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V Commissione - Verbale

Seduta del 26-02-2008 ore 15:00

 

Consiglieri componenti la Commissione: Patrizio Berengo, Ivano Berto, Claudio Borghello, Tobia Bressanello, Giampietro Capogrosso, Danilo Corrà, Paolino D'Anna, Franco Ferrari, Michele Mognato, Carlo Pagan, Giorgio Reato, Fabio Toffanin, Giuseppe Toso, Roberto Turetta, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Michele Zuin, Valerio Lastrucci, Alfonso Saetta, Raffaele Speranzon, Felice Casson, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio, Diego Turchetto, Ezio Oliboni, Giacomo Guzzo, Giuseppe Caccia

 

Consiglieri presenti: Patrizio Berengo, Ivano Berto, Claudio Borghello, Tobia Bressanello, Giampietro Capogrosso, Danilo Corrà, Franco Ferrari, Michele Mognato, Carlo Pagan, Giorgio Reato, Fabio Toffanin, Giuseppe Toso, Roberto Turetta, Saverio Centenaro, Valerio Lastrucci, Alfonso Saetta, Raffaele Speranzon, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio, Diego Turchetto, Giacomo Guzzo, Giuseppe Caccia, Franco Conte (sostituisce Ezio Oliboni), Anna Gandini (sostituisce Paolino D'Anna), Giovanni Salviato (sostituisce Antonio Cavaliere)

 

Altri presenti: Assessore Gianfranco Vecchiato, Direttore Giovanni Battista Rudatis, Dirigente Oscar Girotto, Dirigente Giorgio Pilla, Dirigente Antonio Iannotta, Funzionario Giorgio De Vettor

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Esame della proposta di deliberazione P.D. 471 del 08/02/08 - D.LGS. 818 Agosto 2000 n. 267 – art. 172. Verifica della quantità e qualità di aree da destinarsi alla residenza , alle attività produttive e terziarie, da cedere in proprietà o in diritto di superficie. Determinazione dei prezzidi concessione e di cessionedelle aree nel P.E.E.P. e nei P.I.P. del Comune di Venezia – per l’anno 2008
  2. Discussione dell'interpellanza n.d'ordine n. 1062 del 20.7.07 con oggetto " L’Area Muner a Cannaregio: Piano Particolareggiato, permesso di costruire, esecuzione dei lavori, contestazioni, varianti al permesso, esposti, ricorsi" inviata dal consigliere Alberto Mazzonetto
  3. Discussione dell'interpellanza n. d'ordine 1244 del 04/02/08 con oggetto " Area Muner, perchè la proroga?" inviata dal consigliere Alberto Mazzonetto

Verbale

Alle 15.10, il Presidente Centenaro, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta.

CENTENARO: legge l’oggetto del primo punto all’o.d.g.. Fa presente che questa proposta di delibera viene abitualmente approvata prima dell’analisi ed approvazione del bilancio.

RUDATIS: afferma che vi è in questo caso l’obbligo di rideterminare i prezzi per il valore delle aree nei PEEP e PIP del Comune e i costi delle opere di urbanizzazione secondo l’indice ISTAT mentre per i costi di superficie e di proprietà l’operazione risulta più complessa. Illustra brevemente la proposta di delibera.

Alle 15.15 esce il consigliere Conte

Centenaro: propone che la delibera venga licenziata all’unanimità.

SAETTA: chiede che la P.D. venga licenziata in discussione.

CAPOGROSSO: chiede perché, nel testo di delibera, lì dove viene specificato che riguarda “in particolare i nuclei di Tessera, Trivignano e Terraglio” viene specificato “in particolare”:

RUDATIS: precisa che esiste un residuo.

CAPOGROSSO: osserva che, su queste aree ci sono delle particolarità e che c’era la necessità di fare degli approfondimenti. Chiede se sono acquisibili nel corso del 2008, se prima di acquistare occorrono delle ulteriori verifiche; chiede come si è giunti a determinare le quote riportate nella P.D. visto che la Provincia stabilisce delle quote diverse.Espone una propria interpretazione in merito.

RUDATIS: riguardo la determinazione delle quote, afferma che è stato utilizzato un indice di edificabilità.

CAPOGROSSO: chiede se l’amministrazione conta effettivamente di acquisire il denaro previsto che tuttavia non è stato inserito in bilancio e chiede chiarimenti sul tipo di operazione contabile.

