da Assessora Mara Rumiz
Venezia, 8 novembre 2005
n p.g. ........
Al Consigliere comunale Sebastiano Bonzio
e per conoscenza
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Presidente della VII Commissione
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: risposta all'interrogazione nr. d'ordine 161 (Nr. di protocollo 134) inviata il 02-11-2005 con oggetto: No alla cessione e alla vendita indiscriminata del patrimonio immobiliare pubblico.
Con riferimento all’interrogazione del consigliere Bonzio, rassicuro che non è prevista alcuna operazione “di cessione e di vendita indiscriminata del patrimonio immobiliare pubblico” e respingo con sdegno le accuse di “inaccettabile cinismo politico-amministrativo” contenute nell’atto.
Ritengo che il diritto alla casa, anziché essere semplicemente conclamato e demagogicamente sbandierato, debba essere perseguito con trasparenza e chiarezza di obiettivi. Aggiungo che anch’io vorrei prescindere dalla valutazione delle risorse in campo, ma che, ahimé, a me non è consentito, a differenza del consigliere. Del resto egli sa bene di quanto peseranno, anche nel campo delle manutenzioni, i tagli imposti dalla Legge Finanziaria e, soprattutto, il mancato finanziamento della Legge Speciale per Venezia. Solo superficialità e demagogia possono portare ad attribuire a me all’intera Amministrazione “la volontà di liquidare il patrimonio immobiliare che necessita delle dovute manutenzioni per risparmiare sulle stesse, abdicando così ai doveri che spettano a qualsiasi proprietario…”.
Ciò a cui stiamo lavorando e che verrà sottoposto all’esame e all’approvazione del Consiglio Comunale, è un piano di riqualificazione del patrimonio residenziale, che contempla – è vero – la vendita di alloggi agli inquilini, ad incominciare da quelli fuori Comune per giungere anche a quelli per cui sarebbero necessari ingenti interventi di manutenzione. La proposta non riguarda, in ogni caso, la città storica.
E’ superfluo precisare che l’eventuale alienazione è indirizzata esclusivamente agli inquilini residenti (non ci mettiamo, per intenderci, a vendere le case sul mercato, al miglior offerente), che, se non potranno o non vorranno acquistare, continueranno a restare locatari.
Va da sé che, nel rispetto delle normative esistenti, la proposta di alienazione va sottoposta per l’autorizzazione alla Regione.
I proventi dovranno essere tutti reinvestiti nella realizzazione di nuovi alloggi, che dovranno avere requisiti diversi per quanto riguarda la qualità.
Probabilmente se le casse del Comune fossero in condizioni migliori di quanto sono e se potessimo contare su decine di milioni per le manutenzioni, non avrei intrapreso questa strada, anche se, per completezza di informazione, devo aggiungere che quasi tutte le città hanno da tempo avviato la cessione di parte del patrimonio abitativo, anche per rispondere ad una domanda degli stessi inquilini.
Risposta alle domande contenute al terz’ultimo capoverso dell’interrogazione sarà contenuta nel piano che gli uffici stanno predisponendo e che, presumibilmente fra un paio di mesi, verrà sottoposto al Consiglio Comunale, competente in materia.
Assessora Mara Rumiz
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