Venezia, 14 aprile 2009
Al Consigliere comunale Carlo Pagan
All'Assessore Laura Fincato
e per conoscenza
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: segnalazione di risposta in Consiglio comunale per interrogazione nr. d'ordine 1175 (Nr. di protocollo 202) inviata il 19-11-2007 con oggetto: Richiesta chiarimenti circa l’ampliamento del circuito e degli spazi doganali della cosiddetta “isola portuale” di Marghera.
L'interrogazione è stata trattata nella seduta del Consiglio comunale del 06-04-2009.
Si riporta di seguito l'estratto del resoconto stenografico relativo agli interventi in oggetto.
BORASO – Presidente del Consiglio
C’è una cosa con la Fincato? ...Allora il Consigliere Pagan, le do la parola su “Isola Portuale Marghera”. Se preme il bottone...
PAGAN
Grazie, Presidente, la ringrazio veramente perché ero in Gruppo di là. L’interrogazione, che feci molto tempo fa, faceva riferimento alla possibilità, che era emersa da dichiarazioni dell’Autorità Portuale, di chiudere tutta l’isola che fa riferimento, Via Banchine dell’Azoto quella nota come Piano ex (inc.) dell’ex Agrimont, perché voleva creare una barriera per poter interdire l’accesso all’area se non previo pass o previa autorizzazione dell’Autorità Portuale stessa. Questa cosa al tempo aveva fatto allarmare in modo importante i trasportatori che in quell’area, grazie a un’operazione dell’Amministrazione, erano stati portati lì per portare la loro attività logistica ed alcune attività direzionali e a servizi che con difficoltà nell’area hanno cominciato a impiantarsi proprio negli auspici del Piano di Riconversione urbanistica gestito dal Comune. La mia interrogazione faceva riferimento alla possibilità di valorizzare, di incrementare il rapporto tra Comune di Venezia e Autorità Portuale perché è importante che i Piani di Riconversione, soprattutto in questo caso questi che hanno difficoltà poiché le opere di urbanizzazione non vengono realizzate, non sono completate, quindi per un privato la possibilità di insediarsi in quell’area è strettamente legata a delle peculiarità urbanistiche territoriali della zona, sarebbe importante che l’Autorità Portuale imparasse ad interfacciarsi con più assiduità e più serietà con l’Amministrazione comunale. Spiace sottolineare che purtroppo l’interrogazione fatta allora è quanto mai attuale visto che il Piano di Riconversione che era stato pensato per l’area West Docks Montefibre, comunque deve passare per un ragionamento e un vaglio dell’Autorità Portuale, quindi il riferimento alla mia interrogazione era quello. Speravo che ci fosse stato esito nel senso che la Commissione consiliare, che era quella Attività Produttive, fosse stata in grado di organizzare un incontro con qualcuno dell’Autorità Portuale, spero sia così perché il Piano Urbanistico del nostro territorio dovrebbe viaggiare a braccetto con il Piano Urbanistico dell’Autorità Portuale e purtroppo vediamo che questa sinergia di intenti non c’è. Grazie.
BORASO – Presidente del Consiglio
Assessore.
FINCATO – Assessore
Io colgo soprattutto l’ultimo dei punti e cioè l’attualità di un confronto che mi auguro sia svolto in sede di Commissione con l’Autorità Portuale nel senso che, rispettando quelle che sono le competenze e le autonomie dell’Autorità Portuale, le riflessioni che attengono lo sviluppo, cambiamenti di funzione del nostro territorio, debbono per forza di cose passare attraverso una concertazione. Il riferimento ai vecchi Piani Regolatori, ili riferimento al nuovo Piano Triennale rivisto e votato dall’Autorità Portuale, implicano che si passi dalla fase della distanza per non dire della polemica alla fase dell’incontro e della riflessione comune perché se è indubbio che il Porto di Venezia è fondamentale per l’economia di questa città, è una risorsa imperdibile, se è assolutamente condivisibile la logica di una funzione più forte della portualità in Venezia, se è vero che è interesse di tutti questi cittadini e dell’economia di questa Amministrazione e di questo Comune avere un Porto importante, un Porto per l’Alto Adriatico, un porto in grado di sviluppare una portualità moderna, è anche vero che tutto quanto questo deve essere contemperato con le altre funzioni che Porto Marghera ha svolto e svolge per il nostro territorio. E’ un’area di 2.200 ettari, molti dei quali sono dei canali portuali, è indubbio che le banchine devono avere delle funzioni proprie, è indubbio che nella storia di Porto Marghera il porto si è sposato con il retroporto, si è sposato con l’industria, si è sposato con la produzione, vedo che sono presenti i lavoratori di Montefibre e il dibattito sarà successivo, è anche chiaro che stiamo parlando in questo momento della stessa cosa, dell’attualità dell’interpellanza del Consigliere Pagan, perché anche qui si tratta di sviluppare in senso logistico-portuale un’area e noi pensiamo non a dispetto dell’area industriale ma in concomitanza a sviluppo industriale. Se questo è il segno del nostro pensiero amministrativo, se questo è quello che noi abbiamo scritto nell’accordo generale per Porto Marghera che è stato siglato dal nostro Sindaco il 30 ottobre 2007, è evidente che l’interpellanza del Consigliere Pagan ha senso, cioè ha senso se c’è una verifica puntuale delle aree della loro trasformazione, della loro coesistenza perché da sempre Porto Marghera è stato un mix di funzioni. L’univocità di funzioni, anche fosse soltanto quella portuale, non è utile per questa economia, non è utile per questa città quindi l’intendimento di questa Amministrazione è proseguire nell’incontro e nel riscontro delle progettazioni, sviluppare anche nuove funzioni ma mantenere saldamente nel proprio Piano Regolatore così come nel proprio impegno di Amministrazione la funzione industriale di Porto Marghera.
BORASO – Presidente del Consiglio
Grazie, Assessore.