Logo della Città di Venezia
Sei in: Home > Comune > Consiglio comunale archivio 2010-2014 > Gruppi consiliari > Movimento 5 Stelle Beppegrillo.it > Consiglieri comunali > Marco Gavagnin > Archivio atti > Interpellanza nr. d'ordine 549
Contenuti della pagina

Movimento 5 Stelle Beppegrillo.it - Interpellanza nr. d'ordine 549

Logo Movimento 5 Stelle Beppegrillo.it Marco Gavagnin
nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
549 38 23/03/2011 Marco Gavagnin
 
Sindaco
Giorgio Orsoni
 
e p. c.
Al Presidente della IV Commissione
 
inoltrata a
Assessore Ugo Bergamo
24/03/2011 23/04/2011 in Commissione

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
verbale seduta commissione consiliare20-05-2011Leggi
delega01-04-2011Leggi

 

Venezia, 23 marzo 2011
nr. ordine 549
n p.g. 38
 

Al Sindaco Giorgio Orsoni


e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Al Presidente della IV Commissione
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: revoca della deliberazione di Giunta Comunale n° 751 del 09/12/2010 “Servizi di sosta su strada a pagamento gestiti da ASM S.p.A. – Nuova delimitazione delle aree di sosta e pagamento su strada in terraferma”

Tipo di risposta richiesta: in Commissione

 

Premesso

che con deliberazione di Giunta Comunale n. 751 del 09/12/2010 “Servizi di sosta su strada a pagamento gestiti da ASM S.p.A. – Nuova delimitazione delle aree di sosta e pagamento su strada in terraferma” è stata decisa l’approvazione di nuova delimitazione delle zone di sosta a pagamento su strada della terraferma e, insieme, l’aumento delle tariffe finora vigenti;

che con la stessa delibera è stato deciso di portare tutta la zona attorno alla stazione di Mestre, Corso del Popolo e l’area di piazza Barche dalla classe tariffaria bassa a quella media e che è stata poi introdotta per le piazzole di sosta in prossimità del parco Albanese la gratuità solo per le prime due ore di parcheggio;

che la Giunta ha stabilito di affidare ad ASM S.p.A. la realizzazione e la gestione degli interventi sopra indicati e che i proventi, derivanti a questa società comunale, dalla gestione del servizio siano da destinare secondo quanto previsto dall’art. 7 comma 7 del D.Lgs. n. 285/1992 (“Nuovo codice della strada”) che recita così: “I proventi dei parcheggi a pagamento, in quanto spettanti agli enti proprietari della strada, sono destinati alla installazione, costruzione e gestione di parcheggi in superficie, sopraelevati o sotterranei, e al loro miglioramento e le somme eventualmente eccedenti ad interventi per migliorare la mobilità urbana”;

che nella deliberazione suindicata si afferma inoltre che il provvedimento non comporta impegno di spesa in quanto all’esecuzione delle opere, alla realizzazione della segnaletica verticale ed orizzontale, all’acquisto e all’installazione dei dispositivi di controllo della durata della sosta, all’espletamento delle procedure amministrative conseguenti, alla gestione del servizio, all’accertamento delle violazioni e alla campagna di informazione provvederà a sua cura e spese ASM S.p.A.;

che ASM S.p.A. è società di servizi pubblici a capitale interamente pubblico le cui azioni appartengono interamente al Comune di Venezia e, quindi, essa rientra completamente in quella res publica dei cittadini del Comune di Venezia nel cui esclusivo interesse i suoi amministratori devono operare;

che nella deliberazione di cui all’oggetto è indicato poi che, da recenti indagini promosse dall’Amministrazione per l’aggiornamento del Piano Generale del Traffico Urbano della terraferma, nel quartiere Bissuola, durante la fascia oraria pomeridiana e serale, risultano impegnati oltre il 75% degli stalli disponibili dal ché si ritiene di poter logicamente desumere che quasi il 25% degli stalli siano comunque disponibili e che perciò non sussistono, contrariamente a quanto detto dalla Giunta, difficoltà di parcheggio;

che inoltre, sempre in base alle indagini di cui al punto precedente, è indicato che nel quartiere di Carpenedo il livello di saturazione dell’offerta della sosta supera l’85% dal ché si ritiene di poter logicamente desumere che quasi il 15% degli stalli siano comunque disponibili e che perciò non sussistono, contrariamente a quanto detto dalla Giunta, difficoltà di parcheggio;

 

 

