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Risposta in Consiglio - Interrogazione nr. d'ordine 914

Venezia, 8 marzo 2012
 

Al Consigliere comunale Michele Zuin
Al Sindaco Giorgio Orsoni


e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: segnalazione di risposta in Consiglio comunale per interrogazione nr. d'ordine 914 (Nr. di protocollo 231) inviata il 28-11-2011 con oggetto: Vendita Palazzo Ca’ Corner della Regina

 

L'interrogazione è stata trattata nella seduta del Consiglio comunale del 27-02-2012.

Si riporta di seguito l'estratto del resoconto stenografico relativo agli interventi in oggetto.

 

 

TURETTA – Presidente del Consiglio:
Cominciamo dall’interrogazione 2, a cura del Consigliere Zuin, relativa a “vendita del Palazzo di Ca’ Corner della Regina”, interrogazione presentata il 28 novembre 2011. Prego il Consigliere di iscriversi. Ribadisco per la Segreteria e anche per i Consiglieri che decade l’interrogazione numero 4, in quanto è assente il Consigliere proponente ed è presente… avendo già risposto l’Assessore. Prego, Zuin.

ZUIN:
In pratica, molto molto brevemente qui parliamo soprattutto… legato alla vendita del Palazzo di Ca’ Cornero della Regina, soprattutto si chiede chi ha autorizzato la Fondazione quella volta a concedere la locazione alla società Petranera, ma soprattutto perché è stata messa in atto la locazione, dal momento che era autorizzato solo l’uso per l’espletamento dell’attività istituzionale. Questo deriva dall’atto di concessione del comodato d’uso gratuito a favore della Fondazione, la quale ha invece fatto una vera e propria locazione e dal comodato si evinceva invece che avrebbe dovuto fare un’attività puramente… avrebbe dovuto usare l’immobile per l’attività puramente istituzionale. Un secondo solo, che guardo la seconda domanda. È chiaro che questa locazione ha fatto sì che... implicitamente, ma è chiaro che è così: questo ha determinato una sorta, tra virgolette, senza voler fare accuse a nessuno, “di prelazione” nei confronti di… cioè a rendere appetibile l’eventuale compravendita solamente a Petranera, perché essendo lei stessa quella che era la conduttrice dell’immobile chiunque avesse comprato quest’immobile, se non fosse stato Petranera, si sarebbe trovato come occupante lo stesso Petranera, per cui tra Petranera che acquistava un immobile praticamente libero, perché c’era già lei dentro e tizio che avrebbe acquistato l’immobile con Petranera dentro è chiaro che l’unico avere convenienza a questo era la società Petranera.

TURETTA – Presidente del Consiglio:
Bene. Prego di rispondere.

SIMIONATO – Vice Sindaco:
Do lettura della risposta che ha predisposto il Sindaco sul tema, Consigliere Zuin. Sul primo punto si premette che, in virtù dell’usufrutto concesso alla Fondazione dei Musei Civici quale dotazione del suo patrimonio iniziale, l’usufruttuario ha titolo legale, ai sensi degli articoli 981 e 999 del Codice Civile, a conseguire un vantaggio economico patrimoniale dal bene. La Fondazione quindi nella sua autonomia ha ritenuto di trarre la giusta utilità economica da destinare allo sviluppo delle proprie attività istituzionali e culturali. La locazione costituiva infatti uno strumento valido e necessario per utilizzare a fini museali l’immobile, visto l’obbligo del conduttore di assicurare gli interventi indispensabili per consentire tale utilizzo. Il conduttore per altro, previ interventi perlopiù a livello impiantistico nel primo anno di locazione, ha aperto al pubblico una collezione espositiva della durata di circa sei mesi. La Fondazione, venuta a conoscenza dell’interesse dell’Amministrazione Comunale a alienare il bene, ha valutato l’opportunità di rinunciare all’usufrutto sull’immobile in argomento, auspicando un intervento dell’Amministrazione sulla dotazione patrimoniale coerente con i propri fini istituzionali. Tale decisione è stata assunta in considerazione del fatto che i proventi della locazione venivano assorbiti nella quasi totalità dalla manutenzione del bene, non contribuendo pertanto in maniera significativa a dire impulso finanziario ai piani di sviluppo intervenuti e ciò in parziale contraddizione con gli scopi istituzionali stabiliti dall’articolo 1 del soprarichiamato contratto di cessione del 24 maggio 2010. L’Amministrazione Comunale ha preso atto della rinuncia all’usufrutto e intende, ancorché non obbligata a provvedere con autonoma iniziativa, a dotare la Fondazione di un adeguato patrimonio. Circa poi l’affermazione di una presunta diminuita appetibilità del bene dovuta alla presenza di un contratto di locazione, va precisato che l’erogazione di un fitto congruo rispetto alle limitazioni d’uso dell’immobile, limitazioni necessarie per l’interesse culturale del bene, vanificavano di fatto qualunque deprezzamento dell’immobile, perciò chiunque avesse acquistato il bene avrebbe sicuramente riscosso l’affitto dell’affittuario che ci stava dentro.

TURETTA – Presidente del Consiglio:
Consigliere Zuin.

ZUIN:
Non sono assolutamente, nel modo più assoluto soddisfatto della risposta: primo, mi pare che nei rapporti tra Fondazione e Comune, che si evincono dalla stessa risposta all’interrogazione, quantomeno il Comune avrebbe dovuto sapere e invece si evince dalle carte che il Comune neanche sapeva che veniva fatta una locazione. Non riesco a capire i fini istituzionali demandati a un altro, dopo scopriamo che i lavori, come dice la stessa risposta, non sono neanche stati fatti, è stato fatto qualche intervento e aperto a museo: a quel punto poteva fare quell’intervento la Fondazione senza doverlo dare in locazione a Petranera. Si evince tra l’altro che non ci sarebbe nessun danno da parte di… cioè non ci sarebbe nessuna mancata appetibilità all’esterno: mi pare che anche questo sia negare l’evidenza, perché è chiaro che avrebbe riscosso il canone, ma sappiamo tutti il valore di un immobile occupato rispetto al valore di un immobile non occupato. A livello di mercato i due prezzi differiscono in una maniera incredibile e assurda, assurda l’aggiungo io, ma è così, soprattutto a Venezia. Per cui obiettivamente chi avrebbe avuto convenienza a comprare al prezzo a cui ha comprato Prada con l’immobile occupato da un altro, di fronte a una perizia che era una perizia con un immobile non occupato e quindi libero da persone e da cose? Solo Prada stesso, perché lo occupava. Questa e un’ennesima risposta che lascia fumosa tutta la questione di Ca’ Corner della Regina, se in più, come viene più volte citato nella risposta, dobbiamo pensare anche a rifondere la Fondazione Civici Musei ci troviamo da una parte che di quei 40 milioni che ha introitato l’Amministrazione 8 sono bloccati e vincolati, perché probabilmente dovremmo ritornarli indietro a Prada, dovremmo dare qualcosa, poco o tanto, si parlava addirittura di 20 milioni, alla Fondazione, non so cosa rimanga all’Amministrazione Comunale, che a quel punto veramente avrà venduto un immobile per avere come ritorno vero nelle casse comunali solamente miseria! Grazie.

TURETTA – Presidente del Consiglio:
Grazie Consigliere.

 

 
 
A cura dell'Ufficio Supporto Atti del Consiglio
Pubblicazione: 08-03-2012 ore 13:22
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