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Movimento 5 Stelle Beppegrillo.it - Interrogazione nr. d'ordine 2554

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
2554 136 16/06/2014 Gian Luigi Placella
 
Sindaco
Giorgio Orsoni
16/06/2014 16/07/2014 scritta

 

 

Venezia, 16 giugno 2014
nr. ordine 2554
n p.g. 136
 

Al Sindaco Giorgio Orsoni


e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: pista ciclabile al Lido di Venezia

Tipo di risposta richiesta: scritta

 

Premesso che;
- con la Delibera di Giunta n.135 del 05/04/2012 è stato approvato il progetto per la realizzazione di una pista ciclabile al Lido di Venezia, lungo via Malamocco e via Sandro Gallo, nell'ambito dell'Itinerario Biciplan;
- la pista ciclabile in questione è stata realizzata in gran parte in sede separata da quella relativa ai veicoli a motore e ai pedoni, con alcuni tratti in sede promiscua pedonale e ciclabile;
- i lavori per la realizzazione della suddetta pista ciclabile si sono conclusi ormai da diversi mesi, ma la pista risulta ancora ufficialmente chiusa, a quanto si dice perché non ancora collaudata.

Visto che:
- pur essendo ancora ufficialmente chiusa, con una cartellonistica insufficiente che non blocca tutti gli accessi, la pista ciclabile in questione è facilmente accessibile ed è usata impropriamente da parecchi ciclisti;
- d'altro canto, molti ciclisti non la usano e non possono essere certo obbligati a farlo, visto che ufficialmente la pista non è utilizzabile. In questo modo, per via del restringimento della carreggiata riservata ai veicoli a motore, le biciclette che non utilizzano la pista ciclabile provocano degli eccessivi rallentamenti al traffico. La situazione è resa ancora peggiore dal passaggio dei quadricicli, numerosi al Lido soprattutto durante la stagione estiva, che, per via della loro larghezza, non potrebbero comunque transitare lungo la pista ciclabile, nemmeno qualora fosse agibile;
- nella relazione tecnico-illustrativa allegata alla D. G. n.135/2012, si adduce, tra le motivazioni della scelta di costruire una pista ciclabile realizzata in sede separata, il fatto che la pista stessa dovrebbe costituire un elemento di moderazione del traffico a motore.


Considerati:

- i tempi già lunghi impiegati da un'ambulanza che abbia necessità di soccorrere un abitante dell'isola del Lido, per lunghi tratti accessibile tramite un'unica strada, per i motivi sopra descritti sono stati ullteriormente allungati, diminuendo le probabilità di riuscita degli interventi di emergenza e aumentando il rischio di mortalità.

Visto inoltre che:

- il Decreto Ministeriale 30 novembre 1999, n. 557, descrive le norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili;
- l'articolo 7, comma 1, del suddetto decreto, prevede che “ la larghezza minima della corsia ciclabile, comprese le strisce di margine, è pari ad 1,50 m; tale larghezza è riducibile ad 1,25 m nel caso in cui si tratti di due corsie contigue, dello stesso od opposto senso di marcia, per una larghezza complessiva minima pari a 2,50 m”; il comma 2 dello stesso articolo precisa inoltre che “Per le piste ciclabili in sede propria e per quelle su corsie riservate, la larghezza della corsia ciclabile può essere eccezionalmente ridotta fino ad 1,00 m, sempreché questo valore venga protratto per una limitata lunghezza dell'itinerario ciclabile e tale circostanza sia opportunamente segnalata”;
- l'articolo 10, comma 2, del suddetto decreto prevede anche la presenza di “frecce direzionali sulla pavimentazione, ogni cambio di direzione della pista”;

Considerato inoltre che:

- la larghezza complessiva delle due corsie della pista ciclabile, in base alle planimetrie allegate alla D.G. 135 del 05/04/2012, risulta in più tratti inferiore a 2,50 m (quindi le singole corsie hanno larghezza inferiore a 1,25 m), e in alcuni brevi tratti inferiore a 2,00 m (quindi le singole corsie hanno larghezza inferiore a 1,00 m);
- da misurazioni effettuate in loco, risulta che effettivamente le due corsie della pista hanno spesso una larghezza complessiva inferiore a 2,50 m, e ciò per lunghi tratti della pista e senza che il restringimento venga opportunamente segnalato. Ad esempio, ciò accade: nel tratto promiscuo pedonale e ciclabile situato tra l'inizio della pista (fronte via F. Parri) e le “Case Rosse”; nel tratto dalla fermata autobus fronte il parco G. Turcato e la sede di Veritas; nel tratto presso la fermata dell'autobus fronte la piscina fino a via dei Giolito;
- almeno per un breve tratto, inoltre, le corsie hanno addirittura una larghezza complessiva inferiore a 2,00 m (presso fermata autobus fronte parco G. Turcato), quindi del tutto fuori norma;
- la circolazione dei pedoni, infine, risulta in alcuni tratti ridotta a una porzione di marciapiede non più larga di 1,05 m.pedoni.


SI CHIEDE

1) Perché la pista ciclabile realizzata al Lido di Venezia, lungo via Malamocco e via Sandro Gallo, non sia ancora ufficialmente transitabile dopo mesi dalla sua ultimazione (almeno da febbraio 2013).
2) Per quale motivo la pista risulta avere per lunghi tratti la larghezza complessiva delle due corsie inferiore a 2,50 m (quindi con le singole corsie di larghezza inferiore a 1,25 m) e perché prima di tali tratti i restringimenti non sono stati opportunamente segnalati.
3) Per quale motivo la pista risulta avere, per almeno un breve tratto, una larghezza complessiva inferiore a 2,00 m (presso fermata autobus fronte parco G. Turcato), ovvero una larghezza inferiore alle misure minime sancite dal D. M. del 30 novembre 1999, n. 557.
4) Per quale motivo non sia stato previsto di realizzare una pista ciclabile adatta ai velocipedi a tre o più ruote, visto l'intenso traffico di questi veicoli.
5) Se sia stato opportuno realizzate un tratto di pista ciclabile in sede promiscua pedonale e ciclabile (presso via dei Giolito), dove i pedoni sono costretti a camminare su una porzione di marciapiede larga appena 1,05 m, con accanto lo sfrecciare delle biciclette.
6) Perché non sono presenti frecce direzionali sulla pavimentazione ad ogni cambio di direzione della pista.
7) Perché non sia stata posta la dovuta attenzione alla piena visibilità dei velocipedi in transito lungo la pista ciclabile da parte dei veicoli a motore, in corrispondenza degli incroci delle vie laterali e degli accessi carrai con la pista stessa.
8) Se, oltre al restringimento della carreggiata realizzato con i cordoli della pista ciclabile, fossero state previste altre modalità per moderare la velocità dei veicoli in transito lungo via Malamocco, e per quale motivo queste altre modalità sono state scartate.

 

Gian Luigi Placella

 
  1. Gian Luigi Placella
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  3. punto di vista di
 
Pubblicata il 16-06-2014 ore 08:32
Ultima modifica 17-06-2014 ore 13:52
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