Seduta del 02-10-2006
nr. d'ordine | seduta del | espressione di voto | mozione/i di riferimento |
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odg_102 | 02-10-2006 | approvato tabella votazione |
519 - 534 |
Oggetto: Ordine del giorno presentata dalla Consigliera Spignesi relativo al progetto di legge Regionale di Iniziativa Popolare nr.3 "Regolamentare le iniziative mirate all'informazione sulle possibilità alternative all'aborto."
Premesso che
Il Consiglio Regionale del Veneto si appresta a discutere in aula il progetto di legge di iniziativa popolare n. 3, “Regolamentare le iniziative mirate all'informazione sulle possibilità alternative all'aborto” e che prevede l'inserimento di volontari di movimenti o associazioni nei consultori familiari nei reparti di ostetricia e ginecologia;
Sottolineato che
In questi anni i Consultori pubblici hanno svolto un importantissimo ruolo nell'affrontare globalmente il problema della maternità e paternità consapevole facendosi promotori di una forte azione di prevenzione all'Interruzione Volontaria di Gravidanza;
Ritenuto che
Il PdL n. 3
- contrasta con lo spirito della Legge 194 relativamente all'autonomia decisionale riconosciuta alla donna;
- mette in discussione la capacità etico-professionale del personale medico e sanitario;
- viola le norme vigenti in materia di privacy;
- interferisce in modo grave nel rapporto di fiducia tra paziente, medico ed operatori sanitari;
Considerato che
l'aborto resta scelta drammatica, mai desiderata;
la libertà di progettare la propria vita e - se lo si desidera - di diventare madri e padri, è oggi messa seriamente a rischio dai processi di precarizzazione primo tra tutti quello del lavoro, dal quale generano molte altre precarietà (casa, salute, studio, ecc.);
Tutto ciò premesso e considerato,
invita il Sindaco e la Giunta
ad una comune azione affinché il Consiglio Regionale non approvi il PdL n. 3;
a promuovere un'azione di tutela dei consultori familiari che in questi anni hanno consentito una drastica riduzione del numero di interruzioni di gravidanza, come da ultima relazione presentata dalla Regione Veneto;
a operare affinché ai consultori vadano restituite le condizioni materiali, di lavoro, organizzative, perché donne e uomini, italiane/i e immigrate/i, abbiano un luogo di informazione, aiuto, confronto sui temi della sessualità consapevole;
a favorire la piena applicazione della L. n. 194 del 1978 che individua già le norme di principio e in cui vengono indicate in maniera dettagliata le procedure e i doveri, ivi compresi quelli di informazione sulle possibili soluzioni di aiuto a rimuovere le cause che porterebbero all'interruzione della gravidanza, da osservarsi da parte dei consultori e delle strutture socio-sanitarie a ciò deputate nonché da parte del medico di fiducia;
a farsi parte attiva nei confronti della Regione del Veneto al fine di superare le carenze organizzative e di finanziamento dei Consultori;
a valorizzare iniziative responsabili e competenti di volontariato, come già previsto dalla legge 194/78;
ad aderire alla manifestazione del 7 ottobre prossimo indetta dall'assemblea regionale in difesa della 194.
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