Seduta del 23-11-2010 ore 15:15
Consiglieri componenti la Commissione: Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Giuseppe Caccia, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Nicola Funari, Marco Gavagnin, Luigi Giordani, Valerio Lastrucci, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Alberto Mazzonetto, Michele Mognato, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Giorgio Reato, Gabriele Scaramuzza, Renzo Scarpa, Christian Sottana, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Stefano Zecchi, Michele Zuin
Consiglieri presenti: Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Luigi Giordani, Valerio Lastrucci, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Giorgio Reato, Gabriele Scaramuzza, Renzo Scarpa, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Sebastiano Costalonga (sostituisce Marta Locatelli), Luca Rizzi (sostituisce Michele Zuin), Camilla Seibezzi (sostituisce Giuseppe Caccia)
Altri presenti: Assessore Urbanistica Ezio Micelli, Dirigente Urbanistica Paolo Barbieri, Funzionario Urbanistica Giorgio De Vettor, Arch. Maurizio Paveggio
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 15.25, il Presidente della V Commissione Consiliare, Giampietro Capogrosso, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta.
BARBIERI illustra la proposta di deliberazione, che è un’integrazione alla deliberazione nr. 57/2009 del Consiglio Comunale, al fine di confermare il criterio di applicazione delle agevolazioni per le aree non metanizzate all’interno del territorio del Comune di Venezia. Dettaglia la lettera dell’Agenzia delle Dogane e il relativo parere dell’Avvocatura Civica Comunale in merito alla procedura per la determinazione dell’area; precisa la determinazione della casa comunale in base allo Statuto del Comune di Venezia e che in base alla classificazione ISTAT, dell’ultimo censimento, si è individuata, tramite la planimetria allegata alla proposta di deliberazione, l’area del centro abitato della città di Venezia al fine delle agevolazioni fiscali per riduzione del costo del gasolio e GPL usato per il riscaldamento.
CAPOGROSSO ritiene che questa specificazione consentirà ai cittadini residenti di godere delle agevolazioni fiscali nonostante l’ultima finanziaria abbia escluso le “frazioni parzialmente non metanizzate” comprese nel centro abitato dove ha sede la casa comunale.
CENTENARO condividendo i principi della proposta di deliberazione in merito alle agevolazioni per i cittadini, chiede chiarimenti in merito alla “casa Comunale” ritenendo che il Comune di Venezia abbia 1 sede a Venezia ed 1 a Mestre.
BARBIERI risponde che in base allo Statuto del Comune di Venezia, all’art. 3, viene stabilita come sede del Comune, la sede in Venezia a Cà Farsetti.
CAPOGROSSO aggiunge che la sede del Comune di Venezia è Cà Farsetti e che le altre sedi decentrate servono qualora si renda necessario svolgere i lavori istituzionali anche in terraferma. Considerato l’esame della proposta di deliberazione e siccome nessun consigliere chiede di intervenire, propone di licenziare la proposta di deliberazione con il parere favorevole all’unanimità (Allegato A).
CENTENARO chiede che la proposta di deliberazione sia licenziata in illustrazione per il Consiglio Comunale, al fine delle dichiarazioni di voto dei diversi gruppi consiliari.
CAPOGROSSO accoglie la richiesta del consigliere Centenaro e la proposta di deliberazione è licenziata in illustrazione per il Consiglio Comunale.
Ore 15.35 – Punto 2 dell’O.d.G.
Entrano i consiglieri Carlo Pagan, Sebastiano Costalonga e Antonio Cavaliere.
CAPOGROSSO ricorda che nelle precedenti riunioni, 26 Ottobre, 2 e 9 Novembre u.s., sono stati esaminati i diversi articoli e commi dell’art. 13 in base alle osservazioni presentate dai cittadini. Ricorda che si era concordato che, dopo la fase di spiegazione delle diverse osservazioni presentate e delle relative controdeduzioni formulate dagli uffici, si procedesse all’esame delle singole richieste dei consiglieri comunali su specifici articoli.
