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Rifondazione Comunista - Sinistra Europea - Iniziative e appuntamenti

Logo Con il ferry Salamina, ACTV si è imbarcato in un mare di guai.

 

Premesso che
In articolo apparso sul quotidiano Il Gazzettino del 7 aprile 2009 si riportano le vicende dell’acquisto da parte di ACTV SpA del ferry boat Salamina;

La vicenda in oggetto inizierebbe nel febbraio 2008, con l’annuncio da parte della società veneziana di trasporto pubblico dell’acquisto del mezzo, conclusosi l’8 luglio dello stesso anno, per potenziare il trasporto delle autovetture dal Tronchetto al Lido e viceversa;

Per l’acquisto del Salamina sarebbero stati spesi tre milioni di euro;

Considerato che
Nonostante le promesse e le previsioni di ACTV, il mezzo non è ancora entrato in servizio sembrerebbe a causa sia di caratteristiche strutturali incompatibili con le norme previste dal Registro Navale Italiano (motori non marini e di potenza inadeguata), o inadeguate alle esigenze proprie della navigazione interna lagunare e del servizio di trasporto vetture (mancanza della seconda cabina di comando), inadeguatezza del mezzo alle norme di accessibilità obbligatoriamente previste per i passeggeri diversamente abili;

L’inserimento a regime del Salamina nelle linee ACTV sembra comporti , oltre ai citati adeguamenti strutturali del mezzo per altro obbligatori, anche degli adeguamenti ai pontili di imbarco delle autovetture e agli approdi, con un ulteriore lievitazione dei costi;

Considerato inoltre che
Le dimensioni del mezzo sembrano inadeguate a garantire la necessaria manovrabilità richiesta nella navigazione lagunare, in particolare modo lungo il bacino di San Marco e il Canale della Giudecca, e agli approdi, soprattutto in condizioni metereologi che avverse,

Considerato infine che
La Ship Service Management di Mestre, secondo quanto riportato dall’articolo pubblicato dal Gazzettino di Venezia, avrebbe ricevuto dalla stessa ACTV l’incarico di assistenza all’acquisto del mezzo navale per 60 mila euro e che tale incarico sarebbe stato affidato il 9 settembre 2008, cioè successivamente all’acquisto del Salamina dalla Porthimia Salaminas Naftiki Eteria;

Ritenuto che
Ci si possa trovare di fronte all’ennesimo caso di incapacità gestionale di cui sta dando prova la “squadra messa in campo del sindaco Cacciari”, che sta mietendo luminosi insuccessi in vari ambiti della gestione dei servizi alla città, e nello specifico di ACTV su cui pesa, anche in termini economici, l’insuccesso dell’operazione IMOB.

Tutto ciò premesso e considerato si interpella il Sindaco per sapere:

1) A quanto ammonta la spesa complessiva per l’acquisto del ferry boat Salamina dalla Porthimia Salaminas Naftiki Eteria;

2) Le modalità e le date delle varie fasi nelle quali si è avviato, definito e concluso il contratto di acquisto;

3) Il ruolo svolto nelle varie fasi dalla Ship Service Management di Mestre, la data di incarico eventuale da parte di ACTV spa, l’oggetto dell’incarico e l’importo complessivo dello stesso;

4) A quali interventi, a qualsiasi titolo richiesti, è stato sottoposto il Salamina, ovvero sono in corso o dovranno essere realizzati per renderlo idoneo a prestare il servizio di linea per il quale è stato acquistato e il loro importo, in particolare quelle per assicurare l’accesso ai passeggeri diversamente abili (Calatrava docet);

5) Quali opere si sono rese necessarie per adeguare gli approdi , i pontili di imbarco e ogni altra infrastruttura accessoria al nuovo mezzo e il loro importo;

6) Entro quale verosimile data verrà messo in linea il “nuovo” ferry boat”;

7) Se con gli importi fino ad oggi spesi non si sarebbe potuto commissionare la costruzione di un mezzo nuovo con caratteristiche navali moderne, adatte alla navigazione lagunare, ecocompatibile e ecosostenibile;

8) Se ritenga “ l’affare” Salamina, dati i contorni gestionali ed economici che va assumendo, come un ulteriore esempio di gestione superficiale delle risorse pubbliche da parte di ACTV, quando dovrebbero essere oggetto di un’oculata quanto scrupolosa amministrazione;

9) Se non ritenga doveroso procedere alla rimozione dei vertici ACTV, qualora quanto su riportato corrispondesse al vero, o, considerato che i risultati negativi raggiunti dal vertici ACTV da lui nominati rappresentano il fallimento di quanto promesso in campagna elettorale - la terza delle 5 ragioni per votare Cacciari era “per investire nella qualità dei servizi ACTV, …” -, rassegnare le proprie dimissioni come atto di responsabilità nei confronti dei cittadini veneziani.

 
 
Pubblicato il 17-04-2009 ore 14:52
Ultima modifica 17-04-2009 ore 14:52
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