nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
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829 | 199 | 07/10/2011 | Sebastiano Bonzio |
Sindaco Giorgio Orsoni |
14/10/2011 | 13/11/2011 | scritta |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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risposta | 02-11-2011 | Leggi |
Venezia, 7 ottobre 2011
nr. ordine 829
n p.g. 199
Al Sindaco Giorgio Orsoni
e per conoscenza
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Vicario
Oggetto: tumori e discriminazioni
Tipo di risposta richiesta: scritta
Premesso che
il Registro tumori del Veneto riporta che delle circa 27mila nuove diagnosi di tumore fatte ogni anno nella regione, quelle relative al colon-retto sono oltre 3mila, di cui il 55% nei maschi e il 45% nelle femmine;
degli oltre 12mila decessi causati da tumori ogni anno in Veneto, quelli attribuibili a tumori del colon-retto sono il 9% nei maschi e il 12% nelle femmine. L'incidenza aumenta progressivamente a partire dai 45-50 anni.
molte delle persone che si salvano devono ricorrere ad un intervento di stomizzazione, un intervento invalidante alla parte terminale dell'intestino o dell'apparato urinario, consistente nel sacrificio degli sfinteri, precludendo la normale funzionalità di evacuazione che viene attuata attraverso uno "stoma", ovvero un'apertura incontinente sull'addome;
questo tipo di intervento porta con sé, come intuibile, oltre al salvataggio di una vita, un grosso deficit psichico e fisico alla persona, limitando la sua capacità lavorativa e la sua vita di relazione.
Considerato che
La gravità di questo handicap fisico, psicologico e relazionale viene sottolineata dalla presenza di una normativa nazionale che garantisce una particolare attenzione ai disagi degli stomizzati e riconosce (in maniera sacrosanta) un elevato livello dei diritti e dall’ordinamento regionale che, con la Legge regionale 20 novembre 2003, n. 34 “NORME IN FAVORE DEI SOGGETTI STOMIZZATI DELLA REGIONE VENETO”, ha avviato un percorso per affrontare il tema prevedendo, tra l’altro:
1. Art. 3 Le aziende ULSS assicurano, ai soggetti di cui all’articolo 2, a titolo gratuito, gli interventi preventivi, curativi, assistenziali e riabilitativi necessari e connessi alla loro patologia ed invalidità.
2. Art. 4 – Interventi, Comma 1. Fermo restando quanto disposto dalle vigenti norme, gli interventi che la Regione del Veneto, attraverso le aziende ULSS, assicura agli incontinenti gravi e stomizzati e che rientrano nei livelli essenziali di assistenza sono: a) la fornitura di presidi sanitari in regime
di libera scelta, utili per garantire la funzionalità e migliorare la condizione di vita dei pazienti, riferita anche alla qualità della vita di relazione;
3. Art. 7 – Atti attuativi, comma 1. lettera c) la dotazione minima di idonee attrezzature che vanno predisposte nei locali e servizi pubblici, per far fronte alle esigenze igieniche, sanitarie sociali e di
relazione dei portatori di stomie;
Tra le altre cose, in virtù della suddetta normativa, numerose ULSS del Veneto riconoscono la certificazione medica necessaria per ottenere dai Comuni il rilascio di un apposito contrassegno per la circolazione e la sosta nei luoghi normalmente vietati, in considerazione anche delle particolari esigenze di gestione delle stomie (che vanno periodicamente e talvolta in maniera improvvisa svuotate dalle deiezioni) e delle particolari condizioni dei mezzi di trasporto pubblico, spesso affollati in maniera tale da rendere possibili colpi o strattonamenti che rischiano, magari, di strappare le sacche con gli intuibili disagi.
Unica eccezione risulta essere, inspiegabilmente, la ULSS 12 veneziana che non si conforma alla condotta delle altre Aziende sanitarie della Regione e nega la suddetta certificazione, asserendo che non si riscontra la diminuzione o l’assenza di capacità deambulatorie, insinuando in questo modo che nelle altre aree territoriali si stanno compiendo delle irregolarità e creando in questo modo una inaccettabile separazione tra cittadini svantaggiati di “serie A” e cittadini svantaggiati di “serie B”.
Ritenuto che
Appare opportuno, invece, uniformare la condotta della ULSS 12 veneziana a quella delle altre per allinearla alla crescente sensibilità e coscienza civica della società veneta.
Tutto ciò premesso e considerato si interroga il Sindaco per sapere:
Come intenda agire, nei confronti della ULSS 12 veneziana, per riorientarne la condotta uniformandola a quella delle altre aziende del Veneto
Se non ritenga urgente, in attesa che questo avvenga, agire autonomamente come Amministrazione Comunale, istituendo un apposito contrassegno che consenta la libera circolazione e la sosta nei luoghi normalmente vietati ai cittadini stomizzati, rimuovendo in questo modo una palese ingiustizia che li differenzia dagli altri cittadini del Veneto
Sebastiano Bonzio
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