CENTENARO interviene sull’art. 13 comma 17 in base alle risposte date dagli uffici alle osservazioni dei cittadini, precisando che il Consiglio Comunale, durante la fase di adozione, aveva attuato una profonda riflessione sui diversi articoli della norma, che in base all’accoglimento delle osservazioni, è modificata. Chiede di conoscere il criterio utilizzato dagli uffici nelle controdeduzioni e cosa è stato modificato rispetto alla volontà espressa dal Consiglio Comunale con la deliberazione di adozione della variante normativa.
MICELLI interviene in merito alla procedura urbanistica che dopo la fase di adozione del provvedimento, segue la pubblicazione con la possibilità di presentazione delle osservazioni da parte di chi è interessato al provvedimento urbanistico ed infine l’approvazione definitiva della variante in base alle eventuali osservazioni presentate.
DE VETTOR ricorda l’iter dell’adozione della variante normativa all’art. 13 e gli emendamenti presentati dai consiglieri comunali durante il Consiglio Comunale al fine di modificare il dettato normativo. Precisa che alcune osservazioni presentate, più che modificare radicalmente l’articolato, hanno specificato alcuni aspetti della norma stessa integrandola, e spiega il metodo utilizzato dagli uffici nella predisposizione delle controdeduzioni alle osservazioni. Nel merito dell’art. 13 comma 17, ricorda che l’interpretazione data dagli uffici è che, in base agli interventi ammissibili, prima deve esserci il relativo Piano Particolareggiato e in seguito si può dar corso ai diversi interventi, così come definiti nel piano stesso. Ritiene che la norma, sia quella specificata in fase di adozione, che quella proposta nell’approvazione definitiva della variante, non modifica nulla in merito agli interventi ammissibili perché in entrambi i casi è soggetta all’approvazione del relativo Piano Particolareggiato.
CENTENARO ritiene che sia cambiato l’orientamento della Giunta Comunale dalla fase di adozione a quella di approvazione recependo le osservazioni dei cittadini che hanno modificato il deliberato adottato dal Consiglio Comunale. Sulla questione dello scavo del sottosuolo, ritiene che le norme vadano applicate e non interpretate dai tecnici nella formulazione delle diverse istanze.
CAPOGROSSO ricordando il dibattito avuto nella precedente Amministrazione Comunale durante l’approvazione della delibera, legge il comma 17 dell’art 17 delle NTA votato dal Consiglio Comunale durante l’adozione della variante e lo confronta con la proposta elaborata dagli uffici nelle controdeduzioni, ritenendo, a titolo personale, che la norma nella sostanza non sia cambiata.
Alle ore 15.45 esce il consigliere Antonio Cavaliere.
PAGAN interviene in merito all’art. 17 comma 17, ritenendo che i 4 ambiti previsti sono particolari per la fragilità e l’importanza della città storica, e che la norma prevista è a tutela del particolare tessuto urbano. Ritiene che l’osservazione presentata proponga un’ulteriore specifica per la modalità di utilizzazione del sottosuolo nei specifici ambiti e auspica che si possa approfondire il tema dei 4 Piani Particolareggiati previsti per la città antica. Aggiunge che ogni singolo consigliere comunale potrà presentare degli emendamenti al fine di modificare i commi e/o gli articoli in base alle osservazioni presentate dai cittadini.
Alle ore 15.50 entra il consigliere Giuseppe Toso ed esce il consigliere Simone Venturini.
BONZIO ricorda l’iter procedurale per l’approvazione definitiva di una variante urbanistica secondo la L.R. 11/2004, e ritiene che il Consiglio Comunale abbia l’obbligo di valutare le osservazioni presentate, valutandone l’eventuale accoglimento modificativo del testo adottato. Ritiene che in fase di adozione, sulla questione di Piazzale Roma, il Consiglio Comunale non avesse attuato un’idonea tutela del particolare ambito di fragilità del territorio Comunale.
LASTRUCCI ricorda che nella precedente riunione, la Commissione era concorde nel non accogliere l’osservazione presentata in merito all’art. 13 comma 16 che prevedeva la possibilità di realizzare su ciascun piano dell’immobile dei servizi igienici.