 


considerato

che l’applicazione di una tariffa media di sosta pari ad euro 1 (uno) l’ora per l’occupazione di uno spazio asfaltato scoperto di circa otto metri quadrati appare al sottoscritto esageratamente elevata in quanto se rapportata ad una tariffazione mensile equivale ad un totale di euro 720,00 (€ 1 per 24 ore per 30 giorni) che è molto di più di quanto costa ai prezzi correnti di mercato affittare un garage per un mese;

che infine la delibera ricorda come il Consiglio comunale abbia indicato come impropria l’occupazione prolungata di spazi nell’area di viale San Marco e di Marghera finalizzata all’interscambio con i mezzi pubblici diretti a Venezia e in alcuni casi finalizzato al ricovero del veicolo da parte di residenti che non dispongono di un garage. Al sottoscritto però non risulta affatto che i residenti di quelle aree avvertano tale fenomeno come un problema che richieda un intervento da parte dell’Amministrazione comunale sottoforma di istituzione di zone di sosta a pagamento;

che da attività di monitoraggio, effettuata da collaboratori del sottoscritto e cittadini, nelle vie di Marghera circostanti la zona della stazione ferroviaria, durante gli scorsi mesi di gennaio e febbraio 2011, è stato appurato che nelle zone di sosta gratuite che esistevano lungo quelle strade, benché intensamente utilizzate anche per soste prolungate, era comunque possibile individuare uno stallo gratuito, e che le stesse zone nelle ore notturne e nei giorni festivi sono risultate molto scarsamente utilizzate, il che appare come una indicazione che la domanda di stalli per il parcheggio in quella zona da parte di residenti è alquanto contenuta;

che da attività di monitoraggio, effettuata sempre da collaboratori del sottoscritto e cittadini, sempre nelle stesse zone di Marghera, successivamente all’ introduzione delle strisce blu, è risultato che gli stalli a pagamento sono ora scarsamente utilizzati e la domanda di stalli gratuiti non è diminuita ma, semplicemente, si è spostata sulle vie di Marghera più lontane dalla stazione e non interessate dalla sosta a pagamento. E’ verosimile ipotizzare che molti dei fruitori di tali parcheggi siano pendolari che utilizzano il treno per recarsi alla loro destinazione finale (luogo di lavoro, studio, piacere, altro) e che provengono prevalentemente da fuori città; per queste persone l’istituzione delle nuove zone di sosta a pagamento risulta ora probabilmente un forte disincentivo all’utilizzo del treno come mezzo di trasporto e, al contrario, di incentivo ancora all’uso dell’automobile;

che le entrate derivanti da tali iniziative sono, come già ricordato, vincolate ai sensi dell’articolo 7 comma 7 del D.Lgs. n. 285 del 1992 “Nuovo codice della strada” e che tra le opere realizzate o da realizzare da parte di ASM S.p.A. vi sono numerosi parcheggi scambiatori inutili come i quattro previsti nell’area di Trivignano (oggetto di un’apposita interrogazione) per un investimento pari ad euro 2.720.534,20. Va ricordato, a tal proposito, che l’amministrazione comunale non sembra ritenere poi importante l’uso degli stessi “parcheggi scambiatori” dal momento che – a titolo esemplificativo - il 3 gennaio 2011 A.C.T.V. S.p.A. ha soppresso il bus navetta che collegava il parcheggio di via Santa Maria dei Battuti con piazzale Candiani;

che un altro grande investimento effettuato da ASM S.p.A. riguarda il famoso “People Mover”, finora pressoché inutilizzato secondo quanto riferisce la stampa locale e che è costato la bellezza di 24 milioni di cui 12 provenienti dallo Stato, e quindi dalla fiscalità generale, e 12 dalla stessa società che ha contratto appositi mutui le cui rate, forse, verrebbero coperte con gli introiti delle nuove strisce blu;

che tra i motivi indicati dalla deliberazione di Giunta Comunale n. 751/2010, per giustificare la istituzione delle nuove aree di sosta a pagamento e l’aumento delle tariffe, non compare il bisogno del Comune di Venezia di reperire nuove entrate. Il sottoscritto ritiene che se l’Amministrazione Comunale aveva proprio la necessità di reperire nuove entrate lo avrebbe dovuto dichiarare esplicitamente, in modo da permettere a tutti i consiglieri di presentare le loro proposte in merito. Ma questo non è stato fatto (almeno non in questa occasione) e il sottoscritto deve dedurre che l’Amministrazione Comunale non ha quindi la necessità di reperire nuove entrate attraverso le zone di sosta a pagamento;

