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Movimento 5 Stelle Beppegrillo.it - Interrogazione nr. d'ordine 870

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
870 208 24/10/2011 Marco Gavagnin
 
Assessore
Ugo Bergamo
24/10/2011 23/11/2011 scritta

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
risposta19-12-2011Leggi

 

Venezia, 24 ottobre 2011
nr. ordine 870
n p.g. 208
 

All'Assessore Ugo Bergamo


e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Al Sindaco
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: Prospettive future per il Bicipark della stazione di Mestre rispetto alle crescenti esigenze di mobilità e di interscambio tra diversi mezzi di trasporto espresse dalla cittadinanza

Tipo di risposta richiesta: scritta

 

Premesso


che l’ex Palazzo delle Poste presso la stazione ferroviaria di Mestre ospita ormai dal 2007 il frequentatissimo Bicipark, gestito dalla società comunale ASM S.p.A.;

che, nel’ultimo anno, si sono susseguite nella stampa locale le notizie circa il rischio di un’imminente chiusura di tale servizio a causa della modifiche apportate dal Consiglio comunale alle norme tecniche del PRG vigente (delibera n. n. 6 del 17.01.2011) le quali hanno consentito un’incredibile cambio di destinazione d’uso delle zone, prima produttive, B.1, B.2, B.2.1 e B3 (tra cui l’edificio in questione) in alberghi, motel, ostelli;

che inoltre la decisione del consiglio comunale sopraccitata ha modificato anche l’articolo 60 delle NTSA del PRG, dedicato alla zona “Impianti Ferroviari”, consentendo di insediare lungo tutta l’asta della stazione (binari e sala d’attesa compresi) “servizi pubblici e privati, luoghi d’arte e di cultura, strutture di accoglienza, alberghi, attività commerciali, edifici congressuali e direzionali destinati a funzioni pubbliche e private e parcheggi”;

che migliaia di cittadini, residenti e non, hanno sottoscritto un’interrogazione popolare ai sensi dell’art. 8 bis dello Statuto comunale per chiedere l’annullamento in autotutela della delibera comunale sopraccitata perché illegittima (si viola infatti, secondo i firmatari, l’art. 50 comma 4 lettera L) della Legge regionale n. 61/1985, nel senso di elusione del divieto di modifica delle destinazioni urbanistiche che potrebbero essere fatte soltanto con il futuro PAT) e che a tale richiesta non è stata data alcuna risposta pur essendo trascorsi sette mesi dal primo protocollo;



considerato


che, soltanto a seguito delle numerose iniziative di protesta dei cittadini (volantinaggi, biciclettate, come la Critical Mass del 23 ottobre 2010, l’interrogazione popolare di cui sopra), l’assessore alla Mobilità ha, a quanto sembra, trovato una sistemazione alternativa all’ex palazzo delle Poste;

che tuttavia, in base a quanto riferito dai giornali locali, il nuovo Bicipark sarebbe collocato da RFI lungo via Trento ed avrebbe una capienza di soli 600 posti ovvero un numero del tutto insufficiente a soddisfare le reali esigenze di mobilità e di interscambio dei tantissimi ciclisti-pendolari;

che l’attrezzatura del Bicipark rientrava benissimo nella logica delle attrezzature collettive, contraddistinte nel PRG dalla lettera “F” (una delle possibili destinazioni d’uso del Palazzo delle Poste), mentre seri dubbi potrebbero porsi in ordine all’affermata funzione di socialità che dovrebbero avere i nuovi spazi commerciali e alberghieri da collocare in stazione (nel verbale della commissione comunale n. V, tenutasi il 20.07.2010, si legge incredibilmente che il Dirigente dell’Urbanistica “argomenta in merito alle future riqualificazioni delle stazioni ferroviarie, in base agli accordi di programma sottoscritti dall’Amministrazione comunale con Ferrovie dello Stato, al fine di permettere una funzione sociale data la loro collocazione nel tessuto cittadino”);

che le previsioni insediative, previste dal Masterplan della stazione, sono talmente esorbitanti per cubatura (si parla di due grattacieli da 100 metri ai due lati d’ingresso della stazione ed un centro commerciale sopra i binari) che con i relativi standard urbanistici il nuovo Bicipark dovrebbe, come minimo, poter ospitare 2000 biciclette, una ciclofficina, un bar ed un centro ricreativo per ciclisti;


si chiede al Sindaco e all’assessore competente


• di valutare meglio, in collaborazione con RFI, la previsione di spostamento del Bicipark lungo l’area ferroviaria in ristrutturazione di via Trento, al fine di tenere nella debita considerazione il reale fabbisogno di interscambio bici-treno espresso dai cittadini il quale è, del resto, facilmente quantificabile: ai 600 posti per abbonati occorre sommare i 150 posti per giornalieri nonché le biciclette parcheggiate fuori e che magari sono in lista d’attesa per un posto sicuro e al coperto. E tutto ciò senza considerare il potenziale aumento della citabilità in città connesso all’allargamento della rete di piste ciclabili e all’avvio ordinario del SFMR (i treni locali possono infatti ospitare in appositi vani le bici dei passeggeri);

• di fornire, seppur tardivamente, un’esauriente risposta a tutti i cittadini che hanno firmato l’interrogazione popolare di cui sopra e di chiarire in base a quali norme giuridiche il Sindaco, noto amministrativista, ha reputato di non osservare il termine di 30 giorni previsto dallo Statuto per rispondere alle istanze dei cittadini;

• di trasmettere copia dell’accordo di programma siglato dal Comune per l’area della stazione nonché successiva corrispondenza e convenzioni sul tema, Bicipark compreso (il tutto in formato elettronico, naturalmente).

 

Marco Gavagnin

 
  1. Marco Gavagnin
  2. Archivio atti
 
Pubblicata il 24-10-2011 ore 09:50
Ultima modifica 24-10-2011 ore 09:50
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