CAPOGROSSO precisa che il documento che il consigliere sta osservando è una tabella comparativa tra il testo adottato dal Consiglio Comunale e la proposta di controdeduzione formulata dagli uffici. Aggiunge che eventuali modifiche al testo, esaminato dalla Giunta Comunale e licenziato per le Commissioni Consiliari, possono avvenire tramite la presentazione di emendamenti da parte dei Consiglieri Comunali e/o dell’Assessore.
LASTRUCCI in merito all’art. 13 comma 16 e al futuro emendamento da presentare, suggerisce l’eventualità di prevedere la superficie di 80 mq invece dei 50 mq stabiliti nella delibera di adozione. Interviene sull’art. 17 comma 17 in merito alla massima attenzione da prestare sulle modificazioni del territorio in considerazione di particolari fragili ambiti della città antica.
Alle ore 16.00 esce il consigliere Giorgio Reato.
CENTENARO concorda nel ritenere il sottosuolo una risorsa importante per la collettività, ma ricorda che sempre a Piazzale Roma si sta scavando per la realizzazione del tunnel sotterraneo dal Garage Comunale e che nella realizzazione della cittadella della giustizia si è scavati fino ad una profondità di – 2,70 metri. Cita altri interventi realizzativi che hanno utilizzato il sottosuolo Veneziano come ad esempio l’ex Garage Venezia e il Cinema Ridotto, ritenendo la possibilità di incidere sul sottosuolo una facoltà che deve rilasciare l’Amministrazione Comunale.
BONZIO precisa che nella realizzazione del Tunnel del Garage Comunale non si sta scavando il sottosuolo e condivide che il sottosuolo sia una risorsa importante, ma che deve essere una risorsa comune e quindi deve avere un ritorno positivo e compatibile per la collettività della città di Venezia. Ritiene, considerata la fase di presentazione di osservazioni da parte dei cittadini sulla delibera di adozione, che il Consiglio Comunale attui una riflessione per una nuova valutazione delle norme alla luce delle proposte dei cittadini.
Alle ore 16.05 entra il consigliere Jacopo Molina.
MICELLI afferma che il sottosuolo è una risorsa collettiva di cui essere custodi come Amministrazione Comunale e il comma 17 dell’art. 17 chiarisce il tema della tutela del sottosuolo fatte salve alcune specifiche aree. Ritiene che l’Urbanistica debba decidere le norme al fine di individuare il modo di utilizzare il sottosuolo, attuando le specifiche verifiche del caso al fine che l’uso del sottosuolo non possa in nessun caso alterare il quadro territoriale legato alla mobilità e alle scelte programmatorie dell’Amministrazione Comunale. Sul caso del garage a Piazzale Roma, precisa che c’è un contradditorio con l’impresa, perché è intenzione dell’Amministrazione Comunale bloccare l’afflusso di mezzi privati a Piazzale Roma e quindi in contraddizione con l’autorizzazione concessa. Sull’utilizzo del sottosuolo, ricorda a titolo di esempio il suo uso collettivo e per la cittadinanza, legato alla realizzazione delle fosse settiche sotto gli edifici.
Alle ore 16.10 esce il consigliere Sebastiano Bonzio.
CAPOGROSSO ricorda che nel corso delle diverse riunioni sono stati esaminati i singoli commi dell’art. 17 in base alle diverse osservazioni presentate e comunica che sono state distribuiti i pareri della Commissione per la Salvaguardia di Venezia e della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia, con le relative controdeduzioni formulate dagli uffici e le proposte di emendamento in accoglimento delle osservazioni presentate.
Alle ore 16.15 escono i consiglieri Renato Boraso e Gabriele Scaramuzza.
DE VETTOR precisa che il parere della Soprintendenza è pervenuto dopo la conclusione della fase di pubblicazione perché aveva valutato che le osservazioni presentate non erano state integralmente recepite dall’Amministrazione Comunale; illustra le osservazioni presentate e le relative controdeduzioni favorevoli redatte dagli uffici Comunali e recepite nella proposta di emendamento presentata. Illustra il parere favorevole della Commissione per la Salvaguardia di Venezia con l’unica prescrizione relativa all’art. 17 comma 7 lettera B) che viene recepita, integrando la norma, nella proposta di emendamento formulata dagli uffici.
