Venezia, 4 febbraio 2011
Al Consigliere comunale Luca Rizzi
Al Sindaco Giorgio Orsoni
e per conoscenza
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario
Oggetto: segnalazione di risposta in Consiglio comunale per interrogazione nr. d'ordine 183 (Nr. di protocollo 85) inviata il 13-08-2010 con oggetto: Via Piave e Riva Schiavoni: cosa è stato fatto dopo le personali interrogazioni?
L'interrogazione è stata trattata nella seduta del Consiglio comunale del 31-01-2011.
Si riporta di seguito l'estratto del resoconto stenografico relativo agli interventi in oggetto.
CENTENARO – Vice Presidente del Consiglio:
Passiamo all’interrogazione presentata dal Consigliere Rizzi con oggetto: “Via Piave e Riva Schiavoni: cosa è stato fatto dopo le personali interrogazioni?”. Prego, Consigliere.
RIZZI:
Grazie. Dopo qualche mese, signor Sindaco, ci ritroviamo qui a discutere alcune interrogazioni, che ho rivolto io, e alcune sono una serie spesso sullo stesso argomento. Riguardano, appunto, come chiaramente fa intendere il titolo dell’interrogazione, la situazione di riva dei Schiavoni e di via Piave. Questa interrogazione è datata 13 agosto 2010, quindi sicuramente qualcosa, almeno me lo auguro, sarà cambiato da allora. Ma in questa interrogazione, in modo particolare, avevo chiesto, anche in due precedenti, se era confermata, in sostanza, l’intenzione dell’Amministrazione, che mi era stata confermata a voce nella risposta in Consiglio illo tempore, di procedere con l’istituzione di un presidio fisso di vigili, Lei, a quel tempo, aveva fatto riferimento anche ad altre realtà che necessitavano di questo chiamiamolo “accorgimento”, per cercare un po’ di contrastare quella situazione per cui, come spiritosamente disse lei, abbiamo i venditori extracomunitari che si trovano bene in quella zona. Ma al di là del fatto che si trovano bene, lei sa meglio di me, causano spesso e volentieri problemi di ordine pubblico e di sicurezza delle persone perché le loro fughe non vanno…, cioè fuggendo non vanno molto per il sottile, anzi, spesso e volentieri gli fa buon gioco quello di urtare passanti, spesso persone più indifese, tra l’altro, e meno pronte. Questo per quanto riguarda Riva dei Schiavoni. Via Piave, invece, a suo tempo le avevo chiesto e le avevo dato fiducia in una sua generale dichiarazione di impegno e di attenzione, ma il caso vuole che dopo un mese circa da quell’interrogazione si sono verificati episodi anche di una certa gravità, accoltellamenti e risse, in modo particolare appunto in Via Piave. Al che mi è venuto spontaneo rigirare, reiterare le domande che a suo tempo le feci, in modo particolare per quanto riguarda la presenza di telecamere che non erano state servite a allora a individuare nessun colpevole di atti allegali in zona. Al che si chiedeva se queste benedette telecamere fossero lì per abbellimento o fossero attive e anche circa una mia richiesta, e cioè quella di una collaborazione a sistema tra le varie forze dell’ordine per cercare di presidiare, monitorare meglio la zona. Cerco di snellire anche un po’ il lavoro alla Presidenza dicendo che dopo questa interrogazione, nello specifico su Via Piave, il primo ottobre 2010, quindi da agosto a ottobre ho fatto un po’ i conti, quanto tempo fosse passato; ho reiterato nuovamente la domanda perché non ho ottenuto risposte chiedendo, appunto, se le telecamere presenti in zona fossero funzionanti e attive. In particolare, quelle all’interno del parco di Via Piave, dal momento appunto che nonostante esse siano visibili, non sono messe lì né come deterrente né a individuare i colpevoli. La seconda domanda che reiteravo era se l’Amministrazione Comunale avesse intenzione di vietare gli alcolici per quanto riguarda il locale basco, visto il plateatico esterno, all’esportazione di bevande alcoliche, a meno che non fossero servite in bicchieri di plastiche, e comunque da consumare entro un certo raggio, e il vietare il consumo di alcolici nei parchi, e almeno temporaneamente nelle aree a rischio adiacenti alla Stazione, al di fuori degli esercizi autorizzati alla somministrazione di bevande alcoliche. Il caso ha voluto che questa mia proposta, del tutto una mera coincidenza, fosse testé riproposta, fosse proposta dal Sindaco Zanonato a Padova, che evidentemente aveva, mi auguro non abbia, ma dubito, gli stessi problemi. Questo per quanto riguarda Via Piave. Per cui io ora sono qui, a distanza di tempo, a chiedere appunto lumi circa il presidio, la collaborazione tra le varie forze dell’ordine; quale tipo di accordi, se ce ne sono stati, sono stati presi dall’Amministrazione e le varie forze di Polizia; se le telecamere sono attive e i divieti che ho fatto presente. Grazie.
