Gianfranco Bettin e Beppe Caccia chiedono la convocazione straordinaria
del Consiglio regionale e di quello comunale di Venezia
"La drammatica situazione che Mestre, Marghera e l'intera Terraferma veneziana stanno vivendo in queste ore non può essere semplicemente liquidata come il risultato di una catena di fatalità: le eccezionali precipitazioni atmosferiche verificatesi questa notte nella nostra area, la violenza e la persistenza con cui i temporali si sono abbattuti sulla città - dichiarano il consigliere regionale e quello comunale dei Verdi - sono solo l'ultimo di una miriade di 'segnali di avvertimento' che la natura ci ha inviato negli ultimi anni di fronte alla crescente insostenibilità, al carattere vieppiù catastrofico dei cambiamenti climatici indotti dall'attività umana. Ma fermare questa deriva e avviare una contro-tendenza è un compito immane, che tocca alla politica nazionale, purtroppo spesso affaccendata in altri affari, e alla sua capacità di influenzare gli scenari globali."
"Ciò che balza agli occhi qui - proseguono gli esponenti ambientalisti - è invece il carattere paurosamente precario dell'equilibrio idrogeologico in tutto il bacino scolante della Laguna di Venezia: stiamo pagando, con gli interessi, la storia di decenni di indiscriminata cementificazione dell'entroterra, e, come se l'alluvione dello scorso anno nulla avesse insegnato, manca del tutto da parte della Regione Veneto, del Magistrato alle Acque competente sul nostro territorio e dei Consorzi di bonifica l'assunzione di questa situazione come vera e propria emergenza da affrontare con interventi strutturali, una loro adeguata pianificazione e risorse economiche all'altezza."
"Colpisce la sproporzione tra i quasi cinque miliardi di Euro investiti in una mega opera discutibile e discussa, inutile e forse controproducente, come il sistema Mo.s.e. di dighe mobili a chiusura della Laguna (con quali effetti, ci chiediamo, di fronte ad un afflusso eccezionale di acqua proveniente dal bacino scolante?) e lo stato di abbandono, nonostante lo sforzo compiuto in questi anni dal Comune di Venezia per il potenziamento della rete fognaria e la messa in sicurezza del territorio, in cui viene lasciata la situazione idrogeologica della Terraferma. Per questo - concludono Bettin e Caccia - mentre a Roma i nostri parlamentari stanno domandando il riconoscimento dello stato di calamità naturale e un impegno straordinario da parte del Governo, noi chiediamo la convocazione straordinaria e urgente dei Consigli regionale e comunale affinché le nostre istituzioni locali propongano il dirottamento delle ingentissime risorse economiche previste per l'inutile Mo.s.e. alle vera emergenza del nostro territorio, la sua messa in sicurezza di fronte a situazioni come quella che stiamo vivendo."
Venezia - Mestre, 26 settembre 2007