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Il Popolo della Liberta' - Interrogazione nr. d'ordine 119

Logo Il Popolo della Liberta' Antonio Cavaliere
nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
119 59 08/07/2010 Antonio Cavaliere
 
Sindaco
Giorgio Orsoni
 
inoltrata a
Vicesindaco Sandro Simionato
12/07/2010 11/08/2010 scritta

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
risposta17-08-2010Leggi
delega20-07-2010Leggi

 

Venezia, 8 luglio 2010
nr. ordine 119
n p.g. 59
 

Al Sindaco Giorgio Orsoni


e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: Marghera nuovo ambulatorio per clandestini

Tipo di risposta richiesta: scritta

 

PREMESSO che

recentemente è apparso sulla stampa che Gino Strada di “Emergency” intende aprire entro Settembre nel territorio di Marghera un poliambulatorio medico aperto anche per i cittadini stranieri regolari e non regolari;

l’Assessore Bettin, avrebbe dichiarato che la struttura troverà collocazione nella palazzina ex Centro igiene mentale in p.le Martiri delle Foibe, di proprietà dell’Amministrazione comunale e trova già accoglimento favorevole della Giunta e del Consiglio comunale;

attualmente lo stabile individuato è in fase si manutenzione straordinaria;

che analoghe iniziative assistenziali ed ambulatorie, riservate ai cittadini stranieri nel Comune di Venezia, sono già presenti e gestite dalla Caritas e dalla Arci-confraternita della Misericordia;

in queste strutture i medici presenti curano e non chiedono né la provenienza, né la tessera sanitaria, né le condizioni economiche e, tutti vengono accolti;

RILEVATO che

La Costituzione Italiana – all’ art. 32 recita: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

La Costituzione riconosce la salute come “un diritto fondamentale dell’individuo ed interesse della collettività”. Questo è il motivo per cui in Italia curiamo ad esempio anche i detenuti, compresi quelli che si sono macchiati di reati gravi; non potendo la legge in nessun caso violare i tali limiti...
infatti la legge, nel caso dei clandestini, non obbliga il medico a denunciare, ma a curare chi ne avesse la necessità, ed il medico è libero di decidere in base ad una sua autonoma valutazione come comportarsi;

Lo stesso D.lgs 286/1998 e successive modificazioni prevede, anche con norma generale, che “allo straniero comunque presente alla frontiera o nel territorio dello Stato sono riconosciuti i diritti fondamentali della persona ....”

CONSIDERATO che

Marghera sarà, se attuata tale operazione, ulteriormente centro del disagio del territorio, per le problematiche che da tempo affliggono la zona;

TENUTO CONTO

• che la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con nota dell’Avvocatura, ha motivato l’inopportunità di procedere con analoghe esperienze nel loro territorio, suggerendo molta cautela nell’apertura di nuovi centri/ambulatori.

• la Giunta Regionale del Veneto non ha contattato gli organi territoriali competenti ( Municipalità e Consiglio comunale) per una legittima espressione di parere.

SI CHIEDE


• se sia opportuno con l’avvallo della Giunta, doppiare, di fatto servizi sanitari pubblici e privati convenzionati, che già esistono nel territorio veneziano;
• per quale motivo sia stato scelto il territorio di Marghera, così già ampiamente a rischio;

• quali misure sia in termini di sicurezza sociale che sanitaria, siano state adottate a tutela del servizio e degli operatori che eserciterebbero l’assistenza medica nel Poliambulatorio

• quali siano gli atti per assegnare lo spazio in Piazza Martire delle Foibe, all’ Associazione;

• se la manutenzione, attualmente in corso, sia a carico dell’Amministrazione comunale o meno; se risulta a carico, quali fondi a Bilancio siano stati utilizzati.

 

Antonio Cavaliere

 
 
Pubblicata il 08-07-2010 ore 16:33
Ultima modifica 08-07-2010 ore 16:33
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