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Rifondazione Comunista - Sinistra Europea - Iniziative e appuntamenti

Logo Non siano i lavoratori e le lavoratrici a pagare la disastrosa esperienza della Fondazione Musei Civici di Venezia.

 

Da una rapida analisi incrociata tra gli orari finora in vigore nei Musei civici veneziani per il periodo estivo, che prevedevano per quelli maggiori (Palazzo Ducale, Correr e Museo del Vetro) l’apertura dalle 9.00 alle 19.00 e per i minori (Ca’ Rezzonico, Ca’ Pesaro, Palazzo Mocenigo e Casa Goldoni) dalle 10.00 alle 18.00, con quelli oggi divulgati attraverso lo stesso sito internet della Fondazione Musei Civici di Venezia risulta inopinatamente una loro drastica riduzione.

Dalla suddetta ricerca risulterebbero le seguenti riduzioni:
1. Ca’ Rezzonico e Ca’ Pesaro 10.00 – 17.00 (- 1 ora)
2. Palazzo Mocenigo e Casa Goldoni 10.00 – 16.00 (-2 ore)
3. Museo Correr e Museo del Vetro 10.00 – 18.00 (-2 ore)
4. Palazzo Ducale 9.00 – 18.00 (-1 ore)

Questa scelta, che sembra fare il paio con la paventata rinuncia ad organizzare quegli eventi che sono indispensabili per il rilancio e la qualificazione dei siti museali, come ad esempio la rassegna sul Futurismo, segnala un atteggiamento colpevolmente rinunciatario e di retroguardia di fronte agli effetti della crisi quando invece, a nostro giudizio, sarebbe indispensabile investire sul rilancio dell’attività museale, affinandone l’offerta e moltiplicando i motivi d’attrazione.

Salta all’occhio inoltre come questi risultati stridano con i roboanti proclami che accompagnarono il varo della Fondazione Musei Civici di Venezia, quando si prefiguravano folle di mecenati disposti a riversare montagne di soldi per rilanciare il sistema dei musei Civici Veneziani (che per altro sembrava godere di un ottimo stato di salute) e si dichiarava addirittura la volontà di prolungare, nelle ore serali, l’orario di apertura.

Uno degli aspetti più controversi, all’epoca della costituzione della Fondazione Musei Civici di Venezia, strenuamente sottolineato dal gruppo consiliare di Rifondazione Comunista ed alla base del suo voto contrario, riguardava la salvaguardia dei livelli occupazionali e delle professionalità (sia quelle trasferite alla Fondazione Musei dall’Amministrazione Comunale, sia quelli operanti per i servizi dati in appalto) e che la riduzione degli orari estivi si presume possa essere accompagnata da una serie di modifiche organizzative che rischiano di tradursi in drastiche riduzioni salariali o in licenziamenti.

La previsione di riduzione degli orari d’apertura estiva proietta preoccupanti ombre a riguardo, specie in vista del prossimo rinnovo dell’appalto (oggi in regime di proroga), ombre che si espandono, come confermato dal segretario provinciale dell’organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa dei lavoratori operanti presso i musei civici (FILCAM CGIL) dal sottoscritto contattato, se si tiene conto che, in fase di accordo per il contratto integrativo, si era immaginato un sistema che, costituendo una sorta di “banca ore”, riuscisse a compensare dal punto di vista salariale una diminuzione dei turni invernali con l’aumento di quelli estivi. 

Oltre a queste notizie preoccupanti, viene riferito al Gruppo consiliare Rifondazione Comunista - Sinistra Europea che la dirigenza della Fondazione Musei Civici di Venezia, a fronte della forte diminuzione della distribuzione mensile dei biglietti ai cosiddetti “Clienti Maggiori” (grandi tour operetor e agenzie) che ha segnato tra il 2007 e il 2008 un significativo – 19.8%, intenderebbe riconoscere un incentivo di 2 euro per ogni biglietto “I MUSEI DI PIAZZA SAN MARCO” e di 3 euro per ogni “MUSEUM PASS”, riuscendo così nella straordinaria impresa di finanziare indebitamente dei soggetti privati e di porre una sordina ad una delle principali fonti d’entrata dei musei stessi.

Per questo riteniamo che sia dequalificante e miope - specie in una fase di profonda crisi economica in cui bisognerebbe investire in qualità per reggere all'urto della competizione nazionale ed internazionale - per una città come Venezia la riduzione di quel prezioso servizio culturale rappresentato da un'adeguata offerta museale.

 

Per questo abbiamo sottoposto al Sindaco, con una nostra interpellanza, la richiesta di ripristinare le precedenti condizioni di erogazione del servizio, ma anche quella di verificare se la decisione della dirigenza della Fondazione Musei Civici di ridurre l’orario di apertura estivo è stata concorfdfata o quantomeno comunicata con l'amministrazione comunale.

Tali scelte, infatti, a ostroi giudizio potrebbero avere dei riflessi negativi sulle professionalità e dei livelli occupazionali dei lavoratori della Fondazione.


Decisivo,inoltre, risulta verificare la veridicità dell’ipotesi secondo la quale la dirigenza della Fondazione Musei Civici di Venezia, a fronte della forte diminuzione della distribuzione mensile dei biglietti ai cosiddetti “Clienti Maggiori” (grandi tour operetor e agenzie) che ha segnato tra il 2007 e il 2008 un significativo – 19.8%, intenderebbe riconoscere un incentivo di 2 euro per ogni biglietto “I MUSEI DI PIAZZA SAN MARCO” e di 3 euro per ogni “MUSEUM PASS”, riuscendo così nella straordinaria impresa di finanziare indebitamente dei soggetti privati e di porre una sordina ad una delle principali fonti d’entrata dei musei stessi. Un'ipostesi che, se confermata, dovrebbe vedere indurre il Sindaco ad intervenire immediatamente a tutela economica e finanziaria della Fondazione.  

 
 
Pubblicato il 17-04-2009 ore 14:16
Ultima modifica 17-04-2009 ore 14:16
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