da Assessora Delia Murer
Venezia, 5 settembre 2006
n p.g. ........
Al Consigliere comunale Raffaele Speranzon
e per conoscenza
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: risposta all'interrogazione nr. d'ordine 486 (Nr. di protocollo 70) inviata il 02-08-2006 con oggetto: EMERGENZA INDULTO
Con riferimento alla interrogazione n.486 prot. n. 70 in data 2.8.2006 ad oggetto “Emergenza Indulto” si fa presente quanto segue:
Fin dal primo giorno di esecuzione del provvedimento di indulto (1.8.2006), in collaborazione con la Direzione degli Istituti di Pena Veneziani, è stato distribuito ai beneficiari della misura in uscita dal carcere un vademecum informativo, curato dal Comune di Venezia e tradotto in varie lingue, riguardante i servizi cittadini in grado di rispondere alle prime necessità delle persone in eventuale difficoltà economica e/o senza dimora comprensivo della loro ubicazione e della specifica tipologia di offerta (mensa, dormitorio, doccia, cambio vestiario, centro diurno ecc.).
L’attività degli sportelli informativi, da tempo attivati dal Comune di Venezia all’interno dei tre Istituti nell’ambito del progetto finanziato dal Ministero delle Infrastrutture Urban Italia – Apriamo i Muri, ha inoltre contribuito a completare la conoscenza dei riferimenti a cui rivolgersi in particolare per quanti venivano scarcerati e avevano una residenza in città (Servizio Adulti della Direzione Politiche Sociali, Partecipative e dell’Accoglienza, Servizio Sociale delle Municipalità, Ufficio Esecuzione Penale Esterna, ecc.).
In data 7.8.2006, inoltre, il Prefetto di Venezia ha convocato un incontro, a cui hanno partecipato la Direzione degli Istituti di Pena Veneziani, L’Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Venezia, Treviso e Belluno, la Provincia di Venezia, il Comune di Venezia, alcune associazioni di volontariato e cooperative che operano in ambito penitenziario oltre che la Caritas diocesana, al fine di verificare se effettivamente in quei giorni sussistesse una situazione di emergenza a seguito del provvedimento di indulto.
I dati forniti in tale sede dalla Direzione degli Istituti di Pena sono stati i seguenti: 155 scarcerati a seguito al provvedimento di indulto di cui 83 provenienti da S.M. Maggiore, 39 dal carcere femminile e 33 dalla Casa di Custodia Attenuata (13 di questi ultimi erano già semi-liberi al momento di esecuzione del provvedimento). Tra i155 scarcerati 54 erano stranieri e solo 63 erano della provincia di Venezia. Le persone in misura alternativa al carcere che avevano beneficiato dell’indulto erano 58, ma queste persone per poter godere della misura alternativa avevano già dovuto a suo tempo dimostrare di avere una situazione stabilizzata sia dal punto di vista abitativo che lavorativo.
Dopo un ampio dibattito tutti i convenuti hanno concordato sull’inesistenza, nell’immediato periodo, di una emergenza sociale anche se si è ravvisata l’esigenza di integrare gli attuali strumenti a disposizione degli ex detenuti tramite la ricerca di ulteriori risorse e soprattutto di rafforzare la rete dei servizi pubblici e del privato sociale che interagiscono in tale campo.
Si evidenzia da ultimo che ad oggi il Servizio Adulti della Direzione Politiche Sociali, partecipative e dell’Accoglienza ha preso in carico per un sostegno 12 persone beneficiarie del provvedimento di indulto residenti nel Comune di Venezia (8 uomini provenienti dagli Istituti di Pena veneziani, 2 uomini provenienti da altri Istituti, 2 donne in misura alternativa). Allo sportello informativo esterno del progetto Urban Italia – Apriamo i Muri, gestito dall’Associazione Il Granello di Senape, si sono rivolte, inoltre, 25 persone mentre le 2 cooperative sociali che si occupano di inserimenti lavorativi hanno realizzato 18 inserimenti di persone liberate a seguito del provvedimento. Al fine di interpretare correttamente tali ultimi dati si sottolinea che mentre la competenza del Servizio Adulti riguarda esclusivamente gli ex detenuti che abbiano una residenza nel Comune di Venezia tale limite, ovviamente, non riguarda l’attività dello sportello informativo e delle cooperative sociali.
Come si evince da queste informazioni, il Comune di Venezia, a fronte della situazione venutasi a determinare in seguito all’approvazione della Legge sull’indulto, ha messo in atto le iniziative più opportune consolidando i dispositivi già esistenti all’interno della rete di servizi, con l’impegno di valorizzare e sviluppare ulteriormente, anche grazie al possibile concorso finanziario dello Stato, gli interventi in ambito penitenziario attivati nel corso degli anni.
L’Amministrazione si è infatti attivata anche nei confronti del Governo per favorire e promuovere la collaborazione tra i Ministeri competenti e le Istituzioni locali al fine di individuare le soluzioni migliori e le risorse necessarie per gli interventi di reinserimento socio-lavorativo proprio in collaborazione con la rete delle strutture di volontariato e delle cooperative sociali. Tra queste soluzioni proponibili e già segnalate al competente Ministero della Giustizia, la promozione di ogni più utile misura di defiscalizzazione degli oneri sociali, l’introduzione di forme di incentivo per le cooperative sociali che occupano detenuti o ex detenuti, collegando a queste opportunità anche la possibile riduzione dell’aliquota IVA sulle prestazioni rese in tale ambito a favorire degli enti locali, la cui disponibilità possa essere reinvestita in fatturato da erogare a favore di nuova occupazione.
Assessora Delia Murer
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