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Movimento 5 Stelle Beppegrillo.it - Interrogazione nr. d'ordine 2420

Logo Movimento 5 Stelle Beppegrillo.it Gian Luigi Placella
nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
2420 85 01/04/2014 Gian Luigi Placella
 
Assessore
Alessandro Maggioni
03/04/2014 03/05/2014 scritta

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
avviso di non competenza04-04-2014Leggi

 

Venezia, 1 aprile 2014
nr. ordine 2420
n p.g. 85
 

All'Assessore Alessandro Maggioni


e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Al Sindaco
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: Presunta chiusura della residenza per anziani denominata ‘Ca’ di Dio‘

Tipo di risposta richiesta: scritta

 

Premesso che

La tutela della salute pubblica, ivi compresa quella delle persone anziane la cui condizione di fragilità abbisogna di maggiori tutele, spetta al primo cittadino,

e che

il Piano di Zona 2011 -2015, ossia il documento programmatico delle politiche sociali e socio-sanitarie del territorio che recepisce le linee-guida emanate dalla Regione Veneto con DGR 157/2010 e DGR 2082/2010, sottoscritto dalla Conferenza dei Sindaci (Cavallino Treporti, Marcon, Quarto d’Altino, Venezia) e adottata dall’AULSS 12 veneziana in data 30/9/2011, assume quale criterio imprescindibile cui uniformare le proprie azioni il principio della ‘centralità dell’individuo-cittadino, predisponendo di ‘valorizzare […] gl’interventi per l’inclusione sociale […] a partire dalla constatazione che tutte le persone sono portatrici di bisogni, ma anche e prima di tutto di diritti’ (Allegato 5, Orientamenti Strategici della Conferenza dei Sindaci dell’AULSS 12 pag.24) e impegna i tavoli tematici a programmare, ’a parità di risorse’ con obbiettivo generale di “[...]mantenere l’attuale sistema d’offerta sviluppando il più possibile quelle integrazioni e sinergie che migliorino l‘offerta di servizi ai cittadini”.(Verbale Conferenza dei Sindaci, seduta del 7/09/2010 pag.23).

Considerato che

lo stesso Piano rileva che il Comune di Venezia presenta
- un Indice d’Invecchiamento superiore alla media nazionale (47,19% > 35,95%) e a quella dell’intero territorio dell’AULSS 12 (47,19% > 44,96%), (Tab 2.2.1 pag. 18 e Tab 4.2.1 pag. 78)
- un Indice di Dipendenza Anziani pari al 40,17% (su 100 adulti indipendenti vi sono 40 anziani potenzialmente non autonomi), (Tab,2.2 pag 16)
- Nuclei Familiari a Monocomponente in crescita tale che dal 40,83% del 2008 verranno, si prevede, a rappresentare il 50% del totale dei nuclei familiari entro il 2015. (Sez. 2.1 Famiglie e Minori, pag. 17)

e che

lo stesso DGR 2082/2010, riconoscendo la ‘fragilità’ come una condizione tra l’autosufficienza e la non autosufficienza (si vedano i profili SVAMA della Tab. 4.2.7 alle pag.82 e 83), ’categorizzabile nella continuità assistenziale’ a sostegno delle persone anziane, ritiene che le forme di assistenza dirette a persone ‘fragili ‘ o in progressiva perdita di autonomia debbano essere non solo domiciliari o ‘leggere’ come quelle offerte dai Centri di Servizi, ma anche residenziali, tali da garantire alle persone che non possano più vivere nel proprio domicilio per varie ragioni, compresa quella di non disporre di una rete familiare di assistenza, di vivere in contesti protetti ‘come a casa propria’ (Sez. 4.2.2 Definizione delle Politiche d’Intervento, pag 89)

Se è vero, infatti, che la Regione pone come prioritarie per gli anziani le politiche di ‘domiciliarità’ che il Piano recepisce allocando ausili di tipo monetario a sostegno della spesa assistenziale delle famiglie che si prendono cura dei familiari anziani a casa, è anche vero che essa promuove ’[..] forme di risposta di tipo residenziale, tali da consentire a chi non fosse più in condizione di vivere presso il proprio domicilio di trovare soluzioni abitative che rispondano alle proprie esigenze, con particolare attenzione alle persone non autosufficienti.’ (Tab 4.2.14, Obbiettivi presenti nella DGR 2082/2010, pag. 93 secondo riquadro) .

L’espressione, ’con particolare attenzione’ non esclude quindi che tale offerta sia rivolta a persone anziane fragili autosufficienti.
Anzi il profilo delineato dalla Regione ben si adatta alla tipologia delle strutture assistenziali di tipo residenziale gestite dall’I.R.E. l’Istituto Ricovero ed Educazione istituito nel 1939 per amministrare gl’istituti di ricovero per anziani e minori.

Tale profilo calza perfettamente alla residenza per anziani denominata ‘Ca’di Dio’, sita sulla riva omonima a Venezia, Castello n° 2182. Essa è una ‘casa di Dio‘, ossia un’opera pia, anzi un ospissio che la generosità dei veneziani aveva arricchito con lasciti e donazioni testamentarie nel corso dei secoli prima ancora del 1272, anno a cui viene fatta ufficialmente risalire la sua origine come ospissio.

