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Federazione della Sinistra Veneta - Interrogazione nr. d'ordine 2072

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
2072 176 11/10/2013 Sebastiano Bonzio
 
Assessore
Carla Rey
 
e p. c.
Al Presidente della IX Commissione
14/10/2013 13/11/2013 in Commissione

 

 

Venezia, 11 ottobre 2013
nr. ordine 2072
n p.g. 176
 

All'Assessore Carla Rey


e per conoscenza

Al Presidente della IX Commissione
Alla Segreteria della Commissione consiliare IX Commissione
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Sindaco
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: Artisti di strada, una risorsa trasformata in problema da un regolamento assurdo!

Tipo di risposta richiesta: in Commissione

 

Premesso che Nell’ultimo periodo si stanno moltiplicando gli episodi di “scontro” tra artisti/pittori di strada e Polizia Municipale all’atto dell’applicazione del vigente Regolamento per la disciplina delle attività artistiche che si svolgono su suolo pubblico, approvato con la delibera di C.C. n. 66 del 04/06/2007. Infatti, al clamoroso caso del pittore e rifugiato politico iraniano Aras Kefayati, rimbalzato all’onore delle cronache nazionali per la macroscopicità della colluttazione avvenuta, si aggiunge quello meno teatrale, ma che deve indurre a riflettere in egual misura, di Noemí Carrau. La giovane artista, attraverso il suo profilo Facebook ha lanciato questa triste denuncia: “Cari amici, ormai la stagione in campo è finita. Oggi all'improvviso i vigili m'hanno mandato via del Campo San Cassian, dove lavoro da oltre 4 anni. Il mio delitto: occupazione del suolo pubblico, esposizione e vendita abusiva. Dopo 3 anni di richiesta e diniego dell'autorizzazione sono davvero stanca di questa lotta. Oggi ho scoperto che è perfino vietato disegnare all'aperto col cavalletto, perché è fuori dal regolamento. I vigili hanno sparato un'assurdità dopo l'altra. Capisco che loro devono fare il suo lavoro, chiedo soltanto di poter fare anch'io la stessa cosa. Guardate bene questa immagine (che si allega) e ditemi che male c'è nel diffondere l'Arte e la creatività.” Aggiungendo poi, di fronte ai numerosissimi attestati di solidarietà e stima, il seguente messaggio “Grazie a tutti per i numerosi commenti e le richieste d'amicizia. È bello scoprire che ci sono tante persone che apprezzano il mio lavoro. Questo episodio mi fa capire perché tanti veneziani vanno via di questa città: la vita qui diventa sempre più difficile. Un giorno una mamma che passava in campo diceva alla sua bambina: "guarda, questa ragazza che fortunata... è un sogno vivere e disegnare in questa città meravigliosa, non è vero?". Sono stata zitta e ho risposto con un triste sorriso... La realtà non sempre si vede al primo colpo d'occhio. Ci sarebbero tante storie da raccontare attraverso il mio sguardo... adesso sapete perché preferisco disegnare Venezia di notte.” Ritenuto che Tali affermazioni , avanzate in modo tanto civile e forte, dovrebbero indurre tutta la Città e chi la amministra ad una profonda riflessione sul fatto che la direzione da intraprendere per garantire a Venezia vitalità e futuro, non è quella della repressione e dei divieti, ma quella del sostegno della creatività e dell'ingegno come volano di crescita. Considerato che Lo scrivente gruppo consiliare ritiene che questi episodi, rappresentino la cifra di un regolamento costruito unicamente per proibire e grattare la pancia a piccoli interessi di bottega ma che nulla ha a che vedere con le più evolute pratiche amministrative che regolamentano per governare il fenomeno e renderlo non invasivo per il normale svolgimento delle attività cittadine ma incoraggiano la creatività e la pratica delle arti di strada. Questa situazione contrasta con lo straordinario successo di manifestazioni come l’anteprima del Ferrara Buskers Festival, tenutasi a Venezia lo scorso Agosto, una straordinaria occasione di spettacolo e di uso diverso e felicemente creativo della che ha dimostrato anche che è possibile restituire Venezia alla sua vocazione di città aperta anche alle arti itineranti e alla creatività in generale. Arte di strada di qualità e cultura tradizionale, sperimentazione e classicità convivono da sempre a Venezia. La semplice attività di repressione, oltre ad essere inconciliabile con il sentire diffuso della nostra città, di sicuro non serve a risolvere i problemi e le dinamiche della vita culturale, economica sociale cittadina che andrebbero governate ed armonizzate attraverso scelte che la politica avrebbe l'obbligo di compiere per costruire opportunità e non per castrare le attitudini dei cittadini. Tutto ciò premesso e considerato, si interroga l’Assessore al Commercio per conoscere se non ritenga indispensabile: una urgente revisione del vigente Regolamento per la disciplina delle attività artistiche che si svolgono su suolo pubblico, approvato con la delibera di C.C. n. 66 del 04/06/2007, in modo da intraprendere una nuova direzione (opposta alla mera repressione e ai divieti) che garantisca a Venezia vitalità e futuro, sostenendo creatività e dell'ingegno come volano di crescita. Operare, da subito, affinché energie intellettuali come quelle di Aras Kefayati e Noemí Carrau non vengano respinte da Venezia ma, al contrario, attratte, protette e messe in condizione di operare per la crescita culturale e sociale della comunità cittadina. Se corrisponda al vero che il divieto ad esercitare è stato applicato anche a fronte di un'attività artistica svolta non a scopo di lucro, fatto che sarebbe inconcepibile con la Natura stessa della Città di Venezia.

 

Sebastiano Bonzio

 
 
Pubblicata il 11-10-2013 ore 15:15
Ultima modifica 11-10-2013 ore 15:15
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