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Risposta - Interrogazione nr. d'ordine 418

da Assessora Mara Rumiz

Venezia, 4 luglio 2006
n p.g. ........
 

Al Consigliere comunale Franco Conte


e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale

 

Oggetto: risposta all'interrogazione nr. d'ordine 418 (Nr. di protocollo 39) inviata il 24-05-2006 con oggetto: Dopo il consolidamento a cura del Consorzio Venezia Nuova le rive di San Marco cedono: e i veneziani restano a guardare?

 

La responsabilità legale e tecnica della qualità delle acque e delle strutture antropiche presenti nella Laguna di Venezia è del Magistrato alle Acque, Ente ricostituito appositamente nel 1904 e che rappresenta l’organismo decentrato del Ministero per le Infrastrutture.
I rii e i canali interni al perimetro delle varie isole lagunari sono, di volta in volta, passati di competenza al Comune di Venezia, per la manutenzione delle strutture spondali, in forza di apposite convenzioni: ultima conosciuta è del 1934.  
L’ultimo atto con il quale si sostanzia tale passaggio di competenze è l’accordo di programma firmato dallo Stato, dalla Regione Veneto, dal Comune di Venezia in data 3 agosto 1993 per l’attuazione del cosiddetto “Progetto integrato rii”.  
Anche in forza di questo accordo l’approvazione degli interventi, sotto il profilo tecnico, è assegnata al Magistrato alle Acque la cui approvazione è condizione essenziale: i primi quattro cantieri avviati dal Comune tra il 1994 e il 1997 hanno avuto l’autorizzazione solo di questo Ente. Successivamente, si è introdotto il parere della Commissione di Salvaguardia e delle Soprintendenze.
L’Amministrazione Comunale non ha competenze formali per l’approvazione di interventi ad opera del Magistrato alle Acque. Può solo farsi promotore di un confronto culturale sulle migliori e/o più opportune tecnologie e metodologie da attuare qualora gli interventi interessino ambiti urbani.
Per quanto riguarda il caso specifico degli interventi sulle rive prospicienti il Bacino S. Marco, approvato anche dalla competente Soprintendenza ai beni architettonici, per cui il Comune non ha sostenuto alcun costo, siamo in attesa di una relazione tecnica da parte del Magistrato alle Acque. Anche in questo caso il Magistrato ha operato attraverso il Consorzio Venezia Nuova.
E’ assolutamente errato affermare che “persiste un rapporto di esclusiva tra il Comune di Venezia ed il Consorzio Venezia Nuova”. Non solo non c’è alcun rapporto di esclusiva, ma mai questa Amministrazione ha assegnato incarichi al Consorzio Venezia Nuova. Come è noto, infatti, il Comune opera attraverso INSULA, Società creata proprio per svolgere gli interventi di scavo dei rii, risanamento e restauro di rive e fondamenta e di manutenzione urbana.
Il Consorzio Venezia Nuova è, invece, concessionario unico del Ministero delle Infrastrutture.
Condivido anch’io l’esigenza di superare il regime di esclusiva, tanto più che il Consorzio, a differenza di INSULA, è un consorzio di imprese.
Un’altra anomalia è rappresentata dal fatto che in esso si sommano le competenze di progettazione  con quelle di esecuzione.

 

Assessora Mara Rumiz

 
  1. Franco Conte
  2. Archivio atti
 
A cura della segreteria dell'Assessorato
Pubblicazione: 04-07-2006 ore 00:00
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