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Verdi - Città Nuova - Il punto di vista di Giuseppe Caccia

Logo MOSE: IL SUPERLOBBYSTA FABRIS CONTRO I VERDI VENEZIANI.

 

I Verdi Veneziani sul "question time" della Camera

 

"IL DUETTO DI PIETRO- FABRIS: UN VERGOGNOSO SPOT PRO MOSE"

 

 

Il capogruppo dei Verdi al Consiglio comunale di Venezia, Beppe Caccia, interviene a caldo sul question time dedicato oggi pomeriggio dalla Camera dei Deputati ad un'interrogazione del parlamentare Udeur Fabris al ministro Di Pietro sui lavori del Mo.S.E.:

 

"Abbiamo assistito in diretta televisiva ad un vergognoso spot a favore della grande opera che rischia di danneggiare irreversibilmente gli equilibri dell'ambiente lagunare: come in una compagnia d'avanspettacolo di provincia, era evidente che l'ex 'mani pulite' e l'ex addetto stampa del Consorzio Venezia Nuova avevano concordato una sceneggiata ad uso e consumo delle telecamere per promuovere il Mo.S.E..

Il fatto è ancora più grave, dal momento che Di Pietro e Fabris (il cui partito raccoglie nella nostra città percentuali da prefisso telefonico) intervengono dopo che sia la Camera che il Senato si sono pronunciati per la sospensione dei cantieri e per l'esame delle alternative proposte dal Comune di Venezia e alla vigilia di una riunione del Comitatone che dovrebbe valutare i progetti alternativi.

Invitiamo il ministro Di Pietro ad evitare comparsate a favore della lobby che vuole cementificare la laguna e a preoccuparsi invece dell'esame dell'ampia documentazione inviata dal Comune, su cui il suo ministero latita da settimane.

Sarebbe molto grave e non privo di conseguenze politiche, se questa fosse l'attenzione che il Centrosinistra promette di avere nei confronti del punto di vista delle comunità locali e delle amministrazioni che le rappresentano."

 

 

Venezia, 11 ottobre 2006

 

                                                    _____________________

 

   

Roma, lì 13 ottobre 2006

 

 

Egregio Signor Caccia,

sul commento da avanspettacolo, che mi voleva anche toccare personalmente, da Lei fatto circa la risposta fornita dal Ministro Di Pietro alla Camera il 12 ottobre alla interrogazione sulla Salvaguardia di Venezia presentata dall'on. Picano, componente del Gruppo che ho l'onore di presiedere, preferisco inviarLe questa lettera aperta piuttosto che risponderLe con il solito comunicato stampa.

 

Avanspettacolo per avanspettacolo potrei semplicemente replicare dicendoLe che un Verde con un cognome come il Suo non capisco come possa erigersi a paladino dell'ambiente. Ma ovviamente le battute non servono. C'è dell'altro.

 

Senza entrare nel merito del tema Salvaguardia che, a 40 anni dall'alluvione del '66, richiede altri approfondimenti, rilevo come Lei, nell'intervenire stizzito perché il Ministro Di Pietro ha ricordato che il Governo non ha nel proprio programma il blocco del sistema MOSE, abbia usato un modo squadristico per replicare, definendo le parole del Ministro e le mie "una sceneggiata tra l'ex mani pulite e l'ex addetto stampa del Consorzio Venezia Nuova". Aggiungendo, con fare borioso ma ridicolo, Lei che appartiene ad un partito che raccoglie il 2% contro l'1,4%  del mio, che io dovrei stare zitto perché rappresento un partito con percentuali da prefisso telefonico, arrivando, non so a che titolo, a minacciare, Lei (!?), addirittura, la tenuta della maggioranza di Governo.

 

Egregio Signor Caccia, non so come Lei intenda il confronto, anche se gli archivi della cronaca, non solo politica, mi hanno restituito un'immagine di Lei che spiega la Sua visione evidentemente "squadrista" della politica. Io sono abituato a confrontarmi nel merito dei problemi, senza demonizzare l'avversario, figuriamoci uno che dovrebbe persino esserti alleato. E allora La informo che non sono mai stato "l'addetto stampa" del Consorzio Venezia Nuova ma che invece l'azienda per cui lavoravo ha collaborato (20 anni fa!) con lo stesso Consorzio, come con tante altre imprese. Le segnalo, peraltro, che lavorare per il settore delle costruzioni non solo non è reato ma neanche costituisce elemento di inibizione dall'esercitare, a vita, i diritti politici. Forse quanti lavorano per il WWF o fanno gli "okkupanti" di professione non possono occuparsi di ambiente o di case?

 

 

Seconda cosa.

