| nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | data protocollo |
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| 408 | 2 | 14/01/2011 | Cesare Campa Michele Zuin Saverio Centenaro Marta Locatelli Sebastiano Costalonga Antonio Cavaliere Luca Rizzi Lorenza Lavini |
18/01/2011 |
| tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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| esito | 02-02-2011 | Leggi |
Venezia, 14 gennaio 2011
nr. ordine 408
n p.g. 2
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario
Oggetto: LA LIBERTÀ RELIGIOSA È UN PRINCIPIO DI CIVILTÀ UNIVERSALE.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI VENEZIA
PREMESSO CHE
la strage perpetrata nella cattedrale di Alessandria d‘Egitto contro la comunità copto-ortodossa, durante la celebrazione della Messa per il nuovo anno, è il culmine di una offensiva condotta con violenza sistematica e indiscriminata contro la presenza cristiana in vaste aree del mondo, in particolare dove, tale presenza, ha carattere di minoranza religiosa.
L'immagine del Cristo imbrattata di sangue innocente diffusa dai media di tutto il mondo, con la sua potenza simbolica, ha scosso l'indifferenza di molta opinione pubblica occidentale, fin qui poco disposta a impegnarsi attivamente anche in presenza di situazioni che si protraggono tragicamente da anni.
OSSERVATO CHE
- la libertà religiosa è un diritto essenziale, in quanto coinvolge direttamente la coscienza della persona in relazione alla sua identità più profonda. Come è stato scritto, essa è la madre di tutte le libertà; è un principio di civiltà universale, che deve interessare tutti, anche i non credenti. I delitti commessi contro di essa sono una ferita all'umanità in quanto tale. E per questo essa è tutelata in maniera particolare nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
- la libertà religiosa viene negata purtroppo anche in modo cruento in paesi dove il cristianesimo è minoranza, ma trova fertile terreno anche in Occidente dove si vuole negare la pertinenza pubblica della fede cristiana o se ne censurano i simboli.
VISTO CHE
- Il governo italiano si è fatto promotore di una politica attiva di difesa della libertà di coscienza e di religione ovunque nel mondo, ed in particolare in Medio Oriente; in ossequio alla sua vocazione culturale e alla collocazione geografica di «ponte» tra l'Europa e il Mediterraneo, tra Nord e Sud, ha da tempo sviluppato un'azione per promuovere l'apertura ed il dialogo reciprocamente rispettoso con i popoli vicini di religione islamica. Un'azione che è stata intensificata negli ultimi anni a fronte dei numerosi attacchi contro le minoranze religiose nel mondo, in particolare quelle cristiane.
- Il governo Italiano, all'interno dell'Unione Europea, ha proposto un Piano d'Azione che rafforzerà l'impegno ed il coordinamento dei paesi europei per il rispetto delle libertà religiose nel mondo.
- Su impulso italiano, i paesi europei hanno presentato alle Nazioni Unite una risoluzione sulla libertà religiosa, che è stata approvata nel dicembre del 2009 e che è stata presentata nuovamente e con rinnovata forza alla 65 Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
INVITA IL GOVERNO
- a far valere con ogni forma di legittima pressione, il diritto alla libertà religiosa, in particolare dei cristiani e di altre minoranze perseguitate, laddove risulti minacciata o compressa per legge o per prassi sia direttamente dalle autorità di governo sia attraverso un tacito assenso e l'impunità dei violenti
- a promuovere in Italia, nelle scuole e in ogni ambito culturale, la sensibilità alle tematiche della libertà religiosa
- a vincolare accordi commerciali o diplomatici bilaterali o multilaterali stipulati dal nostro paese alla effettiva rispondenza degli Stati contraenti a requisiti di tolleranza e libertà religiosa, fino al diritto sancito alla “libertà di cambiare religione o credo”
- a far sì che analogo vincolo sia fatto valere a livello di Unione Europea e di qualsiasi altro organismo internazionale per l'assegnazione di aiuti agli Stati.
- nell'impegno perché la risoluzione sulla libertà religiosa sia effettivamente implementata negli Stati dell'Onu promuovendo la costituzione di un organismo dedicato.
Cesare Campa
Michele Zuin
Saverio Centenaro
Marta Locatelli
Sebastiano Costalonga
Antonio Cavaliere
Luca Rizzi
Lorenza Lavini
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