Alle 15.20 entra il consigliere Caccia

RUDATIS: risponde che si tratta di una partita di giro e che nel 2008 esistono le premesse per realizzare quest’acquisizione.

SAETTA: sottolinea che sulle aree PEEP c’è una vicenda aperta che riguarda la zona di Sacca Serenella. Osserva che nel 2004 sono stati individuati gli assegnatari di queste aree e ne fu definito il prezzo. Fa notare che questo diritto di superficie salirà a prezzi sempre più alti e chiede come intende orientarsi l’amministrazione su queste aree che ormai sono degradate, sottolineando che gli assegnatari vorrebbero entrare in possesso di quest’area. Chiede inoltre se ci sono particolari motivi per i quali il Comune ha tardato la riscossione su aree come il Lido dove ci sono a disposizione aree in cui l’affitto non viene pagato.

Alle ore 15.25 entrano i consiglieri Bressanello, Bonzio e Berto

MAZZONETTO: afferma che il consigliere Saetta lo ha in parte preceduto. Prende atto che questa P.D. è un atto dovuto che serve per far procedere il bilancio. Esprime delle perplessità sul valore dato a queste aree PIP. Chiede se la zona PIP del Lido è già stata avviata o meno. Chiede le intenzioni dell’amministrazione rispetto alla zona di Sacca Serenella. Chiede, sul diritto di superficie, perchè è stata indicata come quota unica.

RUDATIS: precisa che i due PIP sono tra loro distinti. Rileva che sul PIP di Sacca Serenella si sta procedendo ad un assetto definitivo e che si tratta di un valore medio per il quale successivamente ci sarà un conguaglio. Per quanto riguarda il PIP del Lido invece l’operazione è più complessa poiché è in corso un contenzioso tra gli occupanti dell’area e altri aventi diritto. Per quanto riguarda i MQ e i MC, osserva che nel PIP non è possibile assegnare direttamente in proprietà. La cessione di proprietà per quanto riguarda i PEEP può essere realizzata immediatamente. Afferma che per quanto riguarda l’affitto la competenza è del settore Patrimonio.

MAZZONETTO: chiede se queste cifre hanno un valore di vincolo rispetto a contenziosi già aperti o meno.

RUDATIS: ribadisce che queste cifre sono valide salvo conguaglio. E che non è vincolante.

CENTENARO: dichiara che il primo punto all’ordine del giorno viene licenziato dalla Commissione ed inviato per la discussione al Consiglio Comunale.

Alle ore 15.35 la seduta viene temporaneamente sospesa in attesa dell’arrivo dell’assessore Vecchiato.

Alle 15.45 entrano i consiglieri Guzzo, Reato e Pagan.

Alle 15.50 la seduta riprende regolarmente.

CENTENARO: fa presente quali sono il secondo ed il terzo punto all’o.d.g. e da la parola al consigliere Mazzonetto

MAZZONETTO: annuncia che cercherà di essere sintetico, per quanto riguarda una vicenda annosa e dagli aspetti non chiari. Afferma che il Piano Particolareggiato non teneva conto della documentazione esistente, trovata in archivio, dei fabbricati da demolire e ci si aspettava che il P.P. riproponesse il recupero filologico dell’intera parte. Afferma che il nodo è rappresentato dal fatto che i permessi di costruire, anche secondo alcuni vicini dell’area Muner, dovevano essere rivisti sulla scorta di questo progetto e quindi sono atti illegittimi che devono essere annullati. Fa presente che un altro aspetto riguarda il confine sul quale è presente il parere dell’avvocatura civica e sottolinea che è stato rinnovato il permesso di costruire anche per gli edifici 6,7 e 8 che sono prospicienti l’area di confine oggetto di contenzioso e quindi chiede perché è stato rinnovato questo permesso di costruire anche per gli edifici prospicienti. Ciò tra l’altro contrariamente al richiesto parere dell’Avvocatura che esclude la possibilità di edificazione degli edifici prospicienti il confine sud (vale a dire proprio gli edifici 6, 7 e 8). Sottolinea che nel parere dell’avvocatura civica si afferma che il ritardo con cui si sta realizzando il fabbricato non è imputabile alla società costruttrice ma a cause esterne ad essa. Afferma che il ritardo è imputabile a degli stop imposti dal TAR e dall’amministrazione stessa per segnalati abusi e per contestazioni, pertanto non è coerente che l’avvocatura civica affermi che le cause non dipendono dall’impresa costruttrice. Dichiara che vi è la mancanza dei presupposti giuridici per dare la proroga. Chiede all’assessore dei chiarimenti. Dichiara che da parte sua non c’è vis polemica ma spirito costruttivo

