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Risposta in Consiglio - Interrogazione nr. d'ordine 2070

Venezia, 26 maggio 2014
 

Al Consigliere comunale Sebastiano Bonzio
All'Assessore Gianfranco Bettin


e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: segnalazione di risposta in Consiglio comunale per interrogazione nr. d'ordine 2070 (Nr. di protocollo 174) inviata il 10-10-2013 con oggetto: Antenna sulla scuola elementare San Girolamo nel Sestiere Cannaregio ed elettrosmog: sono possibili soluzioni di buon senso?

 

L'interrogazione è stata trattata nella seduta del Consiglio comunale del 12-05-2014.

Si riporta di seguito l'estratto del resoconto stenografico relativo agli interventi in oggetto.

 

PRESIDENTE TURETTA. Abbiamo ancora la n. 8 e la n. 9.

CONSIGLIERE BONZIO. Un attimo che vado a recuperarle. La n. 8 voglio solo vedere se c’era stata una risposta.

PRESIDENTE TURETTA. Sì, per iscritto l’8 novembre 2013.

CONSIGLIERE BONZIO. Più che altro, mi interessava conoscere la parte conclusiva sulla possibilità di mettere mano al regolamento, che in effetti…

PRESIDENTE TURETTA. Il titolo è: «Antenna sulla scuola elementare San Girolamo nel Sestiere Cannaregio ed elettrosmog: sono possibili soluzioni di buon senso?». Sono possibili soluzioni di buon senso?». C’è una parte sull’interrogazione, in cui si cita forse il regolamento relativo all’elettrosmog.

CONSIGLIERE BONZIO. Dicevo che l’installazione di questa antenna, so per la verità che oltre la risposta l’Assessore ha avuto modo di verificare in loco la situazione e quindi non è tanto sull’antenna in sé che richiedo un aggiornamento, quanto sulla possibilità invece, anche alla luce delle novità giurisprudenziali che sono state citate nella premessa, c’è una serie di Comuni che hanno avuto modo di far valere delle caratterizzazioni e delle prescrizioni particolari in materia di siti sensibili, se non vado errato, e quindi noi a suo tempo la delibera n. 109 con la quale abbiamo approvato il piano per l’installazione di impianti di telefonia mobile, avevamo, come Amministrazione, secondo me, in maniera corretta, sollevato sul piano politico il tema e avevamo votato, approvato un regolamento palesemente “fragile” sul piano della sua tenuta. Sappiamo anche che in questa materia i tentativi di intaccare la Gasparri sono stati rispediti al mittente. Oggi, alla luce di queste novità di questa giurisprudenza che è evoluta, volevo capire se secondo l’Assessore c’è lo spazio per andare verso una revisione del regolamento.

PRESIDENTE TURETTA. Prego, Assessore.

ASSESSORE BETTIN. La sentenza citata in premessa, è del Consiglio di giustizia amministrativa della Regione siciliana e purtroppo ha valore operante solo in territorio siciliano, mentre tredici sentenza del TAR Veneto e due del Consiglio di Stato, a meno che da allora non ne siano arrivate ulteriori, anzi, ci risulta che siano arrivate di ulteriori dello stesso segno, si esprimono in senso direttamente opposto. Una di esse, in particolare, ha annullato anche l’articolo 50 del Regolamento edilizio del Comune di Venezia nella parte in cui vieta l’installazione delle stazioni radiobase nella fascia di rispetto dei cittadini, i cosiddetti siti sensibili. Quindi l’Avvocatura stessa, interpellata da noi, come scriviamo nella risposta, conclude che non appare oggi allo stato possibile ipotizzare l’idea di una rivisitazione del Regolamento comunale almeno per questi motivi, per l’installazione nell’esercizio degli impianti della telefonia mobile, finché – dice l’Avvocatura ancora – le antenne saranno considerate alla stregua di opere primarie di urbanizzazione e fino a quando il legislatore non modificherà le norme in materia di tutela della salute, gli strumenti a nostra disposizione sono deboli e rischiano di vanificare ogni trattativa che non sia fondata su un’interlocuzione chiamiamola di buon senso. Per esempio, in questi giorni stiamo concludendo una trattativa per lo spostamento di una a Mestre, ci abbiamo messo quasi tre anni, alla fine ci arriviamo, però su questa base, quindi senza avere non dico il coltello dalla parte del manico, ma nessun coltello in mano.

PRESIDENTE TURETTA. Prego, Bonzio.

CONSIGLIERE BONZIO. È evidente, come si dice, la sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana che è l’equivalente del Consiglio di Stato, della nostra Repubblica, chiamiamola così, aveva di fatto accolto il ricorso, non mi ricordo di quale Comune, il Comune di San Filippo del Mela che nel suo regolamento di fatto conteneva l’espresso divieto della localizzazione in prossimità di aree e siti sensibili, di fatto regolamentando quello che diceva l’Assessore, il tema della trattativa, dando forza a questo tipo di strumento. Diceva: è possibile prevedere il divieto, laddove l’Amministrazione proponga delle alternative per l’erogazione del servizio. Per questo, la richiesta era quella di riuscire a capire in questo senso se c’erano degli spazi.
Io prendo atto della risposta dell’Assessore, forse in certe occasioni dovremmo pensare più che fare i referendum separatisti del Veneto, a fare i referendum di annessione alla Sicilia che magari ci potrebbe tornare anche più utile in alcuni casi. Sicuramente avremmo qualche forestale in più.

 

 
 
A cura dell'Ufficio Supporto Atti del Consiglio
Pubblicazione: 26-05-2014 ore 15:11
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