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Commissione Legge Speciale - Verbale

Seduta del 10-12-2010 ore 14:30

 

Consiglieri componenti la Commissione: Maurizio Baratello, Gabriele Bazzaro, Sebastiano Bonzio, Claudio Borghello, Cesare Campa, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Sebastiano Costalonga, Ennio Fortuna, Marco Gavagnin, Luigi Giordani, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Lorenza Lavini, Alberto Mazzonetto, Michele Mognato, Jacopo Molina, Giorgio Reato, Luca Rizzi, Gabriele Scaramuzza, Renzo Scarpa, Camilla Seibezzi, Christian Sottana, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Stefano Zecchi

 

Consiglieri presenti: Maurizio Baratello, Sebastiano Bonzio, Claudio Borghello, Luigi Giordani, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Michele Mognato, Jacopo Molina, Giorgio Reato, Gabriele Scaramuzza, Christian Sottana, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini (sostituisce Ennio Fortuna)

 

Altri presenti: Per il Patriarcato di Venezia Mons. Meneguolo Antonio, per Confindustria Venezia Paolo Politeo e Marcello Franco, per la Camera del Lavoro Metropolitana Venezia CGIL Lihard Salvatore, per CISL - Venezia Gottardello Lino, per UIL - Venezia Zacchei Brunero.

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Audizione dei rappresentanti della SAVE Engineering, del Patriarcato di Venezia, della Confindustria di Venezia, dell’ Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia, del Rettore IUAV, della Camera del Lavoro Metropolitana Venezia CGIL – Venezia, della Segreteria Generale CISL – Venezia, della Segreteria Generale UIL – Venezia, per l’illustrazione della proposta riguardo la nuova stesura della Legge Speciale per Venezia.

Verbale

Alle ore14.45 il presidente Baratello, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta e ricorda che i lavori della commissione si sviluppano tenendo conto della bozza della nuova legge speciale presentata dal ministro Brunetta di cui i commissari sono a conoscenza. Si è ritenuto utile ascoltare tutti coloro che operano, hanno competenze o vivono a Venezia perché questa legge sia partecipata e condivisa sin dalla formulazione. Inoltre sente doveroso da parte degli amministratori comunali avere rispetto per tutte le proposte che vengono e verranno portate all’attenzione della commissione. Dà quindi la parola al rappresentante della UIL, Zaccheo.

ZACCHEO dichiara che dalle aspettative sulla legge, alla lettura della bozza presentata ci sono circa 15 argomenti da declinare. Ci sono troppi enti che dovrebbero occuparsi della salvaguardia, serve una maggiore semplificazione delle normative che interessano l’effettuazione delle bonifiche che non vengono toccate dalla proposta; condivide la possibile gestione commissariale per superare l’inerzia degli enti. C’è una richiesta forte da presentare: la gratuità dei soggetti appartenenti agli enti. Si prevede l’estromissione del traffico container; da definire le concessioni delle aree demaniali mentre la Regione deve rideterminare le tariffe. Altri temi da affrontare sono lo sviluppo delle energie rinnovabili, il ruolo comunitario, lo sviluppo universitario e la defiscalizzazione sul consumo di energia.

BARATELLO ribatte che bisogna definire la qualità degli aiuti di Stato e porre l’attenzione sulla fiscalità di vantaggio.

ZACCHEO continua nell’elencare gli argomenti da sviluppare nella bozza di legge e che ancora non sono citati come la ricerca scientifica, la riconversione della forza lavoro con un’apposita agenzia; a suo parere la proposta deve essere approfondita e snellita e considerata nell’ambito della costituzione della città metropolitana.

Alle ore 14.55 entra il consigliere Scaramuzza.

