Venezia, 21 luglio 2010
Al Consigliere comunale Sebastiano Costalonga
All'Assessore Bruno Filippini
e per conoscenza
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario
Oggetto: segnalazione di risposta in Consiglio comunale per interpellanza nr. d'ordine 86 (Nr. di protocollo 18) inviata il 16-06-2010 con oggetto: spopolamento del centro storico veneziano
L'interpellanza è stata discussa nella seduta del Consiglio comunale del 19-07-2010.
Si riporta di seguito l'estratto del resoconto stenografico relativo agli interventi in oggetto.
TURETTA – Presidente del Consiglio:
Allora partiamo con un’interpellanza presentata il 16.6.2010, numero 18, di Costalonga, con oggetto: “spopolamento del centro storico veneziano”. Quindi do la parola a Sebastiano Costalonga e poi risponderà l’Assessore Filippini.
COSTALONGA:
Diciamo che l’interpellanza è abbastanza lunga, non la leggo, faccio un po’ il sunto della questione. Ho fatto appunto un resoconto del numero di abitanti a partire dal 1951 ad oggi, che appunto c’è stato un continuo spopolamento con un ritmo medio di 700 abitanti in meno all’anno, fino ad arrivare agli ultimi dati, che sono 59.725 residenti nel centro storico. C’è stata anche una manifestazione ancora qualche anno fa, così, un po’ goliardica di un funerale fatto a Venezia per richiamare appunto le istituzioni a questo serio problema e su queste questioni il mio intervento va rivolto verso soprattutto la classe media, classe media che è composta appunto da quelle persone che purtroppo fanno più fatica di tutti a rimanere in questa città, perché è molto costosa, sono quelle persone che sono magari troppo ricche, così dicono, appunto, per poter accedere ai bandi comunali, e troppo poveri per accedere al mercato libero per comprare abitazioni. Soprattutto queste persone, che sono appunto figli di veneziani, purtroppo devono uscire da Venezia per trovare anche lavoro, perché Venezia, avendo questa monocultura turistica, obbliga appunto questi giovani, per riuscire a trovare lavoro con il proprio diploma, magari tecnico o qualcosa d’altro, insomma, a uscire dal Comune, e quindi continuamente poi dopo, una volta che uno trova lavoro fuori da Venezia, pian pianino si sposta con tutta la famiglia e quindi continuamente noi qui a Venezia perdiamo cittadini. Quindi appunto io interpello il signor Sindaco per sapere se l’attuale Amministrazione, in segno di discontinuità con le precedenti, consideri come obiettivo primario la ripresa della funzione residenziale del centro storico veneziano attraverso un sensibile aumento della popolazione, investendo una maggiore quota di risorse nella politica per la residenza. Punto 2: per conoscere quali interventi, in coerenza con l’obiettivo di cui sopra, l’Amministrazione intende mettere in atto. 3: per sapere se e in che modo l’Amministrazione intenda risolvere realmente l’attuale svantaggio di una ampia porzione della popolazione, troppo ricca per accedere ai bandi della casa pubblica e troppo povera per accedere al libero mercato delle abitazioni.
TURETTA – Presidente del Consiglio:
Grazie. Come Costalonga sa, per competenza la risposta spetta all’Assessore Filippini, delegato dal Sindaco.
FILIPPINI – Assessore:
Grazie, Presidente. Intanto devo dire subito che ho letto con molta attenzione l’interpellanza del ConsigliereCostalonga ed è una interpellanza che condivido, nel senso che ha evidenziato tutta una serie di aspetti oggi esistenti nella nostra città, dove appunto la Giunta, il Sindaco, il Consiglio Comunale è impegnato a dare delle risposte. Credo anche che per quanto riguarda questa Giunta, questo della casa sia uno degli obiettivi primari che abbiamo assunto. Certamente la questione delle risorse è un’altra questione fondamentale, ma sappiamo bene che sulla questione delle risorse gli elementi che si inseriscono vanno oltre alle volontà del Comune stesso; penso per esempio ai finanziamenti in particolare della Legge Speciale. Ciò nonostante, abbiamo evidenziato e stiamo realizzando una serie di progetti che tendono a dare risposta a questo stato di cose, in coerenza con il programma che il Sindaco ha presentato in campagna elettorale e che oggi ripresenterà al Consiglio Comunale. In primo luogo stiamo costruendo un progetto che chiamiamo “Ripopoliamo Venezia”, perché si evidenza sempre più che lo spopolamento, in modo particolare nel centro storico, avviene nelle isole, a Murano, a Burano, a Pellestrina, a Murano per il 10,4% di una riduzione di abitanti, a Burano per il 23,7%, a Pellestrina per il 7% e il 