RUDATIS: afferma che il P.P. effettivamente non propone il recupero filologico, e ciò non è obbligatorio. Sostiene che il P.P. è stato legittimamente approvato dal Comune ed è stato convenzionato e quindi cambiare P.P. è oneroso dal punto di vista economico. Riferisce inoltre che non ci sono più le condizioni amministrative e che tale valutazione poteva essere assunta precedentemente dal Consiglio Comunale. Per quanto riguarda il ricorso alla Provincia questa avrà un suo corso ma sostiene che, come ricordava l’avvocato Iannotta, c’è una sentenza della Consiglio di Stato che risulta molto chiara, che rigetta tutto il ricorso e dichiara che l’autorizzazione edilizia è legittima. Sulla questione del confine dichiara che non corrisponde al vero che è stato rilasciato il permesso di costruire anche per gli edifici prospicienti ma intende lasciare integrare all’avvocato Iannotta e al dott. Pilla.

PILLA: ricorda che è stato dato il permesso di costruire su tutto il comparto dell’area Muner e successivamente è stato sospeso a scopo cautelare. Nel frattempo è stato realizzato un edificio fronte calle e sono scaduti termini del permesso di costruire; il proprietario ha legittimamente fatto richiesta di proroga prima della scadenza e ha presentato anche una variante. La variante non è stata concessa mentre la proroga è stata concessa ma in modo parziale cioè vengono realizzati parte degli edifici (mostra una tavola) e precisa che la distanza dei confini è oltre i 40 metri.

Alle 16.00 esce il consigliere Berto

IANNOTTA: dichiara che la scelta dell’amministrazione è corretta e tutela tutti i soggetti in campo. Fa presente che eventuali sospensioni dei lavori dovute alle diverse cause non sono imputabili all’impresa e quindi necessariamente è stata concessa una proroga. Spiega che il Consiglio di Stato conclude per l’infondatezza del ricorso e che il comportamento del Comune è coerente con l’interesse pubblico.

CACCIA: afferma che non aveva avuto modo di intervenire nella precedente seduta del 09/1/06 dichiara di sentirsi correo perché ha votato il P.P. e le controdeduzioni ma oggi avrebbe un atteggiamento diverso. Sostiene in particolare che la V.P.R.G. per la città storica prevedeva di seguire il criterio del ripristino filologico o volumetrico ma in questo caso non ci si trova nelle condizioni del ripristino filologico e nemmeno nel caso di quello volumetrico. Sostiene che ciò che è stato abbattuto non corrisponde a ciò che viene costruito e questo è il vizio della vicenda non da addebitare ai tecnici ma agli atti votati da questo Consiglio Comunale. Se c’è questo vizio lo sforzo deve essere di affrontare la vicenda su un terreno non formale, ma occorre dare l’idea, che deve corrispondere alla sostanza, che l’amministrazione è imparziale e che i cittadini vengono tutelati e non ignorati. Ritiene che, anche se dal punto di vista formale tutto appare corretto ma non c’è corrispondenza con le dimensioni volumetriche del preesistente ciò leda chi vive intorno a questa lottizzazione. Osserva che lo sforzo dev’essere di tutelare gli interessi del costruttore, che a suo avviso si fatica a comprendere chi è, ma anche di tutelare i cittadini che abitano attorno e vedono stravolto l’assetto della zona. Afferma che il compito della politica è di trovare soluzioni.

Alle 16.15 escono i consiglieri Lastrucci e Guzzo

DE VETTOR: dichiara che il P.P. fa riferimento alla scheda normativa della Città Antica e non diceva di ripristinare quanto demolito precedentemente. Precisa che il P.P. è conforme alle norme e che il tetto previsto era di 5000 metri cubi mentre ne vengono proposti 4500.