LIHARD prende atto che in Parlamento non esiste solo il disegno di legge Brunetta, c’è anche la proposta del senatore Casson. Afferma che la bozza Brunetta ha il merito di riaprire la discussione sulla tematica della salvaguardia della città, ma non è sufficiente considerarla una proposta esaustiva. Ritiene non corretto separare la laguna dalla terraferma; i tre pilastri su cui si deve lavorare sono la salvaguardia fisica, quella ambientale e quella socio economica. Sembra strano che venga accettata la realizzazione del MOSE con tutte le risorse che sta drenando; con la previsione di alcuni studi le paratie dovrebbero essere alzate 2 volte al giorno chiudendo così le bocche di porto ed impedendo il passaggio delle navi. Poi è da considerare l’abbandono della popolazione dalla città strettamente collegato alle difficoltà di attirare attività economiche. Cita anche la mancata gestione delle bonifiche e delle aree dismesse dalle produzioni industriali. Sottolinea che un altro argomento significativo è la necessità di procedere alla manutenzione fisica della città da realizzare con finanziamenti certi; questi temi devono essere affrontati per rilanciare il progetto di salvaguardia della città.

Alle ore 15.03 esce il consigliere Reato.

GOTTARDELLO evidenzia che la città necessita di contributi straordinari per rilanciare la vitalità; a questo scopo si deve modificare il rapporto finanziario tra Stato e città; bisogna definire gli strumenti per realizzare questo obbiettivo. Esprime perplessità sulla validità del MOSE in funzione della salvaguardia dalle acque alte perché influirà sull’attività del porto. Si augura che il federalismo fiscale terrà conto della particolarità veneziana. Afferma che la mobilità è un altro tema penalizzante per la città e quindi non si deve scartare a priori la realizzazione della sub lagunare che deve essere considerata nella bozza di legge; Porto Marghera è centrale rispetto allo sviluppo non solo per Venezia ma per tutto il Veneto; i terreni da ricollocare e riconvertire sono tantissimi;la vocazione legata alla portualità ed alla logistica deve essere favorita come devono essere difese le attività legate alla chimica ed alla cantieristica e così via. Afferma che per Murano si deve riconoscere la situazione di crisi; serve introdurre il concetto di governo delle aree che deve prendere in carico quelle dismesse e rimetterle a disposizione di nuove attività economiche.

Alle ore 15.14 entra il consigliere Mognato.

MENEGUOLO dichiara, a nome del Patriarcato, di non essere competente nelle questioni economiche ma indica nella situazione del campanile di S. Silvestro la situazione drammatica del patrimonio monumentale. La gran parte di questo patrimonio è di proprietà della Chiesa ed è in rovina; sempre nella storia veneziana esisteva una magistratura a tutela di questo bene che lo Stato italiano oggi non cura; prende atto che la specialità della città non viene considerata opportunamente. Evidenzia che la vecchia legge speciale aveva permesso l’apertura di ben 30 cantieri nei compendi monumentali, dal 2000 non è stato fatto più nulla ed è aumentato il degrado. Porta ad esempio il campanile di Torcello che, colpito da un fulmine, può cadere da un momento all’altro.

BARATELLO sottolinea che nel progetto in discussione, la legge permetterà di usare le risorse finanziarie che già il territorio produce e che può essere in grado di sostenere queste specificità veneziane. Oggi si finalizza l’uso delle risorse verso un’unica opera.

Alle ore 15.31 escono i consiglieri Venturini e Guzzo ed entrano, alle ore 15.34 i consiglieri Sottana e Borghello.

POLITEO afferma che questa proposta di legge potrà sostenere un modello di città diverso e sostenibile; la legge non può essere avulsa dalla legislazione nazionale laddove viene considerata la delimitazione delle aree metropolitane. Afferma che il governo delle acque diventa importante non solo per la laguna ma per l’intero bacino scolante e servono molti quattrini per ottenere dei risultati. Concorda per dare un sostegno agli investimenti sulle economie innovative come proposto dal ministro Brunetta, se le aziende devono lavorare a Venezia è giusto metterle nelle condizioni migliori; condivide anche la necessità di semplificare la burocrazia, i contributi erogati devono essere maggiori in laguna e ridursi mano a mano che ci allontana verso la terraferma.

Alle ore 15.40 entra il consigliere Venturini.

BARATELLO spiega che non tutte le tasse prodotte dal porto vanno allo Stato italiano, una parte è di competenza della Comunità europea. Il problema sono gli investimenti e favorire nuova occupazione. Si è certi delle idee da sviluppare per la salvaguardia di Venezia e dei suoi abitanti. Lo sforzo per raggiungere questo obbiettivo deve essere di tutte le forze politiche presenti nel territorio. L’ipotesi di costituzione di una zona franca è già definita e bisogna continuare a parlare di attuazione della fiscalità di vantaggio.