5,4% nel centro storico. Quindi è evidente che bisogna attivare una politica che in qualche modo riesca a rispondere a questi bisogni. E, come giustamente diceva il Consigliere Costalonga, il primo problema da affrontare è quello del lavoro: non è solo possibile, rispondendo con la residenza, a trovare appunto un incremento degli abitanti del centro storico. Anche in questo campo siamo impegnati assieme alle Attività Produttive di dare risposte in modo particolare agli artigiani, gli artigiani che vengono sfrattati per gli alti costi degli affitti e quindi di costruire in questa città un artigianato di eccellenza che si rifaccia ai mestieri, ai vecchi mestieri che questa città ha sempre espresso, e quindi stiamo, attraverso il Patrimonio, costruendo le condizioni per far diventare Venezia centro storico un distretto dell’artigianato. Dico questa cosa perché c’è questo nesso tra il lavoro e appunto la residenza e le abitazioni. Rispetto a questo, dicevo, abbiamo avviato questo progetto di “Ripopoliamo Venezia”, è un progetto che prevede un intervento abbastanza preciso su varie realtà, che vanno dal centro storico, alle isole, fino ad arrivare a Mestre e a Marghera, e all’interno di questo progetto andiamo a utilizzare appartamenti, alloggi oggi sfitti nel Comune di Venezia, che per mancanza di risorse rischiano di rimanere sfitti e quindi pensiamo, indirizzandoci verso in modo particolare le giovani coppie e non solo, di poter determinare le condizioni per consegnare attraverso un bando questi alloggi sfitti e i futuri assegnatari potranno anticipare i soldi per la ristrutturazione, che poi gli verranno gradualmente ritornati attraverso il non pagamento o pagamento in parte dell’affitto. E quindi da questo punto di vista pensiamo di recuperare qualcosa come 60 alloggi. La seconda cosa che vogliamo fare è quello anche qui di cominciare a trovare un percorso che ci permetta di mettere in luce le contraddizioni che oggi esistono attorno al problema della casa, in particolare rispetto al fatto che ci possono essere delle “false dichiarazioni”. Abbiamo un Nucleo di Ispezione, ispettivo che pensiamo di potenziare, che può permetterci appunto di andare a verificare che gli alloggi di chi oggi non ha più, diciamo così, la condizione, finisco velocemente e poi arrivo al social housing, in qualche modo devono essere liberati e dati a chi ha problemi rispetto agli alloggi. C’è la questione delle occupazioni abusive, anche questo è un problema, anche questo è un modo di abitare, anche qui stiamo pensando di intervenire. E poi c’è la questione fondamentale, che si rivolge in modo particolare all’interpellanza che il Consigliere ha fatto, che è riferita al social housing. Sotto questo profilo stiamo già ormai attivando una serie di procedure e pensiamo di poter attivare in tempi abbastanza rapidi una serie di iniziative mettendo a disposizione le aree. Le iniziative sono alla Scalera, che fra poco partirà il bando, a ottobre, alla Scalera stiamo tentando di sviluppare ulteriormente il social housing e verificheremo appunto con la proprietà la possibilità di raddoppiare gli alloggi che oggi già sono assegnati a social housing, all’area Coletti di Cannaregio, che sono circa 60 alloggi, all’ex casa di riposo San Giovanni e Paolo, anche qui dovremmo fare un’operazione di ristrutturazione e riorganizzazione, all’area Italgas, che già abbiamo avviato un cronoprogramma per le bonifiche e quindi per poter utilizzare finalmente questa area e poter produrre circa 120 appartamenti, all’area ex Umberto I di Cannaregio, dove c’è già allo studio l’aspetto progettuale. Resta ancora la caserma Sanguinetti di San Pietro di Castello e la scuola ex meccanici della Celestia. In totale questa operazione, senza gli alloggi di cui parlavo prima, sono circa 500 alloggi, che quindi noi pensiamo di realizzare nel centro storico, oltre a quelli che realizzeremo ovviamente in terraferma, e quindi attraverso questo dare una parte delle risposte dei bisogni che oggi esistono. Oltre a questi, c’è già pronto il Progetto Casa, che sono altri 16 alloggi, fatto congiuntamente con l’ATER, che fra poco ormai c’è il bando, appunto il Bando Giovani, che sarà avviato proprio nei prossimi giorni. Ecco, queste sono le iniziative che pensiamo di attivare. Ovviamente la parte riferita in modo particolare al social housing è la parte che maggiormente può rivolgersi e si rivolge direttamente a quello che viene definito il “ceto medio”, quindi si potrà dare una risposta abbastanza compiuta rispetto all’esigenza della casa.