PILLA: precisa che il ripristino volumetrico non è riferito solo al sedime dell’edificio che viene ricostruito ma riguarda il ripristino di tutti i volumi esistenti e quindi non è stato possibile ricostruire i vari volumi in una coincidenza di tempi ma è stata determinata in termini di cifra. Precisa che l’atteggiamento risentito è dovuto al fatto che il consigliere Mazzonetto ha posto il suo intervento anche su un piano di diffida dell’esercizio professionale.

BONZIO: esprime il suo apprezzamento per il clima dialogante. Dichiara di aver compreso che si era deciso di non fare una ricostruzione filologica però non si è neanche deciso di ripristinare i volumi e si è così ecceduto nel volume e non ridotto. Dichiara che i documenti che sono stati rinvenuti in una ricerca archivistica attestavano l’esistenza di volumi per 3500 metri cubi e quindi c’è un’eccedenza di 1000 metri cubi della volumetria della documentazione di archivio. Dichiara pertanto che viene superato l’indice di 5 m cubi su ogni metro quadro che viene definito come limite da un decreto ministeriale per i centri storici. Ritiene che è’ doveroso tutelare tutti gli interessi in campo e i 4500 metri cubi si raggiungono ledendo l’interesse di altri, edificando a ridosso e stravolgendo il tessuto di pregio e qualitativo del quartiere. Dichiara di aver assistito a due sopraluoghi. Il primo nell’abitazione del signor Piasentin e poi al sopraluogo chiesto da quattro consiglieri comunali che erano lì presenti nell’area di cantiere. Riferisce che i consiglieri avevano denunciato il fatto che si stava continuando a lavorare, con licenza scaduta, in comparti del P.P. con condizioni di sicurezza dei lavoratori molto dubbie. A fronte di questo di questa denuncia alla Polizia Municipale il Direttore dei Lavori rispose che non aveva le chiavi per entrare nel suo cantiere nonostante due operai che stavano all’interno. Afferma che ciò è documentato fotograficamente e che il sopraluogo si tenuto il giorno dopo. Sostiene che tutto è documentato e quindi in questa situazione qualcosa non va. Ritiene che ogni passo che l’amministrazione può fare per stemperare i sospetti è un passo corretto.

VECCHIATO: afferma che, visto che siamo in una sede allargata, ritiene utile avere chiarimenti sull’affermazione del consigliere Bonzio quando sostiene che c’è qualcosa che non va.

BONZIO: dichiara che ciò che sta riferendo in commissione corrisponde a quanto scritto nella interrogazione che hanno fatto.

VECCHIATO: chiede se si intende dire che l’amministrazione sta usando pesi e misure diversi a seconda delle situazioni.

BONZIO: precisa che si tratta di sensazioni.

CAPOGROSSO: dichiara di apprezzare l’intervento del consigliere Caccia quando afferma che non ci fu sufficiente consapevolezza nel votare ciò che a tutt’oggi i tecnici ci stanno illustrando. Afferma che dalla lettura si può essere tratti in inganno in quanto si può intendere che nel testo si parla di ripristino filologico ma in seguito c’è anche scritto ripristino volumetrico. Sostiene che ha cercato di comprendere le due parti in causa e che in ultima analisi non ha delle certezze in quanto non ha approfondito la ricerca cercando anche altri documenti. Riferisce che la sua posizione sarebbe stata quella di tentare la ricostruzione filologica e se non fosse stata possibile avrebbe ripiegato sul quella volumetrica che all’inizio era effettivamente di 5000 metri cubi. Precisa di non avere avuto la possibilità di verificare la capacità massima prima delle demolizioni e pertanto si può accettare quella di 4500 metri proposti dal costruttore. Ritiene che quando ci sono delle tensioni non si riesce più a comprendere chi ha dato inizio a azioni scorrette e che in ogni caso sarebbe interessante poter dimostrare la capacità edificatoria originaria. Ritiene utile che il cittadino non si senta defraudato ma precisa che non si sente di entrare nella competenza dei tecnici che in ogni caso si assumono le loro responsabilità. Afferma che dal punto di vista urbanistico l’interpretazione legale che garantisce la distanza dal confine gli sembra accettabile.

