nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
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86 | 18 | 16/06/2010 | Sebastiano Costalonga |
Sindaco Giorgio Orsoni e p. c. Al Presidente del Consiglio comunale Roberto Turetta inoltrata a Assessore Bruno Filippini |
17/06/2010 | 17/07/2010 | in Consiglio |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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risposta in Consiglio comunale | 21-07-2010 | Leggi |
delega | 29-06-2010 | Leggi |
Venezia, 16 giugno 2010
nr. ordine 86
n p.g. 18
Al Sindaco Giorgio Orsoni
e per conoscenza
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario
Oggetto: spopolamento del centro storico veneziano
Tipo di risposta richiesta: in Consiglio
PREMESSO che:
1.lo spopolamento del centro storico veneziano non mostra tuttora segnali di inversione di tendenza. Dal picco del 1951, quando Venezia contava 175 mila abitanti, la caduta è stata continua ed anche in tempi recenti non si è arrestata, scendendo nel giugno del 2010 a 59.725 residenti. Basti pensare che solo negli ultimi 10 anni la popolazione del centro storico è scesa di circa 7.000 unità, di quasi l’11%, ad un ritmo medio di 700 abitanti all’anno;
2.lo spopolamento del centro veneziano è un fenomeno che, nel caso non avesse preoccupato le precedenti Amministrazioni, preoccupa sicuramente i cittadini veneziani “attivi”, che agiscono tramite movimenti ed associazioni per sensibilizzare in merito al problema. Lo spopolamento di Venezia pare interessi anche al mondo intero, vista infatti la grande risonanza presso la stampa mondiale avuta dal “Funerale di Venezia”, manifestazione goliardica messa in atto dal movimento Venessia.com per porre all’attenzione del mondo un problema purtroppo molto serio. Dal giorno di tale manifestazione, svoltasi solo 7 mesi fa, la popolazione è scesa di altre 275 unità.
VISTO che:
1.negli ultimi decenni,lo spopolamento è continuato soprattutto a causa del caro dei prezzi di acquisto e degli affitti delle abitazioni, che ha reso conveniente per alcuni, ed obbligatorio per molti altri, in particolare le giovani coppie, il trasferimento nella terraferma veneziana;
2.l’impoverimento del tessuto economico cittadino, in termini di diversificazione delle attività, vista la monocultura turistica che impone spesso l’emigrazione a chi cerca impieghi alternativi al turismo, è sicuramente una delle causa principali.
CONSIDERATO che:
per una città unica come Venezia, separata fisicamente dal resto del Comune, la presenza di un sufficiente livello di popolazione residente rappresenta un aspetto fondamentale per il mantenimento della vitalità, delle tradizioni, dell’identità culturale e storica del luogo. Peraltro, una città storica sempre meno vissuta dai residenti incorrerà nella progressiva e irreparabile perdita della sua anima, e questo, prima o poi, influirà negativamente sulla stessa capacità di Venezia di attrarre turismo, studenti, arte, cultura.
VISTO che:
lo spopolamento interessa in modo rilevante il cosiddetto ceto medio, poiché i bandi pubblici per l’accesso alle abitazioni in locazione hanno sin qui favorito i redditi più bassi e che allo stesso tempo i prezzi di mercato sono troppo elevati per l’affitto e l’acquisto di abitazioni da parte di tale categoria. Categoria, questa del ceto medio, che però costituisce il motore di ogni economia cittadina, e la sua progressiva emigrazione crea rilevanti danni economici per la città. Venezia si sta sempre più rivelando città per pochi ricchi, e per un discreto numero di “poveri”, che vanno assistititi con risorse pubbliche, ma che portano poco valore aggiunto all’economia cittadina.
TENUTO CONTO che:
1.oltre a rappresentare, come detto, un fenomeno dagli effetti negativi per la città nel suo complesso, l’esodo dalla città storica costituisce anzitutto un dramma sociale e personale per i singoli cittadini che, obbligati ad emigrare, devono lasciare un luogo unico ed i loro cari. Se la casa è un diritto, lo dovrebbe essere anche con riferimento al luogo in cui si è nati, nel momento in cui questo luogo presenta caratteristiche così uniche da renderlo insostituibile e da provocare grandi disagi a chi lo deve lasciare;
2.alcune dichiarazioni “preoccupanti” venivano avanzate da esponenti della precedente Amministrazione. L’ex Sindaco parlava di esodo “fisiologico”, che sarebbe accomunabile a quello di altri centri storici italiani, dimenticando però che Venezia non ha una periferia contigua che la mantiene costantemente viva, ma ha bisogno di propri residenti. Inoltre egli citava il concetto di “popolazione equivalente”, che comprenderebbe studenti, pendolari, turisti, facendo così lievitare artatamente il dato della popolazione, senza considerare tuttavia che la conservazione dell’identità e delle tradizioni di una città, seppur arricchite dal ricambio della popolazione e da presenze “stagionali”, possono essere garantite nel tempo solo se esiste una sufficiente presenza di cittadini residenti. Per non citare poi le uscite infelici di alcuni ex-Assessori circa la nuova centralità del Comune da ricercare nel territorio di terraferma.
DATO che:
1.i contributi per l’acquisto della prima casa in centro storico sono assenti dall’anno 2003 e il motivo che ancora appare nel sito del Comune, sezione per la Legge Speciale per Venezia, è il “mancato rifinanziamento da parte del Parlamento dei limiti di impegno a favore della Legge Speciale per Venezia”. Tuttavia, contributi nell’ambito della Legge speciale sono stati ancora trasferiti nelle casse comunali. Infatti dal rendiconto del Comune, anno 2008, si rileva siano stati accertati 46,9 milioni di euro di trasferimenti dallo Stato, di cui 13,8 milioni di competenza dell’anno in questione. Pertanto, evidentemente, si tratta non solo di scarsità di risorse, ma anche e soprattutto di priorità nel loro impiego;
2.le graduatorie comunali per l’accesso alle abitazioni in locazione soddisfano solo in minima parte le domande di volta in volta presentate dai cittadini.
VISTO che:
evidentemente, la dinamica negativa della popolazione veneziana dimostra che gli interventi per la politica della residenza messi in atto dalle precedenti Amministrazioni comunali si sono rivelati ampiamente insufficienti, evidenziando una manifesta incapacità nel trattare il problema.
Si INTERPELLA il Sig. SINDACO:
1)per sapere se l’attuale Amministrazione, in segno di discontinuità con le precedenti, consideri come obiettivo primario la ripresa della funzione residenziale del centro storico veneziano, attraverso un sensibile aumento della popolazione, investendo una maggiore quota di risorse nelle politiche per la residenza;
2)per conoscere quali interventi, in coerenza con l’obiettivo di qui sopra, l’Amministrazione intenda mettere in atto;
3)per sapere se, ed in che modo, l’Amministrazione intende risolvere realmente l’attuale svantaggio di un’ampia porzione della popolazione, troppo “ricca” per accedere ai bandi per la casa pubblica, e troppo “povera” per accedere al libero mercato della abitazioni.
Sebastiano Costalonga
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