| nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 751 | 152 | 26/07/2011 | Marco Gavagnin |
Sindaco Giorgio Orsoni |
27/07/2011 | 26/08/2011 | scritta |
| tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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| risposta in Consiglio comunale | 11-11-2011 | Leggi |
Venezia, 26 luglio 2011
nr. ordine 751
n p.g. 152
Al Sindaco Giorgio Orsoni
e per conoscenza
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Vicario
Oggetto: Utilizzo improprio di finanziamenti, di cui alla Legge Speciale per la salvaguardia di Venezia, allo scopo di realizzare la “Porta di Gehry” presso l'aeroporto Marco Polo di Tessera
Tipo di risposta richiesta: scritta
Premesso che
la stampa locale ha recentemente riportato la volontà dell'amministrazione comunale di finanziare, con una somma pari a 17 milioni di euro provenienti dai finanziamenti di Legge Speciale, il progetto noto come “Venice Gateway” o “Porta di Gehry”, nell'ambito dell'aeroporto Marco Polo di Tessera;
che, in particolare, si è parlato di un incontro tra Codesto Sindaco, alcuni assessori e Enrico Marchi, a.d. di SAVE S.p.A., in cui sarebbe stato pattuito una sorta di scambio anomalo tra il finanziamento dell'opera di cui sopra, da parte dell'amministrazione, e la realizzazione futura di opere viabilistiche a servizio dell'aeroporto e del futuro (?) Quadrante di Tessera, da parte della società gestrice l'aeroporto medesimo;
che l’art. 6 della Legge n. 798 del 20.11.1984 “Nuovi interventi per la Salvaguardia di Venezia” afferma testualmente al comma I che “la somma di cui alla lettera c) dell'articolo 2, destinata ad interventi di competenza dei Comuni di Venezia e Chioggia, è così utilizzata: a) lire...per la acquisizione ed il restauro e risanamento conservativo di immobili da destinare alla residenza, nonché ad attività sociali e culturali, produttive, artigianali e commerciali essenziali per il mantenimento delle caratteristiche socio-economiche degli insediamenti urbani lagunari...; b) lire...per la realizzazione per le opere di urbanizzazione primaria nonché per la sistemazione di ponti, canali e fondamenta sui canali di competenza comunale; c) lire...per l'assegnazione di contributi per l'esecuzione di opere di restauro e risanamento conservativo del patrimonio immobiliare privato; d) lire...per l'acquisizione di aree da destinare ad insediamenti produttivi e per la urbanizzazione primaria e secondaria delle stesse nell'ambito dell'intero territorio comunale”;
che il successivo comma V dello stesso articolo 6 stabilisce poi che “i comuni di Venezia e Chioggia, nell'ambito delle assegnazioni annuali, sentito il Comitato di cui all'art. 4, potranno procedere ad una diversa utilizzazione delle somme previste, sempre nei limiti dello stanziamento autorizzato nel triennio” e che l'articolo 4 comma III, dedicato al “Comitatone”, chiarisce bene i limiti della norma sopraccitata affermando che “al comitato è demandato l'indirizzo, il coordinamento e il controllo per l'attuazione degli interventi previsti dalla presente legge...”;
considerato che
la nuova opera dell'architetto canadese Frank O. Gehry, dal costo iniziale di 130 milioni di euro poi ridottosi a 90 circa, si inserirebbe nel contesto dell'aeroporto Marco Polo e sarebbe di proprietà di SAVE S.p.A., attuale titolare della concessione aeroportuale fino al 2041;
che, almeno all'apparenza, non si scorge proprio nella “Porta di Gehry” le finalità di salvaguardia previste per Venezia dalla Legge Speciale, di cui in premessa. Essa, infatti, si sostanzierebbe in un edificio alto 38 metri (più del doppio, dunque, rispetto all'aerostazione che non supera i 20 metri), costruito fronte laguna e comprensivo di albergo da 350 camere, sala-congressi da 2400 posti, centro commerciale, spazi direzionali e una darsena per imbarcazioni di media grandezza;
che, probabilmente, i cittadini veneziani, ma anche molti contribuenti italiani, preferirebbero che i finanziamenti statali della Legge Speciale venissero utilizzati per scopi “maggiormente” pubblici e, quindi, fruibili da una collettività più ampia e rappresentativa di quanto non lo siano gli azionisti di una società di capitali quotata in Borsa;
che, a mero titolo esemplificativo, si ricordano qui alcuni episodi che potrebbero ricondurre l'amministrazione comunale verso un utilizzo più saggio dei 17 milioni di euro “promessi” a Marchi:
• il 29 settembre 2008 crolla un pezzo d'arco di una grande finestra della facciata di Palazzo Ducale, lato rio della Canonica, con il ferimento di un turista tedesco. I tecnici comunali, dopo l'evento, si giustificano dicendo che si tratta dell'unico lato non ancora restaurato e per il quale servono 5 milioni di euro che, a detta loro, non ci sono;