TURETTA – Presidente del Consiglio:
Bene. Prego, Costalonga Sebastiano, se vuole per caso soddisfatto o meno rispetto all’interpellanza? Allora facciamo esprimere Sebastiano, poi facciamo intervenire anche gli altri. Prego.
COSTALONGA:
Più che altro i tempi sono fondamentali perché l’emergenza è grossissima e quindi bisogna intervenire al più presto. Soldi ce ne possono essere, ce ne sono, quindi al più presto intervenire su questa questione. Una battuta sul discorso del lavoro: va bene artigianato, cerchiamo appunto di lavorare per andare contro la monocultura turistica, nel senso contro… non contro, trovare altre questioni che possono far sì che si crea quel volano per permettere a queste giovani coppie o a queste persone, a questi ex studenti, io dico, che escono dalla scuola, di trovare appunto lavoro qui a Venezia in centro storico.
TURETTA – Presidente del Consiglio:
Campa.
CAMPA:
Grazie, Presidente. Essendo un’interpellanza, mi permettevo di intervenire innanzitutto per complimentarmi con l’Assessore, che in fondo riconosce la bontà dell’interpellante rispetto ad un problema che è il problema cardine di questa Amministrazione. Peraltro anche nella relazione del Sindaco troviamo che questo è un punto nodale. Avendo però risentito tutta una serie di dati, stiamo facendo, in dirittura d’arrivo cose che per la verità io, avendo frequentato questo Consiglio ultimamente in maniera puntuale, negli ultimi anni, sono sempre le stesse cose, non mettendo certamente in discussione la buona volontà dell’Assessore Filippini, che io stimo perché ho visto come operava anche con me da opposizione rispetto alle inadempienze della precedente Giunta, volevo chiedere se non era possibile, rispetto alle cose che lei, Assessore, ha detto, magari successivamente, in Commissione, se lei ci fornisse i tempi di realizzazione: ogni singolo intervento a che punto. Perché per esempio Umberto I, stiamo valutando, lo stiamo valutando, sono 17 anni che stiamo valutando, non so a che punto siamo con la valutazione. Area Italgas, stiamo predisponendo; sono dieci anni che stiamo predisponendo, anzi che stavano predisponendo, io credo che oggi sarebbe opportuno avere dei tempi certi, com’è lo stato dell’arte, quando si prevede che lì possano essere realizzate delle case e quali sono le difficoltà che ci possono essere, perché comprendiamo benissimo che ci sono delle difficoltà, però parliamoci chiaro, la trasparenza che voi ricordate in questo documento, che poi esamineremo dopo, impone che giochiamo tutti a carte scoperte per poter fare la nostra parte, perché il problema delle cinquemila case, che sono un numero inferiore a quelle che erano state promesse 15 anni fa o 10 anni fa, è un tetto che dovremmo certamente raggiungere, per raggiungere dobbiamo sapere i tempi. Quindi se lei, Assessore, mi può tranquillizzare nel dirmi che se non adesso, perché c’è il periodo di ferie, ma magari alla ripresa lei sugli interventi che ha puntualmente citato, se ci potesse far vedere una specie di paginetta con i tempi, lo stato dell’arte e i tempi che lei crede che potremmo avere per ottenere questo risultato delle cinquemila abitazioni. Grazie.
TURETTA – Presidente del Consiglio:
Bonzio.
BONZIO:
Io credo che intanto si debba riconoscere che c’è qualcosa effettivamente che non va, nel senso che l’Amministrazione Comunale di Venezia bene o male nel corso degli ultimi 15 anni è una Amministrazione che ha saputo fare delle cose anche straordinarie nel reperimento di pezzi di edilizia residenziale pubblica, lo ricordo che a metà degli anni ’90 la popolazione residente in alberghi nella nostra città era una popolazione assolutamente consistente e oggi, almeno fino a un certo punto eravamo riusciti a bloccare questa emorragia, poi oggi le dinamiche sociali stanno probabilmente riportando un pochino indietro le lancette dell’orologio. Questo per dire che l’Amministrazione e la azione di una Amministrazione anche attenta ed efficace com’è stata quella degli ultimi decenni di Venezia, non è sufficiente a combattere quelle che sono le dinamiche che investono i centri storici, le città storiche e una città straordinaria come la nostra. Noi viviamo in un regime legislativo normativo che è assolutamente inadeguato a consentirci di recuperare quegli strumenti per fare in modo che non certo la popolazione di Venezia ritorni a quella del 1951, anche perché all’epoca forse c’era una situazione di sovraffollamento di ampi settori, di anti-igienicità, ma sicuramente di mantenere un tessuto residenziale minimo che consenta di tenere viva diciamo la fiammella della residenza in modo da non rendere la città una città