Seduta del 25-02-2008
nr. d'ordine | seduta del | espressione di voto | mozione/i di riferimento |
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odg_282 | 25-02-2008 | approvato tabella votazione |
1260 |
Oggetto: "Tutela della libertà di autodeterminazione delle donne e contro ogni attacco alla legge 194."
Premesso che
Si è di fronte ad un inaccettabile generalizzato clima di messa in discussione dei diritti e della libertà di scelta delle donne in tema di interruzione della gravidanza che si sta traducendo in un grave attacco alla legge 194 ed ai principi di autodeterminazione della donna in essa contenuti;
I duri attacchi di questi giorni alla legge 194, una legge che funziona, poiché da quando è in vigore ha dimezzato il numero degli aborti nel nostro Paese - consentendo l'interruzione di gravidanza pur senza incoraggiarla - risultano anacronistici.
Il dibattito su questo tema si è ampliato e inasprito a causa del grave episodio che si è consumato a Napoli dove gli agenti del Commissariato di Napoli, per una presunta notizia anonima di feticidio, hanno fatto irruzione nel reparto in cui una donna aveva appena subito l'interruzione di gravidanza usufruendo della legge dello Stato 194. Irruzione che ha creato il panico tra pazienti e personale medico e paramedico e che ha portato persino al sequestro del feto, della cartella clinica e al traumatico interrogatorio della donna.
Tutto ciò sarebbe avvenuto sulla sola base di una segnalazione anonima, senza che fossero eseguiti i sufficienti accertamenti degli illeciti penali ( fatto che il professor Stefano Rodotà ha definito questa essere una «vicenda inquietante» in quanto «Va bene tenere conto delle segnalazioni anonime ma proprio in quanto anonime vanno valutate con assoluta attenzione e in secondo luogo gli accertamenti vanno fatti in modo da rispettare la dignità delle persone che è un principio costituzionale. Una vicenda che dà il segno del cambiamento di clima. Un cambiamento che deve preoccupare tutti»), gettando un'altra ulteriore inquietante ombra sull'azione delle forze di polizia, che avrebbero agito, in tal caso, anche in spregio dei più elementari obblighi di tutela giuridica previsti dalla Costituzione e dalle leggi vigenti;
Considerato che
Tale violenza inattesa operata dalle forze dell'ordine richieda una doverosa quanto urgente individuazione delle precise responsabilità;
In tal senso, una vibrante e indignata denuncia arriva da sei Consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura che domandano un intervento formale del massimo organo di controllo della giustizia per «riflettere sull'intervento dell'autorità giudiziaria, sulle sue modalità di esecuzione e sulla tutela dei valori costituzionalmente protetti», parlano senza mezzi termini di rischio di violazione dei diritti costituzionali della donna e chiedono «l'adozione di modalità esecutive compatibili con il rispetto della persona, specie se in situazione di difficoltà o debolezza». Inoltre, ritengono che, anche se «l'obbligo di accertamento degli illeciti penali impone spesso la compressione della sfera privata delle persone, [...] in tali casi, vista la delicatezza degli interessi costituzionalmente protetti in gioco, appare indispensabile una verifica rigorosa della sussistenza delle condizioni di legge»;
Questo atto di violenza contro le donne si inserisce in un clima politico e culturale nel Paese in cui oggi come non mai sotto attacco sono la libertà delle donne, il loro diritto all'autodeterminazione e la stessa legge 194;
Temi delicati e importanti che attengono alla sfera più intima delle persone vengono spesso usati e strumentalizzati come baluardi politici da personalità civili e politiche;
Non si può dimenticare che se l'aborto resta una scelta mai desiderata, ma talvolta necessaria, la libertà di progettare la propria vita e - se lo si desidera - di diventare madri e padri, è oggi messa seriamente a rischio dai processi di precarizzazione primo tra tutti quello del lavoro, dal quale generano molte altre precarietà (diritto alla maternità retribuita, casa, salute, studio, ecc.);
In tutta Italia, ed anche a Venezia, le donne si stanno autoconvocando in assemblee e stanno manifestando pubblicamente la loro rabbia e la loro indignazione per quanto accaduto.
Tutto ciò premesso e considerato
di Venezia:
Esprime la propria piena solidarietà alle donne che, direttamente o indirettamente, sono state oggetto dell'esecrabile atto di violenza verificatosi al reparto IVG del Policlinico di Napoli e si appella al Capo dello Stato quale garante dei diritti dei cittadini e delle cittadine, della libertà delle donne nonché del rispetto della 194 e al Governo perché si faccia interprete della richiesta che viene dalle cittadine e dai cittadini veneziani affinché si operino con la massima urgenza tutte le verifiche necessarie ad individuare le precise responsabilità dell'accaduto;
Condanna la campagna di criminalizzazione che si sta conducendo contro la libertà e i diritti delle donne e la loro autodeterminazione e la legge 194 ed invita il Governo Italiano ad applicare le prescrizioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità in tema di IVG e ad intraprendere presso l'ONU, al posto dell'assurda campagna per la moratoria sull'aborto, quella sul commercio di armi.
Invita il Sindaco e la Giunta a:
- realizzare, nell'ambito del proprie competenze istituzionali, una capillare campagna di informazione cittadina sui diritti delle donne in tema di interruzione volontaria della gravidanza e di contraccezione d'emergenza e delle strutture territoriali che possono offrire supporto alle donne per l'esercizio consapevole delle opzioni possibili;
- promuovere un'azione di tutela e di potenziamento dei consultori familiari in quanto ciò significa difendere le strutture che, con la diffusione della prevenzione contraccettiva, hanno consentito una drastica riduzione del numero di interruzioni di gravidanza - oggi il Veneto registra un numero di IVG tra più bassi in Italia - e la scomparsa della piaga dei costosi e pericolosissimi aborti clandestini;
- a operare affinché ai consultori vadano restituite le condizioni materiali, di lavoro, organizzative, perché donne e uomini, italiane/i e immigrate/i, di ogni orientamento sessuale e identità di genere, abbiano un luogo di informazione, aiuto, confronto sui temi della sessualità e della riproduzione.
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