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Federazione della Sinistra Veneta - Interrogazione nr. d'ordine 1242

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
1242 140 31/05/2012 Sebastiano Bonzio
 
Assessore
Gianfranco Bettin
 
e p. c.
Al Presidente della X Commissione
31/05/2012 30/06/2012 in Commissione

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
risposta in Consiglio comunale26-05-2014Leggi

 

Venezia, 31 maggio 2012
nr. ordine 1242
n p.g. 140
 

All'Assessore Gianfranco Bettin


e per conoscenza

Al Presidente della X Commissione
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Sindaco
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: Join the Stream: Il falso impegno per l’ambiente e le vere violazioni della legalità internazionale di Sodastream

Tipo di risposta richiesta: in Commissione

 

Premesso che
il Comune di Venezia ha dato il patrocinio all’evento promozionale "Join the Stream", organizzato domenica 27 maggio, che prevedeva la ripulitura della spiaggia degli Alberoni a Venezia. Questo evento è stato organizzato da Sodastream, un’azienda israeliana che produce gasatori per l'acqua di rubinetto, nel quadro di una imponente campagna pubblicitaria che prevede una serie di eventi simili in diverse città italiane.

Ci stupisce vedere il Comune di Venezia coinvolto in una strategia di marketing attraverso cui Sodastream punta ad accreditarsi come azienda impegnata per la sostenibilità ambientale. Infatti, dietro a questa facciata di impresa socialmente responsabile, Sodastream nasconde una brutta verità: Sodastream ha il suo principale impianto di produzione nei Territori palestinesi occupati nell’insediamento israeliano illegale di Ma'aleh Adumim. In questo modo si rende complice dell’occupazione e trae profitti dalla sistematica violazione dei diritti umani basilari del popolo palestinese e del diritto internazionale.[1]

La campagna pubblicitaria in Italia, su cui Sodastream ha investito 3 milioni di euro per il 2012,[2] cerca di fare leva su questa immagine di “azienda ecologista” organizzando iniziative che puntano a coinvolgere persone e organizzazioni che in buona fede pensano di partecipare semplicemente ad azioni a favore dell’ambiente. In alcuni casi le organizzazioni ambientaliste sono state coinvolte a loro insaputa. Ad esempio, per promuovere l’iniziativa “Join the Stream” a Venezia, l’azienda ha utilizzato il marchio di WWF senza autorizzazione e il Presidente del Comitato Oasi WWF Dune degli Alberoni ha immediatamente scritto una lettera di diffida. Inoltre, nel febbraio di quest'anno, Legambiente si è vista costretta ad inviare una diffida a Sodastream, intimando il ricorso a un’azione legale, per il continuato utilizzo del proprio logo dopo che questa associazione nel 2010 ha annullato un contratto di sponsorizzazione con Sodastream per via delle sue gravi violazioni del diritto internazionale.

Considerato che
Purtroppo, nel caso del Comune di Venezia, il sostegno a Sodastream va oltre la sponsorizzazione delle sue iniziative pubblicitarie. Il Comune è coinvolto nella promozione diretta dei prodotti Sodastream attraverso l’offerta di un buono sconto per l’acquisto di un gasatore domestico a tutti gli utenti fatta ad aprile da Veritas, l’azienda multiutility per i servizi idrici e ambientali a controllo pubblico.[3]

Questa collaborazione rischia di essere oggettivamente un atto di complicità con l’occupazione militare israeliana, attraverso il sostegno diretto ad un’azienda che produce in un insediamento illegale.

Crediamo che questo comportamento sia in contraddizione con lo Statuto del Comune che all’articolo 2 bis dichiara di “riconoscere il Diritto umano all'acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico”.[4] Questo diritto è negato ai palestinesi sotto occupazione a cui Israele ha espropriato le sorgenti d’acqua con la costruzione del Muro e delle colonie e impone l’acquisto dell’acqua a prezzi maggiorati dalla compagnia nazionale israeliana Mekorot.

