nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | data protocollo |
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2311 | 15 | 30/01/2014 | Luigi Giordani |
03/02/2014 |
Venezia, 30 gennaio 2014
nr. ordine 2311
n p.g. 15
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario
e per conoscenza
Ai Presidenti delle Municipalità
Oggetto: contrasto al gioco d'azzardo e alle ludopatie
Premesso che
- Il gioco d’azzardo è un’attività contraria all’ordine pubblico e al buon costume disciplinata dal Codice Penale, come l’art. 721 che cita “sono giochi d’azzardo quelli nei quali ricorre il fine di lucro – giocare perché vi è un guadagno economico e non per svago o divertimento - e la vincita o la perdita è interamente o quasi interamente aleatoria – il risultato finale dipende dalla sorte e non dall’abilità o intelligenza dell’individuo;”
- Già nel 1985 la Corte Costituzionale evidenziava la carenza e l’incongruenza normativa ed invitava il legislatore a emanare una legislazione organica su scala nazionale;
Vista la normativa di cui alla L. 425/95 che consentiva nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, l’uso di apparecchi elettronici;
Visto il decreto legge del 2012 (cd. “decreto Balduzzi”) con il quale si da nuove regole sulla ludopatia, cioè quella forma patologica di dipendenza con la quale il giocatore non riesce più a controllarsi, ma nulla fa per limitare aperture di nuove sale gioco/scommesse o installazioni di macchinette da gioco, in virtù anche del fatto che la materia è di competenza statale e gli amministratori locali non hanno alcuna voce in capitolo;
Se ne deduce che tutta la legislazione in materia di questi ultimi decenni esprime la regola cui il gioco d’azzardo non è consentito e non è soggetto a tutela, cui però si contrappone tutta una serie di eccezioni alla regola che negli anni hanno visto:
- una maggiore offerta dei luoghi dove giocare: tabaccherie, giornalai, bar, supermercati, sale scommesse, web, reti televisive, ecc…con una varietà di gioco e scommessa che va dal lotto, alle lotterie nazionali, ai gratta e vinci, al Bingo, alle slot machine, al poker online, ecc...
- una raccolta di denaro sempre maggiore poiché è aumentato il numero dei giocatori, anzi la crisi economica sembra favorire il fenomeno e ovviamente la criminalità ne fiuta l’affare (giri illegali e usura);
Rilevato come vi sia un monopolio statale del settore dove lo Stato “fa cassa” ma al contempo avvisa il fruitore a “non esagerare perché il gioco da assuefazione”!
Si citano alcuni dati forniti dall'Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa (studio Ipsad), in tre anni, dal 2008 al 2011, la percentuale di persone tra i 15 e i 64 anni che ha puntato soldi almeno una volta su uno dei tanti giochi presenti sul mercato (Lotto, Supernenalotto, Gratta e vinci, scommesse sportive, poker online, etc.) è passata dal 42% al 47%.- circa diciannove milioni di scommettitori, di cui ben tre a rischio ludopatia.
Considerato che il Consiglio comunale di Venezia già nel maggio del 2013 approvò una mozione con la quale si chiedeva l’adesione al “Manifesto dei sindaci contro il gioco d’azzardo” per una maggiore sensibilizzazione delle amministrazioni ma anche dei cittadini sui pericoli della dipendenza dal gioco, nonché per finanziamenti adeguati per le strutture di aiuto e prevenzione alla ludopatia;
Tenendo conto dell’impegno a livello nazionale di numerose forze politiche, tra cui il PSI, che attraverso singole ma condivisibili iniziative (proposte di legge, raccolta firme, interrogazioni parlamentari,…..) chiedono in primis al Ministro dell’Economia che, in attesa di un quadro normativo certo, almeno gli introiti erariali che derivano dal settore gioco possano servire a dare respiro alle molte emergenze del paese (sociale e sicurezza) e siano perseguite le concessionarie di giochi d’azzardo fraudolenti, come è avvenuto nel caso dei gestori Gmatica, Codere, Hbg, Bplus.
A fronte di tutto quanto esposto
Si chiede l’impegno del Sindaco, della Giunta e del Consiglio comunale a:
- intervenire uniti presso il Governo centrale perché legiferi, una volta per tutte, in maniera chiara e responsabile, modificando e/o migliorando la miriade di norme che regolano quest’attività, unificandole in un testo unico;
- dar vita ad una mobilitazione generale che dia un segnale tangibile e di contrasto per quella che è diventata ormai una emergenza sociale e che vede oggi in campo moltissime amministrazioni locali e regionali;
- sostenere le iniziative promosse in tal senso dalle forze politiche nazionali coinvolgendo anche gli altri consigli comunali del Veneto.
Luigi Giordani
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