Alle ore 16.35 entra il consigliere Corrà ed escono i consiglieri Reato e Bressanello. Alle 16.40 esce il consigliere Toso

BORGHELLO: chiede di capire quali sono stati i passaggi dal punto di vista sostanziale e non solo da quello formale. Chiede se chi adesso sta procedendo alla realizzazione ha chiesto che ci siano degli ulteriori passaggi. Fa una breve ricostruzione della vicenda e chiede se il permesso di costruire imporrà degli altri limiti e se si attende la sentenza di causa civile.

PILLA: precisa che è stato prorogato il tempo di efficacia del permesso di costruire ed è stata chiesta una variante in corso d’opera che è una richiesta legittima.

IANNOTTA: si dichiara dispiaciuto per la dichiarazione del consigliere Bonzio in merito all’utilizzo di pesi e misure diversi per situazioni diverse. Precisa che in questa vicenda c’è stato un procedimento penale e due richieste di sequestro che sono state negate in quanto il l’operato dell’amministrazione era corretto. Precisa che c’è un decreto del capo dello stato che recepisce un parere del Consiglio di Stato che afferma la legittimità del Piano Particolareggiato e quindi dispiace che vengano adombrate ipotesi di parzialità.

BONZIO: dichiara che si sente dispiaciuto quando viene messa un’ombra sulla sua testimonianza quando ha sostenuto aver visto gli operai lavorare fuori dal comparto previsto e quando è stato chiesto ai viglili di fare un sopraluogo e gli è stato risposto che non era possibile. Precisa che la richiesta dei vigili è stata fatta al Direttore dei Lavori il quale affermò che non aveva le chiavi del cantiere. Afferma che tutto ciò gli sembra quanto meno particolare. Ribadisce che tutti hanno visto e documentato quanto stava succedendo

CENTENARO: dichiara che l’importante è comprendere se il procedimento che è nato nell’ambito del Consiglio Comunale rispetta i crismi così come sono stati dettati dal Consiglio stesso. Afferma che altre questioni ricadono in diversi ambiti che non sono di competenza della commissione.

IANNOTTA: precisa che se l’approvazione del P.P. era legittima e il permesso di costruire era legittimo valuta che non si possa procedere diversamente da come si è fatto finora, almeno dal punto vista giuridico.

MAZZONETTO: dichiara di non voler sconfinare nel campo giuridico. Esprime un dubbio su quanto stabilito nel PRG per cui nel P.P. si sostiene che si deve procedere con la ricostruzione filologica, quando ci sono le condizioni per farlo. Ritiene che in questo caso c’erano le condizioni, mentre il Consiglio Comunale non ha tenuto conto della ricostruzione filologica. Sostiene che ci sono elementi emersi dall’archivio che precisavano cubature e altezze mentre adesso sono tutte superiori. Afferma che sul ruolo dei consiglieri e del Consiglio Comunale la legge parla in termini chiari; il ruolo è quello di comprendere e controllare quanto fanno gli uffici pertanto trattandosi di un mandato del cittadino dichiara di voler sapere quello che è stato fatto. Condivide quanto affermato dal Consigliere Bonzio rispetto ai diversi pesi e misure in diverse situazioni. Afferma che l’avvocato dell’impresa ha fatto un esposto riguardo un ipotizzato abuso edilizio del signor Piasentin sul fuori finestra e il P.M. aveva archiviato perche riteneva fosse una questione solo amministrativa. Ricorda quanto avvenuto in cantiere quando gli operai lavoravano non in sicurezza. La percezione e certezza è che il Comune permette al costruttore di fare quello che vuole e si accanisce coi cittadini che si lamentano. Afferma di aver chiesto copia al Comandante dei Vigili di quelle relazioni il quale lo ha rimandato agli Uffici tecnici. Dichiara che l’Amministrazione è reticente con il consigliere Mazzonetto rispetto a quello che è accaduto, anche se non se la prende coi tecnici. Sostiene che vi è reticenza perchè il regolamento comunale sull’accesso agli atti da parte del consigliere, se non sono cose complicate, dovrebbe esserci accesso immediato e questo è segno di un’amministrazione che si muove in modi diverso a secondo del tipo di utente che ha di fronte. Afferma che su questo le cose non sono chiuse ed è convinto che non tutti cittadini siano trattati allo stesso modo. Ritiene che se ci sono degli abusi rispetto ai quali vengono imposte delle interruzioni dei lavori queste sono imputabili a chi questi abusi li ha commessi. Questo, a suo avviso, implica che se ci sono dei ritardi questi sono imputabili a chi ha commesso l’abuso e quindi la proroga non si può concedere. Esprime il suo parere personale non condividendo il parere dell’Avvocatura Civica secondo il quale non è da rilevarsi come addebitabile alla società costruttrice il ritardo. Chiede all’assessore se si può procedere in Consiglio Comunale con una revisione del P.P. per riproporre su tutta l’Area Muner la ricostruzione filologica come prevederebbe il Piano Regolatore Generale

