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Partito Democratico - Mozione nr. d'ordine 2360

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente data protocollo
2360 28 25/02/2014 Maurizio Baratello
 
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25/02/2014

 
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esito26-03-2014Leggi

 

Venezia, 25 febbraio 2014
nr. ordine 2360
n p.g. 28
 

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario


 

Oggetto: EQUITA’ PER VENEZIA

 

Premesso

• che il Comune di Venezia ha sempre rispettato di Patto di Stabilità o di Convergenza;

• che il Comune di Venezia, nella sua storia, non è mai stato in dissesto finanziario;

• che negli ultimi anni attraverso alienazioni, cui spesso il Comune ha dovuto ricorrere poiché costretto dalle montanti politiche di austerità decise dai Governi nazionali e dall'Unione Europea, ha ridotto l’indebitamento globale di circa 72 milioni di Euro;

• che in questi anni ha utilizzato parte delle risorse per la deprecarizzazione dei lavoratori dipendenti a contratto parziale e/o a termine e/o Co.co.pro.;

• che sono state razionalizzate e ridotte le spese correnti, senza mettere in discussione i livelli welfare, con particolare riferimento ai servizi sociali dedicati all’infanzia, a vecchie e nuove povertà e alle persone disabili e anziane, nonostante le riduzioni dei trasferimenti erariali;

Rammentato

• che il Comune di Venezia riscontra tra l’insieme delle entrate tributarie quelle riferite ai proventi dalla Casinò S.p.a.;

• che il Comune di Venezia riscontra, altresì, per la sua specificità le entrate della Legge Speciale per Venezia;

• che entrambe dette entrate, ancorché considerate straordinarie e finalizzate ad una Città che ha particolarità specifiche e costi di manutenzione anomali rispetto agli altri Enti Locali, sono comunque conteggiate ai fini del rispetto del Patto di Stabilità;

• che le sanzioni per il mancato rispetto del patto di stabilità sono

1. la riduzione del fondo di solidarietà comunale (fondo sperimentale di riequilibrio o del fondo perequativo) in misura pari alla differenza tra il risultato registrato e l'obiettivo programmatico predeterminato e nel caso di incapienza dei predetti fondi gli enti locali sono tenuti a versare all'entrata del bilancio dello Stato le somme residue;

2. la sanzione non si applica nel caso in cui il superamento degli obiettivi del patto di stabilità interno sia determinato dalla maggiore spesa per interventi realizzati con la quota di finanziamento nazionale e correlati ai finanziamenti dell'Unione Europea rispetto alla media della corrispondente spesa del triennio precedente ;


3. le spese correnti non si possono impegnare in misura superiore all'importo annuale medio dei corrispondenti impegni effettuati nell'ultimo triennio;


4. non si può ricorrere all'indebitamento per gli investimenti. I mutui e i prestiti obbligazionari posti in essere con istituzioni creditizie o finanziarie per il finanziamento degli investimenti, devono essere corredati da apposita attestazione da cui risulti il conseguimento degli obiettivi del patto di stabilità interno per l'anno precedente. L'istituto finanziatore o l'intermediario finanziario non può procedere al finanziamento o al collocamento del prestito in assenza della predetta attestazione;


5. non si può procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e di somministrazione, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto. E' fatto altresì divieto agli enti di stipulare contratti di servizio con soggetti privati che si configurino come elusivi della presente disposizione;


6. si è tenuti a rideterminare le indennità di funzione ed i gettoni di presenza con una riduzione del 30 per cento rispetto all'ammontare risultante alla data del 30.6.2010;

• che gli atti elusivi del Patto di Stabilità hanno la seguente corrispondenza:

1. i contratti di servizio e gli altri atti posti in essere dalle regioni e dagli enti locali che si configurano elusivi delle regole del patto di stabilità interno sono nulli;


2. qualora le Sezioni giurisdizionali regionali della Corte dei conti accertino che il rispetto del patto di stabilità interno è stato artificiosamente conseguito mediante una non corretta imputazione delle entrate o delle uscite ai pertinenti capitoli di bilancio o altre forme elusive, le stesse irrogano, agli amministratori che hanno posto in essere atti elusivi delle regole del patto di stabilità interno, la condanna ad una sanzione pecuniaria fino ad un massimo di dieci volte l'indennità di carica percepita al momento di commissione dell'elusione e, al responsabile del servizio economico-finanziario, una sanzione pecuniaria fino a 3 mensilità del trattamento retributivo, al netto degli oneri fiscali e previdenziali;

considera inaccettabili le conseguenze che le sanzioni previste dal Patto di Stabilità comportano per la quantità e la qualità dei servizi che l’Amministrazione Comunale eroga a cittadini e residenti, nonché le penalizzazioni del trattamento salariale e dei diritti acquisiti dai lavoratori comunali, penalizzazioni che generano una sperequazione tra gli stessi, colpendo in modo discriminatorio le fasce più deboli che hanno posizioni secondarie nel processo amministrativo aziendale;

tutto ciò premesso,

IL CONSIGLIO COMUNALE

• esprime la totale solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici del Comune di Venezia che oggi vedono ridotti i propri stipendi senza aver alcuna colpa sulla situazione determinatasi e ai precari che rischiano di non vedersi rinnovati i contratti e a tutta la cittadinanza che rischia di veder ridursi il livello dei servizi su cui fino ad oggi ha fatto affidamento (asili nido, servizi sociali, Polizia Municipale, ecc);

• ritiene si debba giungere ad una urgente revisione del Patto di stabilità per gli Enti Locali, modificando le politiche di austerità che mettono a rischio la tenuta del tessuto socioeconomico del Paese e in forte discussione le condizioni di vita dei cittadini.


• in particolare per il comune di Venezia si chiede di escludere le entrate del Casinò e i trasferimenti di Legge speciale nonché i trasferimenti per il TPL;


• impegna da subito il Sindaco e la Giunta ad approvare due atti di indirizzo di cui uno inerente le entrate da Legge Speciale e l’altro le entrate derivanti dall’attività del Casinò con l’obbligo di sottoporli alla ratifica del Consiglio Comunale e al cui interno sia contenuto, in particolare, l’aspetto che, in quanto entrate straordinarie, non siano conteggiate ai fini del Patto di Stabilità;


• a convocare nei tempi più brevi possibili i componenti del Consiglio comunale a Roma in occasione di un incontro con il Governo e il Parlamento per la definizione urgente delle sanzioni per il superamento dei limiti del Patto di Stabilità, in ossequio, tra l’altro, di quanto ottemperato dall’art. 1, comma 223, della Legge di Stabilità e del decreto legge 30.12.2013, n. 151, per quest’ultimo, con esplicito riferimento all’emendamento n. 6.16 all’art. 6 dello stesso decreto, approvato all’unanimità dalla Commissione Tesoro del Senato della Repubblica e reso inammissibile dal Presidente Grasso, al quale partecipare, assieme alla presenza della deputazione veneziana, delle associazioni di categoria veneziane e delle organizzazioni sindacali.


• ad aggiornare il Consiglio comunale e le parti sociali sulle iniziative intraprese dall’Amministrazione e sugli esiti delle stesse, in misura maggiore di quanto fatto sino ad oggi e a convocare un tavolo permanente con le RSU e le OO.SS. per monitorare la situazione e attuare i provvedimenti possibili e necessari per mitigare le sanzioni e introdurre elementi di giustizia sociale nella gestione della fase.

 

Maurizio Baratello

Ed altri

 
  1. Maurizio Baratello
  2. Archivio atti
 
Pubblicata il 25-02-2014 ore 11:30
Ultima modifica 25-02-2014 ore 11:30
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