera, la destinazione è a verde urbano ed insiste un vincolo dei Beni culturali sull’edificio esistente;
• Forte Cosenz la proprietà è dello Stato, insistono dei vincoli dei beni culturali sulle case, c’è un vincolo paesaggistico, un vincolo del PALAV, nel PRG la destinazione è ad attrezzature pubbliche e verde urbano.

LAVINI chiede se per rispondere alla richiesta del commissario che individua l’area, si possono adeguare le strutture esistenti tali da poter ospitare un carcere. Domanda se, oltre ai forti, ci sono altre aree demaniali nel territorio comunale che possono essere proposte come alternativa per la localizzazione della struttura.

Alle ore 16.00 entra il consigliere Caccia ed escono i consiglieri Molina, Belcaro e Tagliapietra.

VENTURINI considera un obbiettivo prioritario la realizzazione del nuovo carcere, e afferma che le aree dove sorgono i forti sono da considerare dei gioielli per il Comune da valorizzare diversamente e conseguentemente non sono da tenere in considerazione come aree alternative per ospitare il carcere.

SCARAMUZZA afferma che non c’è volontà di sottrarsi alla realizzazione del nuovo carcere, si aspetta, visto quanto scritto e detto, di fare chiarezza sulle modalità di comportamento da tenere. Per il carcere di Venezia serve un’area dieci volte più grande di quella di Vicenza (per esempio); nell’area di via Orlanda era prevista la localizzazione oltre che del carcere, la realizzazione della chiesa cristiano copta ortodossa, il Don Vecchi IV, la vicinanza dell’aeroporto e nuova residenza. Serve chiarezza sugli standards da applicare tenendo presente esclusivamente il trasferimento di quanto presente a S. M. Maggiore e facendo attenzione alle opere di compensazione da richiedere. Ricorda che si sta operando in regime di procedura Commissariale con i relativi poteri di deroga in base alle ordinanze emesse.

Alle ore 16.15 entrano i consiglieri Campa e Scarpa A.

GAVAGNIN condivide gli interventi che respingono l’uso delle aree dei forti considerandole non edificabili e concorda sull’opportunità di realizzare il nuovo carcere.

BONZIO si dichiara d’accordo per la costruzione del nuovo carcere; le risposte che vengono date sono solo per infrastrutture anziché fare investimenti per il recupero delle persone nella società, e condivide l’opposizione all’uso delle aree di pertinenza dei forti; concorda anche con la necessità di cercare altre alternative per la costruzione del carcere, e suppone che si possa sempre correggere quelle decisioni che ancora non sono state prese definitivamente. Il PDL ha l’onere, amministrando anche la Regione, di aver fatto la scelta che si sta discutendo perché il Comune non ha alcuna potestà di decisione.

Alle ore 16.30 esce Toso

FORTUNA ricorda come i carceri sono stati considerati solo luoghi di punizione, e afferma che non si può recuperare il vecchio carcere perché tutto quello che si poteva fare è stato fatto; se il commissario Ionta avesse chiesto dove fosse possibile fare il nuovo carcere, si sarebbe potuto discutere delle possibili soluzioni. Dichiara anche che diversi carceri si trovano nei centri delle città ma per conoscere bene la situazione, si potrebbe invitare i capi dei magistrati e, una volta sentiti i loro pareri, presentare una possibile soluzione che potrebbe essere anche quella di utilizzare l’area di via delle Messi.

Alle ore 16.35 entra il consigliere Lastrucci ed escono i consiglieri Funari, Trabucco, Rosteghin, Bonzio, Lazzaro e Rizzi.

MAZZONETTO dichiara di non conoscere esattamente la situazione del carcere, e chiede di fare un sopralluogo nel sito e di audire anche gli agenti di polizia carceraria perché ritiene necessario conoscere anche la loro situazione lavorativa e le loro opinioni in merito; domanda anche perché nessuno ha considerato la possibilità di ristrutturare il vecchio carcere. Si dichiara contrario all’utilizzo delle aree dei forti per realizzare il carcere.

Alle ore 16.40 rientra il consigliere Scarpa A, alle ore 16.55 rientra il consigliere Costalonga ed entra il consigliere Zuin.

CACCIA spiega che sono stati fatti molti investimenti per ristrutturare il vecchio carcere, ed è difficile pensare di poter fare meglio, la struttura è sovraffollata, è aumentato il ricambio dei carcerati ed i poliziotti sono in difficoltà. Il Comune sta subendo le scelte dello Stato che si presentano sempre più come decisioni commissariali senza possibilità di confronto: se la scelta è tra l’area di un forte e l’area di via Orlanda, esprime il suo assenso per quest’ultima soluzione. Bisogna comunque rafforzare l’azione del Comune, si dichiara d’accordo per effettuare un sopralluogo nel vecchio carcere così da avere più conoscenza delle varie situazioni e capire meglio la questione. Sostiene la necessità di un forte impegno per il recupero sociale dei carcerati ed annuncia la proposta di modifica dello statuto per l’inserimento della figura del garante dei diritti delle persone private della libertà personale.

TICOZZI afferma che considerando la spesa già fatta, si deve prendere atto che quel carcere non deve continuare ad essere utilizzato. Concorda per un incontro con tutti quelli che operano nel mondo delle carceri. Concorda per la soluzione di via Orlanda anziché quella di un’area di un forte della terraferma vista la valorizzazione delle strutture apportata nel corso degli anni dall’Amministrazione Comunale. Chiede chiarimenti in merito ad altre ipotesi di proprietà demaniali nel Comune di Venezia.

