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Federazione della Sinistra Veneta - Mozione nr. d'ordine 996

Logo Federazione della Sinistra Veneta Sebastiano Bonzio
nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente data protocollo
996 9 06/02/2012 Sebastiano Bonzio
 
Giorgio Orsoni
Claudio Borghello
Giuseppe Caccia
Simone Venturini
Giacomo Guzzo
Bruno Centanini
Nicola Funari
Michele Zuin
Alessandro Vianello
Stefano Zecchi
Marco Gavagnin
07/02/2012

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
esito07-02-2012Leggi

 

Venezia, 6 febbraio 2012
nr. ordine 996
n p.g. 9
 

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario


 

Oggetto: In merito alla situazione dello stabilimento di Quarto d'Altino (VE) della Ditec S.p.A. a fronte della comunicazione dell'A.d. Marco Zinidel 6 dicembre 2011 riguardante la decisione della multinazionale svedese ASSA ABLOY, con sede legale a Stoccolma, di procedere allo smantellamento dell'unità produttiva con conseguente trasferimento della produzione entro il 2013 in Cina e Repubblica Ceca con esubero di 90dei circa 130 dipendentioltre alle conseguenze sull'indotto e sul marchio stesso DITEC.

 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI VENEZIA

 

In merito all'oggetto del pfresente O.d.G., aderisce al documento approvato all'unanimità dal Consiglio Comunale di Quarto d'Altino sotto riportato:


CONSIDERATO
• Che l’azienda DITEC ad oggi, come confermato dalle organizzazioni sindacali, non ha mai dato alcun segnale di crisi, avendo addirittura aumentato negli ultimi anni gli ordini e non avendo utilizzato nemmeno un’ora di cassa integrazione;
• Che gli stessi lavoratori ricordano che i profitti nell’ultimo anno sono migliorati e che la multinazionale sta acquisendo nuovi stabilimenti e nuovi marchi;
• Che la delocalizzazione all’estero dell’attività di produzione e distribuzione della sede di Quarto d’Altino, considerato centro di eccellenza - tanto che ivi sarebbe mantenuto il centro Ricerca e Sviluppo dell’azienda – e da cui dipende la maggior parte del fatturato dell’intero gruppo Ditec, significherebbe una gravissima ed ingiustificata perdita di posti di lavoro e di professionalità che, nel corso di un’esperienza trentennale, hanno permesso all’azienda di raggiungere importanti risultati sotto il profilo produttivo ed economico;
• Che i prospettati licenziamenti e chiusura dell’attività produttiva dell’azienda DITEC comporterebbero l’impoverimento dei lavoratori e delle loro famiglie, l’indebolimento del tessuto sociale ed economico del territorio già gravemente colpito dalla crisi in atto;

PRESO ATTO
• Che le predette circostanze rafforzano l’inaccettabilità della decisione dell’attuale governance aziendale di chiudere un sito produttivo che ha raggiunto livelli di eccellenza, riconosciuti peraltro dagli stessi vertici della multinazionale, che appare mirata alla progressiva chiusura delle aziende operanti in Italia, anche di quelle che posseggono un positivo livello di redditività, in funzione di una delocalizzazione guidata da logiche finanziarie e del maggior profitto svincolate da quelle economiche ed industriali;
• Che non si tratta dunque di una battaglia sindacale di retroguardia, ma di sostenere l’evoluzione del nostro sistema produttivo e di salvaguardare, insieme ai livelli occupazionali e alle capacità professionali maturate nello stabilimento di Quarto d’Altino, anche la tenuta sociale e la qualità della vita del territorio, per non rinunciare ad ogni prospettiva di sviluppo futuro;
• Che lavoratori, rappresentanze sindacali, istituzioni locali: Comune, Provincia, Regione si sono rese disponibili a realizzare azioni a favore di DITEC che permettano un ulteriore miglioramento della produttività dello stabilimento di Quarto d’Altino, riduzione dei costi, semplificazione degli iter amministrativi a favore dell’impresa;
• Che il Governo si sta impegnando in questi giorni ad avviare misure per lo sviluppo economico del Paese;

RILEVATO CHE
• lamultinazionale ASSA ABLOY non risulta ad oggi aver comunicato i dettagli del piano industriale che coinvolge il sito di Quarto d’Altino né aver manifestato l’intenzione di discutere delle proposte alternative con le rappresentanze dei lavoratori e con le istituzioni;
• sono attualmente attive clausole di non concorrenza che vincolano dipendenti dell’azienda DITEC a non poter collaborare in futuro con altre aziende del settore;



CHIEDE

AL GOVERNO e AL PARLAMENTO e ALLA REGIONE, ciascuno per la propria competenza

• diintervenire sulla multinazionale svedese ASSA ABLOY e sul Governo Svedese per il ritiro della decisione di trasferire tutta l’attività produttiva dello stabilimento in Rep. Ceca ed in Cina con il conseguente licenziamento di 90 degli attuali 120 occupati del sito di Quarto d’Altino e le pesanti ripercussioni sull’indotto nonché per l’eliminazione della clausola di non concorrenza per i dipendenti dell’azienda DITEC;
• di attivarsicon tutti gli strumenti a propria disposizione, per dare continuità produttiva al sito di Quarto d’Altino, anche con soluzioni alternative, per impedire l’impoverimento del tessuto sociale ed economico del territorio;
• dipromuoverecon urgenza, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, le iniziative opportune e necessarie, anche in sede legislativa e presso la comunità europea,per disciplinare in via generale e preventiva situazioni analoghe, stabilendo una serie precisa di misure da porre a carico di aziende, quale concorso per far fronte alle conseguenze negative sul piano occupazionale, sociale ed ambientale provocate dallo smantellamento di aziende del territorio vitali e competitive, oneri esigibili all’atto della dismissione di siti produttivi e/o di reti distributive in Italia, non giustificati da crisi o cali del fatturato, anche dopo pochi anni dalla loro acquisizione.

 

Sebastiano Bonzio

Giorgio Orsoni
Claudio Borghello
Giuseppe Caccia
Simone Venturini
Giacomo Guzzo
Bruno Centanini
Nicola Funari
Michele Zuin
Alessandro Vianello
Stefano Zecchi
Marco Gavagnin

 
 
Pubblicata il 06-02-2012 ore 19:39
Ultima modifica 06-02-2012 ore 19:39
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