Alle ore 16.25 esce il consigliere Giuseppe Toso ed entra il consigliere Giorgio Reato.
CENTENARO ricorda che nella passata riunione era stata valutata la possibilità di effettuare dei passaggi su specifiche osservazioni presentate dai cittadini e a tal riguardo interviene sul comma 14 dell’art. 13 in riferimento alla realizzazione di soppalchi. Ricorda che durante la fase di adozione erano stati presentati degli emendamenti che tendevano ad agevolare chi abita in centro storico, mentre nell’accogliere le osservazioni dei cittadini, si è modificata la norma in maniera più negativa.
LASTRUCCI interviene sul parere vincolante della Soprintendenza, chiedendo chiarimenti in merito alla dicitura “serramenti metallici rivestiti in legno possono essere consentiti solo su grandi luci”, ritenendo la norma non chiara e da meglio specificare. Argomenta in merito alle nuove altane in legno e ai relativi controlli sul territorio da effettuare al fine del rispetto della norma.
GAVAGNIN in riferimento alla realizzazione di altane in legno, ricorda che recentemente con l’approvazione del Piano Urbanistico relativo agli ex Cantieri Oscar, viene autorizzata la realizzazione di infrastrutture in ferro con affaccio sulla laguna. Domanda quale ente è competente nella valutazione di quali interventi possono essere realizzati e quali no.
Alle ore 16.35 esce il consigliere Giorgio Reato
MICELLI ricorda che nel caso dei Cantieri Oscar, il progetto di recupero originario è stato modificato sulla base delle indicazioni vincolanti espresse dalla Soprintendenza Venezia. Aggiunge che nelle case a Venezia, considerata la loro realizzazione particolare e dell’ambiente Veneziano circostante, esiste un regime vincolistico per le realizzazioni delle altane. Chiede che la proposta di deliberazione non sia licenziata, nella seduta odierna dalla Commissione Consiliare, per permettere un approfondimento tecnico con gli uffici e una riflessione generale sui diversi argomenti che riguardano l’art. 13 delle NTA per la città Antica.
PAVEGGIO ricorda che aveva partecipato alle diverse riunioni della passata Amministrazione Comunale quando si era discussa la delibera di adozione e ritiene che l’argomento sia particolarmente tecnico per poter entrare nel merito specifico dei diversi argomenti. Interviene sul parere della Soprintendenza e ricorda a titolo di esempio la questione delle fosse per l’acqua alta, con la norma prevista che di fatto contrasta con il vigente Regolamento Edilizio Comunale che prevede il piano di calpestio mai ad un livello inferiore a 1,3 metri. Sull’altezza dei soppalchi si interroga a quale livello vada misurata, in considerazione del fatto che il Regolamento Edilizio e gli uffici preposti al rilascio dell’agibilità, lo indicano come quota media rilevata sul sottotrave. Invita gli uffici Comunali ad un attento confronto tra le norme previste nell’art. 13 delle NTA per la città Antica con quelle vigenti nel Regolamento Edilizio Comunale.
CAPOGROSSO ricorda che quando si era affrontato il tema dell’altezza dei soppalchi si era definita l’altezza minima degli ambienti interni non inferiore ai 4,5 metri, al fine di permettere la realizzazione di 2 “strutture” con un altezza minima di 2,2 metri con un livello minimo di solaio per poter intervenire.
Alle ore 16.45 esce la consigliera Lorenza Lavini.
PAGAN condivide l’intervento dell’art. Paveggio in merito alla chiarezza delle norme, per evitare interpretazioni sbagliate, e al fine dell’operato corretto da parte dei tecnici quando presentano le istanze al Comune di Venezia.
CAPOGROSSO comunica che l’esame della proposta di deliberazione proseguirà in una successiva seduta, così come richiesto dall’Assessore, e qualora i Consiglieri Comunali vogliono presentare emendamenti, e sottoporli alla prossima discussione, possono inviarli alla segreteria della Commissione Consiliare.
Alle ore 16.50, il Presidente della V Commissione Consiliare, Giampietro Capogrosso, in assenza di altre richieste d’intervento ed esaurito l’ordine del giorno, dichiara chiusa la seduta.
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