nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
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315 | 66 | 17/11/2010 | Marco Gavagnin |
Assessore Ugo Bergamo e p. c. Al Presidente della IV Commissione |
22/11/2010 | 22/12/2010 | in Commissione |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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verbale seduta commissione consiliare | 15-03-2011 | Leggi |
Venezia, 17 novembre 2010
nr. ordine 315
n p.g. 66
All'Assessore Ugo Bergamo
e per conoscenza
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Presidente della IV Commissione
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario
Oggetto: Accertamento delle responsabilità per gli errori nella progettazione e nell’esecuzione dei lavori di costruzione del tram di Mestre
Tipo di risposta richiesta: in Commissione
Premesso
che la società PMV S.p.A. (Società del Patrimonio per la Mobilità Veneziana) è di proprietà del Comune di Venezia per una quota azionaria del 67,564% la quale garantisce, da un lato, il controllo della stessa ma, d’altro lato, comporta necessariamente l’esercizio di una seria azione di verifica del suo operato;
che il 26 ottobre 1999 il consiglio comunale (con Sindaco Massimo Cacciari e Vicesindaco Michele Vianello) approva la costruzione del tram su gomma da Favaro a P.le Roma – S.Marta passando per P.le Cialdini nel centro di Mestre, e di una seconda linea dal centro di Mestre a Panorama per Via Cappuccina e passando sotto la Stazione FS;
che il 29 gennaio 2002 viene stipulata una Convenzione tra il Comune (con Sindaco Paolo Costa) e la società ACTV S.p.A. per la realizzazione dell’opera (non si fa alcun cenno allo spostamento dei sottoservizi) ed un mese dopo viene bandita la gara per l’assegnazione dei lavori;
che nel 2003 l’impegno di seguire la realizzazione dell’opera passa da ACTV a PMV S.p.A.;
che nel mese di gennaio 2004 viene aggiudicata la gara all’unica offerente (un’Associazione Temporanea d’Imprese tra Gemmo Impianti, Lohr Industrie, Sacaim, Mantovani, Consorzio Ravennate, Metropolitana Milanese, Net Engineering e Studio Altieri) per un importo di 128 milioni e 500 mila euro (60% finanziamento statale e 40% finanziamento di ACTV) e che nel progetto era già compresa la costruzione del tunnel sotto la stazione ferroviaria lungo più di 600 metri;
che la nuova amministrazione Cacciari nel 2005 modifica il progetto originario della tramvia decidendo, in particolare, di spostare tutti i sottoservizi e di modificare il punto di passaggio sotto la stazione FS da via Piave/via Ulloa a via Cappuccina/via Rizzardi (si prevedeva così un aumento dei costi da 15 a 22 milioni di euro ma che le criticità non apparivano significative);
che il 25 gennaio 2009 una frana sui lavori del tunnel provoca la fermata di 120 treni e mette a rischio la stabilità di un palazzo attiguo e che le cause di questo incidente debbono ancora essere completamente verificate con notevole aggravio di costi e disagi per la collettività dato che i lavori di scavo sono di fatto fermi ormai da due anni;
considerato
che nel corso della realizzazione dei lavori vi sono stati numerosi casi di errori di progettazione e/o di esecuzione, o presunti tali in base alle notizie rese dalla stampa locale, in relazione ai quali non è stata fatta la dovuta chiarezza in termini di responsabilità, per l’eventuale danno erariale cagionato, ascrivibile alla ditta appaltatrice, al Direttore Lavori, agli amministratori politici in carica (al momento di questa o quella scelta) e/o ancora alla società PMV S.p.A. quale ditta appaltante;
che, sinteticamente, si possono ricordare le seguenti questioni:
1) il problema dei sottoservizi sollevato soltanto dopo l’aggiudicazione dei lavori
2) i circa 6 mesi di sospensione dei lavori nel 2005
3) la collocazione di pali in mezzo ai marciapiedi con difficoltà di passaggio per i pedoni (anche in situazioni ove si potevano ben collocare i ganci come promesso da PMV)
4) il posizionamento sbagliato di cinque fermate (senza alcuna garanzia scritta da parte dell’apposita commissione ministeriale circa la loro “iniziale” regolarità)
5) l’interruzione dei lavori del sottopasso ferroviario per quasi due anni (nell’intero territorio comunale esistono altri 5 sottopassi ferroviari, 2 sottopassi automobilistici e 6 sottopassi ciclopedonali di cui uno a pochi metri di distanza da quello “impossibile”)
6) la collocazione di ingombranti pensiline delle fermate del tram davanti al portone d’ingresso di edifici, negozi e chiese
7) la mancata previsione e realizzazione di bypass ciclopedonali per evitare, lungo l’intero tracciato, incidenti sopra la monorotaia
8) il marciapiede di via Olivi da rifilare perché troppo largo e quindi possibile causa di incidenti per il tram
9) lo scaricabarile imbarazzante tra l’ATI e le società partecipate PMV ed ACTV in merito all’assicurazione dei veicoli tramviari in occasione del pre-esercizio
10) conferimento da parte di PMV di un incarico di consulenza per la comunicazione ad un suo precedente consigliere di amministrazione senza le forme di trasparenza ed imparzialità di cui all’art. 112 della Legge n. 133-2008 e ,peraltro, con notevoli dubbi di opportunità (la stampa locale riferisce che la persona appartiene allo stesso partito dell’assessore alla Mobilità);
si chiede al Sindaco, all’assessore competente ed alla Giunta tutta
di porre in essere le indagini necessarie per scoprire se vi sia, o vi sia stato in passato, un danno erariale per il bilancio del Comune di Venezia, e/o delle sue società partecipate (trattasi sempre di denaro pubblico) in riferimento alle sopraccennate questioni considerata anche la necessità di rimpinguare le deficitarie entrate pubbliche;
di valutare l’opportunità di creare una commissione consiliare straordinaria ex art. 6 dello Statuto comunale al fine specifico di collaborare nella verifica dei temi qui trattati;
di interessare, nell’ipotesi di fondatezza dei rilievi sopra descritti, la competente Procura Generale della Corte dei Conti per l’esercizio della azione di responsabilità amministrativa nei confronti di coloro che hanno causato un pregiudizio economico all’amministrazione il quale altrimenti sarà imputato, come accade di solito, alla fiscalità generale e, in particolare, ai cittadini del Comune di Venezia nel senso di minori risorse a disposizione da impegnare per altri scopi;
di manifestare il biasimo pubblico per gli eventuali errori commessi attraverso la sfiducia del Presidente e dell’intero consiglio di amministrazione di PMV S.p.A., la riduzione/restituzione degli incentivi per la Direzione Lavori nonché l’esercizio dell’azione di risarcimento del danno verso i responsabili della progettazione.
Marco Gavagnin
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