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Liga Veneta - Lega Nord Padania - Iniziative e appuntamenti

Logo Sindaco e Prefetto ubbidienti al disubbidiente Casarini

 

E come il lupo la sinistra veneziana, rifondazione in testa, e gli altri partiti dell'ulivo non perdono il vizio di chiudere la bocca a chi non la pensa come loro.

Il Prefetto ha incontrato la Lega per proporle di mimetizzarsi spostando il comizio di chiusura della campagna elettorale invece che in Piazza Ferretto in piazzale Leonardo da Vinci o al Tagliercio ovviamente, la delegazione composta da Mazzonetto, Eva Bergamo e Zuanich ha rifiutato,. Ora la lega attesa la proposta del prefetto impegnatosi dopo una pausa di riflessione a valutare l’ipotesi di concedere la piazza con un ritardo di ½ ora/ 45 minuti. Ipotesi poi non concretizzata per cui la Lega esprime la sua ferma condanna per una scelta che non garantisce l’agibilità politica del territorio

Nel merito dell’incontro Mazzonetto ed Eva Bergamo,da parte loro si sono lamentati con il Prefetto perché di fatto l’ordine pubblico risulta condizionato dal ricatto di Casarini e dei disubbidenti ed hanno reclamato per la Lega la pari dignità rispetto agli altri partiti rilevando che solo in Cina o nell’ex Unione Sovietica si negano le piazze all’opposizione.

È per questo che nonostante tutto venerdì la Lega in piazza Ferretto nonostante tutto, anche se venerdì mattina, ci è andata per reclamare il diritto fondamentale alla libertà di opinione censurata di fatto da un esponente dei disubbidienti che con i loro alleati Caccia e altri avranno un rappresentante nella Giunta Cacciari dopo il 9 aprile.

La Lega contesta il diktat, la piazza infatti dopo le ore 20.00 era libera, l’unica paura era quella dei disubbidienti, prefetto e sindaco avevano l’obbligo di garantire l’agibilità politica a tutti i partiti meno che ai disubbidienti che a causa delle loro minacce avrebbero dovuto essere trattenuti a casa con l’obbligo di firma assieme ai loro capi.

Quello che sta accadendo a Venezia è che l’ordine pubblico, è nelle mani dei disubbidienti.

La città di Venezia notoriamente e storicamente orientata a sinistra ha sacrificato con sofferenza Casson a vantaggio di Cacciari per evitare di essere vittima del regime casariniano scoprendo, con il senno di poi, che le dichiarazioni diffuse nelle piazze di parentela politica tra Casson e Casarini altro non erano che manovre architettate ad arte per ingannare la povera gente, in realtà ora sappiamo che Casarini è l’alter ego di Cacciari e non di Casson.

Ma se, con molte riserve, la manovra che ha portato Cacciari al governo della città può avere in qualche modo una sua logica, risulta non condivisibile la scelta del Prefetto.

Anche solo l’ipotesi che il Prefetto possa negare la piazza e/o l’agibilità politica alla Lega in periodo elettorale induce ad ammettere che non si è in grado di garantire l’ordine pubblico in città come se ci trovassimo a Baghdad in Iraq.

In questo contesto la Lega non può che chiedere che comunque Sindaco e Prefetto si dimettano perché l’ordine pubblico in città sta diventando un problema che loro di fatto non sono in grado di risolvere e perché di fatto le regole in tutte le ricorrenze dal festival del cinema alle elezioni politiche è sempre Casarini a tenere in scacco la democrazia in città.

Per il Comune di Venezia le regole della legalità le dettano i disubbidienti è per questo che non ci dobbiamo stupire se la polizia municipale e il sindaco fanno ben poco di fronte ai veri problemi che infestano la città, come: lo spaccio di droga, il commercio abusivo, la prostituzione, tutte attività illegali che vengono esercitate tranquillamente senza che nessuno possa neanche più lamentarsi..

E’ chiaro che non si è voluto il comizio della Lega perché la Lega è l’unica che ha il coraggio di mettere a nudo i limiti e l’inettitudine della giunta veneziana, e questo brucia alla giunta salvadori-cacciari e pure ai finti oppositori di rifondazione.


Il Consigliere Comunale della Lega
Prof. Alberto Mazzonetto

 
 
Pubblicato il 04-05-2006 ore 00:00
Ultima modifica 20-01-2009 ore 14:22
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