Seduta del 23-10-2006
nr. d'ordine | seduta del | espressione di voto | mozione/i di riferimento |
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odg_107 | 23-10-2006 | approvato all'unanimità tabella votazione |
533 |
Oggetto: Ordine del giorno presentato dal Consigliere Bressanello relativo a: "degrado negozio ex Olivetti di Piazza San Marco."
Il Consiglio Comunale
DI VENEZIA
PREMESSO
che sono trascorsi ormai quasi dieci anni dalle prime accuse di scempio, riportate nella stampa locale, nei confronti di un'opera d'arte “Spazio Olivetti” situata, in un punto nodale di Piazza S.Marco, sotto il portico delle quattrocentesche Procuratie Vecchie a Venezia.
TENUTO CONTO
che le celebrazioni per il centenario della nascita di Carlo Scarpa (Venezia, 1906 - Sendai,1978) hanno riportato all'attenzione l'ignobile condizione in cui versa lo spazio ex Olivetti occupato e ridotto a spaccio da una casa per collezioni d'arte.
CONSIDERATO
a) che in quel luogo, verso la fine degli anni cinquanta, con l'apporto di Adriano Olivetti, il linguaggio architettonico di Carlo Scarpa ha pienamente avuto modo di esprimersi con tutta la sua carica inventiva ,opponendosi con rigore alla mercificazione dell'architettura.
b) che a dispetto dell'applicazione da parte del Ministero per i Beni Culturali della “legge di protezione per gli edifici di rilevante valore artistico e storico”, i volumi ed i moduli architettonici disegnati da Scarpa, per quanto vi è stato stipato, si presentano profondamente alterati, al punto che per garantirne la sopravvivenza fisica sarebbe necessario provvedere ad improcrastinabili lavori di restauro.
c) che la maggiore responsabilità, dell'attuale utilizzo, ricade sulla proprietà ( Assicurazioni Generali ) del tutto indifferente ai molteplici appelli rivolti da enti, istituzioni e singoli cittadini che con forza chiedono di mettere la parola fine ad uno scempio offerto alla vista delle migliaia di persone che visitano Piazza San Marco.
CONSIDERATO ALTRESI'
intollerabile che l'opera di Scarpa definita complessivamente come “la più colta e aristocratica del Novecento italiano” subisca tali indecenti irruzioni, che nessuno ha l'autorità di violare se non arbitrariamente.
CHIEDE
Il diretto impegno del Sindaco nei confronti della proprietà affinché quel luogo, pietra miliare di una felice stagione creativa, del tutto mutato dal gioiello che era, ritorni al suo stato originario.
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