CACCIA: dichiara che quando si sconfina nelle cause si tratta di una sconfitta della buona amministrazione. Si dichiara non convinto di un ritorno al C.C. per rivedere il P.P. Ritiene che a vicenda sia ancora aperta ed irrisolta. Lo testimonia l’intervento del consigliere Capogrosso che da un dettaglio fotografa le contraddizioni di tutta la vicenda. Sostiene che non ci siamo con le dimensioni dell’edificio il quale non c’entra nulla con il resto di Cannaregio. Ritiene che forse l’atto non è chiaramente interpretabile, non nel senso che c’è qualcosa di oscuro, ma è un problema dell’amministrazione se quell’atto non è univocamente interpretabile e si presta a denunce e ricorsi. Chiede all’assessore di riprendere in mano la vicenda perché non è sufficiente dire che il comportamento degli uffici è ineccepibile rimettendosi alla magistratura. Invita l’assessore a produrre atti che siano inequivoci e che compongano gli interessi diversi che sono in gioco. Ritiene importante recuperare la serenità tra l’Amministrazione e i suoi cittadini.

VECCHIATO: dichiara che tra tutti i ricorsi fatti da privati, in questa vicenda, questi non hanno mai avuto accettazione. Ricorda che nel momento del suo insediamento si è interessato subito a questa situazione e parlando con gli uffici ha chiesto la nomina di un perito esterno che ha verificato una difformità catastale ed è sulla base di questo che c’è una sospensione parziale, Dichiara che più in generale c’è un legittimo interesse di alcuni consiglieri qui presenti ma non è presente l’altra parte. Dichiara che la situazione nel suo complesso non è serena. Ricorda che il Comune ha organi tecnici e una struttura legale e dal punto di vista formale e tecnico non ha rilievi giuridici. Sono state fissate delle quantità e il proponente ha deciso di seguire la strada forse più facile cioè quella di 4500 metri cubi. Si chiede come tutta la vicenda possa essere ricondotta ad un ambito meno conflittuale. Un’atmosfera civile si è rotta e la serenità si può ritrovare solo dando una sentenza finale che dia soddisfazione. Ipotizza che non sia possibile ritornare in Consiglio Comunale per una revisione del Piano Particolareggiato con lavoro che hanno riguardato già più del 50% dell’intervento.

CACCIA: chiede cosa succede se la Provincia si pronuncia sul ricorso ex regionale urbanistica e che cosa il comune è costretto a fare nel caso venga vinto il ricorso in provincia.

VECCHIATO: afferma che a suo avviso è difficile che la Provincia possa ribaltare quanto già sentenziato. La provincia potrebbe anche rifiutare il permesso di costruire ma poi ci sarebbero impugnazione dell’impresa di fronte al Tar e al Consiglio di Stato. Dichiara che per quanto riguarda la questione del confine è stato dato un rinnovo alla scadenza stralciando però una parte. Afferma che più volte ha invitato il dott. Stomeo a fare dei sopraluoghi per fare verifica sul cantiere anche a sorpresa. Sostiene che il tipo di costruzione poteva anche essere più interessante dal punto di vista architettonico ma ciò dipende anche dal committente.

MAZZONETTO: si dichiara soddisfatto vista la disponibilità dell’assessore tuttavia dichiara che si possono trovare altre soluzioni come la revisione del Piano Particolareggiato per cui ritiene la questione ancora aperta.

Alle 17.30 il Presidente Centenaro dichiara chiusa la seduta.
N.B. Al presente verbale è allegato un "Intervento-Relazione del consigliere Alberto Mazzonetto" disponibile, per la consultazione, presso la segreteria della V^ commissione consiliare.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 09-04-2008 ore 00:00
Ultima modifica 09-04-2008 ore 00:00
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