• gli ultimi bandi comunali di sostegno all’acquisto della prima abitazione in centro storico per giovani coppie risalgono ancora agli anni 2004-2005;
• nel 2008 è stato celebrato, dal cardinale Angelo Scola, l’anniversario dei mille anni della Basilica di S.M. Assunta a Torcello. In quella sede il patriarca aveva lanciato un appello al governo per il restauro dell’intero complesso monumentale (chiesa e campanile) che versano in gravi condizioni: basti pensare che il bellissimo mosaico, raffigurante il Giudizio Universale, ha le tessere rigonfie per l'umidità che rischiano di staccarsi. Il costo dei lavori, per la Curia, si aggirerebbe attorno ai 10 milioni di euro ma per gli interventi minimi basterebbe forse metà dell’importo;
• numerosi masegni, sparsi per la città, si presentano in condizioni di grave dissesto fino al punto di staccarsi e cadere in laguna a causa del moto ondoso (come accaduto in riva Sette Martiri con una signora che è inciampata perdendo bimbo e passeggino in canale);
• ad aprile di quest'anno è caduta la quarta colonnina dalle balaustre del Ponte di Rialto (due sono state ripescate addirittura in fondo al Canal Grande) e l’amministrazione sta “pregando” il proprietario della Diesel perché diventi sponsor dei lavori di restauro;
• per la stesura del bilancio preventivo 2009, l'allora assessore al Bilancio Mognato (PD) affermava che di milioni per sistemare Venezia ne servirebbero 418 di cui 52 solo per favorire la residenza. Alcuni giorni fa, per la partecipazione al Comitatone, l'attuale Sindaco ha confermato in pratica il dato, dicendo che servirebbero 400 milioni di euro nei prossimi tre anni. Egli ha poi enunciato le priorità: rete antincendio, manutenzione della città, rii e bandi casa. Per l’anno in corso la somma assegnata, tuttavia, è di appena 40 milioni (meno della metà di quanto diagnosticato dal primo cittadino);
che, in conclusione, il possibile finanziamento dell’edificio progettato dall’archistar canadese suscita non pochi dubbi e perplessità sulla legittimità dell’operazione. Peraltro, anche nell’ipotesi di una correttezza formale dell’iniziativa fantasiosa, che il Sindaco vuole condurre a termine, l’uso di 17 milioni di euro, provenienti dalla Legge Speciale (e quindi dalla fiscalità generale), per un tale scopo è assolutamente indegno per la fama internazionale di cui gode la città, in considerazione delle tante necessità del centro storico, ben piύ impellenti rispetto all’ennesimo noioso albergo con centro commerciale, uffici e darsena privata;
si chiede al Sindaco
• di chiarire innanzitutto quali siano le finalità di salvaguardia della città di Venezia che si intendono perseguire con l'adombrato finanziamento della “Porta di Gehry” indicando poi anche quale sia il fondamento legislativo di una scelta del genere. Si rammenta, a tal proposito che la disposizione dell'art. 6 Legge 798 del 1994, di cui in premessa, parla tutt'al più di “acquisizione di aree da destinare ad insediamenti produttivi e per la urbanizzazione primaria e secondaria delle stesse nell'ambito dell'intero territorio comunale”. L'operazione, accennata dalla stampa, sembra invece un non banale esercizio di finanza creativa (uso di fondi della Legge Speciale per la costruzione di Venice Gateway in cambio della promessa, da parte di SAVE S.p.A., di realizzare in futuro una parte delle infrastrutture viabilistiche dell'aeroporto e del Quadrante) e di interpretazione “elastica” della legge visto che né l'aeroporto né il Quadrante sono inquadrabili come “insediamenti produttivi”;
• di chiarire inoltre, in modo netto e trasparente, quali siano le priorità dell'amministrazione per l'utilizzo dei fondi statali di cui alla Legge Speciale e di convalidare tali scelte attraverso momenti di consultazione e partecipazione dei cittadini del centro storico e/o attraverso la realizzazione di sondaggi informativi, anche in collaborazione con la stampa locale (si ricordi, nel recente passato, l’utile sondaggio svolto in materia di finanziamento pubblico delle festività di Carnevale, Redentore, Capodanno, ecc.). Ciò, anche nell’ipotesi in cui il vero obiettivo dell’amministrazione comunale sia la realizzazione dello Stadio (opera pubblica) e/o del terminal di Tessera per turisti e residenti (interscambio auto/bus/vaporetto/aereo). Anche in tal caso, prima di procedere con l’opera, occorrerebbe illustrarne caratteristiche e benefici pubblici alla cittadinanza, senza invischiare l’amministrazione comunale in convenzioni poco trasparenti che potrebbero causare, come accaduto spesso, notevoli guadagni economici per i privati lasciando l’ente pubblico con il classico "pugno di mosche".
Marco Gavagnin
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