Le modalità in cui si sta procedendo all'espletamento delle operazioni di voto, in relazione al sondaggio sulla permanenza del ciclo del cloro e del fosgene a Marghera voluto dal Sindaco e dal "suo Consiglio Comunale", tradiscono, come aveva ampiamente previsto Rifondazione Comunista, una preoccupante approssimazione sotto il profilo della "scientificità democratica". Infatti è preoccupante il modo impersonale e privo della benché minima certificazione in cui avviene la consegna delle schede, e, conseguentemente, la possibilità di verificare che ad una testa corrisponda effettivamente un voto, fatto che non può avere altro effetto che svilire il risultato e renderlo non paragonabile, dal punto di vista dell'efficacia e della valenza politica, con quello che sarebbe scaturito da una consultazione referendaria consultiva come quella che avevano chiesto più di 13000 cittadini.
In ogni caso, nonostante questa dolorosa constatazione ed i dubbi che ho sempre espresso in maniera inequivocabile su questo fiacco e mediocre strumento di consultazione popolare, ritengo sia un dovere morale quello di ostinarsi a partecipare al sondaggio e votare NO! È necessario farlo perché, solo votando No in massa, sarà possibile assestare un importante colpo alla tracotanza degli interessi della chimica della morte e fornire alla nostra città ed al suo principale sito industriale una prospettiva "altra". Solo in questo modo sarà possibile avere una qualche chance di progettare veramente un futuro incentrato su una necessaria e decisa azione di bonifica delle aree industriali dismesse e sul pieno recupero di un equilibrio ambientale prezioso e raro come quello della Laguna di Venezia. Solo così si riuscirà a mantenere aperta una prospettiva che guardi verso una fase di sviluppo sostenibile che metta insieme le ragioni del rilancio economico e della tutela e aumento dei livelli occupazionali con quelle irrinunciabili della sicurezza e della tutela della salute dei cittadini che hanno il diritto di rifiutare la convivenza con il costante rischio di una catastrofe posta a minaccia della loro stessa esistenza.
È per queste ragioni che, pur rammaricandomi per l'occasione perduta nel momento in cui la maggioranza del Consiglio Comunale ha negato, con un grave atto di violenza, la possibilità di dar luogo al referendum consultivo sulla permanenza del ciclo del cloro e del fosgene a Porto Marghera, ho esercitato il mio diritto a far sentire la mia opinione e la mia volontà su una questione tanto importante per il futuro della nostra città; per questo mi sto impegnando perché il maggior numero possibile di persone facciano lo stesso. Così agirà anche Rifondazione Comunista con la convinzione, e la speranza, che una partecipazione massiccia e la netta vittoria dei NO potranno servire da stimolo ad un mondo, quello della politica, che troppo a lungo, sull'argomento chimica, ha balbettato, ritrattato, esitato, disatteso accordi restando cieco di fronte alle devastazioni ambientali, sordo davanti alla lunga lista di lutti causati da questo nefasto sistema industriale e inerme dinanzi alle istanze di tutela della salute e dell'incolumità proveniente dai cittadini.