L’ospissio, amministrato da Procuratori della Serenissima, poi passato sotto lo
juspatronato della massima autorità cittadina, il Doge, ha superato indenne le soppressioni decretate da Napoleone che non osò chiuderlo ma lo fece confluire nelle Congregazioni di Carità della città nel 1807 e la stessa legge del 1937 che l’assegnò prima agli ECA e poi, nel 1939 all’IRE ed è giunto fino a noi nello splendido palazzo settecentesco ubicato sulla riva omonima.

In tutti questi secoli, la ‘Ca’ di Dio’ veneziana non ha mai visto variare la sua destinazione d’uso che è stata quella di essere luogo di ricovero per persone bisognose di protezione sociale. La struttura che dispone di 78 stanze singole con bagno, telefono e TV e 6 stanze doppie con bagno condiviso, ristorante, sala soggiorno, salottini, spazi verdi, cappella di devozione, servizio di portineria, e 19 membri dello staff in organico, tra cui l’assistente sociale, gli infermieri, gli operatori socio -sanitari e la direzione, risponde pienamente ai bisogni indicati dal citato DGR 2082/2010.

Le azioni programmate dal Piano di Zona 2011-2015 atte a ‘sostenere la libera scelta dei cittadini nell’accesso ai servizi, in relazione alle loro specifiche esigenze’ (Sez. 4.2.5 Indicatori, pag. 119) dispongono, infatti, che gli interventi diretti alla cura delle persone ‘fragili’ siano condotti in conformità a piani di assistenza individuali e che garantiscano loro, finché sia possibile, ‘una vita normale’ e con una retta alberghiera di base conforme agli orientamenti della Regione.(Sez. 4.2.2 Definizione delle Politiche d’Intervento, pag.90)

La chiusura di detta struttura avviata dalla gestione I.R.E. a partire dal 31/12/2013 con il progressivo trasferimento degli/le anziani/e residenti in altre strutture scompagina gli obbiettivi e le azioni programmate nel Piano in riferimento all’adeguamento dell’offerta di residenzialità rispetto al fabbisogno del territorio calcolato, per il Comune di Venezia, in un contingente di rischio di circa 1512 persone anziane (dati riferiti al 2010 in Sez. 4.2.0 Analisi pag. 79).

Al fine di preservare quel diritto alla salute e alla ‘normalità di vita’ di cui si parla nel Piano sia degli attuali restanti residenti e di quanti in futuro hanno il diritto
di aspirare di risiedere nella Casa di Dio dei Veneziani,

Si CHIEDE di conoscere

- la classificazione in base ai profili SVAMA degli attuali residenti.

- le ragioni che hanno prodotto la confluenza in Ca di Dio, residenza per anziani autosufficienti, di ben 30 ospiti non autosufficienti per i quali la struttura non è adeguatamente attrezzata, mentre tra le restante 20 persone trasferite in altre strutture e che hanno dovuto allontanarsene, alcune, pur fragili, erano autosufficienti e rientravano proprio nella categoria a cui la struttura è destinata. (Secondo dati numerici dichiarati dalla Presidente dell‘I.R.E. Dott.ssa Cecconi in audizione avanti la Commissione VII il giorno 30 gennaio 2014)

- se un efficace Piano Programmatico di Promozione Socio - Sanitaria corredato di efficaci metodi di pubblicizzazione e divulgazione sia stato approntato per sostenere l’offerta degli alloggi disponibili rimasti vacanti in modo da massimizzare le entrate finanziarie derivanti dai pagamenti degli/le utenti. Risulta difficile credere che non possa esserci domanda per una residenza che per localizzazione, disposizione degli spazi interni, servizi di assistenza, sembra avere tutte le caratteristiche di una nursing home ideale. Se tale piano esiste, se ne chiede copia in visione.

- di precisare la natura giuridica e la titolarità della proprietà, se gravante in capo allo Stato o al Comune di Venezia, della struttura residenziale suddetta risultante affidata all’I.R.E. ma non rubricata nell’apposita tabella allegata al Piano di Zona (Tab.4.2.3.1 Deliberazioni della Giunta Regionale n° 502 del 19/04/2011, pag. 111)

- nel caso in cui l’affidamento sia il risultato di una specifica Convenzione, si chiede copia della stessa.

SI CHIEDE INOLTRE di avere accesso a

- il Piano di gestione assistenziale recante informazioni relative al numero dei posti allocati in accoglienza residenziale e quelli in accoglienza temporanea con l’eventuale ritmo di turnazione oltre all’eventuale numero di richieste in lista di attesa per il triennio 2011- 2013,

- il Piano finanziario relativo ai costi di gestione e alle entrate sia quelle provenienti dalle quote erogate dai/le residenti, sia quelle contribuite dalla Regione, relativo allo stesso periodo 2011- 2013,

- il documento programmatico di gestione per il biennio 2014- 2015 afferente alla residenza ‘Ca di Dio’.

Considerato inoltre quanto dichiarato in precedenti comunicazioni dalla Presidenza
dell’I.R.E., si CHIEDE alla Stessa di voler chiarire

- se risponda a verità la pretesa volontà di procedere alla definitiva chiusura della stessa come residenza per anziani/e,

- se si, in base a quali motivazione e deliberazioni e se le stesse siano state trasmesse a e ratificate dall’amministrazione comunale.

-se no, per quanto tempo essa sarà non operante e quando verrà riaperta.

 

Gian Luigi Placella

 
  1. Gian Luigi Placella
  2. Archivio atti
  3. punto di vista di
 
Pubblicata il 01-04-2014 ore 15:36
Ultima modifica 01-04-2014 ore 15:36
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