Considerato infine che

speriamo che la nostra convinzione basata sul fatto che un impegno per l’ambiente non può essere disgiunto dal rispetto dei diritti umani, sia condivisa dal Comune di Venezia e dalla società controllata Veritas;
Per tutto quanto premesso e considerato, chiediamo all’Assessore all’Ambiente:
- se sia a conoscenza di quanto sopra esposto;
- se non ritenga utile:
1) interrompere ogni rapporto con l’azienda israeliana Sodastream e con le aziende che la rappresentano in Italia;

2) rifiutare di essere coinvolto in iniziative di marketing a favore di tale azienda, mascherate da azioni ambientaliste;

3) mantenere fede allo Statuto del Comune di Venezia, impegnandosi effettivamente a favore del Diritto umano all’acqua, denunciando le violazioni di questo diritto che avvengono quotidianamente nei Territori palestinesi occupati e sostenendo la popolazione palestinese nella sua lotta per i diritti umani e la legalità internazionale

4) usare il suo potere di azionista, di concerto con gli altri comuni che hanno partecipazioni nella società Veritas, per chiedere a questa azienda di interrompere immediatamente la partecipazione ad azioni promozionali dei prodotti Sodastream;

- se non ritenga utile chiedere alla società Veritas di rescindere immediatamente il contratto con Sodastream sulla promozione dei suoi prodotti presso gli utenti dei servizi idrici;

- se non ritenga utile contattare gli enti pubblici e le associazioni ambientaliste italiane chiedendo loro:

- di evitare rapporti di collaborazione con Sodastream in attività di promozione commerciale dei suoi prodotti, anche se mascherati da iniziative a favore dell’ambiente.
- se non ritenga utile ringraziare Legambiente e WWF per aver dimostrato coerenza con il rifiuto di fare da cornice ambientalista alle violazioni della Sodastream.

- se non ritenga utile contattare direttamente il Movimento per l’Acqua Bene Comune chiedendogli di vigilare e di attivarsi per impedire che gli enti locali e le aziende responsabili per i servizi idrici, intraprendano rapporti e diano sostegno ad aziende che traggono profitto dall’occupazione militare israeliane e dalla violazione della legalità internazionale e dei diritti umani dei palestinesi.





[1] La Campagna STOP Sodastream a livello internazionale ha ampiamente documentato e denunciato con fermezza queste violazioni, promuovendo una campagna di boicottaggio contro l’azienda israeliana che si sta sviluppando dal Nord America all’Europa, all’Oceania. (vedi: http://www.stopagrexcoitalia.org/news/278-bollicine-occupazione.html; http://www.whoprofits.org/sites/default/files/WhoProfits-ProductioninSettlements-SodaStream.pdf).

In Italia STOP Sodastream, oltre ad avere organizzato iniziative informative indirizzate ai consumatori, ha lanciato un appello rivolto ai rivenditori e promotori dei prodotti Sodastream, chiedendo di porre termine ad ogni rapporto con l´azienda. L'appello è stato firmato da oltre 1100 persone insieme a 30 firme collettive (vedi: http://www.stopagrexcoitalia.org/iniziative/online/273-sodastream.html). Le giustificazioni dell’azienda hanno trovato una ben documentata replica della Campagna (vedi: http://www.stopagrexcoitalia.org/news/comunicati/279-risposta-sodastream.html)

[2] Vedi: http://www.youmark.it/article/37365/Sodastream-Join-The-stream-youmark

[3] Veritas Notizie, N. 2/Aprile 2012. Buono sconto per i gasatori di Sodastream
http://www.gruppoveritas.it/images/stories/bandi_gare/VeritasNotizie%20N%C2%B02%20-%20Aprile%202012%20%284%20pg.%29.pdf

[4] Statuto del Comune di Venezia: http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/b%252F9%252F1%252FD.51b2c812b67c1b67fa33/P/BLOB%3AID%3D33854

Il caso Sodastream: Bollicine e occupazione
www.stopagrexcoitalia.org
di Stephanie Westbrook L’estate del 2011 è stata lunga e calda per le aziende israeliane e internazionali che si sono rese complici di violazioni dei diritti umani nei territori palestinesi

 

Sebastiano Bonzio

 
 
Pubblicata il 31-05-2012 ore 15:00
Ultima modifica 31-05-2012 ore 15:00
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