Senza il "prefisso telefonico" garantito dall'Udeur a Massimo Cacciari, egli oggi non sarebbe Sindaco di Venezia, in quanto non sarebbe arrivato al ballottaggio con Casson, e Davide Zoggia non sarebbe diventato Presidente della Sua Provincia al primo turno. La differenza tra l'Udeur e Lei, che fa il puro ma anche il borioso, risiede unicamente nel fatto che noi, pur avendo ottenuto più Consiglieri comunali del Suo Gruppo, non stiamo né nella Giunta Cacciari, contro il quale il Suo partito si era schierato (a proposito di coerenza e moralità), né nella Giunta Zoggia. Cacciari si è portato i Verdi in Giunta e noi, prefisso utile quando serviva, niente; mentre Zoggia ha premiato tutti i suoi supporters tranne noi.

 

Voglio infine ricordarLe che i Suoi compagni stanno in Giunte locali in tutta Italia, anche là dove contano 1/5 o 1/10 rispetto all'Udeur, ma noi non li abbiamo mai trattati con la vergognosa spocchia che Lei dimostra. E noi saremmo, secondo la scala di valori dei moralisti a giorni alterni come Lei, quelli dei posti mentre i Verdi sarebbero dei profeti?

 

Nella convinzione che il mio richiamo alla correttezza nei rapporti politici sia assolutamente inutile con un figuro come Lei, senza alcuna stima, La saluto.

 

                                                                                              On. Mauro Fabris      

 

________________________                                                   

Egregio Signor

Giuseppe CACCIA

Gruppo Consiliare Verdi

Comune di Venezia

Cà Farsetti

San Marco 4136            

 

 

 

                                            ___________________________

 

 

Venezia, lì 14 ottobre 2006

 

 

Egregio Signor Fabris,

 

nella Sua nervosa "lettera aperta", carica di livore e insulti, ho purtroppo trovato solo conferme alle critiche, tutte politiche, che avevo rivolto alla performance Sua e del ministro Di Pietro in occasione del "question time" della Camera lo scorso 12 ottobre.

 

Le ricordo che il programma con cui il Centrosinistra si è presentato ai suoi elettori prevedeva che, in materia di cosiddette "grandi opere", il governo nazionale privilegiasse il punto di vista espresso dalle comunità locali interessate, attraverso le amministrazioni che le rappresentano. A Venezia ci aspettiamo perciò che così avvenga, di fronte alle proposte presentate dal Sindaco in vista della prossima riunione del Comitatone. I segnali giunti finora non sono affatto confortanti e questo spiega l'indignazione di molti veneziani, di cui mi sono fatto modestissimo interprete, per il "duetto" andato in scena tra Lei e il ministro. En passant, a proposito di correttezza non solo politica ma anche istituzionale, Le ricordo pure che la maggioranza di centrosinistra ha approvato, nelle commissioni Ambiente di Camera e Senato, due mozioni che impegnano il Governo ad intraprendere un percorso che, sul tema della Salvaguardia, ricalca da vicino quello indicato dalla nostra Amministrazione comunale.

 

Lei invece, imperterrito e senza alcun pudore, rivendica apertamente il Suo ruolo - non da oggi - di "lobbista" a favore di un progetto obsoleto, costosissimo e inutile: purtroppo per Lei la legislazione del nostro Paese non prevede questa figura, anzi, la nostra Costituzione all'articolo 67 prescrive che "ogni membro del Parlamento rappresenti la Nazione ed eserciti le sue funzioni senza vincolo di mandato."

 

E' per una semplice, minima questione di decenza che proprio Lei che è stato sul libro paga del Consorzio Venezia Nuova (e mi perdoni l'imprecisione con cui avevo qualificato i suoi rapporti di lavoro con questo strano caso, tutto italiano, di un monopolista fuori controllo) dovrebbe astenersi dal ruolo di "ultrà" del progetto impropriamente noto come sistema Mo.S.E.. Contribuisca piuttosto, come parlamentare eletto nel Centrosinistra, ad avviare quella seria valutazione delle alternative possibili al Mo.S.E. e a liberare la gestione della salvaguardia della nostra città dall'ipoteca rappresentata da "concessionario unico".

 

Forse così potrebbe conquistare la mia stima e, perché no, anche il consenso di tanti veneziani. Distinti saluti

 

 

                                                                                                          Giuseppe Caccia

 

 

 

P.S.: per Sua conoscenza, alle ultime elezioni regionali (aprile 2005) i Verdi hanno raccolto nel Comune di Venezia 8.189 voti corrispondenti al consenso del 7,11 per cento degli elettori.  

 

 
 
Pubblicato il 17-10-2006 ore 00:00
Ultima modifica 11-01-2009 ore 02:32
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