ORSONI – Sindaco:
I temi posti sono vari e riguardano, sostanzialmente, però tutti un unico problema, cioè quello dell’efficacia del controllo sul territorio da parte delle varie forze dell’ordine. Io posso assicurare il Consigliere Rizzi del fatto che fra le varie forze dell’ordine presenti a Venezia c’è una grande, grandissima collaborazione. Non solo quindi l’impegno da parte della Polizia Municipale, ma da parte di tutte le forze di Polizia dello Stato, con le quali la Polizia Municipale collabora attivamente. Tant’è che, per esempio, nell’ambito del territorio del Centro storico, il contrasto alla vendita illegale da parte dei cosiddetti “vucumprà” viene fatto in maniera assolutamente coordinata, suddividendo le varie parti del Centro storico tra le varie forze dell’ordine, come intervento più diretto. Fermo restando che la competenza generalizzata permane comunque. Ma, per esempio, per quanto riguarda la Riva degli Schiavoni è affidata a una forza di Polizia dello Stato, ai Carabinieri in particolare, mentre mi pare la Guardia di Finanza vicino al laghetto, dalle parti di Cannaregio, Polizia di Stato stazione piazzale Roma, e il centro S. Marco più alla Polizia Municipale. Tanto per dire, c’è un coordinamento, si tenta in qualche modo di arginare questi fenomeni, che sono fenomeni assolutamente da contrastare, con la massima decisione, e che sono certamente da cercare di eliminare. I temi, invece, di Via Piave, in particolare, che possono per certi versi essere anche più preoccupanti perché attengono anche a della criminalità più grave; anche questo è affrontato con grande determinazione in coordinamento con le altre forze di Polizia, in particolare con la Questura di Venezia, che ha fatto, anche di recente, delle operazioni abbastanza decise. Tutta la zona della stazione, Via Piave, Piraghetto, è oggetto di operazioni antidroga da parte del Nucleo di Polizia giudiziaria, che hanno portato al deferimento in tempi recenti di circa 20 persone per il reato di spaccio stupefacenti, 30 persone segnalate alla Prefettura per i ritiri delle patenti di guida e altri documenti in quanto consumatori, e altre investigazioni locali, utilizzate da svariate decine di soggetti, che hanno trovato soggetti in stato di clandestinità e quindi sono stati segnalati. Debbo dire che telecamere, ausili tecnici eccetera sono in funzione, dove sono stati messi, non sono soltanto dei soprammobili, e servono moltissimo a questo impegno. È evidente che si fa tutto il possibile, ma è chiaro che c’è un substrato che va progressivamente contrastato e quindi bonificato. Bisogna anche dire che la criminalità nella zona di Via Piave molto spesso si sviluppa anche all’interno degli esercizi e quindi c’è una maggiore difficoltà a individuare, a seguire, a segnalare gli episodi criminali. Cosa dire? Quindi le strategie attuali e future sono quelle di sempre maggiore coordinamento, di utilizzare le forme più moderne di controllo sul territorio, come anche la videosorveglianza, e soprattutto andando a colpire quelle forme più gravi, quali possono essere quelle dello spaccio eccetera. Il tema della vendita degli alcolici fuori, dell’esportazione, diciamo, dagli esercizi di bevande alcoliche, anche questo è un tema assolutamente da affrontare. Adesso ringrazio per la sollecitazione. Lo prenderemo in esame con grande attenzione e vediamo se almeno in certe zone più delicate sia possibile intervenire con strumenti di questo genere. Io credo più o meno in linea di massima di aver dato risposte. So che, fra le altre cose, mi era stato segnalato il tema dell’accampamento sotto il cavalcavia, al Troso; quello era stato sgomberato subito dopo, però confesso che passando io stesso da quelle parti pochi giorni fa ho visto che si sono ripiazzati. È forse una fatica di Sisifo, però dovremmo continuare a impegnarci perché è chiaro che solo un impegno costante e tempestivo delle forze di Polizia può contrastare questi episodi. Grazie.
TURETTA – Presidente del Consiglio:
Grazie, Sindaco. Consigliere Rizzi, prego. Si iscriva, Rizzi. Prego.
RIZZI:
Sì, io prendo atto delle sue risposte. Mi permetto di segnalare che, nel frattempo, mi giungono segnalazioni che la situazione lì non è che si sia alleggerita. Sono in contatto con diversi cittadini che mi fanno un resoconto, anche spesso fotografico, che credo sarà anche il caso di girarlo a chi di competenza, e la situazione sta diventando pesante, cioè non sta migliorando. Prendo atto di questo coordinamento con la Questura per quanto riguarda Via Piave. Mi auguro che sia costante. Quello che dico io è che queste interrogazioni mi auguro non vengano, ovviamente, riferito alle mie, ma in generale quelle dei Consiglieri, mai, e non credo, e spero che non sia così, sottovalutate, perché spesso e volentieri nascondono delle informazioni e dei suggerimenti che possono, anche in una logica collaborativa tra maggioranza e opposizione, essere utili per la risoluzione di alcuni problemi. Mi fa specie, infatti, che, cito solo questo esempio per farmi comprendere, che a distanza di mesi in cui si è fatto presente un accorgimento in merito alla vendita degli alcolici, abbia fatto prima a adottarla autonomamente un’Amministrazione come quella di Padova, e adesso vedremo di prenderla in considerazione anche noi. Mi auguro, invece, che l’Amministrazione comunale, nello specifico lei, che conosco persona comunque attenta, sia di stimolo nel senso di fare una forte pressione politica anche nei riguardi delle forze dell’ordine, perché questo è fondamentale, e cioè deve esserci comunque uno stimolo costruttivo da parte dell’Amministrazione a che anche le forze dell’ordine non abbassino la guardia queste zone, perché stanno diventando veramente delle enclavi di degrado e di illegalità. Per quanto riguarda il resto, ripeto, è una fatica, mi diceva, citando il caso particolare del Troso, che spesso risulta frustrante, però dobbiamo prendere atto che così come in Riva degli Schiavoni, così come in Via Piave, e in altre zone, questa è, passatemi il termine, una “guerra” che va persa o va vinta, cioè non esiste un accomodamento. Qui si tratta di una situazione che non… cioè facendo finta che non ci sia o…
TURETTA – Presidente del Consiglio:
Consigliere Rizzi, per cortesia, concluda.
RIZZI:
O facendo accorgimenti una tantum, non fanno altro che fare incancrenire sempre di più il problema. Grazie.