museo, come appunto in alcuni frangenti sembra di poter… Questo per dire che sicuramente gli sforzi vanno richiesti all’Amministrazione Comunale, però occorre una grande riflessione sul tema della residenza e del recupero e del mantenimento della residenza, e credo che sarà uno dei temi forti di costruzione di una nuova Legge Speciale per Venezia, perché lo ricordo, insomma, le dinamiche del mercato hanno portato assolutamente fuori controllo i livelli degli affitti, le locazioni in nero sono una vera e propria piaga, che vengono molto meno perseguite rispetto ai furbetti dei contributi, nel senso che ci sono anche quelli, però se aprissimo una porta, una finestra su quella piaga lì forse magari… E poi la norma, la normativa regionale è anch’essa una normativa assolutamente datata, che fotografa una società che è passata, cioè nel 1996 c’era un sistema, anche il mondo del lavoro era completamente differente, aggiunta ad alcuni particolari che vanno gridare vendetta. Non so se i Consiglieri sanno che mentre noi appunto ci affatichiamo a scovare il furbetto che magari per errore dichiara mendacemente i suoi redditi per avere il contributo all’affitto, spesso si tratta anche di errori, spesso, noi abbiamo contemporaneamente una norma regionale che consente di rimanere all’interno di un alloggio del Comune fino ai 107.000 euro di reddito, figli esclusi. Voi capite che noi stiamo parlando di un utilizzo dell’housing sociale che è completamente paradossale, quindi magari se quando affronteremo i ragionamenti in tema di politiche della residenza, con le giusta responsabilità dell’Amministrazione, ci mettessimo anche a ragionare in senso un pochino più ampio tutti assieme e con spirito costruttivo, sarebbe sicuramente utile. Grazie.
TURETTA – Presidente del Consiglio:
L’ha chiamato in causa, chiarificazione dell’Assessore, poi passiamo alle interpellanze del Sindaco. Prego.
FILIPPINI – Assessore:
Ringrazio sia il Consigliere Bonzio che il Consigliere Campa per le osservazioni fatte. Anch’io sono convinto che quando si affronta una questione così complessa come le politiche della casa, ha bisogno di uno sforzo comune di tutti, considerata anche una fase particolare come questa, dove la crisi sta incidendo pesantemente in tante famiglie, quindi è necessario sotto questo profilo fare uno sforzo. Rispetto alla questione degli studenti, c’è una prima risposta che noi diamo, già nei prossimi mesi partirà materialmente l’intervento sulla ex caserma Manin; qui l’orientamento che stiamo discutendo, verificando, è la possibilità di far diventare quell’insediamento un insediamento tutto studentesco. Ne discuteremo in Consiglio, ovviamente, ne discuteremo con i Consiglieri. Contemporaneamente però pensiamo di non lasciare abbandonata la questione del social housing che in quel caso andiamo a perdere nella caserma Manin, ma di recuperarla in un’altra realtà come in Murano nelle ex conterie, e quindi trovare un equilibrio tra le due cose. E quindi una prima risposta pratica, ecco, anche quando discutiamo di tempi, già si avvierà nelle prossime settimane. La seconda questione dei tempi certi, al Consigliere Campa dico che sono d’accordo con lui, ad una condizione: che ci sono tempi che li decide il Consiglio Comunale, il Comune, tempi che decidono altri, e cito degli esempi, così ci capiamo subito. Umberto I; Umberto I ormai lo decide il Comune, siamo già nella fase progettuale, quindi via velocemente a tutto ciò che serve perché la cosa si concretizzi. Quando parlo di Umberto I parlo di Cannaregio. Manin, lo dicevo un secondo fa…
(Intervento fuori microfono)
FILIPPINI – Assessore:
Sì, ma siccome parliamo di Venezia centro storico, cercavo di stare lì. Manin, l’ex caserma Manin, la stessa identica cosa, in quel caso lì appunto non siamo direttamente noi, ma comunque siamo arrivati ormai alla fase operativa. Noi dobbiamo decidere se è tutta residenza studentesca o se manteniamo ancora una parte del social housing. Italgas, che è un intervento, ho finito, fondamentale importantissimo, dipende certamente da noi l’accordo con Italgas, le procedure e i tempi dipendono ovviamente anche dal Ministero dell’Ambiente e quindi diventa un po’ più complicato quando devi affrontare appunto delle articolazioni che non sono direttamente di tua competenza ma sono anche di competenza degli altri e quindi ti devi assoggettare anche ai tempi degli altri. Io sono d’accordo, facendo queste distinzioni, che appena possibile potremo dare ai Consiglieri una paginetta indicando anche i tempi di realizzazione, assieme ovviamente all’Assessorato all’Urbanistica.
TURETTA – Presidente del Consiglio:
Grazie.