Alle ore 17.00 esce la consigliera Seibezzi, ed entra il consigliere Speranzon.

CENTENARO prende atto di come si sta sviluppando la discussione che individua nell’area di via Orlanda la soluzione più praticabile. Precisa che l’ipotesi di forte Pepe era stata considerata già nel 1986 quando il Ministero aveva individuato quell’area per realizzare il nuovo carcere e non aver accolto allora quella proposta fu un errore. Si può individuare comunque una nuova area ma bisogna farlo entro il mese di Gennaio perché la scelta di via Orlanda è sbagliata e non idonea alla sua realizzazione.

LASTRUCCI ritiene che fare il nuovo carcere rappresenti un’opportunità per la città, l’eventuale questione importante da decidere è dove localizzarlo. Esprime le sue considerazioni sull’aumento del valore delle proprietà immobiliari quando non ci sarà più il Carcere di S. M. Maggiore e sull’opportunità che la nuova localizzazione venga individuata oltre la cintura urbana rappresentata dal perimetro della Tagenziale / Bretella Autostradale.

GUZZO ritiene che nessuna decisione completa sia stata presa e pertanto è importante che la città si esprima sul possibile sito alternativo.

Alle ore 17.10 escono i consiglieri Belcaro e Tagliapietra.

MOGNATO prende atto che se serve un carcere per 450 posti, allora è indiscutibile che serva una nuova struttura ma se è sufficiente una struttura per 160 carcerati allora si potrebbe discutere con il Commissario Ionta le eventuali altre soluzioni; se ci sono 45 milioni di euro a disposizione si potrebbe sistemare non solo S. Maria Maggiore ma anche quello della Giudecca. Afferma che solo con un’espressione del Consiglio Comunale compatta, i diversi interlocutori possono valutare una diversa localizzazione rispetto alla decisione già assunta.

FORTUNA ricorda che a Venezia esistono 3 strutture diverse, S. M. Maggiore come casa circondariale maschile, e alla Giudecca la casa lavoro per i detenuti e il carcere femminile tra i più attrezzati d’Italia.

LASTRUCCI afferma che i nuovi carceri hanno dei costi di gestione inferiori a quelli che si sopportano per le vecchie strutture e quindi considerando il tutto, la nuova realizzazione permetterà un minor costo per la collettività.

Alle ore 17.25 escono i consiglieri Borghello, Renesto e Caccia.

VENTURINI si domanda con quale posizione le commissioni si presenteranno al dibattito in Consiglio comunale. Ritiene che se non si trova una posizione unitaria, si farà del male alla città, non serve a nulla continuare un dibattito senza soluzione.

CAPOGROSSO prende atto che accanto alla richiesta fatta da tanti consiglieri è giusto porre anche la questione della capienza del nuovo carcere. Concorda per non proporre l’uso di aree di pertinenza dei forti, l’ufficio Urbanistica ha presentato l’esame delle proprietà demaniali ma ci sono anche altre aree dove non sorgono edifici storici. Ricorda come il 27 Dicembre è stato chiesto di discutere in Consiglio comunale della questione, e il 31 Dicembre il Sindaco chiese alla Regione se fosse possibile dare altre indicazioni per l’ubicazione della nuova struttura; ritiene che ora è da chiedersi se il vice presidente della regione può rispondere alla richiesta fatta dal sindaco e quindi se si può aprire un dialogo con il commissario al fine di chiedere una proroga alla decisione e conoscere quali sono le reali esigenze riguardo la capienza.

PORCELLUZZI spiega che ci sono stati molti miglioramenti alla struttura di S. M. Maggiore e che oggi il carcere è vivibile e che i clandestini rappresentano la maggior parte della popolazione carceraria; ritiene che delocalizzare il carcere è una grande sciagura, se ci sono delle risorse a disposizione sarebbe più giusto migliorare i mezzi a disposizione dell’amministrazione carceraria. I 450 posti previsti per il nuovo carcere sono troppi per Venezia, significa che in quel carcere saranno trasferite molte persone dal resto d’Italia. Con la delocalizzazione si creeranno seri problemi di logistica come per il servizio traduzione dei detenuti oltre al fatto che molti mezzi acquei saranno dismessi.

Alle ore 17.40 esce il consigliere Vianello.

MICELLI dopo un breve riassunto degli interventi dei consiglieri, spiega che lo Stato decide dove e come fare le carceri, mentre il Comune ha competenze residuali e quindi ci deve essere unanimità nelle decisioni e le possibili indicazioni presentate sono emerse dai consiglieri e dalla municipalità; si sono evidenziate le criticità che sono presenti nei siti indicati e concorda nella volontà di non intervenire nelle aree dei forti che sono state comunque scartate come possibili localizzazioni; se ci saranno altre indicazioni, gli uffici di urbanistica le analizzeranno. Riafferma che non ci sono parametri oggettivi e qualitativi su cui lavorare per l’individuazione delle aree.

CAPOGROSSO propone di predisporre un ordine del giorno da far approvare dal Consiglio comunale e la richiesta al commissario di una proroga dei termini per la definizione della questione.

MAZZONETTO dichiara la sua contrarietà all’ordine del giorno.

Alle ore 17.45, il Presidente della V Commissione Consiliare, in assenza di altre richieste d’intervento ed esaurito l’ordine del giorno, dichiara chiusa la seduta.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 16-02-2011 ore 11:02
Ultima modifica 16-02-2011 ore 11:02
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