che, in considerazione dell’esclusione della imponibilità, ai fini I.C.I., degli immobili costituenti la “prima casa” (ai sensi dell’art. 1 D.L. 27 maggio 2008, n. 93) e la conseguente perdita di introiti per le casse comunali fa pensare che l’amministrazione comunale abbia anticipato il “federalismo fiscale” stabilendo una nuova imposta: la “ICA” (Imposta Comunale sulle Auto) che graverà sulla gran parte dei residenti che posseggono un’automobile ma per la quale spesso non dispongono di un garage dove parcheggiarla;

che il sottoscritto ritiene, in via generale, che l’Amministrazione Comunale non dovrebbe cercare di realizzare un guadagno facendo leva su bisogni legittimi e primari dei cittadini ma, anzi, dovrebbe adoperarsi per soddisfare al meglio l’esigenza innegabile di parcheggio dell’auto, specie se trattasi di zone sprovviste di garage grazie all’urbanistica scellerata che ha caratterizzato Mestre negli ultimi 40 anni;

che l’istituzione di zone di sosta a pagamento per i residenti costituisce una ingiusta discriminazione fra abitanti di aree del Comune di Venezia dove la sosta rimarrà gratuita e quelli che invece risiedono in aree dove invece la sosta è o diventerà a pagamento;

che molti residenti del centro storico di Venezia, che posseggono una automobile, non possono disporre ovviamente di un garage nell’immobile in cui abitano e, spesso, non riescono ad entrare nelle graduatorie dei parcheggi comunali di Piazzale Roma. Essi, quindi, hanno il bisogno legittimo di poterla/doverla parcheggiare in terraferma gratuitamente, così come possono farlo i cittadini che risiedono in quelle aree del Comune di Venezia che non saranno interessate dalla istituzione delle zone di sosta a pagamento;

che il sottoscritto ritiene inoltre che i rincari deliberati per alcune zone siano di entità tale da non essere giustificati neppure sotto il profilo dell’andamento del tasso di inflazione;

che l’iniziativa di estendere le aree di sosta a pagamento e di aumentare la tariffa per le aree di sosta già esistenti potrebbe costituire - per i molti residenti che posseggono un’automobile ma non dispongono di un garage - un incentivo ad usare maggiormente l’automobile rispetto ai mezzi pubblici posto che lasciare l’automobile parcheggiata nei pressi della propria residenza comporta comunque un costo;

che le ripetute e decise manifestazioni di protesta da parte dei cittadini, residenti nelle aree interessate dalla istituzione delle nuove strisce blu, dimostrano che il disposto della deliberazione in oggetto - che l’Amministrazione comunale ha motivato adducendo finalità di risolvere situazioni di criticità relative alla disponibilità di stalli disponibili per il parcheggio – è del tutto inattendibile e che, comunque, la soluzione scelta dalla Giunta non è ritenuta tra le più opportune proprio dai cittadini che l’Amministrazione si proponeva di aiutare;

che anche Confesercenti, attraverso il suo segretario Maurizio Franceschi, ha manifestato (Gazzettino del 29 dicembre 2010) la propria contrarietà al modo in cui l’Amministrazione Comunale di Venezia sta gestendo la questione dei parcheggi in terraferma;

che il sottoscritto ritiene che se fosse di interesse comune impedire il parcheggio in alcune zone della terraferma, il mezzo da usare dovrebbe essere quello della istituzione del divieto di sosta e non quello della sosta a pagamento;

che il sottoscritto ritiene che la istituzione di zone di sosta a pagamento sia una pratica che sostanzialmente discrimina fra chi può permettersi di pagare e chi non se lo può permettere;

che negli ultimi anni si sono succeduti periodi di stagnazione e di recessione economica che hanno eroso il potere di acquisto della gran parte di coloro che hanno mantenuto il proprio lavoro, mentre è aumentato il numero di persone che sono senza reddito o che hanno come unico reddito la “cassa integrazione”, e che di conseguenza la istituzione di zone di sosta a pagamento aggraverà la già difficile situazione di molti residenti;

 

 

 


si chiede al Sindaco e all’assessore competente

• di riconsiderare radicalmente, alla luce di tutto quanto esposto, l’orientamento della Giunta in tema di gestione delle aree di sosta e, conseguentemente, di revocare quanto deciso con la deliberazione di Giunta Comunale n. 751/2010.

 

Marco Gavagnin

 
  1. Marco Gavagnin
  2. Archivio atti
 
Pubblicata il 23-03-2011 ore 14:31
Ultima modifica 23-03-2011 ore 14:31
Stampa