POLITEO ribatte che è imminente la sentenza della Corte di giustizia europea che condanna lo Stato italiano per l’aiuto dato alle imprese per il consumo energetico; questo sgravio alle ditte di Murano non venne comunicato a Bruxelles mentre se si fosse spiegato con chiarezza, non avremmo subito questa condanna.

Alle ore 15.55 entrano i consiglieri Borghello, Toso e Guzzo ed esce il consigliere Venturini.

FRANCO dichiara che l’accordo di programma per realizzare le bonifiche non è idea nuova, la cosa buona è che se non funziona può intervenire un commissario. Per Venezia e le bonifiche si deve prendere atto di quello che è stato fatto grazie agli ostacoli sopravvenuti ed alla funzione per proprietà anziché per aree. Afferma che oramai si conosce il tipo di inquinamento sia dei terreni che della acque; ora chiusa la stagione delle indagini e dei progetti, si devono individuare alcuni progetti e si possono sviluppare in modo omogeneo solo per la zona industriale di Porto Marghera. Quindi basta individuare i siti, approvare 4 o 5 tipologie di intervento, erogare il contributo a metro quadro per la manutenzione dell’area e dare costi certi agli investitori. Precisa che basterebbe utilizzare le procedure semplificate già attive in Comune di Venezia.

Alle ore 15.56 entra il consigliere Reato ed esce il consigliere Trabucco che rientra alle ore 16.00; alle ore 16.06 esce il consigliere Sottana.

LASTRUCCI ritiene proficua la riunione, dichiara che la commissione cerca di ampliare i contenuti della bozza del ministro Brunetta, tutti gli interventi hanno considerato la necessità di tener conto dell’area metropolitana, il discorso sulle bonifiche è interessante e la loro realizzazione potrebbe essere scorporata dai progetti per velocizzare le procedure. Altra questione è il modello di città che deve assumere per divenire città metropolitana.

Alle ore 16.12 esce il consigliere Mognato.

TICOZZI prende atto che in tutte le audizioni è stato posto il problema della realizzazione della città metropolitana; di discorsi sulle bonifiche e di grandi proclami non se ne può più. Precisa che non si deve essere dimenticare il parco della laguna, la sua formazione e la sua tutela. L’abbandono delle opere culturali è un destino inevitabile se non c’è tutela di tutto il contesto. Le 15 competenze illustrate nella bozza di legge che si invocano saranno inefficaci perché si annullano tra di loro.

BONZIO afferma che si sono sentite cose molto interessanti, la nuova legge speciale potrà essere un’opportunità, esiste un ambito antropizzato, ritiene che la bozza del ministro Brunetta sia la proposta più fuorviante che esista perché detta un percorso contrario alle proprie idee perché aggrava ancor di più il numero di enti esistenti; il Comune dovrebbe essere il vero protagonista della gestione del territorio. La situazione di Marghera è il tema più interessante di questa legge speciale e le bonifiche lo sono in primis; lo sforzo è la riqualificazione e l’utilizzo industriale delle aree ed il contrasto alla speculazione; la proposta di legge deve regolare questi obiettivi.

SCARAMUZZA ritiene che da quanto emerso dagli interventi, la politica deve farsi carico di queste problematiche; la discussione deve affrontare tutti i problemi e deve coinvolgere tutti quelli che hanno a cuore la salvaguardia della città;il punto forte è quello di far leva sull’impianto di area metropolitana e la semplificazione delle competenze. Precisa che l’auto sostentamento finanziario della legge impone lo spostamento delle competenze al ruolo fondamentale della città; dovrà esserci un mix di finanziamenti verso la città altrimenti salta tutto. Afferma che la storia insegna quanto serve per far funzionare la specificità della città veneziana.

Alle ore 16.30 il presidente Baratello dichiara chiusa la riunione.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 13-01-2011 ore 16:44
Ultima modifica 13-01-2011 ore 16:44
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