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Risposta in Consiglio - Interpellanza nr. d'ordine 1972

Venezia, 30 dicembre 2013
 

Al Consigliere comunale Michele Zuin
Al Sindaco Giorgio Orsoni


e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: segnalazione di risposta in Consiglio comunale per interpellanza nr. d'ordine 1972 (Nr. di protocollo 112) inviata il 28-07-2013 con oggetto: Vendita partecipazione societaria in Save S.p.a. - dicembre 2012.

 

L'interpellanza è stata discussa nella seduta del Consiglio comunale del 16-12-2013.

Si riporta di seguito l'estratto del resoconto stenografico relativo agli interventi in oggetto.

 

 

PRESIDENTE TURETTA. Ultima interpellanza quella del Consigliere Zuin, la n. 4: “Vendita partecipazione societaria in SAVE S.p.A. del dicembre 2012”. Se può, relazionerei anche insieme sulla n. 7 che è interpellanza presentata sempre da lui, dove c’è aggiunto l’ulteriore mancato introito. Prego, Zuin. Un po’ di silenzio. Grazie.

CONSIGLIERE ZUIN. Sì, poi annuncio che la Consigliera Locatelli oggi non è presente.
Io ho avuto una risposta alla prima interrogazione, quella del 28/07, tra l’altro molto in ritardo e dopo che era stata già chiesta la prima dilazione, la prima proroga da parte del Sindaco, poi ho aggiunto un’altra interrogazione il 18/10, e posso trattarle tranquillamente insieme.
Qui si tratta della faccenda che è avvenuta a fine 2012, in cui noi come Comune di Venezia ci siamo venduti le quote SAVE. Per farla molto breve, anche perché l’interrogazione è molto più complessa, la mia interrogazione chiedeva al Sindaco, anche se la risposta può sembrare abbastanza chiara, nel senso che io chiedo il perché è stata fatta questa operazione, il Sindaco chiaramente risponde: perché dovevo rispettare il Patto di stabilità, però in mezzo a questa questione, tra la domanda e la risposta, c’è il fatto che già a quel tempo si poteva presumere di incassare in tempi diversi sicuramente un importo molto più alto per quelle che erano le nostre quote. E tra l’altro non è neanche stata messa una clausola di salvaguardia, che poteva essere messa nel momento in cui il valore delle azioni fosse cresciuto, come avvenuto, riuscire comunque ad avere un maggiore introito da parte del Comune di Venezia.
La morale alla fine è stata quella che praticamente adesso le azioni SAVE valgono circa il triplo di quello, o comunque due volte e mezzo quello che abbiamo incassato noi, cioè i 49 milioni, a prezzi attuali, cioè circa un anno dopo. E che inoltre – e questo è l’oggetto della seconda interrogazione – noi abbiamo anche avuto un mancato introito di circa 14 milioni di euro dovuto al fatto che c’è stata di recente, è stata decisa una ripartizione di 100 milioni tra gli azionisti del tutto gratuita, per cui oltre al danno anche la beffa, perché non solo non abbiamo guadagnato quello che si poteva guadagnare, aspettando un po’ prima di vendere queste azioni, ma abbiamo perso anche 14 milioni di euro. Questi avrebbero probabilmente messo a posto, magari a posteriori, il Patto di stabilità e avrebbero evitato le sanzioni a posteriori, e tra l’altro avrebbero aiutato anche il patto di quest’anno.
Io considero questa scelta che è stata fatta alla fine 2012 una scelta scellerata, e i dati lo dimostrano, perché abbiamo perso, o comunque non abbiamo potuto guadagnare un sacco di soldi, oltre alla perdita del fatto dei dividendi annuali di questa società che erano intorno ai 3 milioni di euro. Per cui, noi ci troviamo senza queste azioni e avendole vendute ad un prezzo significativamente più basso di quello che poteva essere in generale. Grazie.

PRESIDENTE TURETTA. Prego, signor Sindaco.

SINDACO ORSONI. Mi sembra che a tutti gli argomenti a cui ha fatto riferimento il Consigliere, è stata già data risposta scritta in data 24/10. Nella sintesi, peraltro, posso dire che certamente in quel momento c’è stata la vendita ai prezzi di Borsa di allora e non erano particolarmente elevati, ma se avessimo omesso la vendita, avremmo sforato il Patto di stabilità per un importo pari a circa 50 milioni, cioè allo stesso importo che invece abbiamo incassato, il che significava che l’anno dopo avremmo dovuto, per rientrare nel patto, mettere in campo il doppio della cifra che andavamo ad incassare.
Quindi nella sostanza la cifra che abbiamo incassato, è praticamente il doppio dell’importo di Borsa di quel momento. Quindi io credo che sia stato fatto il massimo per salvaguardare la funzionalità e le finanze del Comune, che altrimenti avrebbero avuto un grave danno e la stessa operatività del Comune sarebbe stata messa molto in difficoltà dal fatto che, a partire dal 1 gennaio dell’altr’anno, avremmo dovuto bloccare tutta una serie di attività che cadono sotto le sanzioni conseguenti allo sforamento del patto. Quindi lungi dall’aver causato un danno.
L’alienazione è stata nell’interesse dell’Amministrazione, alle migliori condizioni che potevano essere richieste in quel momento, come ci hanno confermato sia l’advisor che ci ha assistito, sia il fatto che la procedura usata è stata una procedura di asta, quindi assolutamente pubblica, che ha determinato le condizioni della vendita.

PRESIDENTE TURETTA. Prego, l’interpellante. Prego, Zuin.

CONSIGLIERE ZUIN. Chiaramente non sono assolutamente soddisfatto. Per due motivi. Uno perché che il prezzo delle azioni SAVE sarebbe cresciuto, era nei fatti, visto che già il 26/10 era stato firmato l’accordo di programma tra SAVE ed ENAC, e già da questo i mercati si aspettavano, come è stato, un aumento del valore delle azioni. Poi questo è stato anche recepito dal D.P.C.M. del 28/12/2012, pubblicato il 31/12 in Gazzetta Ufficiale.
E comunque per far capire come stanno le cose, si pensi solo che il titolo è stato venduto dalla Provincia di Venezia in quei giorni a valori nettamente superiori. Noi l’abbiamo venduto a 6,41 euro, anzi, a 401, in quei giorni il 27/12 il titolo era a 7,58, e il 3 gennaio era già a 8,00 euro. Per cui, secondo me c’è sicuramente stato un mancato introito, che tra l’altro per quelli che sono i valori del titolo SAVE ad oggi e con il dividendo, il mancato dividendo che non abbiamo incassato, si andava ben oltre quel doppio dei 50 milioni che servivano per non sforare il Patto di stabilità, per cui saremmo rientrati e ci sarebbe anche avanzato qualcosa per il Patto di stabilità di quest’anno. Per cui, chiaramente non sono assolutamente contento della risposta. Grazie.

PRESIDENTE TURETTA. Grazie Zuin.
Non vedo altri Consiglieri che intendono intervenire su questo punto dell’interpellanza.

 

 
 
A cura dell'Ufficio Supporto Atti del Consiglio
Pubblicazione: 30-12-2013 ore 15:00
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